Piccolo appunto pre-storia: non ci sono coppie. I nostri ragazzi sono liberi come l'aria! Ah, non so se mettere OOC ma non penso, in ogni modo voi fatemi sapere che così aggiungo subito l'avvertimento. Grazie!

Buona lettura...

 

 

La casa delle perdizioni

 

 

 

Introduzione

 

 

 

 

- Mammaaaaaaaaaaaa - Sana si aggirava per la casa sbraitando. Ma dato che nessuna risposta le era arrivata iniziò ad esporre il suo dilemma ad alta voce. 

"Ovunque quella donna sarà mi sentirà, e così mi risponderà" pensava indaffarata la testa della ragazza.

- Mamma, per festeggiare la fine del liceo il padre di Hayama ci ha dato il permesso di andare una settimana nella loro casa... Quella nel monte qua vicino... Posso andare anch'io? - Si posò una mano sulla gola, ormai stanca e affaticata per il gran urlare e sospirò. 

Sì, la vecchiaia ormai incombeva su di lei... 

- Assolutamente no Sana! Sei ancora troppo casta e pura per andare in un posto sperduto con tutti quei ragazzi... E senza nessuno che vi tenga d'occhio! No Sana, NO! - 

Rei muoveva l'indice convinto, la sua piccola Sana non si sarebbe mossa da casa, ne era certo. E sopratutto era fermo nelle sue decisioni. 

Di solito lo era, e anche quel giorno finchè non udì la risata della signora Kurata avvicinarsi. La donna fece capolino alla guida di una nuova autovettura casalinga rosso fiammante, il chè, spiegava tutto. 

- Certo tesoro! Avete già fatto la spesa? Ricorda: la Vodka è più facile da bere in quanto non ha un vero e proprio sapore! - sghignazzando lasciò la stanza. 

Rei invece di sghignazzare singhiozzava, il grembiulino nuovo che si era comprato non era servito ad acquisire un ruolo di mamma per Sana. 

Grandi lacrime attraversavano il suo viso affranto e Sana passava all'amico grossi tovaglioli a quadri con cui soffiarsi il naso. 

Ormai aveva rinunciato. Rei doveva essere affetto da qualche strana sindrome, ad esempio quella 'SINDROME DELLA MADRE ACQUISITA NEL TEMPO SENZA SUCCESSO IN QUANTO LA VERA MADRE NON INTENDE PASSARE QUESTO TITOLO A LUI'. 

"Certo che esistono dei nomi proprio bizzarri per queste malattie " continuò a pensare Sana, e con un alzata di spalle lasciò Rei e il soggiorno. 

 

Mentre correva per le scale diretta verso la prorpia camera prese il cellulare. Doveva avvertire Aya che aveva avuto il consenso, non che ne dubitasse. 

Così quel pomeriggio si sarebbero visti tutti e avrebbero fatto la lista della spesa.
Doveva ricordarsi quello che la madre le aveva detto. 

Dava sempre dei consigli utilissimi quella donna. 

 

 

 

***

 

 

 

- Intanto contiamo quanti siamo, no? - esclamò agitata Hisae. 

- Ma chi se ne frega, decidiamo prima quanto alcol prendere! Queste sono le priorità! - urlò esaltato Gomi. 

- Ma se prima non sappiamo quanti siamo come possiamo calcolare quante cose da bere prendere? - 

- Si vede che sei una principiante! Più alcolici ci sono e meglio è! - 

Akito guardava divertito la scena dal fondo del tavolo. Si erano ritrovati in un bar appena fuori dal centro, era tranquillo e in quella bella giornata soleggiata era il posto ideale. 

l raggi solari riscaldavano ognuno di loro, come se avesse deciso di abbracciarli tutti insieme. 

Forse faceva così per risparmiare tempo ed energie, pensò Sana. Ultimamente non aveva pensieri molto profondi la ragazza. 

- OK, FAREMO COME DICI TE! - sbraitò infine Gomi, massaggiandosi la guancia. 

Hisae gli aveva tirato uno schiaffo con i fiocchi, tanto quello era l'unico linguaggio che quella capra capiva. 

Aya teneva davanti a se un fogliolino, pronta a scrivere. 

. Aya

. Tsuyoshi

. Akito

. Sana

. Hisae

. Gomi

. Kamura

. Fuka

. Mami

- Perchè non inviti anche tua sorella Hayama? - domandò serio Naozumi. 

- Non ti basta avere cinque donne tutte per te Kamura? - chiese secco Akito. Lo schifava l'idea di Nao e sua sorella. Poverina, non le voleva così tanto male. 

- Cin... Cin... Cinque? - Tsuyoshi era senza parole. 

Si stava agitando. 

Come era saltato in mente ad Akito di fargli una cosa simile? E la sua passione per Sugita? Se n'era forse dimenticato?

- Si Tsu, saremo cinque femmine e quattro maschi. - intervenne Sana pronta. 

Stavolta voleva fare un intervento sensato. Che ovviamente però era fuori luogo. 

- Si dai, era per dire... Dopo ne parliamo! - Akito non voleva certo mettersi a dire davanti a tutti i palesi interessi dell'amico. 

Sasaki in ogni caso tenne il muso all'amico. 

 

- Sveglia? Vogliamo scrivere questo benedetto alcol? - 

- Gomi, tu devi avere dei seri problemi... - Osservò Aya. 

Lui la guardò furente, e così fecero una lista anche per l'alcol (40 birre, 10 bottiglie di Vodka, 5 di Gin, 2 di Rum, una quantità indefinita di vino bianco e di vino rosso, succhi di frutta a volontà, redbul, tonic, lemon, spumante... ).

- Bene gente, io devo andare! - Akito si alzò dalla sedia e nell'andare via tirò casualmente una gomitata in testa a Sana, che era ancora seduta. 

- Sei impazzito Hayama? - 

Lui continuava ad andare. 

- Mi hai sentito? O sei diventato sordo? AIAAAAAAA - 

Nessuna risposta. 

- Brutto cafone! Ti faccio vedere io! - Sana scattò in piedi. Rossa in viso iniziò a correre alla ricerca di Akito perduto. 

- Ok, allora vado anch'io... Ci vediamo domani! Avvertite voi Fuka e Mami per l'ora della spesa? - Aya salutò e andò via, seguita a ruota da Sasaki. 

Kamura e Gomi stavano facendo lo stesso quando... 

 

- Hem... ragazzi? E la lista del cibo?!?!? -