La pioggia
scendeva
fitta,impedendo di distinguere la città intorno.
Le macchine correvano veloci
per le strade provocando forti scrosci d’acqua.
Le persone fuggivano
ridendo,imprecando o in silenzio,cercando di ripararsi sotto gli
ombrelli o
tutto ciò che gli capitava a tiro.
Aveva incominciato a piovere
dal nulla ed io trovai buffo come il tempo fosse mutato col mio umore.
Me ne stavo rannicchiato sopra
il tetto,completamente zuppo,tenendo le gambe strette al petto e la
testa
affondata fra le braccia. Non ero pienamente di sicuro da quanto tempo
mi
trovassi lì. Sapevo solo che aveva iniziato a piovere ed io mi ero
chiuso nella
mia commiserazione.
Mi ero illuso che mi fosse
stata data una nuova opportunità. Che avrei potuto rimediare alla vita
di merda
che avevo avuto da umano. Quanto mi ero sbagliato.
Ero sempre lo stesso essere
inutile,solo un po’ più forte e coi sensi più affinati. Ed ufficialmente
senza un cuore.
Avevo dimostrato ancora una
volta di non avere le palle per affrontare le situazioni.
Il proprietario era un
vecchio amico di famiglia e mi aveva preso sotto la sua custodia con
estremo
piacere. In quel periodo avevo un disperato bisogno di soldi e così non
disdegnai l’aiuto,anche se trovavo stare in mezzo a tutti quei libri
estremamente deprimente. Mi occupavo per lo più di sistemare gli
scaffali e di
tenere pulito il negozio,senza sprecarmi troppo con i clienti. Un giorno vi era particolarmente tanta gente e il capo
mi chiese di aiutarlo. Avevo appena congedato un signore che cercava un
thriller quando la vidi. Era lì,accanto allo scaffale dei romanzi
rosa,che
faceva scivolare morbidamente lo sguardo sui romanzi di Jane Austen,coi
lunghi
capelli scuri che le ricadevano lungo le spalle. Rimasi a
guardarla,estasiato,finché un ragazzino pestifero non spintonò la scala
su cui
ero arrampicato,facendomi cadere al suolo. Quando aprii gli occhi,lei
era
accanto a me,preoccupata. La rassicurai,dicendole che stavo bene e lei
mi
sorrise. Non avevo mai visto niente di più bello in tutta la mia vita.
Me ne
innamorai.
Iniziammo a frequentarci,ad
amarci reciprocamente,e tutto andava a gonfie vele. Fino a quando
scoprì di
essere incinta.
Quel pomeriggio il mondo mi
cadde addosso. Ero giovane,scapestrato e totalmente inaffidabile.
Fumavo,bevevo
e ogni tanto andavo in cerca di qualche dose. Non potevo fare il padre.
No,non
volevo essere per mio figlio quello che era stato mio padre per me. Un
totale
fallimento.
E così sono scappato. Non ho
perso i contatti con loro,ma è stato comunque un gesto meschino da
parte mia.
Una
mattina,svegliandomi,decisi che non potevo più andare avanti così.
C’era
bisogno di una svolta. Ma non era facile. Sono caduto tante volte. Ma
altrettante mi sono rialzato.
Poi ho incontrato loro,che non erano come gli altri. E
per
la prima volta nella vita ho seriamente avuto paura di morire. Ma
qualcuno,quel
giorno,ha voluto che incontrassi Jude. Si,per quanto sia assurdo da
parte mia
parlare di Dio,è stata certamente un’entità superiore a far si che lui
venisse
in mio soccorso,e non solo per difendermi dai vampiri. Lui mi aveva
salvato
anche da me stesso.
Era stato così normale non
sentire il desiderio di cercare rifugio in un mondo inesistente con
l’ausilio
della droga. Era stato così naturale svegliarmi in quel
vicolo,respirare e
continuare a vivere. Non mi ero reso conto di quanto avesse fatto in
realtà
Jude per me fino a quando non mi ero ritrovato da solo su quel tetto,a
ripensare a quanto facesse schifo la mia vita prima di incontrarlo.
No. Non poteva finire così.
Non potevo permettere che
accadesse qualcosa a Jude senza aver prima lottato. Senza aver tentato
l’impossibile per salvarlo.
Mi alzai di scatto,grondante
d’acqua,mentre la pioggia piano piano andava scemando.
Non l’avrebbero avuta vinta.
Anche perché io avevo qualcosa che a loro mancava: la chiave
dell’enigma.
*
« Un momento un momento! Arrivo » La porta si aprì. «
Robert ma che-
»
« Dovete aiutarmi- »
« Che c’è? Il tuo amichetto
Jude non può farlo? » Rispose Val,mellifluo.
« Ralph? »
« Ralph! »
« Non starai mica parlando di
Ralph Fiennes?! » Jack.
« Se è il capo dei Bloody
Vampires allora sì,è lui che cerco »
« Ma sei impazzito?! Hai
idea di quanto sia peric- »
« Non me ne frega un CAZZO!
»
Le loro espressioni
tradivano stupore e preoccupazione.
Chiusi gli occhi e mi portai
le mani alle tempie.
Stavo diventando isterico.
Dentro di me avevo un turbinio di emozioni troppo forti per essere
affrontato
in una volta sola.
Fu Ewan a rompere il
silenzio.
« E’ un suicidio » Val.
« Non mi importa »
« Vengo con te! » Ewan.
« Tu non andrai da nessuna
parte! » Val.
« Ma io- »
« GRAZIE! »
*
Okay. Forse
prima di
scappare via avrei dovuto chiedere a Val di specificare…in che punto
della 6th
Avenue dovevo cercare.
Ma sì! Dovevo comportarmi
come uno stupido impulsivo ancora una volta! Ma perché cazzo ero così
idiota?!?
Percorsi tutta la strada,da
cima a fondo,cercando un qualche indizio che potesse suggerirmi dove
poter
trovare Fiennes. Niente. C’erano soltanto tanti,tanti,tanti,umani.
Forse Val aveva detto il
primo nome che gli era venuto in mente tanto per farmi contento.
Era un’ipotesi da non
scartare.
Stavo iniziando a demoralizzarmi
e a perdere le speranze,quando,dalla parte opposta della strada,vidi un
vampiro. Anzi,per la precisione sentii. Aveva un odore agrodolce,mix di
sangue
e alcol,unito a un’essenza che non avevo mai sentito addosso ad un
umano.
Attraversai di volata,non
curandomi di ciò che mi accadeva attorno. Come dice il detto? O la va o
la
spacca!
« Tutti i vampiri lo sanno.
A parte me,che sono un assoluto ignorante »
Ridacchiò.
« E non hai
pensato che possa
essere uno di loro? »
« Sono pronto a correre il
rischio. Anche se il tuo odore mi dice che non ho da preoccuparmi »
« Sembri molto esperto in
questo campo »
« Lo sono »
« Non è necessario… »
« Insisto »
« Robert »
« Bene Robert. Qualsiasi
cosa tu debba fare,hai tutto il mio appoggio »
*
« Eccoci
arrivati »
« Figurati è stato un
piacere. »
« Mh? »
« Perché stai facendo tutto
questo? »
« Anni
fa,Gerard ha ucciso
la persona a me più cara. Non ho mai avuto il coraggio di affrontarli.
Da solo
non ce l’avrei mai fatta…Ma tu » Sospirò. « Sento che sei diverso »
« Anche a te »
Individuai una finestra
aperta al primo piano e con un salto fui sul davanzale e poi dentro.
Era tutto così…anonimo. Un
lungo corridoio,scoperto su di un lato,percorreva lateralmente
l’edificio e si
affacciava sul vuoto,dove troneggiava un montacarichi. Il silenzio
regnava
padrone,creando un forte senso di inquietudine.
Poi,improvvisamente,sentii
il suono di alcune voci provenire da una stanza,dal lato opposto in cui
mi
trovavo.
Camminai lentamente,facendo
attenzione a ogni più minimo rumore,ma ben presto la mia attenzione fu
completamente catturata da quelle voci,di cui non riuscivo a
distinguerne le
fonti.
Saaaaalve ~
Per i miei
standard questo è
un aggiornamento lampo xD
I’m sorry: le sorti del bel
biondino saranno svelate solo nel prossimo capitolo…
Ma siete sicure di dovervi preoccupare
proprio per Jude? *saltella nell’altra
stanza per non spoilerare*
Oh beh…
http://www.movie-thoughts.com/wp-content/uploads/2009/09/jason-isaacs.jpg
Sono stata mezzora buona con
la cartina di New York davanti per decidere una via e alla fine ho
scelto
quella. Se la cosa è assolutamente
surreale fatemelo sapere,che cercherò un’altra via xD
Grazie a chi
recensisce,legge,segue!
ps. Si,Robert è
come Rufy di One Piece: ha il dono di farsi aiutare da tutti xD
Ahah..
Arrivedorciii