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Autore: grano89    27/11/2010    0 recensioni
Mettersi a studiare di sabato sera può essere, assieme ad avvenimenti/circostanze spiacevoli più o meno ricorrenti, causa di sconforto.
E risalire dallo sconforto è difficle.
Ma l'inverno, per quanto strano e assurdo possa sembrare, può offrire un occasione per stemperarlo.
Un film, ad esempio... e ciò che ad esso consegue.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi cimento per la rima volta in qualcosa di almeno vagamente introspettivo, pertanto siate clementi, vi prego!
E mi raccomando, commentate. Commentare non costa nulla, e aiuta noi scrittori di Fanfiction a migliorarci.
 
 
 
Sono qui, la sera del 27 di novembre del 2010, e studio.
O meglio, faccio finta di studiare.
In realtà penso. O peggio ancora, mi masturbo il cervello.
Sono una persona pessimista e quasi paranoica, e questo è uno di quei momenti dove tutto esplode insieme.
Una salute relativamente acciaccata (anche per colpa mia), un rapporto familiare complesso, un carattere di merda, una facoltà che in realtà non mi piace… questa e molte altre cose mi lambiscono il cervello, irritandolo, dandomi un senso di fastidio quasi insopportabile.
Perché devo essere così pensieroso, maledizione?
 
La voglia di studiare ci mette poco a passare. Prendo il telecomando, e accendo la tv.
Il mio primo pensiero: CHE SCHIFO!
Davano “Che fine ha fatto Santa Claus?” un film natalizio per i più piccoli.
Voglio girare. Ma qualcosa me lo impedisce.
Il viso del protagonista è di un attore conosciuto…se non sbaglio, recitava in un vecchio telefilm che davano la mattina, quando ero più piccolo, dove interpretava il falegname, o che so io.
Rimango a guardarlo, incuriosito.
Una trama strampalata, vecchi effetti speciali… sentimenti di bontà inverosimile e spirito natalizio a volontà.
Mi sembra di essere un ragazzino, anzi no, un pirla. Ma non me ne importa nulla.
Non me ne importa nulla di avere 21 anni, ne dei vecchi effetti speciali, ne che il film sia per bimbi.
Torno indietro. Per un attimo sono ancora bambino. Sono ancora stupito, divertito…felice. Felice con poco.
Quando finisce, nonostante la consapevolezza che i miei problemi sono ancora li, mi sento leggero.
Mi adombro per un attimo, pensando che vorrei qualcuno che potesse sentirsi come me in questo momento, ma che probabilmente ora come ora non riuscirei a trovarlo tra chi conosco… ma è appunto un attimo. E comunque non fa malissimo.
No. Non voglio perdere questo momento. Non voglio che diventi un icona sbiadita, la memoria nebbiosa di un sabato passato a casa a far nulla perchè ero stanco.
Devo fissarlo. Devo fissare questo momento di ritorno, questo momento candido di abbandono a un altro tempo, e ad un altro sentimento.
Prendo il blocco di studio, una pagina a caso, dopo gli appunti, e con una matita comincio a scrivere, tentando di non impreziosirla troppo, e di falsare quel momento, dandogli una pomposità non sua.
Alzo lo sguardo.
Una temperatura tiepida nello studio, con il caminetto acceso nel salone.
Il gatto sonnecchiante stravaccato sul divano.
Felpa sulla spalle e calze di pile con bollini antiscivolo sotto.
Giro il calendario, e riguardo la data. Ventisette Novembre del duemila e dieci.
Sorrido.
“L’avvento non è ancora cominciato, e già cominciano i piccoli miracoli del natale” penso.
Drizzo la testa. Non è male come frase.
Mi affretto a scriverla, e contemporaneamente, con il sorriso che si trasforma in una piccola risata, mi riprometto di comprare uno di quei magnifici calendari dell’avvento con i cioccolatini.

 
Spero che questa fic sia stata di vostro gradimento. A presto. E mi raccomando i commenti!
  
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