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Autore: DazedAndConfused    28/11/2010    3 recensioni
La macchinetta sta finendo di versare il suo contenuto nella tazza, quando riconosci la sigla del tg, e, d’istinto, ti fiondi davanti al tv-color.
«Un secondo aereo si schianta nel World Trade Center.»
-Cazzo.-
Sì, è l’unica parola che riesce ad uscirti di bocca, perché non sapresti dire nient’altro, ma forse è quella che meglio rappresenta la situazione.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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.My City of Ruins.

 

 

11 settembre 2001 – H:08.24

La luce s’infila tra le tende, facendoti aprire a malavoglia gli occhi. Dopo circa cinque minuti buoni di ritorno tra i comuni mortali, finalmente ti alzi dal letto e decidi di buttarti sotto la doccia, nel tentativo di darti una sana svegliata.

 

H: 08.38

Avvolto in uno di quei tipici accappatoi che solo l’Holiday Inn sa fornire, esci dal bagno ciabattando svogliatamente, in direzione della cucina. Apri il frigo-bar, pur sapendo già che questo sarà deserto: hai fatto fuori tutta la birra in una sola serata, complimenti.

Stizzito, scosti con una mano la tua coscienza, anche se in realtà sposti solamente l’aria e, massaggiandoti le tempie, ti tuffi nel divano in pelle bianca, telecomando alla mano.

Cosa c’è di meglio di un sano zapping a quest’ora?

Metti su MTV e, fortunatamente, il culo che la Spears sfoggia davanti alla telecamera sparisce, per lasciar spazio a “Chop Suey!” dei System Of A Down.

 

Grab a brush and put a little makeup,

hide the scars to fade away the shakeup  

 

-Non male.- bofonchi appena, iniziando a muovere la gamba sinistra a tempo.

 

Il video però si interrompe all’improvviso: edizione straordinaria del tg.

Che avranno di così importante da dire, a quest’ora?

 

«Un aereo dell’American Airlines si è schiantato contro la torre Nord del World Trade Center, a causa di un dirottamento. L’edificio non ha retto l’urto e si è spezzato quasi a metà, ripiegandosi poi su se stesso e crollando come un castello di carte fa al minimo soffio di vento.»

 

Momento.

La torre Nord del World Trade Center… distrutta?

Come, scusa?

 

«Vi aggiorneremo non appena avremo informazioni più precise. Grazie dell’attenzione e arrivederci.»

 

Castello di carte? Che cazzo dicono questi?

Sei a scoppio ritardato, sì.

 

Non apri più bocca. Ti limiti a spalancare la porta-finestra e respirare a pieni polmoni l’aria fresca, mista a smog, che ti avvolge. Poi, con molta calma, ti dirigi alla scrivania, sulla cui superficie ti aspettano un quadernetto dalla copertina beige e una Biro quasi finita.

 

-Nascondi le tue cicatrici.- mormori, mordicchiando il tappo della penna.

 

Il tuo sguardo ritorna sulla tv, dove le immagini dei primi disperati cominciano a susseguirsi.

 

Young men on the corner,
like scattered leaves

 

Appoggi la tua guancia ruvida su una mano, fissando di nuovo quei fotogrammi tristissimi.

 

The boarded up windows,
the empty streets
while my brother's down on his knees

My

 

Ti blocchi. Soppesi la parola, così pesante, da sola.

-My, my… My Aaaah, al diavolo!- sbotti, abbandonando il pezzo di carta e optando per un caffè.

È vero che si tratta di acqua sporca di pozzo, ma è pur sempre a domicilio, no?

 

H: 09.07

La macchinetta sta finendo di versare il suo contenuto nella tazza, quando riconosci la sigla del tg, e, d’istinto, ti fiondi davanti al tv-color.

«Un secondo aereo si schianta nel World Trade Center.»

-Cazzo.-

Sì, è l’unica parola che riesce ad uscirti di bocca, perché non sapresti dire nient’altro, ma forse è quella che meglio rappresenta la situazione.

Le Twin Towers ridotte ad un cumulo di macerie.

Macerie.

Rovine.

La mia città di rovine.

La mia città di…

 

Spalanchi gli occhi.

Corri verso il foglio, noncurante del caffè che sta straripando dalla tazza e che sta bagnando il linoleum in cucina.

 

while my brother's down on his knees

My city of ruins

 

Un’altra occhiata allo schermo e vedi un pompiere che estrae una quarantenne dalle macerie, piena di graffi e tremante come una foglia, ma che comunque riesce a camminare, seppure con un’andatura incerta.

 

Come on, rise up!

Come on, rise up!

 

Non sai bene ora a cosa andrà incontro la tua patria, ma sei sicuro che, qualunque cosa sia, avrà la forza di rialzarsi.

Sempre.

 

 

 

 

 

 

 

Note dell’autrice

Allora, innanzitutto preciso che Bruce Springsteen non è di mia proprietà (n.d.A. purtroppo! *sigh*) e che non ho la più pallida idea di che cazzo stesse combinando quel giorno; so solo che a quell’ora io stavo guardando la Melevisione, ma questa è un’altra storia u.u

Preciso anche che è una cagata che ho scritto andando di fretta, e che non mi soddisfa proprio del tutto :3 Magari, in futuro, ci darò un’occhiata e la modificherò, chi lo sa.

 

So che la prima tv americana ad aver interrotto le trasmissioni per dare la notizia dell’attentato è stata la CNN, ma ho scelto MTV perché volevo usare la canzone dei System of a Down!, e non avevo altra scelta, credo.

Altro da dire? Ah sì, che ovviamente non è andata così; Bruce aveva scritto “My City Of Ruins” ancora nel novembre del 2000, per una città del New Jersey che non si era mai ripresa dalla Grande Depressione, se non erro. Quando però vi furono gli attentati alle Twin Towers decise di tirarla fuori dal cassetto e così la canzone assunse il significato che un po’ tutti conosciamo.

Mi sembrava una buona idea far finta che l’avesse scritta al momento, altrimenti non avrei creato questa ff, no? :D

Bacioni,

 

Dazed;

   
 
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