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Autore: Folle_camille    25/11/2010    4 recensioni
Sirius non smetteva di fissarlo, con le sopracciglia un po' aggrottate, completamente dimentico della penna e del foglio su cui, Remus si rese conto, non vi era alcun appunto, ma solo qualche scarabocchio disordinato.
-Cazzo, Moony, sei innamorato- gli bisbigliò all'orecchio. Remus arrossì per la seconda volta, poi si rese conto di essere ridicolo. Si schiarì la voce e raddrizzò la schiena.
-Cosa te lo fa pensare?- sussurrò.
-Amico, quello era uno sguardo perso. Credi che non sappia riconoscerne uno?-
Una storia incredibilmente OOC, nata dopo una notte insonne.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Andromeda Black, I Malandrini | Coppie: Remus/Sirius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Un giorno di novembre, una settimana prima della luna piena, James non si stupì di sentire lo schianto di un vetro provenire dal Dormitorio, seguito da un urlo terrorizzato. Prima ancora che poggiasse la mano sulla maniglia, la porta si spalancò e Sirius uscì di corsa con la faccia sconvolta e arrabbiata, i capelli scompigliati e annodati in un codino provvisorio dietro la testa.
-Non entrare!- strillò furioso a James -E' pazzo! E' assolutamente isterico!-
James alzò gli occhi al cielo ed entrò nella stanza, posando lo sguardo, a turno, sulla finestra rotta, su un libro strappato a terra e infine su Remus, pallido e incazzato, che tentava con mani tremanti di rifarsi il letto.
-Cosa è successo stavolta?-
Remus si voltò verso di lui con uno scatto e lasciò cadere le lenzuola.
-E' un bastardo, non la smette di tormentarmi- la sua voce era isterica mentre indicava il libro strappato -Ecco, quello era il mio libro di pozioni, un libro che non posso certo permettermi di ricomprare, e lui l'ha strappato perché non riesce a sopportare l'idea che Piton mi dia ripetizioni-
James sbuffò.
-Andiamo, Remmie, come puoi anche solo lontanamente pensare che Sirius lo accetti? Voglio dire, è odioso. Piton, intendo. Per il semplice fatto che esiste dovrebbe essere sbattuto ad Azkaban-
-Non m'importa- sillabò Remus a denti stretti -delle vostre cazzate su Piton e cose varie, non avrei O in pozioni se non fosse per il suo aiuto!-
Detto questo, afferrò le lenzuola e riprese il suo lavoro, mentre James si stendeva sul suo baldacchino in compagnia di un fantastico fumetto e di una fetta di crostata rubata alle Cucine.
Sirius, intanto, si era rintanato nella Stanza delle Necessità, che per l'occasione si era trasformata in un comodo magazzino di alcolici, e si stava accomodando su una poltrona con un bicchierino di Whiskey, pronto a rilassarsi dopo quella sfuriata tremenda. Ma non bastò un bicchierino: la rabbia si dissolse al sesto. 
Proprio mentre sbadigliava e si riavviava con una mano elegante i capelli corvini, osservando un po' strabico il cielo che scuriva oltre le finestre, lo specchio vibrò e la voce di James invase la stanza.
-Dove sei finito, dannato idiota, stasera dobbiamo organizzare il colpo ai Serpeverde! Smettila di bere e torna immediatamente in Sala Comune-
-Certo, tesoro- sorrise Sirius -Sei una mogliettina incredibilmente premurosa-
Con una certa difficoltà si alzò e si avviò verso l'uscita, cercando di metterci molto più tempo del necessario; quando si richiuse la porta alle spalle, vide Remus appoggiato al muro di fronte, con le braccia incrociate e le sopracciglia molto alzate.
Si guardarono per qualche istante come due idioti, poi Sirius scoppiò a ridere.
-Sei estremamente nervoso quando hai le tue cose, non si può neanche offendere il tuo amico Snivellus-
Remus gli rivolse un sorriso spudoratamente falso.
-Evita di provocarmi, se non vuoi che ti rompa un'altra finestra in testa. Sono qui solo perché James mi ha chiesto di venire a prenderti, visto che hai di nuovo bevuto come una spugna. Mi fai assolutamente schifo-
Sirius mise su una faccia delusa e si avvicinò per abbracciarlo. Remus non si ritrasse, permettendo all'amico di affondare la testa nella sua spalla, e gli accarezzò un po' i capelli.
-Anche tu mi fai schifo- mormorò Sirius -Sei una bestia isterica e assassina-
Remus gli diede un affettuoso pugno sulla testa, poi si avviarono alla Torre, spingendosi e ridendo come dodicenni.
 
 
-*-
 
 
Quella sera stessa, i Marauders si trovavano all'angolo dei Sotterranei, a pochi metri dalla Sala Comune di Serpeverde. Erano tutti rintanati goffamente sotto l'ampio mantello di James e sussurravano frenetici le ultime raccomandazioni.
Il piano prevedeva una bella lezione per un gruppetto di sporchi Serpeverde che si era permesso di compromettere l'ultimo allenamento di Quidditch organizzato da James.
Al solo pensiero delle palle stregate che volavano per il campo travolgendo la sua squadra, la mascella di James si contrasse visibilmente. 
Sirius parve capire all'istante, diede una gomitata affettuosa nello stomaco dell'amico e mormorò -Gliela faremo pagare-
James annuì cupamente.
Se tutto fosse andato per il verso giusto, l'indomani il tavolo dei Serpeverde sarebbe apparso decimato a causa di un misterioso quanto disgustoso virus. L'aveva scoperto Peter curiosando in un libro della Sezione Proibita.
-Pete, tutto chiaro? Ricordati l'incantesimo. Non sbagliare perché sennò siamo fottuti-
-James, me l'hai detto milioni di volte. Vulnus Acerbum! Ho capito!
-Io invece non capisco cosa ci troviate di divertente nel far comparire orribili bolle sulle facce di tutta questa gente- sussurrò Remus, osservando accigliato la lista dei bersagli.
-Oltre che divertente, Moony, è necessario-
Remus incrociò le braccia e non disse più nulla e James gli lanciò uno sguardo divertito: il riluttante Messer Moony si era divertito come tutti loro nel progettare il piano e ora si mostrava risentito solo perché era suo dovere impersonare la coscienza, come aveva opportunamente deciso Silente nominandolo prefetto due anni prima.
-Beh, direi di andare- esclamò Peter sfregandosi le mani eccitato.
-Ci vorrebbe un "in bocca al lupo"- buttò lì Sirius senza pensarci.
Remus lo guardò come se gli fosse uscita un'altra testa.
-Oh...ah ah, ho detto una cosa stupida- continuò dopo aver intercettato lo sguardo di Moony.
-Come se fosse una novità- biascicò James, trascinandolo verso l'accesso nascosto da un quadro.
-Locus nefastus, mai parola d'ordine fu più azzeccata-
Il quadro si spostò senza il minimo rumore, rivelando un piccolo tunnel buio.
I quattro si scambiarono un'occhiata, poi, a turno, entrarono.
La Sala Comune di Serpeverde era illuminata solo da un debole bagliore verdastro, le alte colonne di pietra si confondevano nel soffitto scuro. I tavoli erano ingombri di libri aperti e nel camino bruciava ancora qualche residuo di legna. C'erano già stati, ovviamente, ma era successo anni prima. Nel frattempo la stanza si era arricchita di altri disgustosi particolari: un quadro raffigurante un processo di tortura troneggiava sopra un divano e un occhio di un animale sconosciuto li scrutava immerso in un barattolo di pozione viscida. Peter represse un brivido.
James fece un cenno e si diresse verso la scala che portava al Dormitorio.
Camminando lentamente, quasi trattenendo il respiro, Remus si avvicinò al letto di Avery; Sirius a quello di Dolohov; James e Peter si posizionarono rispettivamente affianco a quelli di Rookwood e Rosier. Un altro cenno e i quattro sfoderarono le bacchette, emozionati e ansiosi.
Senza neanche scambiarsi uno sguardo, mormorarono l'incantesimo quasi contemporaneamente; sottili funi rosse si aggrovigliarono sui volti dei Serpeverde addormentati, strisciando e lasciando scie scure; pochi istanti dopo i volti si trasformarono in maschere ricoperte di bolle orribili.
Remus si abbandonò ad una smorfia di puro disgusto; al loro risveglio sarebbe stato doloroso. Gemette al pensiero di quante regole stessero infrangendo e ripose la bacchetta nel mantello, avviandosi verso l'uscita; il pensiero della voce sprezzante di Avery che lo chiamava "Mezzosangue" lo aiutò a non pentirsi subito di ciò che gli aveva combinato sulla faccia. 
Un attimo dopo uscì dal tunnel, seguito da Peter e James, il quale provvide a gettare immediatamente il mantello sulle loro spalle. Remus osservò accigliato il buco scuro.
-Dov'è Sirius?-
-Ehm- disse James.
Si scambiarono un'occhiata, mentre in Remus si faceva strada una fastidiosa consapevolezza.
-James- la sua voce si fece pericolosamente seria -Non avrete osato...-
James scosse velocemente la testa ma fu smentito dalla bassa risata di Sirius, che proprio in quel momento stava uscendo dal tunnel, euforico.
-Cazzo, James, avresti dovuto vedere la faccia di Piton!-
-Cosa hai fatto a Piton?- la voce di Remus era furiosa.
Sirius alzò le mani in segno di resa -Oh, dai, solo un piccolo incantesimo-
-Non era nei piani!- ringhiò Remus -Piton non c'entra nulla con la storia del Quidditch! Che colpa ha?-
-Semplicemente esiste- rispose Sirius con un ghigno.
Remus gli sferrò un pugno nello stomaco e Sirius si piegò in due.
-Oh, merda, non di nuovo- sospirò Peter.
Mentre Sirius si preparava al contrattacco, James si frappose tra loro.
-Se proprio volete ammazzarvi, almeno fatelo quando saremo in Dormitorio-
Sirius e Remus continuarono a lanciarsi occhiate roventi mentre raggiungevano velocemente il Dormitorio.
Una volta messo piede nella stanza circolare, Remus si sedette sul suo letto e incrociò le braccia, aspettando una spiegazione da James e Sirius.
James gli lanciò un'occhiata significativa -Moony, ci sembrava uno spreco non fare qualcosa a Snivellus, visto che eravamo a un metro dal suo letto. Non te l'abbiamo detto perché sapevamo che ce lo avresti impedito, ecco-
Remus guardò Sirius con disprezzo -Scommetto che è stata una tua idea-
Sirius fremette di rabbia per un istante e si rivolse a lui con uno scatto nervoso.
-Si può sapere perché lo difendi sempre, eh? Sei sempre lì, schierato dalla sua parte, non c'è stata una sola volta, Remus, che tu ti sia messo contro Piton, anche a costo di litigare con noi!-
Remus lo guardò sorpreso, poi abbassò la testa.
-Lui non è come sembra; forse ve ne accorgereste se non passaste tutto il tempo a cercare di deriderlo. Io ho...avuto modo di conoscerlo durante le ripetizioni di Pozioni-
-Ah sì? Te lo sei scopato, è per questo? Ecco perché ultimamente sembri un dannato finocchio!- urlò Black fuori di sé, e James notò per la prima volta quanto Sirius fosse geloso di Remus.
Remus scattò in piedi, furioso.
-Come cazzo ti permetti?-
-Ecco cosa sei, un finocchio!-
Remus attraversò la stanza in due passi e prese Sirius per il bavero, schiacciandolo contro la porta.
-Prova a ripeterlo solo un'altra volta, Black-
-Sei un f...-
Remus gli tirò uno schiaffo sulla guancia e Sirius rispose con una ginocchiata nello stomaco, poi persero l'equilibrio e caddero a terra, ingaggiando una lotta silenziosa.
-Vi rendete conto di essere ridicoli?- disse James con voce annoiata.
-Sentite, qui abbiamo sonno, smettetela di fare i cazzoni e andate a dormire- aggiunse Peter.
Sirius scagliò un altro pugno a Remus, poi si alzò a fatica e si diresse verso il suo letto.
-'Notte- mormorò a James e Peter, poi si voltò sprezzante verso Remus -Vaffanculo, Lupin-
Remus chiuse le tende del baldacchino con violenza e non emise più un solo rumore.
   
 
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