... Silenzio o rumore inconcepibile, irraggiungibile al nostro apparato uditivo, o siamo sordi, o non abbiamo un cuore per filtrare i sentimenti; sensazioni concepite da noi stessi. Potrei iniziare così questa storia che potrei definire drammatica, o così sciocca e senza significato, potrei scrivere di tutto per farvi capire come mi sento, o potrei... far pensare a voi la mia storia. Tutto o gran parte delle cose comincia due anni fa, quando la cugina che stava nella mia stessa classe, me la presentò. Lei si chiama Ashnor (vi invito a trovare il suo vero nome, creandolo con queste parole), ha un anno più di me, è alta, e la prima cosa che avreste detto per la prima volta, vedendola, sarebbe stata "quanto sei bella", ma sorvolando i particolari intersecati e troppo pomposi come i suoi neri ricci, raccontiamo o almeno fatemi raccontare quello che è successo, se non mi volete sentire scappate, tappatevi le orecchie o andate a fare qualcosa di interessante,non fate come i miei amici, ovvero, le mie amiche, che oramai esauste riposano sotto terra (non è vero però mi piace rendere tragica la cosa). Allora, sorvolando la ricca descrizione della dolce fanciulla che si è persa nel bosco...oh scusate, quella è un'altra storia; a si ecco, ora sono pronto a stressarvi. Si parte. Prima però allacciate le cinture di sicurezza, visita medica passata? Sì o no, quale sia la risposta, non importa, avete comprato un biglietto per un viaggio nel futuro, circa di un anno, si circa un anno... attenti, comincia, shhhhhh! Se già vi siete annoiati, regolateve, diceva Offen,quello sciocco, simpatico "boy" che lei amava tanto e per questo una settimana si e una no lo lasciava, o perché lei inventava qualche storia su di lui o perché lui si creava storie con le altre, e lei mentre soffriva, chiamava me come rimedio o sfogo. All'inizio non mi piaceva, era solo un'amica, semplicemente un'amica speciale che si dava un po' di arie e cercava di fare colpo sugli altri con la sua indiscutibile bellezza, ma alla fine era solo una bimba che andava in giro con la macchinina di "ciao kitty" (non mi va di fare pubblicità, né di nominare quella bamboccia, quindi se la conoscete la conoscete, se no fate finta di conoscerla). La nostra amicizia si era intensificata durante un duro e lungo anno scolastico, ma ad un certo punto anche io arrivai a cedere al suo fascino, ma lei mi parlava e tra i messaggi e le chiamate che mi faceva, non si era accorta che il mio piccolo cuore, forse immaturo, batteva per lei. E tra i libri di greco e latino, la mia cultura si arricchiva di amore, altroché di kalos kai agathos e alte cose del genere, che di certo non mi servivano con lei, non mi servono tuttora e penso anche che non mi serviranno mai. Un bel giorno iniziò tutto, era il suo compleanno, pensate che non conoscevo neanche il suo ragazzo (e per quanto lo odio ora non avrei mai voluto fare la sua conoscenza), la notte prima perché lo contattai tramite un famoso social network che non voglio citare, perché se no dopo chi twittera si offende, per chiedere qual'era il colore preferito di Ashnor. Il bello inizia proprio qui, ma io sono stanco e se volete tutto il resto, attendete, fate yoga o bevetevi un succo di frutta, fa bene e aiuta a digerire (questo non lo so, tu lo sai?). Aspettate cinque minuti e poi si vedrà, ma giacché i miei cinque minuti corrispondono a una bella dormita, non so voi, io attenderei.