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Autore: Yuma_29    22/11/2010    4 recensioni
Le accarezzò i capelli, e si diresse verso la porta. “Notte papà” disse la bambina sbadigliando sonoramente. Lui la guardò con fare dolce. “Notte… Lily” e, uscendo, si chiuse la porta alle spalle.
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Cosa succederebbe se Harry avesse una sorella? E se questa fosse figlia del professore più odiato/temuto da tutti? Ripartendo dal 1° libro e ripercorrendo tutta la storia dei nostri personaggi preferiti, ho voluto fare questo piccolo esperimento. Hope you like it!
(p.s. il titolo è provvisorio, non so se lo lascerò o lo cambierò)
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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la favola

Capitolo 1 - La Favola



Severus Piton sedeva nella sua libreria su di una poltrona vicino al camino, con in mano un bicchiere di vino rosso. Sedeva, e lasciava liberi i suoi pensieri senza soffermarsi su nulla in particolare, tenendo lo sguardo fisso nel fuoco. Stava per portare alle labbra il bicchiere, quando la porta si aprì e una piccola testa con lunghi capelli neri fece capolino. Severus si girò verso di lei.
"Hai fatto un altro incubo?"; la figura annuì.
Posò il bicchiere sopra la scrivania, e fece cenno alla figura di entrare. Una bambina sui sei anni entrò velocemente, con indosso un pigiamino azzurro con le nuvole e un conigglietto di peluche in mano, e si mise in braccio a Severus, per nulla contrariato.
"Mi racconti una storia?" lo supplicò la bambina. Severus le sorrise e, agitando la bacchetta, fece lievitare un libro fino alla sua mano.
"Che favola vuoi che ti racconti?" le chiese.
"Quella delle tre streghe e del cavaliere!" disse con entusiasmo la bambina.
"Intendi la favola della Fonte della Buona Sorte di Beda il Bardo?", la bambina annui con vigore. Severus sorrise, aprì il libro e iniziò a leggere:

"In un giardino incantato chiuso da alte mura e protetto da potenti magie, in cima a un colle scorreva la Fonte della Buona Sorte. Una volta all'anno, tra l'alba e il tramonto del giorno più lungo, un solo infelice aveva il privilegio di intraprendere il viaggio alla Fonte, bagnarvisi e ricevere Buona Sorte per il resto della vita. In quel giorno, centinaia di persone si erano ammassate fuori dalle mura, e speravano di potervi entrare. Tre streghe, ognuna col proprio fardello di pene, s'incontrarono ai margini della folla’ si conobbero e raccontarono i propri dolori. Esse si chiamavano Asha (la quale era gravemente malata), Altheda (che era stata derubata delle sue ricchezze e della sua bacchetta) e Amata (abbandonata da un uomo che aveva amato con tutto il cuore). Le tre donne decisero che, se la fortuna le avesse scelte, si sarebbero unite e avrebbero cercato di arrivare alla Fonte insieme. All’alba, il muro si aprì e da esso uscirono dei rampicanti che presero Asha, che si aggrappò ad Altheda, che prese Amata. Ma Amata, per sbaglio, si impigliò nell’armatura di un cavaliere, Messer Senzafortuna, e tutti e quattro furono trascinati dentro. Decisero allora di raggiungere insieme la Fonte. Si inoltrarono per il giardino incantato, dove erbe rare, frutta e fiori crescevano in abbondanza. Non incontrarono ostacoli finché giunsero ai piedi del colle in cima al quale stava la Fonte. Lì, però, trovarono una mostruosa Serpe Bianca, che disse:

Datemi la prova del vostro dolore.

Cercarono di uccidere la bestia, ma invano. Allora Asha, disperata, si mise a piangere. La grande Serpe posò il muso sul suo volto e bevve le sue lacrime e, quando fu sazia,  la Serpe scivolò via e svanì. Gioendo alla sparizione della Serpe, le tre streghe e il cavaliere presero a salire per il colle . A metà della salita, tuttavia, s'imbatterono in una frase incisa nel terreno.

Datemi i frutti della vostra fatica.

Le tre streghe e il cavaliere continuarono a salire, ma dopo ore e ore di cammino non erano avanzati di un sol passo; la cima del colle non era più vicina e l'iscrizione stava sempre davanti a loro.  Altheda marciò più veloce e più forte degli altri e li spronò a seguire il suo esempio, nonostante non avanzasse affatto per la collina, asciugandosi il sudore dalla fronte. Come le gocce caddero a terra, l'iscrizione che bloccava il loro cammino sparì, ed essi videro che riuscivano di nuovo a salire. Felici per aver superato il secondo ostacolo, corsero più veloci che poterono verso la vetta, finché finalmente intravidero la Fonte. Ma prima che potessero raggiungerla, incontrarono un ruscello che bloccava loro il passaggio. Nelle profondità dell'acqua limpida una pietra liscia recava le seguenti parole:  

Datemi il tesoro del vostro passato.

I quattro cercarono di attraversare il ruscello, ma senza alcun risultato. Pensa e ripensa, alla fine Amata capì: con la sua bacchetta estrasse dalla propria mente tutte le memorie dei giorni felici passati con l'amante fuggito e le lasciò cadere nell'acqua. Il torrente le portò via e un passaggio di pietre affiorò. Le tre streghe e il cavaliere finalmente raggiunsero la vetta. La Fonte scintillava davanti a loro, tra le erbe e i fiori più rari e più belli che avessero mai visto. Ma prima che potessero giungervi, la fragile Asha cadde a terra. Esausta per lo sforzo di scalare la vetta, era in fin di vita. Allora Altheda corse a raccogliere tutte le erbe che ritenne più adatte, le mescolò nella borraccia di Messer Senzafortuna e versò la pozione nella bocca di Asha. Immediatamente Asha riuscì ad alzarsi. Non solo, ma tutti i sintomi del suo terribile morbo erano spariti! Asha allora disse che non aveva più bisogno della fonte, e suggerì a Altheda di bagnarsi. Ma Altheda, intenta a raccogliere altre erbe, disse che non ne aveva più bisogno neanche lei, dato che con quelle erbe avrebbe guadagnato molto oro. Suggerì ad Amata di bagnarsi, ma ella, ormai libera dalle pene d’amore, rifiutò e pregò a Messer Senzafortuna di entrare nella Fonte e bagnarvisi. Così il cavaliere si bagnò nella Fonte della Buona Sorte, entusiasta di essere stato scelto tra centinaia., Poco dopo , Messer Senzafortuna uscì dall'acqua della Fonte e, con la sua armatura arrugginita, si gettò ai piedi di Amata, che era la donna più gentile e più bella su cui avesse mai posato gli occhi, chiedendole la mano e il cuore e Amata capì di aver trovato l'uomo della sua vita. Le tre streghe e il cavaliere scesero insieme dal colle, a braccetto, e tutti e quattro vissero a lungo felici e contenti, senza mai sapere né sospettare che l'acqua della Fonte non possedeva alcun incantesimo.”

Severus chiuse il libro mentre la bambina lo guardava, sempre attenta ai suoi movimenti.                
 
“E sai cosa significa questa storia?” le chiese. La bambina scosse il capo in segno di diniego.                                     “Significa – continuò- che, se volevi che ti leggessi un’altra favola, me lo dovevi dire e non dovevi far finta di avere avuto un incubo e aspettare fino a quest’ora” le disse, con un tono a metà tra il divertito e il rimprovero.       La bambina rise, portandosi una manina davanti alla bocca.                                                                           “Allora te ne eri accorto!” “Sin da subito. Quando fai gli incubi ti si arrossano gli occhi” disse scompigliandole dolcemente i capelli. Agitando nuovamente la bacchetta, ripose il libro e si alzò, tenendo in braccio la bambina.      “E ora a nanna!”. Severus uscì dalla biblioteca, percorse un lungo corridoio e poco dopo si ritrovò davanti ad una porta di colore rossiccio. La aprì e vi entrò.                                                                                           La stanza aveva una finestra molto grande e, sotto di essa, vi era un letto a baldacchino con le tende bianche a formare un piccolo rifugio, e sul letto vi erano molti peluche a forma di animale, ognuno con una grandezza e forma diversa.; sulla sinistra vi era una piccola libreria piena zeppa di libri di qualsiasi genere, favole, libri babbani e di magia, e affianco alla libreria vi era una scrivania di legno scuro con sopra penne, fogli e un piccolo kit per fabbricare pozioni; al centro della stanza vi era un enorme tappeto azzurro e, sopra di esso, un’enorme tigre di peluche sdraiata, mentre sulle pareti vi erano attaccati molti disegni fatti dalla bambina.                                                                   Severus si avvicinò al letto, vi adagiò sopra la bambina e, rimboccandole le coperte, le diede un bacio in fronte. La bambina, abbracciando il coniglietto, si raggomitolò come un gatto, dando le spalle alla finestra. Severus le accarezzò i capelli, e si diresse verso la porta.                                                                                                                 “Notte papà” disse la bambina sbadigliando sonoramente.                                                                                 Severus la guardò con fare dolce. “Notte… Lily” e, uscendo, si chiuse la porta alle spalle.

 

*NOTE DELL’AUTRICE*

Ma saaaaaaaaaaaaaaaaaaaaalve gente!!!!!!! Vi sono mancata? S, lo so che è da tanto che non pubblico né aggiorno più, è che ho avuto un calo di fantasia, che ci volete fare ^^’’’’’’

Coooooooooooomunque, questa storia è da un po’ che mi gironzolava nella testa,e finalmente ho avuto occasione di metterla per iscritto. So che alcuni di voi si staranno chiedendo “ Ma è veramente il Severus Piton che conosciamo?”. Ebbene si, è lui. Ma state tranquilli, che quando sposterò la scena su Hogwarts tornerà ad essere iul solito vecchio scorbutico di sempre. Comnque, vi avviso sin da subito che alcuni personaggi (tipo Severus, Draco, Lucius e credo anche Hermione) li farò un po’ OOC, giusto per adattarli alla storia. Ho già pronto il secondo chappy e credo che aggiornerò nel fine settimana. Intanto fatemi sapere cosa ne pensate.  

See ya, friends xD

   
 
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