Harry Potter, 'In attesa di qualcosa.' di blackpearl

Lasciò che lo sguardo vagasse fuori dalle grande vetrate, su cui scorreva un fiume di pioggia incontrollabile.
Alla luce del fuoco, gli occhiali mandavano sinistri bagliori che servivano a nascondere i lucidi occhi nocciola che proteggevano.
Le mani del ragazzo si serravano, mentre il respiro caldo e profondo pareva scandire il ritmo di un tempo che andava sgretolandosi.
In attesa di qualcosa.

Mani fra i capelli, occhi bassi, cravatta allentata.
La camicia spiegazzata cadeva scomposta sul corpo magro e muscoloso, ora piegato in una posa innaturale per lui.
I gomiti erano appoggiati alle ginocchia ossute.
Il polso circondato dal sottile braccialetto di cuoio logoro tremò leggermente.
Il ragazzo fissò vacuo il soffitto sopra di sè.
In attesa di qualcosa.

Un libro innanzi, aperto e non degnato di alcuno sguardo. Neanche di striscio.
Un’espressione che urlava chiaramente quanto il proprietario fosse assente.
L’orologio della biblioteca ticchettava sommesso, mentre le mani del ragazzo accarezzavano il legno del tavolo.
Si lasciò andare contro lo schienale della sedia, chiudendo gli occhi stanchi e premendosi le dita sottili alle tempie che pulsavano dolorosamente.
In attesa di qualcosa.

Mille ripensamenti, indecisioni e dubbi.
Il ragazzo steso sul suo letto fissava l’armadio al suo fianco da sotto le palpebre socchiuse, senza vederlo veramente.
Il braccio sinistro era mollemente piegato e cascante oltre il bordo del materasso, mentre quello destro accarezzava le coperte.
La consistenza di queste era così irreale.
Si rigirò affondando il viso esausto nel morbido cuscino di piume.
In attesa di qualcosa.

James Potter di tempo in più.

Sirius Black di una redenzione.

Remus Lupin di un sostegno.

Peter Minus di una traccia.

Eppure tutti e quattro sapevano che erano soli nell’oscurità.

-La guerra è fuori alle porte. Non ci resta che andarle incontro a testa alta-