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Autore: sagitta72    23/11/2010    10 recensioni
“ Al momento della stretta di mano i due mi guardano con un sorriso divertito, quasi canzonatorio”….e’ cosi’ che inizia questa semplice fiction dove un’adolescente dovra’ patire perdite, delusioni e amarezze prima di poter finalmente trovare la felicita’ che tanto ha sognato dal primo giorno in cui ….. a voi se perdere un po’ di tempo dietro alla mia prima avventura da singola scrittrice.
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aquarius Camus, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6.

 

Le scomode verità da scoprire ad una festa.

 

Durante la cena sono piuttosto pensierosa, non so come dire a mia madre che ho accettato l’invito ad una festa senza nemmeno chiederle l’autorizzazione. Beh, magari se vengo punita ho una buona scusa per non andarci, ma la curiosità di vedere come sono le feste da queste parti  e’ troppo forte. Una volta in salotto, Camus si siede ad un piccolo tavolino insieme al padre per una partita a scacchi che va avanti già da un paio di settimane, mentre Milo li guarda divertito, appoggiato allo schienale del divano, con le braccia incrociate al petto. Nel frattempo che mia madre si sistema sul divano per leggere una rivista, io mi piazzo davanti a lei appoggiata con la schiena alla sedia e con le mani inizio a torturare il ciondolo della collanina, per poi alzare gli occhi contemporaneamente a lei, che, accorgendosi del mio nervosismo, subito appoggia la rivista accanto a se e corrugando la fronte mi chiede:

          Devi dirmi qualcosa Kate? – chissà perché in quel momento i tre si voltano simultaneamente dalla nostra parte. Inutile dire che ogni qualvolta io e lei iniziamo un discorso, tutti ovviamente sono allertati.

          Si mamma. – mi mordo il labbro.

          Ebbene?

          Una mia compagna mi ha invitato sabato sera al suo compleanno … e io ho accettato … ma l’ultima parola naturalmente la devi avere tu … volevo avere la tua autorizzazione.

          Ma hai accettato lo stesso senza averla – mi risponde con disappunto

          L’ho fatto perché e’ da un mese che sono arrivata e non voglio fare l’asociale … vorrei integrarmi insieme al resto della classe – mento spudoratamente.

          Ha ragione Rachel – si intromette il marito – sai come sono i giovani d’oggi, ci mettono poco a sbatterti la porta in faccia.

          Ma poi perché lo chiedi a me se il sabato stai da tuo padre?

          Forse torna  proprio sabato, ma non ne e’ sicuro.

          Ah ho capito … posso sapere almeno chi e’?

          Si chiama Rosalie Spitaleri – mi volto un istante verso i due ragazzi che, nel frattempo, si sono scambiati un’occhiata  – tra l’altro mi pare di aver capito che e’ anche una delle più brave della classe.

          L’importante e’ che sia un buon esempio da seguire – risponde mia madre

          Oh si, la conosco la famiglia – si volta suo marito – sono italiani, i genitori vennero molto giovani in America a cercar fortuna, da una piccola tavola calda sono riusciti ad aprire una catena di ristoranti molto rinomata in tutta Miami. Tra l’altro il loro figlio maggiore e’ il migliore di amico di Aphro.

          Ah bene  – sorride soddisfatta mia madre -  allora sono più tranquilla, vai pure.

          Grazie mamma.

Prima di andarmene in camera, noto che sia Milo che Camus mi lanciano uno sguardo poco rassicurante, pare mi stiano comunicando che non sono affatto d’accordo della decisione presa. Ma la vita e’ mia e loro devono starne fuori.

 

Ho appena finito di sistemarmi e scendo per attendere Nathalie, che mi sta venendo a prendere come programmato, ma entrando in salone mi accorgo che, seduti sul divano, ci sono Milo e Camus. Ero convinta che fossero già usciti: strano, di solito a quest’ora non ci sono quasi mai a casa di sabato sera. Alle mie spalle compare Aiolia che vedendomi sistemata per la serata, mi sorride e facendomi fare una piroetta sorridendo esclama:

          Wow, che splendore!!!

          Grazie – rido divertita dal suo gesto – e voi come mai ancora qui?

          Stavamo aspettando proprio te – risponde un Milo scocciato

          E perché mai? Mi vengono a prendere non ho bisogno di un passaggio.

          Lo sappiamo, ma volevamo chiederti una cosa – Camus si alza e si para dinnanzi a me – chi ti viene a prendere?

          Cosa ti interessa?

          Rispondi, o trovo il modo di non farti più andare a quella festa.

          Non mi fanno paura le tue minacce … ce l’ho dei genitori a cui devo obbedire, tu … anzi voi – indicando con lo sguardo  solo lui e Milo – non siete niente per me … mettiamolo in chiaro!!!

          Dai, Kate – si intromette Aiolia con una certa preoccupazione negli occhi – per favore sii collaborativa.

          Non capisco tutta questa preoccupazione.

          Lo capirai presto … sto aspettando … chi viene? – riprende Camus

          La mia amica, con suo cugino.

          Chi e’?

          Uffa …. –sbuffo sonoramente – Shura.

          Beh, se viene lui ci si può fidare, e’ l’unico la dentro che ha la testa sulle spalle.

          Diciamo di sì – esclama Aiolia un po’ cupo – comunque, chiamaci per ogni problema.

          Eh no – Milo si alza e viene verso di noi – se la sbriga da sola .. io non mi rovino di certo il sabato sera per lei – poi passandomi davanti si ferma un istante per dirmi – ti avviso … non rovinarmi la serata hai capito?

          Ma perché non sparisci dalla mia vista?

          Senti ragazzina – Camus stavolta e’ davvero spazientito – vedi di non metterti nei guai … i loro genitori non sanno che razza di figli hanno … ed io  non ho detto nulla davanti ai nostri solo perché non voglio far scoprire a mio padre alcuni altarini di mio fratello … ti dico solo una cosa … stai lontana dai guai … evitando di stare in loro compagnia!!!

          Ma di chi parli, si può sapere?

          Lo sai – poi, prima di uscire dietro a Milo dalla porta, si volta – so benissimo che certe cose te le hanno raccontate, te l’ho letto negli occhi – ed esce fuori insieme al cugino.

          Kate – mi volto dalla parte dell’unica persona rimasta con me – memorizzati il mio numero, non ti preoccupare chiama se hai bisogno, verrò io piuttosto.

Non oso più chiedere nulla, mi sembra tutto così esageratamente assurdo, mi limito solo ad inserire anche il suo numero nella rubrica del mio cellulare, dopodiché, Aiolia mi saluta e segue gli altri due, ma subito riappare dalla porta comunicandomi che fuori sono arrivati per me. Esco insieme a lui e mi accingo a salire in auto, quando da questa esce un ragazzo alto, fisico asciutto,  occhi neri penetranti e capelli corvini: però, Nathalie non mi ha detto che suo cugino era così affascinante. Mi saluta cordialmente, si presenta  e mi apre la portiera e dopo averla richiusa si avvicina agli altri con cui si saluta in modo molto confidenziale, tranne che con Aiolia, con il quale si scambia giusto un cenno di saluto con la mano. Il tutto naturalmente lo vedo attraverso lo specchietto, mentre la mia amica e’  rimasta  con gli occhi puntati sull’altro specchietto, commentando senza alcun  pudore le doti fisiche dei miei parenti acquisiti. Noto che manca Margot e quando glielo faccio notare, mi risponde distrattamente e senza togliere loro gli occhi di dosso che le e’ venuta la febbre alta e non puo’  venire. Che strano, l’ho chiamata un paio d’ore fa e stava bene.   Rimangono a parlare per un tempo che a me pare infinito, poi, prima di andare, Camus dice ancora una cosa a Shura, il quale gli batte una mano sulla spalla e fa un cenno di assenso con il capo, poi si salutano e finalmente ci avviamo verso la festa

 

Arrivati a destinazione, Shura abbassa il finestrino di fronte al cancello per annunciare al videocitofono il nostro arrivo. Prima di raggiungere la villa, dobbiamo ancora salire altri tre tornanti: caspita ma dove siamo finite? Osservo attentamente il paesaggio verde intorno a noi e noto che e’ tutto ben curato nei minimi particolari. Hanno un parco meraviglioso, nel quale compaiono una serie di fontane, ognuna delle quali raffigura un segno dello zodiaco,  tant’e’ che mi soffermo ad osservare quello che mi appartiene. Scendiamo dalla macchina e seguiamo Shura all’ingresso, dove ci sta aspettando tutta contenta la festeggiata, o meglio, dove sta attendendo “lui”, infatti gli corre incontro e gli salta sul collo, baciandolo calorosamente sulle labbra. Lui la scosta sorridendo:

          Rose piantala …  perché mi devi far litigare con tuo fratello? Ci tengo alla pelle.

          Lo sai che ci provo sempre – poi vedendo noi – ciao ragazze.

          Ciao Rosalie – saluto – complimenti e’ tutto molto bello qui.

          Oh grazie, molto gentile – con quella sua falsa aria di cortesia – prego, entrate.

Ci precede nel salone, dove si sta tenendo la festa del suo compleanno. Ci saranno almeno un centinaio di persone se non di piu’. Ci avviciniamo ad un angolo dove sono appartati dei ragazzi  seduti  su divanetti in pelle che beatamente fumano e bevono Jack Daniels, già mi vedo la faccia di Camus se mi beccasse con in mano un bicchiere colmo di quella robaccia. La sola idea mi diverte parecchio. Vedendoci arrivare smettono di parlare ed uno, in particolare, si alza e ci viene incontro:

          Ehi Shura, finito di fare il baby sitter? – e scoppia in una sonora risata

          Idiota – risponde l’altro, versandosi già da bere

          Fratellone … a parte Natalie che la conosci già, lei e’ Kate, la mia nuova compagna di classe, un vero fenomeno naturale.

          Di cosa? – mi sorride maliziosamente colui che ho capito essere Desu.

          Ahahahah – scoppia a ridere senza ritegno la ragazza -  sei sempre il solito maiale!!!! – poi rivolta  a me – scusalo, sai come sono i maschi – e mi guarda come se avesse già capito dal mio imbarazzo che per me e’ ancora argomento tabu’.

          Figurati … ho capito che era una battuta.

          Questo lo dici tu – lui mi squadra  dalla testa ai piedi, soffermandosi un po’ sulla mia piccola scollatura.

          Desu stalle alla larga … - gli sussurra Shura, anche se io l’ho sentito

          Perche’, ci stai facendo già tu il pensierino? – sono sempre più imbarazzata e vorrei già andarmene

          No … e nemmeno tu ce lo farai – Desu lo fulmina con lo sguardo – sua madre e’ la nuova moglie del padre di Aphrodite.

          Ma dai!!! – aspira il fumo della propria sigaretta, mentre mi guarda con un ghigno divertito, poi buttando il fumo di lato, mi accarezza la guancia – ma che onore conoscere la sorellina di Aphro .. in effetti me l’aveva detto che quella donna aveva due gnocche come figlie .. ora capisco perché quella sera era uscito col fratello, di solito non si cagano nemmeno di striscio!

Ovviamente me ne guardo bene dal dire che io non ero una delle due, altrimenti non oso immaginare quale ilarita’  potrei suscitare in lui e soprattutto nella sorella che, a quanto pare si diverte molto a vedere come suo fratello mi metta in difficoltà. Ad aiutarmi ci pensa  Shura, che tira per il braccio l’amico, portandoselo dagli altri a continuare la conversazione, ma mentre si allontanano sento ancora sussurrare:

          Sarà piccola, ma una bottarella gliela darei molto volentieri, ha tutto al punto giusto!!!

          Smettila cretino – la voce di Shura sembra essere molto contrariata – ho dato la mia parola che l’avrei riportata a casa senza problemi … io sono ancora in buoni rapporti con loro …  non ho rotto come avete fatto tu e Aphrodite.

          Lo so … lo so … ma se lei ci sta … che c’entri tu?

          Tu non farai nulla lo stesso, fine del discorso.

Dopo aver udito il loro discorso, penso che da quel tipo me ne starò molto alla larga. Non mi sono mai trovata in situazioni simili e non saprei come comportarmi anche solo per un rifiuto da fare, vorrà dire che prevenire è sempre meglio che curare, lo controllerò a vista e farò in modo di non dovermi mai trovare sola con lui. Forse sono troppo esagerata, con tutta le gente che c’e’ qui e’ impossibile trovarsi soli, meglio così, ho le spalle coperte. In più di un’occasione,  noto, con un certo disappunto, che Shura mi osserva, si vede che gli hanno detto di tenermi sotto controllo. La festeggiata ci porta in giro per casa e ci fa conoscere quasi tutte le persone i cui cognomi hanno una notevole importanza non solo a Miami, ma in tutta la Florida. Alla fine delle presentazioni ci fa conoscere il suo attuale fidanzato. Prego? Ha detto fidanzato? Ma se poco fa ci provava spudoratamente con Shura? Vabbe’ stendiamo un velo pietoso e cerchiamo di goderci la serata, ormai siamo qui e occasioni per uscire il sabato sera non ne ho. Abbiamo instaurato un bel rapporto con alcuni ragazzi e ragazze che già frequentano l’università, uno dei quali addirittura studia ad Harvard. Comincio a tempestarlo di domande su quanto e come e’ possibile ottenere l’ammissione; non mi accorgo parlando con lui, che Natalie e’ piuttosto silenziosa.  All’inizio non faccio molto caso al suo pallore, penso piuttosto che siano le luci della stanza, ma dopo un po’ la guardo meglio e vedo che ha anche le goccioline di sudore in fronte. Le chiedo se qualcosa non va e lei mi dice che si sente male, pertanto l’accompagno alla toilette e attendo che si riprenda, ma all’improvviso la vedo piegarsi in due e scoppiare a piangere. Preoccupata le grido che cos’ha e lei per tutta risposta mi dice che deve esserle tornato un attacco di appendicite, ne ha sempre sofferto ma non come in quel momento. La prima cosa che faccio è  portarla fuori e farla sedere su una panchina, le  dico di non muoversi e vado subito a  chiamare Shura. Mentre sono alla sua ricerca, mi imbatto in situazioni alquanto imbarazzanti: ragazzi ubriachi sui divanetti che si baciano e si toccano oscenamente; altri seduti intorno ad un tavolino che liberamente si preparano da fumare, addirittura uno me la offre, ma io non rispondo nemmeno; appartati al bancone del bar, due tizi tirano su da una cartina una polverina bianca. Voglio trovare Shura al più presto, altrimenti non so a che cosa potrei ancora assistere. Finalmente lo trovo nel terrazzo sul retro, adiacente alla piscina dove anche lì si danno in molti alla pazza gioia. Mi vede arrivare tutta trafelata e preoccupato mi si avvicina, gli comunico l’accaduto e lui subito si fa strada tra la gente fino  ad arrivare da lei. Decide di portarla al pronto soccorso e mi chiede se vuole che prima  accompagni me. E’ un gesto molto nobile e gentile da parte sua, ma sinceramente non voglio che lei debba  attendere ancora per avere le cure necessarie, per cui gli dico di non preoccuparsi e di andare, che  chiamerò qualcuno per farmi venire a prendere. Nel frattempo e’ sopraggiunto anche Desu, avendo visto il suo amico correre in quel modo, ha pensato che fosse successo qualcosa. Saluto la mia amica promettendole che l’indomani la chiamerò, poi, mentre l’auto si allontana,  accenno a prendere il cellulare, ma il fratello di Rosalie blocca la mia mano:

          Non ti farai mica venire a prendere proprio ora? – la sua voce mi fa sobbalzare

          Beh, almeno avviso che devono venire … sai si aspettano che mi porti lui – istintivamente arretro di un passo.

          Pensavo che te ne volessi già andare .. il bello deve ancora venire! Ma perché indietreggi mica ti mangio.

          Eh? No, mi e’ venuto d’istinto – indietreggio nuovamente mentre lui avanza e purtroppo per me mi fermo contro il muro.

          Ed ora? – mi dice divertito, infilando una mano in tasca e l’altra contro il muro – da qui come ti muovi?

          Se voglio mi muovo lo stesso – lo aggredisco, ma subito mi pento per la luce che ora guizza nei suoi occhi.

          Vedi, di solito mi piace l’idea che le donne abbiano paura di me … - avvicina le sue labbra al mio orecchio e sussurra – e’ molto eccitante … - poi punta i suoi occhi nei miei e sento il suo respiro sulla mia bocca – ma non ti preoccupare, con te sarò buono … mi e’ stato chiesto così.

          Di solito obbedisci sempre a quello che ti viene chiesto? Strano non mi sembri il tipo – dico infastidita da quanto mi ha detto, in fondo, sono io che devo decidere e non gli altri … pero’, ora che ci penso,  perche’ la mia lingua non ha atteso che si connettesse prima il cervello?

          No, infatti – quasi mi ringhia per come ho osato rispondergli – ma sai con te mi viene piuttosto facile .. non perché c’entri la famiglia di Aphrodite … ma perché sono abituato a certe esperienze e so che con te potrei avere qualche delusione – si tira indietro e accendendosi una sigaretta, mi butta il fumo in faccia – libera di andartene quando vuoi, ragazzina.

Rimango qualche minuto ancora appoggiata al muro e se non fosse per l’alto volume della musica, credo che i battiti del mio cuore li sentirebbero fino dall’altra parte della villa. Inutile dire che mi sento umiliata ed offesa, non mi era mai stato detto prima d’ora  una cosa del genere. Si e’ vero, Milo e Camus più di un’occasione mi hanno rimbeccato, ma frasi di questo tipo e sguardi come quelli che mi ha rivolto Desu, non ne ho mai ricevuti da loro. Non ho più nessuna intenzione di rimanere un secondo di piu’, così prendo il cellulare e compongo il numero di Aiolia: irraggiungibile. Riprovo: di nuovo irraggiungibile. Lo ricompongo una terza volta: nuovamente irraggiungibile. Mi faccio coraggio e chiamo Camus, ma anche con lui la stessa risposta. Riprovo ancora e mi viene sempre dato lo stesso responso. Comincio a sentire le lacrime salire e a fatica ingoio la saliva che mi procura un lieve bruciore alla gola. Decido così di provare su quello di Milo, ma anche lui non si riesce a contattare. Opto per aspettare una decina di minuti prima di riprovare e nel frattempo, per non rimanere lì ferma ed attirare l’attenzione di qualcuno, mi faccio un giro in giardino e mentre sto riprovando a chiamare Aiolia, sento delle voci provenire dal basso; mi affaccio e noto che nella  tavernetta ci sono delle persone che stanno giocando a carte, lo vedo dalla finestrina leggermente lasciata aperta per fuoriuscire il fumo che annebbia la stanza. Due sole frasi  mi fanno comprendere il discorso che Camus mi ha fatto prima di uscire:

          Hei Aphro, quanto stai perdendo stasera?

          Sono sotto di diecimila dollari … ogni volta mi dico che basta ma non riesco a smettere … anche se stasera penso che e’ la serata fortunata.

          Non si direbbe …. Ahahahah … hai bisogno di un prestito?

          Ancora non ho dato bancarotta …. Basta Desu stai zitto che mi deconcentri.

Ma bravo! Il padre sa che non viene perché deve studiare e lui che fa? Torna a sua insaputa  e si da al gioco d’azzardo. Sono sempre più schifata. Torno indietro e continuo a comporre a rotazione il numero di Milo, Aiolia e Camus, fino a quando, tra una chiamata e l’altra, il mio comincia a squillare: è Camus! Finalmente, deve avere visto le numerose chiamate.  

 

 

Spero non via aspettavate una festa piu’ vivace ed, oserei dire, hard….mi spiace in tal caso avervi deluso, ma vi posso assicurare che non tarderà ad arrivare anche quella!! Ahahaha…ora passiamo alle vostre risposte:

HOEL: le tue recensioni mi divertono sempre un sacco … manici di scopa a colazione ..ahahah ma dove ti vengono? Cmq si’ .. Cam e’ un gran bastardo, le ha concesso la biblioteca solo per togliersela di mezzo!! Ma si fa? Tutto ciò che hai elencato della festa diciamo che io l’ho riassunto descrivendo cio’ che ha visto, mi spiace che magari ti aspettavi bordelli, spogliarelli, Kate alcolizzata …. Ebbene no un piccolo imprevisto per rompere le palle a chi arrivera’ al prossimo capitolo a prenderla….ciao

LADYBLUE: si un po’ cortese con Kate lo e’ stato … almeno l’ha eliminata tutto il giorno davanti ai suoi occhi!! Che roba, vabbe’.  Ebbene a quanto pare a Rosalie non interessa con chi vive, fa la gatta morta con Shura!!! evidentemente sa gia’ che con Camus e Milo non ha speranze … ahahh.. ciao al prossimo.

WINNIE343: brava!!! Hai detto bene, perche’ non era spalleggiato …. C’era solo Aiolia nei dintorni che col suo buon animo lo rende civile e rispettoso … meno male, almeno una volta tanto Kate puo’ respirare in quella casa …. Beh? Che fai lo difendi? Per quanto riguarda i nostri tempi,  mi cara, condivido anche questo con te … i bruttoni della classe, uffa, nulla di bello da guardare. Grazie come sempre per il tuo appoggio, baci , ciao.

ASHAR: continua pure ad incuriosirti, perché non so se Kate attenderà in eterno il suo Camus, si arriva ad un certo punto in cui poi ci si accorge che non esiste solo lui…oddio basta, altrimenti ti dico tutto!!!! Ahahaha

BARAKEI: ebbene ci sono stati si Desu che Shura, uno il solito italiano all’estero, l’altro il solito e gentile galantuomo, mi piace vederlo così Shura, cupo, molto duro, ma che in fondo ha un cuore grande….ma che te lo dico a fare se tanto tu ormai hai il tuo preferito da seguire….spero che gli sviluppi della festa non siano stati deludenti … ciao ciao

JACKOSAINT: devo dire che vi ci vedo proprio a sbattere fuori di casa la vostra amica. Devo ammettere pero’ che mi preoccuperei un po’ per i due ragazzi, non oso immaginare che fine farebbero nelle vostre mani. Davvero pensate che Camus si “bello e impossibile”? .. io non ci giurerei troppo .. aspettate e vedrete!!!

FENICE88: ma ciao!!! Lo so che sbavi per lui … l’ho capito in altre recensioni lasciate da te su altre storie … ahahahah….le seguivo anche io ma sbavavo per il  MIO (mi perdoni colei che sa) Camus. I tuoi complimenti per la fic mi fanno molto piacere e sono io che ti ringrazio per seguirla così appassionatamente. Spero non ti abbia deluso il poco spazio di Shura … sarebbero troppi da gestire…ciao

 

   
 
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