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Autore: squishxtastic    27/11/2010    0 recensioni
Belgio non risaltava tra la folla, ma Lovino la notava.
Ho trovato questa fanfic su LiveJournal e me ne sono subito innamorata! Era in inglese, così ho chiesto il permesso di tradurla e postarla all'autrice. Permesso che, fortunatamente, mi è stato accordato!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Whispers (Sussurri; anche se, forse, avrei dovuto tradurlo con "Pensieri...")
Autore: squishxtastic~
Pairing: Romano x Belgium;
Storia originale: click;; (Il permesso di traduzione è nei commenti in fondo alla pagina)



Belgio non risaltava molto tra la folla.

Era carina (stupenda per Lovino, ma non l'avrebbe mai ammesso), ma non sbalorditiva. Non era troppo alta o troppo bassa. Non era sgargiante. In qualche modo, lei profumava sempre di fiori, ma era sempre un odore lieve e familiare (nonostante Lovi pensasse che fosse inebriante).

No, Belgio non risaltava tra la folla, ma Lovino la notava.
Ogniqualvolta entrasse in una stanza, il suo cuore si arrestava per qualche secondo, le sue guance arrossivano, deglutiva a fatica e a quel punto la ignorava, senza sapere cos'altro fare.
Lui era buono con le altre donne - diamine, era grande con le altre donne! - ma lei non era "un'altra donna"; lei era Bel. Bel, che stava sempre lì col suo lungo vestitino e il suo bianco grembiule merlettato, i suoi capelli morbidi e splendenti e quel sorriso tanto simile a quello di un gatto ad illuminarle il volto. Quante volte le si era avvicinato per dirle "Bésame! Bésame!", e ogni volta lei aveva riso e gli aveva dato un leggero bacio sulla guancia o sulla fronte.

Adesso lei era sempre la stessa Bel, la Bel che avrebbe indirizzato un lontano sorriso nella sua direzione, a cui lui avrebbe risposto con una smorfia, prima di voltarsi dalla parte opposta, senza più sapere come guardarla.
A volte si arrabbiava con sé stesso per il carattere freddo che sfoggiava nei suoi confronti.
"Cosa penserà?" si chiedeva. "E se pensasse che la odio?"
Ma, ogni volta, lei avrebbe continuato a rivolgergli quel sorriso allegro proprio di Bel.
Si era ripromesso che un giorno anche lui le avrebbe sorriso, in risposta.
Le avrebbe sorriso e a quel punto avrebbero parlato e poi l'avrebbe baciata e le avrebbe detto quanto l'amava, quanto dannatamente bella fosse e come... mio DIO, come l'AMAVA, e lei... lei avrebbe ricambiato il suo bacio e avrebbe preso a stuzzicarlo arricciandogli i capelli con le dita, ma, quando finalmente sarebbe tornato a guardarla, si sarebbe accorto di quelle poche lacrime che le bagnavano il volto, prima di dirgli: "Ti amo anch'io".

Ma sapeva che tutto ciò non sarebbe mai potuto accadere. Non avrebbe lasciato che accadesse. Era spaventato.
Quindi, al contrario, avrebbe continuato ad ignorare il suo sorriso allegro, lo splendente fiocco verde tra i suoi capelli e i suoi riccioli dorati, mentre lei... lei avrebbe continuato a nascondere le sue lacrime, pensando che lui non ricambiasse il suo amore.

  
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