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Autore: Haibara Stark    23/11/2010    7 recensioni
Sentii distintamente il suono delle ossa che scricchiolavano,mischiato al suono delle urla di quello che,un attimo prima,mi era parso l’essere più temibile che avessi mai visto.
E ciò mi preoccupava ancora di più. [...] « C- cosa…cosa stai facendo? » La risposta mi arrivò pronta e decisa nell’attimo in cui sentii i suoi denti affondare nella mia carne.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Walking in an Alternate Universe.'
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La pioggia scendeva fitta,impedendo di distinguere la città intorno.
Le macchine correvano veloci per le strade provocando forti scrosci d’acqua.
Le persone fuggivano ridendo,imprecando o in silenzio,cercando di ripararsi sotto gli ombrelli o tutto ciò che gli capitava a tiro.
Aveva incominciato a piovere dal nulla ed io trovai buffo come il tempo fosse mutato col mio umore.
Me ne stavo rannicchiato sopra il tetto,completamente zuppo,tenendo le gambe strette al petto e la testa affondata fra le braccia. Non ero pienamente di sicuro da quanto tempo mi trovassi lì. Sapevo solo che aveva iniziato a piovere ed io mi ero chiuso nella mia commiserazione.
Mi ero illuso che mi fosse stata data una nuova opportunità. Che avrei potuto rimediare alla vita di merda che avevo avuto da umano. Quanto mi ero sbagliato.
Ero sempre lo stesso essere inutile,solo un po’ più forte e coi sensi più affinati. Ed ufficialmente senza un cuore.
Avevo dimostrato ancora una volta di non avere le palle per affrontare le situazioni.

Quando avevo vent’anni ero riuscito a farmi assumere alla libreria sotto casa mia.
Il proprietario era un vecchio amico di famiglia e mi aveva preso sotto la sua custodia con estremo piacere. In quel periodo avevo un disperato bisogno di soldi e così non disdegnai l’aiuto,anche se trovavo stare in mezzo a tutti quei libri estremamente deprimente. Mi occupavo per lo più di sistemare gli scaffali e di tenere pulito il negozio,senza sprecarmi troppo con i clienti. Un giorno  vi era particolarmente tanta gente e il capo mi chiese di aiutarlo. Avevo appena congedato un signore che cercava un thriller quando la vidi. Era lì,accanto allo scaffale dei romanzi rosa,che faceva scivolare morbidamente lo sguardo sui romanzi di Jane Austen,coi lunghi capelli scuri che le ricadevano lungo le spalle. Rimasi a guardarla,estasiato,finché un ragazzino pestifero non spintonò la scala su cui ero arrampicato,facendomi cadere al suolo. Quando aprii gli occhi,lei era accanto a me,preoccupata. La rassicurai,dicendole che stavo bene e lei mi sorrise. Non avevo mai visto niente di più bello in tutta la mia vita. Me ne innamorai.
Iniziammo a frequentarci,ad amarci reciprocamente,e tutto andava a gonfie vele. Fino a quando scoprì di essere incinta.
Quel pomeriggio il mondo mi cadde addosso. Ero giovane,scapestrato e totalmente inaffidabile. Fumavo,bevevo e ogni tanto andavo in cerca di qualche dose. Non potevo fare il padre. No,non volevo essere per mio figlio quello che era stato mio padre per me. Un totale fallimento.
E così sono scappato. Non ho perso i contatti con loro,ma è stato comunque un gesto meschino da parte mia.

Con l’andare del tempo la mia vita non faceva altro che andare in declino. Ero diventato dipendente da alcol e droga ed ero completamente al verde.
Una mattina,svegliandomi,decisi che non potevo più andare avanti così. C’era bisogno di una svolta. Ma non era facile. Sono caduto tante volte. Ma altrettante mi sono rialzato.

Mi trovai spesso a dover denigrare richieste indecenti dalle persone più svariate,che faceva perno sulla mia disperata ricerca di denaro per la droga. Non mi sono mai abbassato a tanto.
Poi ho incontrato loro,che non erano come gli altri. E per la prima volta nella vita ho seriamente avuto paura di morire. Ma qualcuno,quel giorno,ha voluto che incontrassi Jude. Si,per quanto sia assurdo da parte mia parlare di Dio,è stata certamente un’entità superiore a far si che lui venisse in mio soccorso,e non solo per difendermi dai vampiri. Lui mi aveva salvato anche da me stesso.
Era stato così normale non sentire il desiderio di cercare rifugio in un mondo inesistente con l’ausilio della droga. Era stato così naturale svegliarmi in quel vicolo,respirare e continuare a vivere. Non mi ero reso conto di quanto avesse fatto in realtà Jude per me fino a quando non mi ero ritrovato da solo su quel tetto,a ripensare a quanto facesse schifo la mia vita prima di incontrarlo.

Strinsi i pugni.
No. Non poteva finire così.
Non potevo permettere che accadesse qualcosa a Jude senza aver prima lottato. Senza aver tentato l’impossibile per salvarlo.
Mi alzai di scatto,grondante d’acqua,mentre la pioggia piano piano andava scemando.
Non l’avrebbero avuta vinta. Anche perché io avevo qualcosa che a loro mancava: la chiave dell’enigma.


 

*

 

« Un momento un momento! Arrivo » La porta si aprì. « Robert ma che- »

Sorpassai Jamie ed entrai con foga nella sala. Gli altri si girarono a guardarmi,straniti. Dovevo sembrare un pazzo. Ero bagnato fino alle ossa e sulla faccia avevo stampata un’espressione che non sapevo bene da cosa fosse provocata. Paura? Rabbia? Chi poteva dirlo.

« Robert che ti è successo? » Chiese preoccupato Ewan.
« Dovete aiutarmi- »
« Che c’è? Il tuo amichetto Jude non può farlo? » Rispose Val,mellifluo.

Provai un’incontenibile voglia di picchiarlo,ma presi un respiro profondo e proseguii.

« Sapete dirmi dove posso trovare Ralph? »
« Ralph? »
« Ralph! »
« Non starai mica parlando di Ralph Fiennes?! » Jack.
« Se è il capo dei Bloody Vampires allora sì,è lui che cerco »
« Ma sei impazzito?! Hai idea di quanto sia peric- »
« Non me ne frega un CAZZO! »

Scoppiai.
Le loro espressioni tradivano stupore e preoccupazione.
Chiusi gli occhi e mi portai le mani alle tempie.
Stavo diventando isterico. Dentro di me avevo un turbinio di emozioni troppo forti per essere affrontato in una volta sola.

« Sentite. Non vi sto chiedendo di venire con me. Voglio solo sapere dove posso trovare quello stramaledetto figlio di puttana »

Quando alzai lo sguardo,tutti erano immobili,indecisi sul da farsi.
Fu Ewan a rompere il silenzio.

« In che guaio ti sei andato a cacciare »

Non era una domanda. E il tono che usò era così amareggiato,che avrei voluto gettarmi ai suoi piedi e ricominciare a piangere. Ma non potevo permettermelo.

« Vi prego » Soffiai. « Vi prego. Dove lo posso trovare? »
« E’ un suicidio » Val.
« Non mi importa »

Continuammo a fissarci per un tempo imprecisato,finché,sospirando,disse:

« 6th Avenue »

Gli sorrisi.

« Grazie »
« Vengo con te! » Ewan.
« Tu non andrai da nessuna parte! » Val.
« Ma io- »
« GRAZIE! »

Corsi fuori dall’appartamento senza voltarmi indietro.

« Robert! No Robert fermati!... »

 

*

 

Okay. Forse prima di scappare via avrei dovuto chiedere a Val di specificare…in che punto della 6th Avenue dovevo cercare.
Ma sì! Dovevo comportarmi come uno stupido impulsivo ancora una volta! Ma perché cazzo ero così idiota?!?
Percorsi tutta la strada,da cima a fondo,cercando un qualche indizio che potesse suggerirmi dove poter trovare Fiennes. Niente. C’erano soltanto tanti,tanti,tanti,umani.
Forse Val aveva detto il primo nome che gli era venuto in mente tanto per farmi contento.
Era un’ipotesi da non scartare.
Stavo iniziando a demoralizzarmi e a perdere le speranze,quando,dalla parte opposta della strada,vidi un vampiro. Anzi,per la precisione sentii. Aveva un odore agrodolce,mix di sangue e alcol,unito a un’essenza che non avevo mai sentito addosso ad un umano.
Attraversai di volata,non curandomi di ciò che mi accadeva attorno. Come dice il detto? O la va o la spacca!

« Ehi! »

Lo fermai per una spalla,girandolo,meritandomi,come risposta un’alzata di sopracciglia.

« Scusi il mio…i miei modi bruschi…ma mi chiedevo se potesse aiutarmi »

Lui rimase a fissarmi per un attimo,tenendo gli occhi di ghiaccio piantati nei miei ed arricciando il naso aguzzo,riconoscendomi come uno della sua specie.

« E in che modo,sentiamo? »

Mi vennero i brividi. Questo vampiro aveva una voce incredibilmente eccitante…Mmh,avete ragione,non era esattamente il momento più adatto…

« Sa indicarmi dove posso trovare i Bloody Vampires? »

Sgranò leggermente gli occhi. Poi sorrise sornione.

« Cosa ti fa pensare che lo sappia? »
« Tutti i vampiri lo sanno. A parte me,che sono un assoluto ignorante »

Ridacchiò.

« E non hai pensato che possa essere uno di loro? »
« Sono pronto a correre il rischio. Anche se il tuo odore mi dice che non ho da preoccuparmi »
« Sembri molto esperto in questo campo »
« Lo sono »

Continuò a fissarmi,torcendo le labbra in un’espressione pensierosa.

 « Basta che mi indichi la strada. Non ti chiedo di accompagnarmi »

Fece schioccare la lingua sul palato.

« No. Ti accompagno. Non so per quale motivo tu debba andare al covo di quegli individui,ma è più prudente così »
« Non è necessario… »
« Insisto »

Così dicendo,mi superò e iniziò a camminare a passo svelto.

« Oh,che sbadato » Si voltò verso di me. « Io sono Jason »
« Robert »
« Bene Robert. Qualsiasi cosa tu debba fare,hai tutto il mio appoggio »

 

*

« Eccoci arrivati »

Era un edificio immenso – probabilmente una fabbrica – un po’ nascosto rispetto agli altri palazzi e completamente circondato da un muro di cinta di circa mezzo metro d’altezza.

« Grazie d’avermi accompagnato » Soffiai.
« Figurati è stato un piacere. »

Piegai leggermente le ginocchia e mi issai sul muro. Mi fermai a metà dell’atto,voltandomi verso di lui. Una domanda mi aleggiava nella testa.

« Jason? »
« Mh? »
« Perché stai facendo tutto questo? »

Le sue labbra si distesero in un sorriso amaro.

« Anni fa,Gerard ha ucciso la persona a me più cara. Non ho mai avuto il coraggio di affrontarli. Da solo non ce l’avrei mai fatta…Ma tu » Sospirò. « Sento che sei diverso »

Rimasi perplesso. Io? Diverso? Ma per favore! Era già tanto se avevo trovato il coraggio di andare lì!

« Anche solo per il fatto che li hai cercati »

Ecco,appunto…

« Buona fortuna Robert »
« Anche a te »

Mi sorrise ed io ricambiai con una stirata di labbra poco convinta,per poi darmi un’ultima spinta e scavalcare. Atterrai sul terriccio senza provocare alcun rumore ed iniziai ad avvicinarmi allo stabile con passo felpato.
Individuai una finestra aperta al primo piano e con un salto fui sul davanzale e poi dentro.
Era tutto così…anonimo. Un lungo corridoio,scoperto su di un lato,percorreva lateralmente l’edificio e si affacciava sul vuoto,dove troneggiava un montacarichi. Il silenzio regnava padrone,creando un forte senso di inquietudine.
Poi,improvvisamente,sentii il suono di alcune voci provenire da una stanza,dal lato opposto in cui mi trovavo.
Camminai lentamente,facendo attenzione a ogni più minimo rumore,ma ben presto la mia attenzione fu completamente catturata da quelle voci,di cui non riuscivo a distinguerne le fonti.

« Guarda un po’ chi abbiamo qui »

Una scossa mi percosse la spina dorsale appena udii quella voce alle mie spalle. Mi voltai di scatto,sulla difensiva. Johnny mi guardava compiaciuto.

« Sono molto contento che hai deciso di farci visita »

Fece un cenno col capo e qualcosa collise pesantemente contro la mia testa. Un dolore atroce. Poi il buio.

 

 

 

 

 



 

 

Saaaaalve ~

Per i miei standard questo è un aggiornamento lampo xD
I’m sorry: le sorti del bel biondino saranno svelate solo nel prossimo capitolo…
Ma siete sicure di dovervi preoccupare proprio per Jude? *saltella nell’altra stanza per non spoilerare*
Oh beh…

Allur!

Jason is…Jason Isaacs!
http://www.movie-thoughts.com/wp-content/uploads/2009/09/jason-isaacs.jpg

Ammissione: ignoro completamente cosa vi sia nella 6th Avenue *me molto ignorante*
Sono stata mezzora buona con la cartina di New York davanti per decidere una via e alla fine ho scelto quella. Se la cosa è assolutamente surreale fatemelo sapere,che cercherò un’altra via xD

Ora devo scappare!
Grazie a chi recensisce,legge,segue!

Baci ~

ps. Si,Robert è come Rufy di One Piece: ha il dono di farsi aiutare da tutti xD
Ahah..

Arrivedorciii




  
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