Capitolo
XXIV
Il volto sorridente del ragazzo la portò a stringere le mani e a compiere il fatidico passo all’interno della stanza.
Questa era…tapezzata di poster di Gabriel Garko, Raul Bova, e c’era persino una gigantografia ad altezza naturale dello stesso Kojiro.
-STOP! Di chi è questa roba?!-
L’urlo, anzi, il ruggito di Maki tolse ogni dubbio ai presenti mentre la donna, dietro le telecamere, era schizzata via alla ricerca dei soliti responsabili dell’incidente mentre Kojiro, rimasto sul set, osservava il suo poster abbastanza imbarazzato. I presenti sghignazzavano divertiti, Mary compresa.
Quel giorno, a mensa, Shingo esibì un bell’occhio nero firmato Maki.
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Aprì la porta con tutta la velocità che aveva in corpo, non si era presa nemmeno qualcosa per coprirsi e Marzo aveva dato inizio alla sua frenesia di pioggia, tanto che James non si rese conto della sorella, dato che si stava riparando, fino a quando i due non si diedero una capocciata reciproca, dato che nessuno dei due aveva calcolato bene la distanza che li separava.
-STOP!-
Kojiro corse subito in scena e controllare i sue fratelli, spaventato a morte, ma con suo enorme sollievo i due stavano bene e ridevano di quell’incidente.
Il fondotinta, poi, sistemò il resto.
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-Ti prometto che farò di tutto per aiutarti.-
-…si, lo so.-
-Venite! È da questa parte!-
Quella voce fuori campo attirò l’attenzione di tutti, e in cinque secondi scoppiò il caos all’interno della sala dell’albergo…e anche del set: due ragazzi travestiti da Blues Brothers, infatti, entrarono all’interno della scena ed acchiapparono con forza Lady Helen, allontanandola dal gruppo.
-Helen, lei è accusata di essere una donna troppo giusta all’interno di questo set.-
-Pertanto è condannata a farci qualche mossa cool per confermare il suo status di “donna giusta”.-
E Helen, tra le risate, si esibì con i Blues Brothers.
-STOP!-
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