<< Da quanto non facciamo
l'amore?>>
<<
Quattro mesi e tredici giorni... >>
<<
Quattordici. Sono quattordici i giorni.>>
<<
Quattordici? Sicura? >>
<<
Quattordici. Ne sono certa, come so per certo che tutto questo non si
concluderà bene. Ricordi l'ultima volta che mi prendesti
dentro di
te? >>
<<
Sì... Ero appena uscito da una di quelle sedute di
disintossicazione... E... e nemmeno ce la feci a tornare a casa...
dovetti correre nel bagno di una specie di stazione di servizio...
>>
[la donna
fa un verso di piacere al ricordo di quella volta]
<<
Dimmi: hai più provato un orgasmo simile a quella volta?
>>
<< No.
>>
<< E
uno che fosse anche solo paragonabile a quello minore che hai provato
con me? >>
<<
Nemmeno lontanamente. >>
<<
Sussurrami che tutti i tuoi orgasmi messi insieme sono come una
candela rispetto al Sole del mio orgasmo. >>
<< Una
candela soffusa. >>
<< Ma
hai deciso di smettere... >>
<< Ho
scelto la vita. Puoi biasimarmi? >>
<< Una
vita che ti priva dei tuoi orgasmi più grandi. Posso non
biasimarti?
>>
<< Ma
ora ho una donna che mi ama e che mi darà dei figli, ho un
lavoro,
ho le parole... Ho un futuro, Dio buono! Non ne ho mai avuto uno...
>>
<< E
questo futuro vale anche un solo mio orgasmo? >>
<< Non
lo so... credo... spero... >>
<<
Questo futuro è in grado di far divenire le stelle blu?, di
far
tremare la terra fino al centro infuocato?, di farti nuotare nelle
profondità siderali del cosmo? No, non credo. Io
sì, invece. Io
posso. Io l'ho fatto. Io lo farei finché non caleranno le
tenebre.
>>
<< Ma
io voglio vivere... Con te non potrei... >>
<< A
che serve vivere per cinquanta, cento, mille anni se poi è
solo un
vuoto affogare nella nebbia? >>
<< Non
affogo nelle nebbia, te l'ho detto: ho una donna e qualcosa. Ho un
futuro. >>
<<
Tsk. Spiccioli in confronto a me. Simulacri di orgasmi! Ecco quello
che hai! Patetici simulacri di orgasmi! >>
<<
Sì... forse... ma... ma, cazzo!, sono orgasmi sani. Non sono
orgasmi
che ogni volta mi avvinano un po' più alla morte, un po'
più
all'oscurità. Non sono orgasmi che dannano la mia anima.
>>
<< Gli
orgasmi che ti fottono l'anima sono i migliori. >>
<< Una
sega! Se devo accontentarmi di “simulacri”, di
orgasmi minori per
vivere, bhe, cazzo!, mi accontento con il sorriso sul volto!...
>>
<< Non
è vero... >>
<<
Perché non lasci che io sia felice? >>
<<
Perché non sei felice! Con me lo eri, con me! Ora sei
patetico! >>
<< Non
sono mai stato felice con te, ero solo un drogato... Un drogato del
cazzo... >>
<< Eri
un drogato, vero, e lo sei ancora. Non si può smettere di
essere un
drogato... >>
<< No.
>>
<< Sì.
Sei ancora un drogato, lo sarai per sempre. E lo sai perché?
Perché
con me eri felice! Lo leggevo dentro di te, nel tuo sangue, nelle tue
vene, nel tuo cuore, nel tuo cazzo. Tu con me eri felice! Erano con i
me i tuoi veri orgasmi! >>
<< Lo
sai cosa ti dico? Che sì, forse, probabilmente anzi, hai
ragione:
nessun orgasmo che mai proverò con mia moglie
sarà mai grande
quanto quelli che ho mai provato con te, ma, Dio mi è
testimone,
anche il più piccolo sarà infinitamente migliore
di tutti quelli
che ho provato con te. >>
<<
Stai mentendo! >>
<< No,
accettalo. >>
<<
Bugiardo! >>
<< Non
sono più un drogato! Non ho più bisogno di te!
Vattene! >>
<< Non
dirlo, ti prego... >>
<<
Vattene! >>
<<
No... ti supplico... >>
<<
Cristo! Tutto questo è surreale! Che cazzo vuoi ancora da
me? Sei
stata la mia droga per anni, mi hai portato nelle profondità
oscure
del mio animo e di questo mondo più di quanto avrei potuto
immaginare fosse possibile, mi hai dannato, mi hai condannato, sei
stata la mia droga, ora non lo sei più. Cosa vuoi ancora da
me?
Cosa, cazzo?! >>
<< Non
capisci... Cosa sono io senza di te?... Ho bisogno di un drogato...
Ho bisogno di essere la droga di qualcuno... E' questo che sono...
Questo... Una droga... >>
<< Non
posso permetterti di essere la mia di droga. Vattene. >>
<<
Cosa resterà di me?... >>
<< Non
m'importa. >>
<< Ho
bisogno di te... >>
<< Io
no. >>
<< Ti
prego... >>
<<
Vattene. Vattene! >>
[disperata]
<< Dimmelo
guardandomi negli occhi... e lo farò, lo giuro, ma... ma
guardami
negli occhi... >>
[l'uomo
si avvicina e le prende il volto fra le mani con delicatezza]
<<
Voglio imparare a vivere senza di te. Voglio imparare a non aver
bisogno di te. Voglio che te, il tuo ricordo, l'alone del tuo tocco
dentro di me brucino. Voglio alzarmi la mattina e non anelare
disperatamente ad assaporarti. Voglio andare a dormire la notte senza
rimpiangere di non averti sentito dentro di me. Voglio dimenticarmi
di te, cazzo, e della felicità che ho provato con te. Voglio
che tu
te ne vada. Cristo, voglio volere tutto questo. Perché non
lo
capisci? >>
[la donna
si accascia a terra, in lacrime, incapace di parlare, mentre l'uomo
si volta e se ne va]