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Autore: Nusia    24/11/2010    16 recensioni
Robert e Kristen si sono lasciati dopo una relazione durata 5 anni. Dopo 4 lunghi anni Rob fa ritorno a Los Angeles, ma molte cose sono cambiate in quel periodo. Kristen si è sposata, ha avuto una bambina ed ha persino divorziato e lui? Beh lui ha vissuto tra il piacere di donne diverse e il rancore verso l'unica che abbia davvero amato. Cosa succederebbe però se durante una semplice uscita i due si incontrassero? e se Rob trovasse subito un feeling speciale con la figlia di Kristen? Joy, di appena 4 anni? E se Kristen custodisse un segreto? Cosa succederebbe se Robert ne venisse a capo? I due si amano ancora o tra loro non c'è altro che un reciproco rancore. E dire che sarebbe basta una piccola parola per non distruggere tutti i loro sogno. Sarebbe bastato dire RESTA!
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ddddddddddddd Eccomi Eccomi ....mamma mia che faticaccia xD Scusate le ore di ritardo ragazze ma ho dovuto studiare e poi sono corsa a danza, comunque meglio tardi che mai no? Voi come avete passato la giornata? Da me sembra si essere a Forks data la pioggia assurda -.-"
Passando alla storia tutte felicemente sorprese della scelta di Kristen? Dato lo spoiler ho visto che siete tutte sicure che si farà avanti, vediamo di vedere in questo Kris come la pensa e poi nel prossimo chissà, forse, Robert saprà tutto. Quindi, giusto per farvi stare ancora più sulle spine xD, che ne sarà del viaggio a Londra? xD
Vi lascio al capitolo =) che avete già atteso abbastanza. Prima però due cosette:
1- risponderemo alle vostre recensioni in questi giorni.
2- infondo pagina non troverete nessuno spoiler poiché il capitolo non  ancora stato scritto, però ci sarà un avviso (nulla di preoccupante =P) che dovreste leggere =D Bacioni!
p.s. Capitolo abbastanza lunghetto per farmi perdonare =P




"Resta"
13- Capitolo (Nusia)
Pov. Kristen

“Quindi secondo te dovrei accettare?”
“Dio Ota per la millesima volta si, dovresti davvero” sbuffai esasperata. Era più o meno un’ora che non faceva altro che ripetere la stessa cosa, come un disco rotto mi inondava la testa delle sue paranoie. Non che mi dispiacesse ascoltarla e darle un consiglio, semplicemente ritenevo le sue paure del tutto inutili.
“e se va male?” scrollai le spalle buttando giù un boccone della mia pasta al formaggio poi lanciai un sguardo a mia figlia che mangiava tranquilla e sghignazzava alle mie facce buffe.
“se va male ti fai le valige e torni a casa tua. Dai tesoro non essere pessimista, perché mai non dovrebbe funzionare?”
“Oh per tanti motivi. Io e Cole abbiamo innanzitutto due caratteri totalmente diversi. Lui è così calmo, pacato ed io…dio io non riesco a stare un attimo zitta e fare la seria. E se si accorgesse che sono insopportabile? Se non gli piacesse come cucino o si infuriasse a vedere che premo il dentifricio dal centro invece che dal fondo del tubetto? Se…” le tappai la bocca prima che dicesse altre assurdità.
“Calmati Ota per piacere! Ti rendi conto delle cavolate che stai dicendo? Il dentifricio? Insomma che differenza fa il modo in cui ti lavi i denti? Cole ti ama Dakota, ti ama per quello che sei, per la tua vivacità, sincerità. Ti ama per la tua pazzia e anche per il modo in cui cucini pensa un po’…” ridacchiai “ricordi quando decidesti di invitare me, Joy e Cole a casa tua per una cena? Il tuo pollo arrosto era orribile, Joy non lo assaggiò neanche, eppure Cole lo finì tutto e non perché lo ritenesse buonissimo ma perché lo avevi fatto tu” dissi cercando di farla riflettere. Non poteva andare in paranoia per queste cose di poco conto. La vidi sorridere e poi mi abbracciò forte.
“grazie Kris, hai ragione. Lui mi ama, io lo amo. Non c‘è motivo di allarmarsi no?”
“nessun motivo” confermai.
“bene” sospirò.
“anche perché è una semplice convivenza Ota e visto che tu e lui passate quasi 24 ore su 24 insieme la differenza non dovrebbe essere tanta” aggiunsi e lei ridacchiò per poi asserire con il capo. Anche Joy sorrise ed io le strizzai l’occhio per poi riprendere a mangiare. Per un po’ nessuna delle due parlò, troppo immerse nei nostri pensieri per spiccicare parola o nel mio caso nei ricordi.
Sapevo perfettamente come si sentiva Dakota in quel momento. Io c’ero passata per prima e ricordavo ancora tutta l’ansia che mi era salita quando Rob mi propose di andare a vivere insieme. Ansia mescolata a gioia,un mix letale per la sottoscritta.

“Rob, mi dici che ci facciamo qui?” chiesi mentre mi trascinava su per le scale di un enorme palazzo. Ci trovavamo nel centro esatto di Los Angeles, Robert si era presentato alla mia porta con colazione alla mano e mi aveva detto di vestirmi che doveva portarmi in un posto. Il motivo era ancora un mistero.
“Allora?” sbuffai non ricevendo risposta. Mi innervosivo quando la gente non mi rispondeva. Lui mi baciò la guancia sghignazzando.
“10 secondi di pazienza amore e saprai tutto” chiusi gli occhi a due fessure e lo guardai truce, lui per tutta risposta mi sorrise sghembo e afferrando delle chiavi da dentro la tasca dei jeans aprì una porta.
“vieni” mi incitò afferrandomi la mano. Varcammo la sogna dell’entrata e mi ritrovai davanti un enorme salotto bianco e beige. Bellissimo. Mi voltai verso Robert confusa.
“che ci facciamo in questo appartamento?”
Sorrise avanzando di qualche passo.
“ti piace?” chiese ignorando la mia domanda.
“è bellissimo, ma di chi è?”
“nostro” rispose tranquillamente.
“nostro?” mi sorrise sghembo e si avvicinò prendendomi le mani.
“Rob ma cosa…?”

“andiamo a vivere insieme. Prendiamo le nostre cose e trasferiamoci qui, ti va?” lo guardai incredula e mi ritrovai a sorridere da sola.
“dici davvero?”
“ti sembra che stia scherzando Kris? Quando si parla di noi, di te, non scherzo mai”
“ma…”
“ti va? Vuoi vivere con me?” mi interruppe.
Vivere con lui, svegliarmi la mattina e ritrovarmi sdraiata sul suo petto, avere la possibilità di baciarlo sempre, di poterci parlare, scherzare, viverlo.
“e se…se finissi per odiarmi? Se ti rendessi conto che sono una vera palla al piede?” domandai forse un po’ spaventata da quel passo tanto importante.
“non potrei mai stancarmi di te. È assurdo anche solo pensarlo perché sarebbe come stancarsi di vivere. Io ti amo Kristen Stewart e voglio stare con te sempre, voglio poter dormire al tuo fianco, aiutarti con la spesa,coccolarti quando voglio. Ti voglio, voglio te sempre…in ogni momento. Dimmi di si”
Gli buttai le braccia al collo baciandolo con amore. Dio, ma cosa avevo fatto per meritarmi un angelo come lui?
“si” sussurrai baciandolo nuovamente.

Ci trasferimmo esattamente una settimana dopo e per tutto il periodo del trasloco sembravo un pazza appena scappata da un manicomio. Non facevo altro che chiedermi se fosse la cosa giusta, come avremmo fatto a convivere senza litigare mai, a far combaciare i nostri caratteri. Chiesi consiglio più volte a mia mamma e lei per tutta risposta mi diceva che ero paranoica e aveva ragione. Con mio grande stupore non fu affatto difficile abituarci alle abitudini altrui. Vivere con Robert era la cosa più semplice del mondo, forse perché era estremamente divertente o semplicemente perché ci amavamo incondizionatamente. Si, forse il motivo era proprio l’amore incondizionato.
“zia, secondo te perché la mamma sorride come una stupida?” chiese mia figlia riportandomi con i piedi per terra.
“ehi piccolina!” la richiamai bonariamente facendola ridere.
“lascia stare la bambina Kris. Joy ha assolutamente ragione, avevi su un sorriso assolutamente idiota” mi ribeccò la mia amica.
“grazie tante!”
“ il sorrisino era forse dovuto al fatto che tra pochi giorni andrete a Londra con Rob?” chiese stuzzicandomi. Ridacchiai.
“No, stavo semplicemente ricordando quando mi chiese di andare a vivere con lui. A dire il vero sono un po’ in ansia per questo viaggio” ammisi.
“e perché?”
“beh Ota tornare a Londra, riabbracciare tutta la sua stupenda famiglia. Far conoscere a tutti Joy” spiegai lanciando un’ occhiata a mia figlia che mangiava ignara del fatto che tra breve avrebbe conosciuto la sua famiglia. Dakota capì al volo e mi accarezzò un braccio.
“andrà tutto bene Kristen”
“lo spero, ho così paura”
“paura di cosa?” mi chiese ed io indicai la bambina facendole segno che non potevo parlare. Non potevo espormi davanti a mia figlia, per avere solo 4 anni era fin troppo sveglia ed intelligente.
“Joy tesoro andresti in camera della mamma a prendermi la borsa per favore?” le chiese Dakota e mia figlia annuì dileguandosi in un batter d’occhio.
“sputa il rospo” mi incitò. Sospirai poggiandomi allo schienale della sedia.
“ogni volta che vedo Rob osservare Joy ho sempre paura che noti qualche somiglianza. Che veda nei lineamenti della piccola i suoi, che si riveda nei modi di fare, nel sorriso sghembo o nelle faccette idiote. Ho una paura tremenda che scopra da solo la verità” dissi passandomi una mano sul volto. Dio, quel terrore mi accompagnava da giorni ormai.
“Kris devi dirglielo, trova il coraggio e la forza di farlo. È rischioso così ed io sinceramente non riesco a tranquillizzarti” mi spiegò sincera e prendendo le mie mani tra le sue mi sorrise dolcemente.
“ascolta, io immagino che possa essere difficile Kris, ma devi farlo. Se vuoi ti do una mano, chiamiamo Steve e gli diciamo la verità insieme ma bisogna farlo. La somiglianza è troppa e prima o poi se non glielo dici tu lo scoprirà da solo e non sarà lui a farlo, sarà qualcun altro. Ashley per esempio o le sorelle”
Annuii impercettibile e le sorrisi tristemente.
“si, ha il diritto di sapere la verità. Gli ho negato la possibilità di essere padre per troppo tempo è arrivata l‘ora di rivelargli tutto…da sola”
“brava” sussurrò Ota abbracciandomi forte.
“ecco qui zia e comunque era in camera mia non della mamma” disse Joy mettendo su un’espressione buffissima, un misto tra l’irritato e il dolce. Ridacchiai,tutta il papà!
“mi sarò sbagliata, scusa tesoro” si scusò Ota facendomi l’occhiolino. Scossi la testa e accennai ad un sorriso.

Dopo pranzo Dakota decise di correre da Cole e dirgli che accettava la proposta così la lasciai andare dandole un in bocca al lupo.
“speriamo che crepi insieme a tuo” disse prima di chiudersi la porta alle spalle e lasciarmi sola con mia figlia.
“mamma?”
“si amore?”
“oggi non vediamo Spunk?” mi chiese mettendo su un musetto tenerissimo. La presi tra le braccia scompigliandole i capelli. Come previsto si lamentò schiaffeggiandomi la mano.
“non possiamo stare sempre con Rob tesoro, lui deve lavorare e non possiamo disturbarlo” le spiegai sedendomi sul divano con lei sulle ginocchia.
“quindi oggi non lo vediamo” constatò facendo un lungo e triste sospiro.
“ti dispiace?” mi guardò dritta negli occhi e annuì vigorosamente.
“tanto” aggiunse facendomi stringere il cuore. Joy si era legata a Robert in un modo assurdo, quasi irreale se si pensava a quanto tempo lo conosceva. Due settimane non era un asso di tempo tanto lungo da creare un rapporto del genere, ma evidentemente loro erano l’eccezione che confermava la regola. Vedevo perfettamente dal viso imbronciato di mia figlia che diceva la verità. A lei mancava davvero Robert, poco importava che lo conoscesse da poco o che fosse una bambina socievole. Era come se il legame tra padre e figlia li avesse uniti fin dal primo momento in cui si erano guardati, sin da quando li beccai seduti nel corridoio di quel supermercato a ridere a crepapelle.
“beh…magari dopo lo chiamiamo così lo saluti che ne dici?” proposi sorridendole.  Le si illuminarono gli occhi e schioccò un sonoro bacio sulla mia guancia.
“si” esultò.
“ok, allora la mamma ora va a sistemare la cucina e poi vediamo di chiamarlo. Tu guardi i cartoni?”
“mhmh…quando chiami posso parlare io con Spunk?”
“certo amore” acconsentii dirigendomi verso la cucina.
“mamma?” mi richiamò Joy. Mi voltai a guardarla. Lei si torturò per un po’ le mani e poi sorrise timidamente.
“mamma, il mio papà somiglia un po’ a Rob? È simpatico come lui e bellissimo?”
La fissai senza dire nulla, troppo scossa da quella domanda per poter dire qualcosa. Somigliava a Robert il suo papà? Oh si tesoro, il tuo papà somiglia tanto a Robert, hai i suoi stessi capelli, occhi, modi di fare. Somiglia molto anche a te sai? Avete lo stesso sorriso, lo stesso carattere, lo stesso costante e intenso modo di farvi amare da me. Il tuo papà ha persino lo stesso nome di Rob perché vedi amore mio, tuo padre è proprio lui. Quell’uomo che spesso mi chiedi di descriverti, quello che vuoi sapere dov’è, che lavoro fa, se ti vuole bene. Il tuo papà è Robert, Spunk, Joy e tu gli vuoi un bene dell’anima senza neanche conoscere la verità.
“si Joy…si, gli somiglia un pò” sussurrai prima di voltarle le spalle e rifugiarmi in cucina.
Cosa stavo combinando? Per quale assurda ragione avevo tenuto per me un segreto tanto grande e importante? Per 4 lunghi anni avevo sempre pensato di aver fatto la cosa giusta, certo avvolte rimpiangevo di non aver rivelato nulla a Robert, ma poi mi convincevo di aver fatto bene, che quella fosse l’unica soluzione per non far soffrire mia figlia. Mi sbagliavo e di tanto anche. In quel momento ebbi la consapevolezza che se non avessi rivelato tutto non solo avrei perso Rob, ma a lungo andare anche Joy mi avrebbe detestato. Anche mia figlia mi avrebbe guardato con un guardo deluso e mi avrebbe rinfacciato tutto.
“Come hai potuto mamma? Lui è mio padre ed io avevo il diritto di saperlo. Sai quanto mi è mancato in questi anni? Lo sai?” già immaginavo cosa mi avrebbe detto quando sarebbe cresciuta ed io non volevo arrivare a ciò. Non volevo doverle spiegare che avevo agito per il suo bene, non volevo sentirmi rispondere che avevo sbagliato, che non ero una buona madre. No, io non volevo perdere la mia bambina. Lei doveva essere fiera di me, doveva camminare a testa alta e dire “lei è mia madre e l‘ammiro come non ammiro nessuno” si, volevo questo e poco importava il prezzo che avrei dovuto pagare. Fin da quando scoprii di avere Joy in grembo avevo sempre pensato a lei prima di tutto. Prima ancora di me stessa c’era lei e sarebbe stato così per sempre. Se per far felice mia figlia dovevo essere triste io mi andava bene, se per non farmi odiare avrei dovuto accoltellarmi il cuore da sola lo avrei fatto. Se per farla essere orgogliosa della propria madre avrei dovuto deludere l’unica persona che avevo mai amato lo avrei fatto. Lo avrei deluso. Se per poter tenere Joy stretta a me avrei dovuto rinunciare a Robert, ci avrei rinunciato. Avevo fatto a meno di lui per anni chi mi avrebbe impedito di fare lo stesso per il futuro? Non avevo bisogno di lui per vivere, sarei stata felice comunque. Avrei vissuto anche senza averlo al mio fianco. Giusto? Cazzate, tutte cazzate! La verità era che avrei rinunciato a Robert ma nel dirgli addio avrei abbandonato anche la mia vita, il mio futuro, il mio sorriso. Avrei perso tutto, inutile negarlo. Mi sarei alzata la mattina senza sapere bene che fare, mi sarei sentita vuota, fredda, con più nessuno scopo nella vita a parte quello di far star bene Joy. Avrei sopravvissuto, niente di più, niente di meno. Si certo, avevo vissuto senza di lui per 4 anni ma quella volta sarebbe stato diverso. Nell’esatto istante in cui avrei rivelato a Robert che avevamo una figlia lo avrei perso per sempre. Non mi sarei mai più alzata con la speranza di vederlo bussare alla mia porta, non avrei mai più creduto di poterlo rincontrare, non avrei mai più immaginato che un giorno mi avrebbe perdonato. No, lui non avrebbe mai accettato una cosa del genere. Mai. L’avevo già deluso profondamente una volta, non avrebbe retto né perdonato una seconda delusione, non tanto grande e soprattutto non da me.
Mi riflessi sul fondo di una pentola che avevo appena lucidato e mi accorsi di star piangendo. Si, erano proprio lacrime quelle che mi rigavano il volto, ma perché? Per quale assurdo motivo piangevo? Era tutta colpa mia se mi trovavo in quella situazione, nessuno mi aveva mai costretta a mentire tutt’altro. Quante volte Steve o Dakota mi avevano spronato ad andare da Robert e rivelargli che aspettavamo una bambina? Quante volte il mio ex marito mi aveva stretta a se e detto che Joy aveva bisogno di conoscere la sua vera famiglia e quante volte Ota mi aveva consigliato di dirlo almeno a mia madre? Già, neanche lei sapeva la verità. Nessuno lo sapeva se non io, Dakota e Steve. Avevo preferito non dirlo a nessuno, all’epoca pensavo che era meglio che la mia famiglia non sapesse nulla. Mia madre mi avrebbe trascinato per i capelli fino a Londra pur di far sapere al suo amato Robert, che sarebbe diventato padre. Oh se solo avessi saputo che sarebbe successo tutto ciò avrei pregato io stessa mia madre di trascinarmi a Londra! Ma al tempo ero troppo impaurita per pensare lucidamente. Non volevo che Robert restasse al mio fianco solo perché ero rimasta incinta. Mi aveva chiaramente detto di fare le valige e andare via ed io volevo il meglio per lui. Volevo che fosse felice e non che fosse costretto a vivere una vita che non voleva più. Una vita che lo aveva deluso, ferito.
Quando sentii il telefono di casa squillare mi affrettai ad asciugarmi le lacrime e andare a rispondere. Chi poteva essere a quell’ora?
“Pronto?” risposi con una voce orribile.
“Kristen? Sono Ashley”
“ehi ciao Ash come va?” chiesi schiarendomi la voce.
“bene. Tu hai una voce un po’ strana ti senti bene?”
“Oh si…si sto benissimo grazie”
“Oh perfetto allora non bisogna annullare la cena”
“quale cena?” chiesi confusa. Mi ero forse dimenticata qualcosa?
“ho pensato di invitare te e Joy stasera a cena da noi, ti va? Ho chiamato anche Dakota ma ha detto di essere impegnata con Cole” mi informò.
Bene, la vita mi stava dando l’opportunità di dire tutta la verità, di togliermi finalmente quel macigno dal petto. Era giunto il momento di prendermi le mie responsabilità e accettare le conseguenze del mio gesto, bastava solo capire se ero pronta. Ero pronta a rinunciare per sempre a Robert? Ero pronta a dirgli addio proprio ora che lo avevo ritrovato? No, non ero pronta, ma dovevo farlo. Se avessi messo su una bilancia i pro e i contro di tutta la faccenda l’asta si sarebbe certamente spostata più verso i contro, infondo le conseguenze sarebbero state molte di più dei vantaggi. Stavamo parlando di migliaia di conseguenze contro un unico vantaggio, ma quest’ultimo era certamente molto più importante di tutto il resto.
“Kristen ci sei ancora?”
“si, si Ash scusa stavo pensando” dissi tornando con i piedi per terra.
“allora ci sei per stasera? Ci sarà anche Robert ovviamente”
“ci certo si saremo. A che ora dobbiamo venire?”
“perfetto! Ci vediamo verso le 8 allora. A stasera tesoro. Un bacio”
“si, ciao Ash” riagganciai facendo un lungo sospiro e andai ad avvertire Joy mettendo su il miglior farlo sorriso della storia.
“indovina un po’ chi ha chiamato amore?”
Joy mi guardò reclinando la testa, poi i suoi occhi si illuminarono e il suo viso si dipinse un ampio sorriso.
“Rob?”
“no amore, Ashley. Ha detto che stasera andiamo a cena da lei e…” lasciai la frase in sospeso facendole gonfiare le guancie.
“e?”
“e ci sarà anche Rob” scattò immediatamente dal divano iniziando a saltellare per tutto il salotto.
“siiiiiiii…che bello!” esclamò all’improvviso facendomi sorridere.
Si, quel solo vantaggio era certamente più importante di tutto il resto.


Pov. Robert
“Cielo sono esausto!” esclamai buttandomi a peso morto sul divano di casa Lutz.
“sono le conseguenze del lavorare troppo amico” sghignazzò Kellan seduto comodamente al mio fianco a guardare una partita di football.
“ma tu sei sempre a casa?”
“ehi stamattina ho incontrato il mio agente. C‘è un bel film in cantiere e mi hanno proposto una parte principale” disse punto nel vivo. Sapevo che Kellan aveva deciso di non girare film per almeno 2 mesi e di dedicarsi solo ad interviste e Photoshoot, ma mi divertivo a prenderlo in giro. Ricordavo ancora le parole che mi disse qualche mese fa a telefono.
“basta Rob, sono stato in giro a lavorare per ben 5 mesi, ora mi serve un po’ di pausa o il mio solo neurone mi abbandonerà” risi a crepapelle al suono di quelle idiozie.
“grandioso e hai intenzione di accettare?” domandai togliendo da testa il mio amato berretto.
“si, penso di si. È giunta l‘ora di tornare in pista”
“bene. Penso che mi andrò a fare una doccia, ne ho davvero bisogno” annunciai tentando di alzarmi dal divano. Kellan me lo impedii chiedendo la mia attenzione.
“aspetta Rob. Ti ricordi che ti dissi di voler chiedere ad Ash di sposarmi?”
“si, certo che ricordo” dissi ripensando a quel giorno. Stavo andando al supermercato dove incontrai Joy e Kristen, quando Kellan mi chiese un consiglio.
“beh ecco, so che forse tu sei impegnato ma ho pensato di chiederglielo stasera. Sei stato a lavoro e non ho avuto modo di avvertirti. Sei devi uscire o…vedere Kristen disdico tutto” parlò a raffica, senza neanche darmi il tempo di replicare o almeno bloccarlo.
“no, tranquillo vai. Sono libero questa sera e Dan mi farà compagnia. Dove la porti?”
“in spiaggia. C‘è un posto davvero bellissimo nascosto dalla scogliera. È li che mi ha portato quando mi ha detto di aspettare Dan” mi disse sognante.
“che romantico. Kellan innamorato! Sai che ti brillano gli occhi ogni volta che parli di Ashley?” chiesi e lui mi lanciò un cuscino.
“smettila Pattinson, sono solo…innamorato”
“questo è chiaro, ma fa strano sentirti dire queste cose. Diventi serio quando parli di lei”
“non sono l‘unico” chiarì “anche tu diventi un‘altra persona quando sei o parli di Kristen. I tuoi occhi assumono una luce diversa. Non sei più quell‘inglesino che spara battute idiote a raffica insomma. Assomigli più ad un uomo…”
“innamorato. Follemente innamorato” conclusi io per lui. Asserì con il capo.
“dovrai dirglielo prima o poi. Vedrai che sarà così anche per lei”
“si, può darsi. Il legame che ci univa non è sparito del tutto e la cosa può sembrare assurda ma Joy è un anello fondamentale che ci permette di parlare con il cuore invece che con la testa. Non so perché, insomma è assurdo infondo lei è la figlia di Steve” spiegai scettico. Kellan annuì.
“sarà anche la figlia di Steve ma non noto alcuna somiglianza” disse scuotendo la testa per poi ridere.
“perché ridi?” chiesi confuso.
“perché ogni volta che ti vedo giocare con la piccola mi vengono sempre pensieri assurdi per la testa. Sai cosa penserei se fossi un passante che vi vede per la prima volta? Penserei: < che bella famiglia che sono > Se non sapessi la verità giurerei che la bambina ti somiglia”
“che cosa?” domandai divertito da quel discorso.
“lo so è una cosa assurda ma forse sono i capelli o le battute stupide o non so la complicità tra voi che mi porta a pensare ciò. L‘ho fatto notare anche ad Ashley e lei prima ha detto che sono un idiota e poi guardandoti insieme alla bambina mi ha appoggiato dicendo che potreste per davvero sembrare padre e figlia”
“sai Kellan per quanto mi piacerebbe essere già papà devo ammettere che tu sei fuori di testa. Joy è la figlia di Steve, se fosse stata mia me ne sarei reso conto no?”
“beh potresti sempre diventare il suo patrigno” disse unendosi alla mia risata.
“oh si, quello si”
“di che parlate voi due?” chiese Ashley entrando in salotto.
“oh niente, il tuo compagno è un idiota” le dissi facendola ridacchiare.
“che c‘è amore?” domandò Kellan alzandosi per baciarle una guancia.
“sono venuta a dirvi che stasera verranno a cena Kristen e Joy, le ho appena invitate perciò corro a fare la spesa” e così dicendo afferrò la borsa e uscì di casa senza darci modo di replicare. Scoppiai nuovamente a ridere di fronte all’espressione perplessa di Kellan.
“che tempismo che ha la mia Ashley!” esclamò sbuffando“addio proposta di matrimonio”
“e perché mai?” chiesi.
“hai sentito no? Stasera vengono Kristen e Joy e non possiamo certamente lasciarle cenare da sole”
“beh però potreste cenare e poi andare al mare. Insomma Kristen sarà contenta di aiutarmi con Dan e Joy sono sicuro sarebbe felicissima di passare un po’ di tempo con tuo figlio”
“davvero mi aiutereste? Non sono proprio sicuro che Ashley verrebbe con me”
“tu tranquillo che ci pensiamo noi a convincerla ok?”
“ok, grazie Rob ti devo un favore” disse dandomi una pacca sulla spalla.
“nahhh è un piacere per me. Ora se non ti spiace vado a farmi una doccia che stasera devo intrattenere le tue ospiti”
“come se ti dispiacesse” mi prese in giro mentre mi avviavo nella dependance.
“non ho mai detto che mi dispiace. Ci vediamo dopo” e così dicendo mi dileguai con un sorriso a 32 denti. Tra poco avrei rivisto Kristen e ciò bastava a rendermi felice e ansioso.

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Allora che ne dite di questo capitolo? Devo ammettere che ci ho messo un pochetto per scriverlo, specie il pov Kristen. Cosa succederà ora secondo voi? Susu voglio ipotesi su ipotesi *-*

P.s.. Allora ragazze ecco il piccolo avviso:
Io e Marty vogliamo informarvi che da oggi si posterà una volta a settimana, quindi il prossimo capitolo sarà esattamente mercoledì prossimo ....
Ci dispiace tanto ma purtroppo la scuola ci porta via davvero tanto tempo e voi capirete che è impossibile scrivere poi correttamente una storia, percui questi due giorni in più dovrebbero aiutarci. Riuscirete a resistere 7 giorni? *-*




Nusia&Marty
   
 
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