In
tenda
Una volta rimasti
soli nella semioscurità della tenda, Sole e Sebastian passarono qualche istante
in silenzio a squadrarsi, poi lei, smettendo di mordicchiarsi il labbro,
cominciò a dire, con voce un po’ smorta: - senti, io … - ma fu subito
interrotta dal biondo che allungandosi più che poteva, avendo mani e piedi
legati, le afferrò la mano sinistra e le sfilò l’anello a forma di rosa. -L’hai
mai guardato da vicino?- le domandò. –Ecco, vedi, qui. C’è incisa una S, e una
N. La S sta per Sebastian, che è il mio nome, e la N sta per Nathalie. Eravamo
fidanzati, ci amavamo. Le regalai quest’anello quando le chiesi di sposarmi.
Due giorni dopo morì di una malattia incurabile, e questo anello restò come
unica testimonianza del nostro amore. Quella notte in cui rubasti in casa mia,
mi portasti via tutto ciò, senza nemmeno sapere cosa significa per me questo
piccolo pezzo d’argento.-
Raccontò la sua
storia con tono sprezzante e distaccato, quasi intravvedesse l’ironia della
sorte, ma nei suoi occhi si potevano scorgere i lampi di rabbia che lo
scuotevano nel profondo. Sole si fece piccola piccola: si sentiva un mostro, ma
dopotutto cosa ne poteva sapere lei? -
Senti, io ... mi dispiace davvero, ma … - provò a giustificarsi, ma venne
interrotta nuovamente dal ragazzo: - Lo so che non ne sapevi niente, ma tanto
ormai non conta più, no? Quando questi tizi capiranno che non siamo parte del
carico tanto prezioso della carrozza, qualunque esso fosse all’inizio, ci
uccideranno. Non credo manchi molto ormai. Passata la sbronza probabilmente ci
porteranno dal loro capo, e visto come hanno trattato le guardie non credo che
a quel punto avremo molte speranze.-
-Ma non è ancora
detto niente!- esclamò lei, esterrefatta di fronte alla sua rassegnazione.
–Siamo in due e loro in tanti, d’accordo, ma se ci impegniamo possiamo fuggire
senza essere visti! Potremmo provarci, ti pare? So che mi odi, e hai
maledettamente ragione, ma salvare la pelle mi sembra più importante, per tutti
i diavoli del deserto! Poi avrai tutto il tempo per vendicarti, ma se
provassimo a scappare tutti e due separatamente di sicuro verremmo scoperti.
Allora, sei con me?- Lui la fissò per un
paio di secondi, scrutandola negli occhi, poi annuì. Tutto quel coraggio
raggruppato in una così piccola ragazza l’aveva stupito, doveva ammetterlo.
Rifletté un paio di secondi, poi:
-Nella tasca
posteriore dei pantaloni, se non ci hanno ancora perquisito per bene, ci
dovrebbe essere un piccolo coltello. Prova a prenderlo, dovrebbe bastare per
queste corde.- disse Sebastian, alzando i pugni legati assieme.
Sole allora
alzandosi sulle ginocchia fece passare le sue braccia, con le mani sempre
incatenate l’una all’altra, sopra la testa del nuovo compagno di fuga, e stava
per afferrare il coltello che effettivamente aveva ancora in tasca quando la
porta della tenda si spalancò. Per la sorpresa la ragazza si immobilizzò con le
braccia inequivocabilmente avvinghiate al biondo, mentre Sebastian, che aveva
visto arrivare l’omaccione, essendo girato verso l’apertura, era già pronto:
quando il loro carceriere scostò il telo della tenda, lui scattò in avanti e
accostò le sue labbra a quelle di Sole in un lungo bacio.
Quando si
separarono, lei con una faccia scandalizzata e lui con un sorrisetto
soddisfatto che metteva in luce i suoi denti bianchi, l’uomo che li stava
guardando scoppiò a ridere ed esclamò: - Questi piccioncini stanotte non vanno
da nessuna parte, sono troppo occupati a fare altro!- e detto ciò, se ne andò
ridacchiando e canticchiando, stonando su uno stupido motivetto come solo un
ubriaco sa fare: -Ho tante noci di
cocco splendide, ttititì, tutte in fila per tre, per tre, per tre! –
Appena fu
abbastanza distante da non poterla più sentire, la giovane esclamò: -Ma cosa
cavolo ti salta in mente! – lui, per tutta risposta la fissò da vicinissimo
(vista la posizione era difficile fare altro), poi alzò un sopracciglio e
sussurrò, con una voce terribilmente sexy: -Paura che ti piaccia, mia cara? –
poi, vedendo che lei roteava gli occhi, aggiunse: - oh, andiamo, ha funzionato!
Sen’è andato! Ora tiri fuori questo coltello o vuoi passare tutta la notte con
le mani nelle mie tasche? –
Lei si riprese un
po’ ed estrasse in silenzio la lama dai pantaloni di lui: tagliò le corde
mentre lui ancora se la rideva, poi furono liberi.