“Miei cari
ragazzi oggi vi ho riportato il compito in classe della scorsa settimana
corretto” , il giovane professore camminava tra i banchi e andava consegnando
ai suoi alunni i compiti.
“Yvonne,
ecco a te il tuo compito”, la ragazza con un immenso sorriso stampato sulla
bocca prese il compito certa che la valutazione fosse più che positiva, ma non
fu così.
“Non
classificato!” non volendo aveva detto la sua valutazione ad alta voce, anzi in
verità l’aveva urlato. Joanna che era seduta di fianco a lei le diede subito un
pizzicotto sul braccio:
“Ma sei
impazzita! Cosa diavolo urli…”
“Scusami, ma
non è possibile.” La ragazza era estremamente imbarazzata per la reazione che
aveva avuto, ma anche sconcertata dalla valutazione
“In effetti.
Ricordo che eri felice perché eri riuscita per la prima volta a finirlo
interamente” anche l’amica era turbata
dalla strana valutazione.
“ Si… non so
cosa ho sbagliato questa volta…” ormai era in balia della rabbia. Non sapeva
cosa pensare, certo il compito non era perfetto
come credeva ma non era neanche non valutabile, dal suo stomaco iniziò a
salire una funesta rabbia nei confronti del professor Gray. – Per fortuna che
la nuova Yvi le piaceva. Deve assolutamente averlo fatto apposta- questo fu il primo pensiero che balenò in
mente a Yvonne. Mentre continuava a girarsi il compito tra le mani trillò la
campanella del intervallo e con aria risoluta avanzò verso la cattedra dove il
professore era seduto, che vedendola arrivare verso di lui le sorrideva, con il
sorriso che spesso aveva procurato un tuffo al cuore della ragazza che ora
accecata dalla rabbia vedeva quel sorriso come un ghigno di sfida nei suoi
confronti.
“Professore
vorrei parlarle del compito che mi ha appena consegnato!” cercando di essere
più cattiva possibile Yvonne sbatté le mani contro la cattedra facendo
trasalire il povero William ignaro dell’ ira della ragazza.
“Si dimmi
Campbell!” rispose Gray, nel frattempo l’aula si era svuotata.
“Lei ha
valutato il mio compito come non classificabile, un voto che nemmeno il
professor Smith che mi odiava, mi ha mai messo. Non capisco il perché e le
sarei grata se mi desse una spiegazione” parlò velocemente, arrossendo
notevolmente, un po’ per la rabbia, un po’ per i grandi occhi nocciola che la
guardavano desolati.
“Mi dispiace
Yvonne che tu l’abbia presa così male, non volevo assolutamente umiliarti non
valutandoti il compito. L’ho fatto solo perché il tuo compito mi ha deluso
notevolmente, sei sempre venuta ai miei recuperi e ho notato che l’argomento l’avevi
capito. Poi correggendo il tuo compito ho notato che hai commesso degli errori
assolutamente inutili, e conto che così la prossima volta sarai più attenta.” Il
ragazzo pronunciò quelle parole con la solita calma e dolcezza che facevano
impazzirla ma in quel momento Yvonne lo odiava talmente tanto che quella voce
suonava alle sue orecchie insopportabile. In preda alla rabbia decise di non
ribattere con il professore e girò i tacchi, ma il giovane la richiamò proprio
sul suonare della campana.
“Yv- ehm Campbell l’aspetto alle quattro per ripassare di
nuovo l’argomento” disse William
sorridendo e cercando di calmare la ragazza. Ma Yvonne non rispose si limitò a
fare un ambiguo segno con la testa, che lasciava in sospeso se la risposta
fosse un si o no.
Era finita
finalmente la giornata lavorativa per William, giornata che era stata
particolarmente faticosa per lui, e si diresse verso la sala mensa con la testa
piena di pensieri. “So di aver sbagliato, ma era l’unico modo. So che non avrei
dovuto mettergli quella valutazione, ma devo costringerla ad odiarmi. Altrimenti
non riuscirò a controllarmi. Continuo a darle del tu come uno scemo ma da oggi
non sarà più così, devo allontanarla.” Questi pensieri frullavano nella mente
del giovane, che era ormai arrivato in sala mensa e si era seduto prendendo
solo un’insalata. Davanti a lui in fondo, quasi fosse un segno del destino, c’era
Yvonne. Era seduta con le mani sotto il mento e il viso ancora provato dalla
rabbia. Gli occhi neri brillavano e i lunghi capelli ricadevano incorniciandole
lo splendido viso. “È davvero bellissima” pensava William mentre la osservava
ammirato da lontano, “ è furiosa con me ed ha ragione. Oggi le chiederò scusa
non dovevo farle questo. Certo adesso mi odia, ed era quello che volevo, ma non
ce la faccia a vedere il suo bellissimo viso oscurato dalla rabbia questo
pomeriggio le metterò il voto che merita . “ , per tutto il resto della mattina
la sua mente fu attraversata da questo genere di pensieri.
Nel frattempo
Yvonne seduta su una panca dell’aula mensa, con ancora il sangue che ribolliva
per la rabbia, non riuscì a toccare cibo. Mentre il suo sguardo vagava per la
stanza, andò a posarsi sulla figura seduta davanti a lei poche panche più in
avanti. Era William, nonostante in quel momento lo odiasse la visione di quel
ragazzo seduto solo su una panca fece aumentare esponenzialmente i battiti del
suo cuore. “Anche se è stato un bastardo, devo ammettere che lo trova davvero
bello.” Pensò la ragazza, osservando
quel ragazzo che guardava verso la sua direzione, “magari stesse guardando me. Pensavo
fosse diverso e stava veramente cominciando a piacermi ma in fin dei conti dopo
quello che ha fatto oggi si è dimostrato il solito professore uguale agli altri”
la ragazza fu richiamata alla realtà dalla gomitata che ricevette da Kate, una
sua nuova amica:
“ehi cosa
stai fissando con tanta insistenza?”
disse la ragazza sporgendosi verso Yvonne per vedere cosa avesse
davanti, la ragazza presa dal panico cercò di farfugliare una risposta
convincente:
“Assolutamente
niente.” E accennò un sorriso mentre le
sue guance andavano a fuoco.
“Sta
guardando il professor Gray, ormai diventato suo acerrimo nemico” disse Joanna
ridendo insieme a Kate e alle altre ragazze sedute con loro, Yvonne che era
rimasta paralizzata dall’affermazione dell’amica cercò di cacciare fuori una
risata forzata per non destare sospetti
“Eppure
pensavo che ci fosse una certa affinità tra voi due!” disse Kate mentre le
strizzava l’occhi , un altro colpo basso per la ragazza che in fretta rispose:
“Ma cosa
dici? Io l’ho odiato fin dal primo momento” ogni secondo che passava le sue
guance arrossivano, capì che si stava mettendo male e decise di congedarsi con la scusa del
compito. Era ormai arrivata l’ora
di andare a ripetizioni, e Yvonne uscì dalla sua camera e si avviò verso l’aula
dove la aspettava Gray, mentre saliva le scale per dirigersi verso il secondo
piano la rabbia nei suoi confronti rifiorì e decise di non andare da lui. Per
far sbollire la sua rabbia decise che sarebbe stata meglio se avesse preso un po’
d’aria fresca. Uscì fuori, nel immenso cortile della sua facoltosa scuola, l’erba
era sempre curata e gli alberi, querce e pini, ombreggiavano il viale che lei
percorreva sempre quando qualcosa l’affliggeva. Andò a sedersi sulla panchina
dietro la scuola, sua fedele compagna fin dai primi anni di scuola. Nessuno andava
mai lì, era un posto tranquillo dove riflettere e rilassarsi. Si sedette lì e
chiuse gli occhi, il cortile era deserto, non si udiva alcun rumore, il
silenzio creava un atmosfera paradisiaca, nella quale Yvonne avrebbe potuto
perdercisi. Finché sentì dei passi pesanti arrivare avanzare verso di lei, ma
non aprì gli occhi certa che fosse solo un bidello, ma questa figura si fermò
davanti a lei.
“Ciao
dolcezza, che ci fai tu qui?”, il suono di quella voce face trasalire la
ragazza che subito aprì gli occhi per accertarsi che fosse lui.
“Cosa vuoi
Richard?”
Ciao a tutti!!! Spero che questo
nuovo capitolo vi sia piaciuto, un grazie infinito a che ha commentato la mia
storia, spero che la mia risposta sia arrivata. Come avete visto ho deciso di
lasciare in sospeso l’incontro tra Yvonne e Richard, che vi assicuro vi
sorprenderà! Di nuovo grazie a tutti, e mi raccomando lasciate qualche
recensione per favore!! Al prossimo capitolo, ciaoooooo!!!!