Prima di presentarlo, voglio farvi una piccola comunicazione. A seguito di alcune dritte, ho cominciato a rivedere e correggere i capitoli precedenti. Mi ci vorrà un po’ per aggiustarli tutti, ma sono già a buon punto.
Detto questo, raccomandandovi di commentare, vi auguro buona lettura.
Erano le sette del mattino: il
cielo, libero dalle
nuvole, si era tinto di un azzurro acceso, simile a quello degli occhi
di
Marina, pensava Nick.
Allontanò dalla sua mente l’immagine della ragazza
e
si voltò verso le fila dei ninja del villaggio, tutti
radunati sul tetto
dell’ufficio dell’Hokage e incuriositi dalla
presenza di uno straniero.
“La richiesta che hai
fatto è stata accolta” disse
Tsunade “Ora siamo davvero curiosi di sapere chi sei e che
cosa vuoi da noi”.
“Con le parole impiegherei troppo tempo” disse Nick
“conosco un metodo più rapido per farlo Ma ho la
vostra autorizzazione?”
“Farà male?” chiese l’Hokage
“No!” rispose lui.
“Allora procedi”.
“Bene. Vi avviso che ci vorrà qualche minuto
perché
capiate tutto!” disse Nick “Detto questo: SCANNING
MENTALE”.
Le menti di tutti i presenti furono
investite da un
flusso d’immagini e di ricordi, legati
all’identità di Nick e al suo passato.
Durò un istante, ma per loro sembrò
un’eternità.
Poi, quando finì, tutti si accasciarono in ginocchio,
tenendosi la testa, come se stesse per scoppiare.
“Fate lunghi e profondi
respiri, vi aiuteranno a
rilassare il corpo e faciliteranno l’assimilazione”
disse Nick.
Dopo alcuni minuti, tutti riuscirono a rialzarsi e
guardarono Nick con stupore senza riuscire a dire una parola.
“Tu sei riuscito a
battere Orochimaru” disse Naruto
che a stento riusciva a trattenere l’emozione.
“E sei in grado di richiamare draghi” disse Kakashi
Hatake, maestro di Naruto.
“E hai fatto un viaggio dimensionale” disse
Shikamaru.
“Sei un super eroe!” disse Ino con i cuoricini agli
occhi.
“Esatto” rispose Nick “E ho fatto molte
altre cose.
Ora sono qui perché ho bisogno del vostro aiuto. Siete
disposti ad aiutarmi e a
superare il confine tra possibile e impossibile?”
“E’ davvero possibile?” chiese Tsunade
“Ovviamente
senza troppi giri di parole?”.
“Certo!” rispose Nick.
Nessuno parlò, ma era
evidente che avessero
accettato di buon grado la missione che Nick aveva loro esteso.
“C’è un altro motivo per il quale vi ho
chiesto di
essere tutti presenti” continuò il giovane
“Alcuni di voi possono aiutarmi
più degli altri. Questi si chiameranno Sun’s
Knights, che tradotto, significa
cavalieri del sole, ma anche guerrieri degli spiriti.
Prima che me lo chiediate, vi rispondo che alcune
persone hanno un legame con un particolare spirito, il quale nasconde
dei
poteri speciali.
Per diventare Sun’s Knights è necessario lo
sblocco di
questo spirito, che può essere fatto da uno come voi o
simile.”
“E dove lo andiamo a
trovare un tipo simile?” disse
Kiba Inuzuka.
“Non è necessario cercarlo” disse Nick
“Posso pensarci
io. È un trucchetto semplice per me. Ora se non avete
domande, procederò al
risveglio dei vostri spiriti.”
Tutti tacquero.
“Bene. Allora
comincio” disse il giovane. Estrasse la
spada e la calò davanti a se dicendo: “Spirit
Scan”.
A queste parole si accese una forte luce che investì
tutti i presenti. Quando essa si estinse, dai piedi di alcuni di loro
si
staccarono delle ombre, che volarono alte nel cielo e si posero davanti
a Nick.
“A quanto sembra abbiamo
undici candidati” disse Nick
“E i loro spiriti sono i seguenti: Neji
Hyuga il tuo spirito è il Ninja bianco, custode
di grandi segreti.
Rock Lee il tuo spirito è il Mega Cyber Demone, forte,
esplosivo e molto versatile.
TenTen il tuo spirito è l’amazzone ostile, un
po’
nervosa ma fedele e abile in ogni arma.
Shino Aburame, il tuo spirito è Mushi King il re di
tutti gli insetti, è uno scarabeo ercole e la sua forza non
ha eguali.
Kiba Inuzuka il tuo spirito invece è Cerberus il cane
a tre teste, custode degli inferi e dei più grandi misteri.
Choji Akimichi il tuo spirito è Garuda guardiano del
vento, agile e snello, ti guiderà nella tua lunga strada.
Ino Yamanacha il tuo spirito è la regina della
foresta, bella e fedele, la natura è al suo
servizio.
Shikamaru Nara il tuo
spirito è il Ninja nero, intelligente e rapido sia nella
mente sia nel corpo,
sarà un ottimo amico.
Sakura Haruno il tuo spirito è l’Angelo infuocato,
irascibile e ambiguo per via della sua doppia personalità,
ma sempre al
servizio della giustizia.
Hinata Hyuga il tuo spirito è Rayearth, uno dei tre
grandi spiriti della natura, signore del fuoco e custode del coraggio e
del
futuro.
Naruto Uzumaki il tuo spirito è la Volpe dalle Nove
Code (o Kuubi), il demone del fuoco e signore di tutti i demoni.
Ora che vi ho
presentato i vostri spiriti è necessario materializzarli:
dite la frase “ Sun’s
Knight Battle Armor Go!””.
Quasi all’unisono, gli
undici ragazzi dissero la
frase. Gli spiriti divennero armature e subito ricoprirono i corpi dei
padroni,
che stupiti si sentirono invasi da una nuova forza.
Gli altri ninja guardarono senza
aprire bocca, ma
tutti erano concentrati sull’armatura di Naruto: la volpe
dalle nove code era
stata sigillata nel corpo del ragazzo dodici anni fa e questo aveva
causato al
giovane ninja un’infanzia molto difficile e maggiore
difficoltà nel farsi degli
amici. Anche se questa condizione era migliorata, molti vedevano il
giovane con
paura e adesso lo erano ancora di più a causa
dell’apparizione del demone
sottoforma di armatura.
Intuendo i pensieri degli altri,
Nick li tranquillizzò
dicendo loro: “Ragazzi, queste sono le vostre armature. Gli
spiriti sono in
grado di comunicare con voi e con chiunque abbia capacità
simili. Ovviamente
non avranno libertà di movimento se non sarete voi a
concedergliela.”
Sentendo questo, tutti tirarono un sospiro.
“Inoltre”
continuò Nick “Avete dei piccoli regali
legati agli spiriti: provate a togliervi l’elmo e a cercarvi
dentro”.
“Che cosa dovremmo trovarci” chiese Shino.
“Lo vedrete” rispose Nick.
I ragazzi si tolsero gli elmi, che
corrispondevano
alle teste degli spiriti, i quali, per la prima volta parlarono dicendo
frasi
come “Ahi!”; “Mi gira la
testa”; “Sto per vomitare” e altre frasi
così.
Da citare è sicuramente
quello che disse la volpe a
Naruto: “Piccolo microbo. Ti avverto: non farmi arrabbiare,
altrimenti ti
ammazzo”.
“Sta zitta volpaccia della miseria” e gli diede un
pugno, che seguì un’imprecazione dello spirito.
“Attenti a non
maltrattare troppo il vostro spirito,
rischiate di incrinare il contatto che vi lega e saranno poco propensi
a darvi
retta” li richiamò Nick.
Naruto capì che si riferiva, principalmente a lui ed
evitò al demone un secondo pugno.
I ragazzi infilarono la mano negli
elmi i quali si
mossero, come se sentissero il solletico. Cercando di ignorare le
risate che
uscivano, i ragazzi cercarono al loro interno con il palmo della
mano e, dopo qualche minuto, tirarono fuori delle carte in cui erano
riprodotte
le loro immagini con indosso le armature.
“Bellissimo” disse Rock Lee “Guardi
maestro Gai questo
sono io.”
Il suo maestro dalle grosse sopracciglia (tratto
comune che aveva col suo allievo) esplose in lacrime e tra un
singhiozzo e
l’altro diceva: “Oh Lee! Sono così
contento per te. diventerai uno dei
migliori, ne sono sicuro”.
I due si abbracciarono piangendo.
La scenetta causò
l’ilarità di alcuni degli spiriti,
tra i quali la volpe che rideva come un pazzo.
Gli altri guardarono Naruto con uno sguardo da paura e
gli dissero: “Riempi di pugni quella bestiaccia”.
“Volentieri. Mi date una mano?” disse Naruto.
Tutti gli si avvicinarono e guardarono con cattiveria
la testa del demone che ricambiò con aria di sfida.
“Finitela”
ordinò Nick “Ci penserà Naruto a
dargli un valido castigo, ma in un secondo momento. Potrei riavere la
vostra
attenzione adesso?”
Tutti si misero sull’attenti e risposero
“Si”.
“Grazie! Le carte che avete trovato sono il contratto
che vi lega agli spiriti. Nonostante la forma, esse non possono essere
distrutte in nessun modo e nemmeno cedute. Ora che gli spiriti sono
liberi,
cresceranno e si evolveranno con voi.
Altro regalo degli spiriti sono delle armi: avete uno
scudo e una spada in dotazione, escono fuori con la volontà
del padrone.
Provate a farlo”.
I giovani si rimisero gli elmi e
provarono a tirare
fuori le armi, chiedendo anche la collaborazione degli spiriti, che si
dimostrarono disponibili. Alla fine tutti riuscirono a estrarre le
spade e lo
scudo, tranne Naruto, che non riusciva ad estrarre la spada.
Gli altri gli dicevano di concentrarsi e lo
incitavano, ma la spada non veniva fuori.
“Ehi volpaccia! Tira fuori la tua spada”
urlò Naruto
al suo spirito.
“Spiacente ma non posso.” Rispose seccamente quello.
“Cosa!” disse Naruto “Se è per
prima, mi sono già
scusato, ora aiutami a tirarla fuori”.
“E’ inutile che ci provi. Io non ho una
spada” disse
il demone.
Tutti furono colpiti da quella rivelazione.
“Quindi sono l’unico a non averne una? la mia
solita
fortuna!” disse il biondino.
Nick si grattò il mento,
pensando a come risolvere la
situazione.
Ebbe un’idea: “Se tu non hai una spada, te ne
procureremo una”.
Tutti si voltarono verso di lui.
Nick continuò:
“E’ raro che uno spirito non abbia una
spada, ma non impossibile. C’è un modo per averne
una, ma è alquanto rischioso.
Sei disposto a provare Naruto?”
“Certo” disse lui, senza neanche pensarci.
“Stupido!” disse Sakura che gli menò un
pugno alla
guancia e lo fece volare per qualche metro “Non hai sentito
quello che Nick ha
appena detto? Potresti rischiare chissà cosa!”
“Sicuramente rischia di più se rimane senza
un’arma”
disse Nick.
“Che vuoi dire?” chiese Shikamaru.
“Avete visto cosa
combatto io di solito” disse Nick
“Senza una valida arma di attacco non potrete difendervi.
Sicuramente siete
forti, ma le vostre abilità da sole non bastano.
Se Naruto dovesse combattere contro un demone di Abhadon,
non avrebbe scampo. Spetta a lui scegliere.”
Naruto si rialzò e senza
esitazione disse: “Per me va
bene. Aiutami a prendere questa spada. Un giorno diventerò
Hokage e sono
disposto e a tutto.”
“Ne sei sicuro?” gli chiese Nick.
Gli occhi del ragazzo non mostravano esitazione o
paura.
Nick sorrise: “Sappi che rischi di rimetterci la
pelle. Ci saranno delle prove che dovrai superare per avere la tua
arma”.
“Non m’importa” disse Naruto
“Non ho intenzione di
tirarmi indietro. Qualunque siano le prove che dovrò
affrontare, le farò e
prenderò a calci tutti quelli che proveranno a fermarmi.
Nick sorrise ancora di
più: “Molto
bene. Allora indicatemi un posto isolato. Vediamo se riuscirai a
rendere
vero quello che dici”.
I ragazzi, seguiti dai loro maestri
e da Tsunade,
guidarono Nick in un campo di allenamento molto ampio.
Nick si guardò intorno, poi si voltò verso i
ninja e
disse: “E’ perfetto! Restate qui e
aspettatemi!”
Il giovane si allontanò
da loro di circa una
cinquantina di metri, poi aprì il suo magico porta oggetti e
prese il castello
che il Maggiore gli aveva dato. Depose il piccolo castello a terra e
poi, tesa
la mano destra su di esso, disse: “Liberati”.
Una luce invase il campo. I ninja della foglia si
coprirono il volto a causa del forte bagliore. Quando esso si dissolse,
tutti
spalancarono gli occhi e la bocca dallo stupore: davanti a loro era
apparso un
castello medievale, che si stanziava alto nel cielo. Era di un castano
dorato; i tetti erano rosso chiaro, dalle cui guglie pendevano delle
bandiere dorate
che svolazzavano al vento.
Nick si lanciò dalla
torre più alta e atterrò
tranquillamente davanti ai ninja stupefatti.
“Cavolo “ disse
Tsunade “Mi sembra di essere finita in
una favola”.
“Questa non è una favola” disse Nick
“è la pura
realtà. E se credete di aver visto tutto vi sbagliate. Ci
sono molte altre cose
che dovete scoprire. Vi anticipo che la parola
“impossibile” non esiste nel mio
vocabolario”.
Le porte del castello si aprirono e
tutti entrarono.
Un ruggito esplose da un punto
imprecisato e si sentì
il rumore di artigli che graffiavano il pavimento, unito a quello di
zoccoli e
di latrati che si avvicinavano.
I ninja si prepararono a combattere, ma Nick li fermò
con un cenno: “Tranquilli. Sono semplicemente i guardiani del
castello”.
“I guardiani del castello?” ripeté
Shikamaru “Che
diavolo sono!”.
La sua domanda ebbe una risposta
pochi istanti dopo.
Davanti a loro apparvero due esseri immensi: un
minotauro e una bestia simile a un leone.
Le due fiere si avvicinarono
velocemente agli intrusi,
pronti ad attaccarli, ma poi rallentarono la corsa e si fermarono.
I presenti, Nick escluso, indietreggiarono pronti
a vendere cara la pelle.
Nick si avvicinò alle due creature alzò la mano
in
segno di saluto dicendo tranquillamente: “Salve ragazzi. Come
va?”
I ninja lo guardarono inebetiti: aveva salutato due
mostri come se fossero in grado di capirlo. Pensarono tutti la stessa
cosa “E’
pazzo!”.
“Ciao Nick. Alla grande e
tu?” risposero i due
tranquillamente.
I ninja spalancarono la bocca
stupiti e dissero
all’unisono: “Cheeeeeeee! Hanno parlato!”.
“Certo che
parliamo” rispose il minotauro “Chi credete
che siamo: degli idioti?”
Il gruppo restò inebetito.
Nick sorrise: “Vi avevo
detto di stare tranquilli”.
I ninja lo guardarono con sguardo vuoto e gridarono:
“Perché cavolo non ci hai detto che sono
addomesticati!”
“Addomesticati?” chiese la bestia “Noi
non siamo
animali”.
“Come sarebbe a dire che non siete animali” esplose
Kiba “Vi siete visti allo specchio di recente?”
“Calmi ragazzi” disse Nick “Vi
spiegherò brevemente la
loro condizione, se mi concedete un minuto di attenzione”:
Il gruppo lo guardò
fisso. “Bene!” disse Nick “Quelli che
vedete in realtà non sono mostri, ma umani che hanno
ricevuto una maledizione.
Ora ve li presento.
La bestia si chiama Filippo e appartiene a una
famiglia nobile. La sua trasformazione è stata causata da
una
strega che lo rese così. Rimarrà così
fino a
quando non incontrerà qualcuno
che lo amerà e che gli insegnerà ad amare.
Il minotauro si chiama Tauros: era un abile
cacciatore, noto in tutto il mondo. Un giorno, però, si
trovò di fronte ad una
bestia maledetta che gli passò la sua maledizione,
affinché capisse il rispetto
per le altre creature. La sua metamorfosi è stata modificata
a causa delle
radiazioni che hanno reso il suo DNA instabile e mutevole in base alle
emozioni, ma non ha perso la sua natura.
Il mio alter ego si è ripromesso di aiutarli a tornare
normali e loro, per sdebitarsi, sono diventati i custodi di questo
castello. Si
materializzano solo quando esso si rivela e se ne vanno quando li
congedo. È
stata chiara la spiegazione?”
Gli altri annuirono e Nick sorrise.
Filippo e Tauros risero nervosamente e si scusarono
per averli spaventati.
“Bene ragazzi.” Disse Nick “Adesso
vediamo di
risolvere il problema per il quale siamo venuti qui.
Seguitemi”.
Il giovane condusse il gruppo in
giro per il castello,
mostrando loro ogni stanza: un laboratorio, una biblioteca, una cucina,
un magazzino ben rifornito e molte altre stanze.
Nick li condusse nell’ala est dove, secondo le sue
spiegazioni, si trovava la parte più preziosa del castello:
le stanze delle
grandi prove.
Per giungere a queste stanze era necessario scendere
attraverso una piattaforma che funzionava come un ascensore.
“Ascolta" disse Nick a Naruto "Devi
scendere là
sotto da solo. Una volta che sarai arrivato a destinazione, ti troverai
di
fronte un lungo corridoio pieno di porte. Entra nella porta che
s’illuminerà al
tuo passaggio, solo in quella. Una volta dentro, ti troverai davanti ad
un
labirinto: esso è sorvegliato da due creature, dovrai
affrontarle e
sconfiggerle per andare oltre. È chiaro?”
“Certo!” disse
il biondo “Una cosa soltanto: che
succede se fallisco?”.
Nick si fece serio e, con tono lugubre, rispose: “Se
fallirai, morirai”.
Tutti inghiottirono amaro.
“Ti avevo detto che saresti potuto morire. Che cosa mi
rispondi adesso Naruto” disse Nick.
Il biondo abbassò il capo e respirò, poi lo
risollevò
e, con sguardo determinato disse: “Non ho intenzione di
rimangiare quello che
ho detto. Non mi tirerò indietro e non morirò: io
diventerò il prossimo Hokage
del villaggio della Foglia. Per questo non ho la ben che minima
intenzione di
tirarmi indietro, altrimenti che cosa sarei!”
“Sei uno stupido. Ecco
cosa sei!” gli gridò in faccia
Sakura.
“Stai tranquilla Sakura. Non morirò. E poi ho
ancora
molte cose da fare” disse Naruto con un sorriso.
La ragazza lo guardò con occhi commossi, perchè
sapeva quali erano le altre cose.
Kakashi le appoggiò unna
mano sulla spalla dicendole:
“Conosci Naruto! Non è il tipo da farsi battere
così”.
“Naruto” disse Shikamaru “Vedi di tornare
intero,
altrimenti non te la perdono”.
In tutta risposta, il giovane sollevò il pollice e
disse: “Tranquilli. Tornerò!”
Dopo questo breve dibattito, il risoluto ninja si
diresse verso la pedana e scese.
“In bocca al lupo ragazzo” disse Nick.
Dopo che la pedana fu scesa, il giovane si rivolse agli altri:
“Forza seguitemi. Lo vedremo combattere nella stanza
di osservazione” e si incamminò.
Nel prossimo capitolo.
Naruto si appresta ad entrare nel labirinto e, dopo i dubbi iniziali, è pronto a combattere. Cosa succederà? Tutto nel prossimo capitolo.
Spazio dell’autore: prima parte.
Io: "Perfetto. Assolutamente perfetto".
Nick: "Scusa se te lo dico, ma hai ancora molto lavoro da fare".
Io: "Lo so! Dammi, almeno la soddisfazione di complimentarmi con me stesso".
Naruto: "Fammi il favore!"
Io: "Non dirmi che sei offeso".
Naruto: "Si e parecchio! Perché non mi hai introdotto prima? Una leggenda come me, merita un posto di rilievo".
Sakura: "Che testa quadra! Nel prossimo capitolo sarai protagonista assoluto e ti lamenti."
Naruto: "Sai, mi è capitato di leggere l’altra storia che il signor autore ha fatto. Il protagonista, anche se mi fa schifo, è presentato al primo capitolo, in più si racconta in prima persona".
Sakura: "A me, invece, sembra così carino!"
Naruto: "Che ci troverai mai in uno come quello, senza parlare del nome che ha!".
Sakura (sguardo pericoloso): "Hai detto qualcosa?"
Naruto (spaventato): "No!"
Io: "Guarda che, in futuro, lo incontrerai. Ops! Ho fatto uno spoiler!"
Nick: "Considerando che già hai fatto uno spoiler anche in quella storia, direi che è un vizio".
Io: "… Che sbadato!"
Tutti: "BACAERO!"
Io: "Mi dite questo eh? Allora niente più ramen!"
Naruto: "NOOOO!"
Nick: "Capirai!"
Io (col sorrisetto): "Guarda che spiffero alcune cosine che ti sono avvenute nel Fantasy!"
Nick (suda freddo): "Non.. vorrai mica dire?"
Io: "Esatto! Muahahahah!"
Nick (occhi stralunati e mani in avanti): "E’ un ricatto. Voglio il mio avvocato!"
Io: "Spiacente; storia mia, decisioni mie".
Nick: "Sono il protagonista, accidenti!"
Io: "Chissà se sarà sempre così!"
Nick: "Cheeeeeeeee!"
E dopo questa piccola sceneggiata, vi saluto e alla prossima.