Life
unexpected
Cosa è in
fin dei conti sperare in un mondo costruito su fondamenta di pace?
James
osserva il volto deturpato di un uomo corrotto, trasformato in bestia
dalla sua
bramosia di potere.
Ha gli
occhi rossi, le labbra quasi invisibili.
E
sorride.
James ha
perso l’avventatezza del ragazzo che era, ma non ha perso la
sua propensione a proteggere chi ama.
Quando
quella volta aveva salvato Remus dagli sguardi riprovevoli dei
Serpeverde.
Quando quella
volta aveva salvato Sirius dalla sua arroganza, e gli aveva chiesto di
chiamarlo fratello.
Quando quella
volta aveva salvato Peter, e lui non era riuscito a ricambiarlo. *
Non
morirò solo, perché siamo stati insieme tanto
quanto il “per sempre” ce l’ha
concesso, pensa.
Non aveva
mai pensato alla morte, anche se negli ultimi tempi aveva sentito il
bisogno di
attaccarsi alle cose materiali.
I capelli
di Lily.
Gli occhi
di Harry.
La foto
dei Malandrini.
Non
avrebbe rischiato di perdere il suo coraggio di fronte alla morte,
nemmeno se
questa lo sfidava a combattere.
Si
accorse di non avere la bacchetta, ma non aveva importanza. Avrebbe
guardato
nelle fiamme dell’inferno, conscio che aveva vissuto una vita
in paradiso.
Cosa
importava in fondo se per una volta si fosse piegato al destino?
Urla, grida,
dice alla donna che ama di nascondersi. Sa che sarà inutile,
ma deve proteggere
la sua speranza e con lei la
certezza
di aver vissuto tra i migliori degli amici possibili. Ma tutto
ciò ormai non
appartiene più a lui.
Quando
James Potter cade a terra sa di aver salvato qualcosa di più
importante del coraggio.
La loro libertà e la
consapevolezza di aver conquistato
la vetta più alta del cielo.
Voldemort
sorride. Non è saggio affidarsi alle spalle degli amici,
perché questi sono
spesso deboli di temperamento.
Guarda
cosa è successo al ragazzo che appassisce davanti ai suoi
occhi, per essersi
abbandonato alla certezza di vivere in una gabbia di ferro.
Nei suoi
occhi il Signore Oscuro vuole vedere solo angoscia, perché
la timida e sicura
scintilla che li ha illuminati un momento prima di abbandonare la
luce non riesce ad accettarla.
I suoi
occhi disumani si posano sui capelli rosso fuoco della ragazza che lo
guarda,
estraniata nel suo dolore.
Ecco,
questo è l’odore della paura.
Voldemort
ispira, e la ragazza fugge, portandosi al petto un infante dai capelli
neri e
arruffati.
Non
soccomberò come loro, pensa.
Io posso
vivere da solo, perché la mia unica fonte di forza
è me stesso.
Scavalca
il corpo dell’uomo riverso a terra, gli occhiali appollaiati
sul naso come
dimenticati.
Poi sale
le scale, pronto a divorare l’ennesima vita umana.
Non ha la
forza di correre, perché ha visto l’uomo che amava
spalancare le braccia
davanti a lei come l’ultimo dei superstiti di una battaglia.
Eppure ne
è sicura, ha rivisto in lui ciò che lo illuminava
da ragazzo. La voglia di
primeggiare, anche sulla morte.
Lily
trema e il bambino stretto al suo petto geme.
Quando si
volta, l’uomo dal sorriso di serpe la guarda, senza
più sorridere.
La culla
è un rifugio accogliente, è come la pancia della
mamma.
Lily vi
depone Harry.
I suoi
occhi riflettono i suoi, e nei capelli vede James.
Avrebbe
lottato e donato la sua vita per ciò che avevano protetto.
Le sue
implorazioni sono vane, lo vede negli occhi del teschio.
Ma
sapendo che morirà sentendo il cuore di Harry battere, ha la
certezza che il
suo sacrificio sarà più importante della vita
stessa.
*Chiaramente non sa di essere stato tradito da Peter, ho fatto il narratore onniscente xD
Buonasera!
E' da un pò di tempo che aveva nella mente, archiviata in un angolino inesplorato, l'idea di scrviere qualcosa sugli ultimi momenti di James e Lily.
Non sono affatto convinta dei pensieri di James, forse troppo rassegnati. Ma ho voluto dargli un'impronta di gioia per aver vissuto una vita tra i "migliori amici possibili"
Spero che vi piaccia! <3
Tony P.