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Autore: rox_sole    23/11/2010    1 recensioni
Sole correva veloce fendendo l'aria statica di quel caldo pomeriggio
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In tenda

In tenda

 

Una volta rimasti soli nella semioscurità della tenda, Sole e Sebastian passarono qualche istante in silenzio a squadrarsi, poi lei, smettendo di mordicchiarsi il labbro, cominciò a dire, con voce un po’ smorta: - senti, io … - ma fu subito interrotta dal biondo che allungandosi più che poteva, avendo mani e piedi legati, le afferrò la mano sinistra e le sfilò l’anello a forma di rosa. -L’hai mai guardato da vicino?- le domandò. –Ecco, vedi, qui. C’è incisa una S, e una N. La S sta per Sebastian, che è il mio nome, e la N sta per Nathalie. Eravamo fidanzati, ci amavamo. Le regalai quest’anello quando le chiesi di sposarmi. Due giorni dopo morì di una malattia incurabile, e questo anello restò come unica testimonianza del nostro amore. Quella notte in cui rubasti in casa mia, mi portasti via tutto ciò, senza nemmeno sapere cosa significa per me questo piccolo pezzo d’argento.-

Raccontò la sua storia con tono sprezzante e distaccato, quasi intravvedesse l’ironia della sorte, ma nei suoi occhi si potevano scorgere i lampi di rabbia che lo scuotevano nel profondo. Sole si fece piccola piccola: si sentiva un mostro, ma dopotutto cosa ne poteva sapere lei?  - Senti, io ... mi dispiace davvero, ma … - provò a giustificarsi, ma venne interrotta nuovamente dal ragazzo: - Lo so che non ne sapevi niente, ma tanto ormai non conta più, no? Quando questi tizi capiranno che non siamo parte del carico tanto prezioso della carrozza, qualunque esso fosse all’inizio, ci uccideranno. Non credo manchi molto ormai. Passata la sbronza probabilmente ci porteranno dal loro capo, e visto come hanno trattato le guardie non credo che a quel punto avremo molte speranze.-

-Ma non è ancora detto niente!- esclamò lei, esterrefatta di fronte alla sua rassegnazione. –Siamo in due e loro in tanti, d’accordo, ma se ci impegniamo possiamo fuggire senza essere visti! Potremmo provarci, ti pare? So che mi odi, e hai maledettamente ragione, ma salvare la pelle mi sembra più importante, per tutti i diavoli del deserto! Poi avrai tutto il tempo per vendicarti, ma se provassimo a scappare tutti e due separatamente di sicuro verremmo scoperti. Allora, sei con me?-  Lui la fissò per un paio di secondi, scrutandola negli occhi, poi annuì. Tutto quel coraggio raggruppato in una così piccola ragazza l’aveva stupito, doveva ammetterlo. Rifletté un paio di secondi, poi:

-Nella tasca posteriore dei pantaloni, se non ci hanno ancora perquisito per bene, ci dovrebbe essere un piccolo coltello. Prova a prenderlo, dovrebbe bastare per queste corde.- disse Sebastian, alzando i pugni legati assieme.

Sole allora alzandosi sulle ginocchia fece passare le sue braccia, con le mani sempre incatenate l’una all’altra, sopra la testa del nuovo compagno di fuga, e stava per afferrare il coltello che effettivamente aveva ancora in tasca quando la porta della tenda si spalancò. Per la sorpresa la ragazza si immobilizzò con le braccia inequivocabilmente avvinghiate al biondo, mentre Sebastian, che aveva visto arrivare l’omaccione, essendo girato verso l’apertura, era già pronto: quando il loro carceriere scostò il telo della tenda, lui scattò in avanti e accostò le sue labbra a quelle di Sole in un lungo bacio.

Quando si separarono, lei con una faccia scandalizzata e lui con un sorrisetto soddisfatto che metteva in luce i suoi denti bianchi, l’uomo che li stava guardando scoppiò a ridere ed esclamò: - Questi piccioncini stanotte non vanno da nessuna parte, sono troppo occupati a fare altro!- e detto ciò, se ne andò ridacchiando e canticchiando, stonando su uno stupido motivetto come solo un ubriaco sa fare:   -Ho tante noci di cocco splendide, ttititì, tutte in fila per tre, per tre, per tre! –

Appena fu abbastanza distante da non poterla più sentire, la giovane esclamò: -Ma cosa cavolo ti salta in mente! – lui, per tutta risposta la fissò da vicinissimo (vista la posizione era difficile fare altro), poi alzò un sopracciglio e sussurrò, con una voce terribilmente sexy: -Paura che ti piaccia, mia cara? – poi, vedendo che lei roteava gli occhi, aggiunse: - oh, andiamo, ha funzionato! Sen’è andato! Ora tiri fuori questo coltello o vuoi passare tutta la notte con le mani nelle mie tasche? –

Lei si riprese un po’ ed estrasse in silenzio la lama dai pantaloni di lui: tagliò le corde mentre lui ancora se la rideva, poi furono liberi.

  
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