Capitolo
XIX
Yuzo
era tanto buono e tanto caro, ma quando quella mattina ebbe
l’idea di fare
quello scherzo a Mamoru, probabilmente, aveva bevuto vodka.
-Ciao
Mamoru.-
Il
ragazzo si voltò e si trovò davanti
l’amore della sua vita con l’occhio coperto
di sangue e una spaventosa cicatrice che gli deturpava la faccia.
Sbiancò
immediatamente e crollò a terra, semi-svenuto.
-Hmm,
forse Soda ha esagerato con il trucco.-
Ovviamente
questo non sfuggì agl’occhi della suprema regista.
-Yuzo,
se hai tempo da perdere vieni a registrare questa scena.-
Quando
Mamoru scoprì il motivo del trucco non parlò a
Yuzo per almeno quattro ore.
**
-FUORI
TUILI FUORI! BITSEACH!!-
Gridò
ancora
l’imprecazione mentre l’uomo le afferrava i polsi
trattenendoglieli, sentendola
agitarsi nella sua presa come un pesce all’amo di un
pescatore. La governante,
intanto, imprecò contro la padrona di casa, facendole
scongiuri e gesti con la
mano.
-Che
il diavolo ti
porti via! Disgrazia! Diavolo tentatore! Demone, demone! Che Iddio
nostro ti
mandi all’inferno! PAGANA!-
-RAICLEACH!!!-
-STOP!
È Buona!-
Yayoi
uscì dal
letto e schizzò verso la donna, abbracciandola.
-Mi
dispiace!
Quando le ho lanciato il catino non credevo di colpirla! Sono
mortificata!-
-Tranquilla
bambina, sono vecchia d’acciaio.-
Le due
si
scambiarono uno sguardo complice.
**
Sapete perché Mamoru e Yuzo
c’impegarono quattro ore a fare la pace? Non
perché
Mamoru fosse ancora arrabbiato con lui, no oramai gli era passata.
Il problema è che ci vollero un
po’ di ore per vestire completamente Yayoi
del suo vestito ottocentesco. Eh si, perché prima era
praticamente con un
camicione da notte lungo.
Ma dopo doveva mettersi: le calze, i tubolari, il
corsetto (e li l’operazione
fu aiutata anche dall’intervento deciso di Sanae, anche il
vestito maledetto
teme Anego!), l’impalcatura di stecche di balena, vestito,
trucco e capelli.
Fortunatamente, nel frattempo, avevano registrato
tutto il resto delle
scene.
**
Mamoru
riprese a
parlare con Yuzo (cioè quattro ore dopo) quando il ragazzo
registrò la scena
della sua confessione.
-Hm,
ha cambiato le
battute nel copione.-
La
regista, però,
non interruppe le riprese, ma fece fare uno zoom sulla faccia del
ragazzo.
-Tuttavia,
adesso
che anche gli altri lo sanno, mi sento incredibilmente sollevato,
perché mi
rendo conto di chi mi posso fidare, come per esempio Ted. Potrei dargli
la mia
stessa vita; e anche se mi ferisse…sono convinto che lo
perdonerei, perché non
posso proprio fare a meno della sua amicizia.-
E
guardò Mamoru.
E lui
poteva non
perdonarlo?
**
-Ucciderti?
No, tu devi vivere, devi
vivere per essere cancellata da me. Io ti cancellerò da
questa vita.-
-Allora…mi
uccido da sola…
Se tu
mi tieni
prigioniera m’impicco…mi avveleno…e
addio ai tuoi piani, maritino mio…-
-Non…non
ne avrai
mai il coraggio!-
-Credi?-
Quella
domanda
aveva più di mille idee su come Amily si sarebbe tolta la
vita, e Michael
ringhiò rabbioso, lasciandole andare i capelli. Ma prima che
potesse anche solo
pensare di alzare le mani su di lei qualcuno bussò alla
porta, interrompendo
quella folle conversazione.
-STOP!
Ok, se a questa scena non ci danno
l’oscar sono mandrilli! PAUSA!-
**
…e
afferrando malamente
le sue gonne cercò il corpo di Julian, stringendolo e
coprendosi il volto sulla
sua uniforme rossa mentre lui, con il respiro che diventava sempre
più
affannoso, la strinse a sé e immerse il suo volto
nell’incavo del collo,
respirandone appieno il profumo e parlando con la voce spezzata
dall’emozione.
-Amily,
Amily
perdonami, perdonami amore mio. Ti amo, ti amo e non voglio perderti,
non
voglio perderti più…-
Lei
agì,
prendendogli il volto tra le mani e baciandolo, godendo finalmente di
quelle
labbra.
Di
colpo, di
sottofondo, partì la musica de “Love is a
splendoured many things”.
**