prima di iniziare vorrei ringraziare ci sta seguendo la mia storia e chi commenta poi volevo dire un paio di cosette:
memy881 : Danielle era incinta di Erik, ma ha deciso di abortire per diversi motivi... Prima cosa di tutto è una donna ancora troppo debole per crescere un figlio e non avrebbe mai sopportato di costringere un altro essere umano a vivere nella sua stessa situazione con un padre così. Spero che continuerai a commentare **
emobilla483 : Erik è un grandissimo stronzo XD purtroppo, essendo una psicopatica anche io XD, ho voluto mettere nella storia un personaggio come lui... ti prometto che appena avrò un pò di tempo leggero qualcosa che hai scritto, ma devo farlo con calma XD
Layla : "raggio di speranza" sono le parole giuste per descrivere Bill ^^ Danielle è una donna sola e costantemente messa sotto pressione dal marito che quasi ci prende gusto a farle del male.
Marty483 : ho pensato di inserire nella storia una seconda donna con la quale Erik tradisce Danielle, ma non vorrei che il racconto diventasse troppo banale XD Bill è un ragazzo misterioso è come un'illusione per Danielle, la abbaglia ma allo stesso momento lei non ha il tempo di sentir nascere questo amore dentro di se che lui è sparito.
giady_crazy_ : come ho già detto Erik è un grandissimo stronzo ma non può, almeno per il momento, stare troppo lontano da Danielle in quanto si tengono compagnia a vicenda ma chi sa... forse lei troverà la forza di andare avanti ;D
Ora vi lascio al capito ^^
CAPITOLO 4
Danielle si sentiva stordita,
come se
le sue illusioni avessero deciso di morire prima di diventare
realtà. Il giorno
dopo alla partenza di suo marito, e alla scomparsa di Bill, si accorse
che era
tempo di tornare a lavoro e di riprendersi indietro la sua monotona
vita di
sempre, piena di noia.
Infatti nel pomeriggio si
diresse alla
scuola di musica dove aveva preso servizio dieci anni prima, quando
ancora
sperava davvero che quella sua passione potesse tramutarsi in un sogno
ad occhi
aperti… Ma Erik le aveva impedito di continuare la sua vita
all’insegna di un
qualcosa ritenuto da lui inutile e superfluo. Danielle era la donna di
casa,
sua moglie e niente altro all’infuori del mondo che lui aveva
creato per se con
tanto scrupolo.
Quello
però era l’unico posto dove si sentiva
ancora amata. Aveva delle amiche, sue colleghe, e dei ragazzi magnifici
a cui
insegnare. Ogni giorno era una scoperta nuova ed un nuovo piacere che
poteva
offuscare quella parte di se che le era stata rubata nel giorno del suo
matrimonio con la persona sbagliata.
Non si sentii allegra
però quando varcò
la soglia della scuola nonostante i sorrisi che le furono rivolti.
Cercò di
fare finta di non esistere, non aveva molta voglia di parlare con
nessuno e
tanto meno di rispondere alle domande piene di curiosità che
le sarebbero state
rivolte se qualcuno avesse notato il trucco sbavato per le troppe
lacrime.
Oltrepassò a grandi passi l’atrio rivolgendo un
sussurro a mo di saluto a Kate,
la sua migliore amica non che insegnante di chitarra, che invidiava per
la sua
giovane età. Quella era appoggiata con le spalle al muro
teneva in mano diversi
fogli che scrutava con attenzione. Danielle si ritenne davvero sfortuna
in quel
momento perché si sentii a dosso gli occhi della amica.
- Buongiorno – le disse
a voce abbastanza alta. Danielle
continuò a camminare spedita senza voltarsi indietro. Ma
decise di fermarsi
quando udii dietro di se il rumore prodotto dai tacchi della sua amica.
- Danielle ho saputo che Erik
è partito… Che ne dici se
stasera ci andiamo a prendere una birra sole io e te? –
- Non so, non ho molta voglia di
uscire – rispose voltandosi
verso di lei.
- C’è mai
stato un giorno in cui tu mi abbia dato una risposta
positiva? – Kate sbruffò ma trattene il fiato non
appena vide il volto
dell’amica stravolto dalle lacrime. Si avvicinò a
lei e la prese sottobraccio e
la condusse nel bagno più vicino. Dopo che entrambe furono
entrate chiuse la
porte a chiave dietro di se.
- Che cosa diavolo è
successo? – domandò Kate tirando
all’indietro i capelli dell’amica.
- Nulla –
l’altra tirò su con il naso e cercò
qualcosa dove
posare lo sguardo.
- È stato Erik? Ti ha
picchiata di nuovo? –
- Non c’entra nulla
Erik!!! –
- Allora cosa? Si tratta di
Christofer? –
Quando lei pronunciò
il nome di suo
fratello Danielle non poté fare altro che sentirsi ancora
peggio.
Ultimamente non era andato a
trovarlo e
non aveva una giustificazione plausibile da usure con sua madre per
giustificarsi. Kate la afferrò per le spalle e la scosse un
po’.
- Danielle ti prego, dimmi cosa
ti è capitato!! Mi stai
facendo preoccupare –
- Mi dispiace… -
Si lanciò tra le
braccia della sua
amica più cara e si lasciò sfuggire dei
singhiozzi molto forti che sperò
nessuno avesse udito.
Dopo che si sentii meglio
decise di
sciacquarsi la faccia. L’acqua lavò via il trucco
ormai rovinato e le diede un
senso di nuovo. Incontrò gli occhi della sua amica nel
riflesso dello specchio
non appena, dopo essersi asciugata il volto, alzò il capo.
Comprese allora
che doveva raccontarle tutto… Così face e Kate
non poté fare altro che
ascoltarla in silenzio annuendo ogni tanto.
- E fisicamente come è
questo Bill? – le chiese con uno
sguardo malizioso negli occhi. Danielle si sentii colpita da quelle sue
parole…
Era come se fosse tornata ragazza e quella fosse la confessione del suo
primo
amore.
- È davvero bellissimo
– sorrise. Kate fu felice di vedere
compiacimento nello sguardo imbarazzato di lei, sempre spento e privo
di
emozioni positive.
Era la prima volta che vedeva
la sua
amica in quelle condizioni. Avevano passato diversi pomeriggi a
discutere
animatamente insieme quando Danielle era sul punto di lasciare suo
marito e di
ricominciare da capo. Ma poi si pentiva sempre e prendeva la decisione
di tornare
al suo posto e di tacere ancora. Quando uscirono dal bagno si
abbracciarono
nuovamente e si diressero entrambe rispettivamente nell’aula
dove avrebbero
tenuto le loro lezioni. Kate le aveva fatto promettere che avrebbero
riparlato presto di quel ragazzo…
Danielle sentì il cuore più leggero dopo quella conversazione con l’amica. Ma si chiese a cosa le servisse quella misera parte di corpo se aveva un’anima immensa da immolare a quel sentimento che provava per lui.