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Autore: Risa_chan    26/11/2010    1 recensioni
Fanfiction scritta per l’iniziativa “2010 a year together” indetto dal « Collection of Starlight »
Prompit 243. « Chi ha messo ordine nel mio disordine? »
Una vancanza da sogno vinta perchè si è molto brillanti, una punizione e una marea di guai. [ Fanfiction rieditata]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Fanfiction scritta per l’iniziativa “2010 a year together” indetto dal « Collection of Starlight »,
Cornelia e Sirius, la coppia più bella di cui io abbia mai scritto…spero che vi piaccia, e che commenterete in tanti!
Buona Lettura!
 
 
 

 
 
 
     

[11 Settembre]
Convivenza Forzata

 
Prompit 243. « Chi ha messo ordine nel mio disordine? »
 


Erano le sette di sera quando Sirius varco la soglia del piccolo cottage, aveva i capelli   bagnati che sgocciolavano sul corpo scolpito, le gambe insabbiate, e un ghigno divertito sulle labbra.http://img.forumfree.net/index_file/spacer.gif
Nonostante la scuola iniziava il primo di settembre,  per alcuni studenti meritevoli era stato indetto un concorso il cui premio era una piccola vacanza  in una delle mete preferite dai maghi.
Una piccola isola sperduta nel oceano pacifico, con un clima mite tutto l’anno: Flowerchaild. Sabbia finissima, acqua cristallina, divertimenti di ogni genere ( c’erano circa quattro enormi parchi magici dei divertimenti, pub, feste organizzate.
Neanche a dirlo, lui, James e Remus lo avevano vinto.  Erano  13 in tutto i vincitore più un accompagnatore come insegnate.
Sirius fischiettando si diresse nella sua stanza per prendere l’occorrerete per una bella doccia, aveva solo un ora di tempo prima della cena.
Entrando però si accorse che c’era qualcosa che non andava, sembrava quasi diversa, come se non fosse la sua.
« Chi ha messo ordine nel mio disordine? » esclamò furioso.
Qualcuno aveva pulito, lustrato e messo a posto le sue cose, senza permesso! Remus si lamentava sempre di quanto fossero disordinati lui e James… No. Non poteva essere Remus , perché lui non poteva essere lì.
« I Porci vivono nei porcili, le persone vivono nelle case, lo sapevi,no?» esclamò una voce alle sue spalle.
Come aveva potuto dimenticare la peggiore delle punizioni che aveva subito nei  suoi anni ad Hogwarts, lì davanti a lui troneggiava sicura e impavida sono-tutto.diun pezzo-Stivenson.
Occhi azzurri, capelli lunghissimi e biondi, un certa dose di cervello, ma un carattere insopportabile.
«Ah sì? Se tanto ti dava potevi chiudere la porta! Non puoi mettere in ordine il mio disordine, Merlino!”»
«Black, cosa diavolo farnetichi?» chiese Cornelia alibita.
« Il mio disordine è come il tuo ordine. » spiegò Sirius alzando le braccia.
« Continuo a non  capirti.» disse incrociando le braccia.
Erano comportarsi come cane e gatto, lo sapevano tutti. Opposti, come il sole e la Luna, non facevano altro che litigare, beccarsi farsi scherzi.
Se si trovavano nello stesso cottage per colpa un'altra furiosa litigata, qualche innocente incantesimo, e più velocemente di un colpo di bacchetta si erano ritrovati a condividere lo stesso tetto, in una convivenza forzata.
Eppure si piacevano, erano attratti l’uno dal’altra come calamiti, come brachette gemelle.
Un legame così , in più sotto lo stesso tetto, in uno spazio piccolo, troppo piccolo per due come loro.
Il moro si mise una mano sul mento come di uno che stava ragionando su qualcosa.
« Ma i Corvonero non erano gli studenti più brillanti? »
« Spiritoso… almeno nel mio cervello non ci sono le ragnatele come nel tuo!»
Un ringhio duro e basso venne dalla bocca del Grfondoro, afferò la bionda per un braccio e la tirò  verso di sé per quanto poteva. « Non cambiano i fatti. Sei entrata nella mia stanza, senza permesso hai toccato le mie cose!»
« Mi fai male, lasciami! La porta era aperta e ho dato due colpi di bachetta, che credi?! Non toccherei mai qualcosa che sia tuo!»
« davvero?Bene ora rimetti come era prima! »
«Scordatelo!»
Erano troppo vicini, Cornelia poteva vedere ogni coggiolina d’acqua che scivolava sul suo viso, sulle labbra e sul mento, procedendo verso il basso.
Sirius poteva distinguere tutte le sfumature dei suoi occhi, contare le lunghe ciglia,le sue labbra carnose e rosse così vicine.
Era una mela che chiedeva di essere assaggiata, e Lei di certo non lo fermò.
Il suo odore la stordiva.
 Un bambino di circa sei o sette anni, il quale alloggiava nel cottege vicino a lui, drizzò le orecchie.
«Mamma! Hanno smesso di litigare… posso andare a vedere?»
«Bill, non muoverti, non si disturbano le coppiette in Luna di Miele!»
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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