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Autore: Xanthe    25/11/2005    13 recensioni
"...Mi era già capitato di sentire questa desolante cantilena. Cominciò l’anno prima, quando Draco ricevette per la prima volta una maledizione coi fiocchi da quella Weasley..."
Una One-shot esilarante e scorrevole (almeno in lingua originale ^.-). Prima traduzione della mia storia.
[Draco/Ginny, Blaise/Harry]
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fanfiction della brava GirlquinndreameR. Il personaggio di Blaise è arbitrariamente visto come una figura femminile. Non so come sia venuta (alla fine una traduzione è pur sempre una traduzione). Se vi piace e sapete l’inglese vi consiglio di andare a leggere l’originale ^.-! A voi…


Draco si lasciò cadere sul divano di pelle nera, le mani sullo stomaco.
Le sue vesti erano piegate alla meno peggio sopra il bracciolo su cui teneva appoggiata la testa. Aveva incrociato le caviglie, e dondolava i piedi – coperti da scarpe di pelle italiane – sul bracciolo opposto.
Io sedevo sulla poltrona di fronte a lui, gambe incrociate, gomito sul bracciolo destro, una mano a sostenermi il mento.
“E lo sai cos’ha fatto?” scosse la testa.
“No” dissi, evidentemente senza interesse.
Se n’è andata!” esclamò lui, completamente scandalizzato.
“Non l’ha fatto” feci io, fingendo partecipazione.
“Sì, oh sì, l’ha fatto. Mi è passata di fianco e…” continuò, aggiungendo un enfatico movimento di mano “Come se non ci fossi stato. Come se non avessi importanza”
“È una vera vergogna, Drake”
Lui si fece scappare un profondo grugnito di disgusto.
“Come se non lo sapessi! Ha semplicemente tirato dritto come se niente fosse, senza nemmeno rivolgermi uno sguardo. Sono qui, a coprirla di insulti, e lei passa oltre. Nemmeno un’occhiataccia, niente! Avrebbe potuto usare qualcosa tipo…una bambola wodoo…capisci? Qualche cosa che potesse far capire che le importa qualcosa…” si accigliò, incrociando le braccia come un bambino contrariato e ferito.
Mi era già capitato di sentire questa desolante cantilena.
Cominciò l’anno prima, quando Draco ricevette per la prima volta una maledizione coi fiocchi da quella Weasley. Da allora in poi…bèh, non è più stato lo stesso. Non c’è più stata una settimana senza una tirata alla ‘Me-tapino-Weaslettina-non-mi-ama’.
Cinquantadue sanguinose settimane; si sarebbe detto che ci si potesse ammalare per una cosa del genere. Bene, io ero quasi sicura che Draco non si sentisse benissimo…
“Come fai, Blaise?” mi chiese Draco “Come fai a trascorrere la tua vita quotidiana senza insultare quel Potter del Cavolo?”
“Solo perché ho un debole per Potter non significa che io abbia la necessità quotidiana di insultarlo per sentirmi completa”
“Non ci hai neanche mai parlato, nemmeno per lanciargli il malocchio!”
“Dubito che punzecchiarlo per 24 ore usando un wodoo mi farà entrare nelle sue grazie” biascicai stizzita. Ecco una delle poche cose che io e Drake condividevamo: tutti e due nascondevamo affetto nei confronti di due Grifondoro. Nel mio caso, il Grifondoro per eccellenza: Harry Potter, il ragazzo che visse, il ritratto di tutto ciò che è giusto e probo, e seguace di Silente in tutto e per tutto.
“In che altro modo potrebbe venire a sapere che sei interessata a lui?”
“Non lo saprà. Starò semplicemente seduta in silenzio, meditando in questa sorta di solitudine”
Lui mi scoccò un’occhiata di sottecchi “Non andrai da nessuna parte in questo modo”
“Senti chi parla” borbottai.
“Io sarei probabilmente diventato pazzo se mi fosse stata negata l’attenzione di Ginevra” disse lui, gli occhi sognanti e vacui come quelli di Lunatica Lovegood.
“Come ‘qualche tempo fa’, quando se n’è andata” gli ricordai aspra.
Urgh, non avrei mai dovuto farlo. Nel momento in cui le parole mi uscirono di bocca, lui esordì con un rumore frustrato, che suonò più o meno come il gemito di una giraffa morente. O almeno, questa fu la mia impressione…
“Non trovi che il Re dei Cassonetti sia veramente brutto?” eruppe Draco improvvisamente, tirando un pugno al cuscino del sofà prima di tornare nella posizione originaria.
Aggrottai le sopracciglia. Perché stavamo parlando di lui? Non parlavamo di sua sorella fino ad un attimo prima?
“Le sue lentiggini, poi! Buon Dio, è come se una palla di sporcizia gli fosse esplosa in faccia!”
“La tua Weasley ha le lentiggini” gli feci notare io.
“È diverso! Le sue lentiggini sembrano graziosi spruzzi di cannella che le colorano il nasino” ribatté lui, ostentando ancora quell’espressione vacua e Lunatica “Lei mi piace, per questo mi piace anche la cannella sulla cioccolata calda”
Spostai la mano dal viso. Tutto questo non aveva assolutamente senso.
“A te non è mai piaciuta la cannella pri--“
“Adesso sì” m’interruppe lui. Sospirò ancora, tenendosi il capo con una mano.
“Per quanto io ami parlare con te, Drake, non hai mai pensato di dire queste cose a lei invece che a me?”
“Cosa? Dirle che ho una nuova fissazione per la cannella?”
Da quando era diventato stupido come il Re dei Cassonetti? “Esatto” annuii “e magari anche quello che provi per lei?”
Lui, probabilmente, mi lanciò l’occhiata più disgustata che gli fosse mai passata in volto. Incredulità, paura, rabbia e scandalo gli attraversarono gli occhi.
“Io – cosa --“ per qualche momento non fu in grado di spiccicare parola, fin quando non si tirò su dal divano, un indice puntato verso la porta “Come osi suggerirmi una tale -- Esci dalla mia stanza!”
“Ma che diamine -- Siamo nella Sala Comune di Serpeverde!” replicai.
“Allora me ne andrò io!” fece un passo avanti prima di farne un altro indietro e tornare a sedersi “Sai, alla fine non è poi così attraente”
Avevo pensato se ne stesse andando. Tipico di Draco. Una volta che cominciava a pensare a lei entrava nel caos più completo. Io cambiai gamba. “Uh-huh”. Dubito fortemente che fosse la sua vera opinione.
“Sul serio! Sono Draco Louis Malfoy, l’individuo più avvenente che abbia mai messo piede ad Hogwarts. Chiunque penserebbe che io esca con, non so…qualcosa come una super top model. Con grosse” disse, portandosi le mani davanti al petto in modo allusivo “Non esageratamente grandi, ma…ecco, come le tue. Se non ci conoscessimo da quando portavamo il pannolino, io e te saremmo perfetti insieme”
“Oh”
“Esattamente. Ma lei. Non ha nulla di speciale, a parte i fianchi larghi. Con una seconda di reggiseno e 95 centimetri di fianchi, si direbbe che uno come me non possa trovare nulla di attraente in lei. Ma, santo cielo, per me è una piccola bisbetica sexy!” ammise Draco, grattandosi il mento, le sue orecchie che assumevano una diversa tonalità di rosa. Il suo personale modo di arrossire, potrei aggiungere.
“95 centimetri?” chiesi. Come diavolo faceva a sapere che i suoi fianchi misuravano 95 centimetri?
“Solo una stima approssimata”
“Capisco”
“Sai cos’altro mi fa veramente uscire dalle staffe? Perché non può chiamarmi con il mio nome?”
“Cosa vuoi dire?”
“Voglio che lei mi chiami ‘Draco’. Tu mi chiami ‘Drake’ o ‘Draco’. Perché non lo fa anche lei? Due persone che si chiamano per nome tra di loro non sono forse, come posso dire, vicine?”
“La nostra vicinanza è diversa; io so che tu hai bagnato il letto fino all’età di sei anni. Questo mi dà la licenza di chiamarti col tuo nome di battesimo”
I suoi occhi diventarono enormi e cominciò a guardarsi intorno, allarmato, prima di riportare lo sguardo su di me. “Non glielo dirai, non è vero?”
“Me lo porterò dietro fino alla tomba” promisi.
Lui sospirò rilassato.
“Perché essere chiamato col tuo nome di battesimo è così importante?”
“Perché è un tipo di vicinanza…potrei definirla intimità. Se lei mi chiamasse ‘Draco’ io potrei chiamarla ‘Dolcezza’, ci sposeremmo, avremmo 11 bambini coi capelli rosa, ovviamente sei maschi e cinque fammine, una famiglia di terrier dello Yorkshire, e vivremmo tutti quanti felici e contenti in una delle tenute Malfoy!”
Non avrei potuto sopportare di più. Starmene seduta lì ad ascoltarlo lagnarsi mi avrebbe fatto ammattire. Senza una parola in più mi alzai e m’incamminai verso l’entrata.
“Dove stai andando?” lo sentii chiamare da dietro.
Girai i tacchi “A dire a ‘Potter del Cavolo’ che mi sono praticamente innamorata di lui. Perché se tu sei l’esempio di quello che succede alle persone che tengono nascosti i propri sentimenti…” solamente il pensiero di me stessa ridotta nelle stesse condizioni di Drake mi fece sentire male “…allora Merlino mi aiuti”
E con queste ultime parole lasciai la Sala Comune di Serpeverde in cerca della mia salvezza…e di Potter.
  
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