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Autore: cloe cullen    28/11/2010    45 recensioni
Brandii la forchetta esasperata. “E’ normale, ok? E’ normale infuriarsi se il tuo ragazzo sorride a quelle oche, è normale piangere se sei triste ed è normale vomitare e ingozzarsi se sei incinta ok?” Le parole mi uscirono prima che potessi fermarle o anche solo provare a contenerle. Le sentii riecheggiare nella stanza. O merda… Alzai gli occhi ed incontrai quelli spalancati del mio ragazzo. Mi fissava sconvolto..più o meno inebetito Poi accadde tutto molto velocemente. Sentii due tonfi. Uno provocato dalla forchetta che mi era caduta, sbattendo sul piatto. L’altro da Rob che era…semplicemente precipitato dalla sedia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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lies Buon pomeriggio ragazze!!!!! Come state?? Noi benissimo...non so se potremo dire lo stesso però dopo che voi sarete arrivate alla fine perchè ehm... Vabbè voi ricordate che la violenza non è mai la via giusta, ok??? U___U
Ehm..ehm.. alla fine ci volete bene e amate questa storia e noi e noi siamo buone buone. Coooomunque tutte avete pensato che Kristen sia incinta...mah chissà???? Leggete e lo scoprirete ;D
Vi lasciamo a questo entusiasmante capitolo e buona domenica a tutte voi.
Bacio Cloe e Fio.
P.S= Volevamo ringraziare tutte voi che avete segnalato questa storia per le 'storie scelte' . Siete fantastiche e per noi significa moltissimo!! Se altre di voi vogliono farlo non esitate eh ahahah ci fa piacere!
P.P.S= Abbiamo risposto alle recensioni via messaggio personale...controllate la vostra casella messaggi O__+



CAP 35 (Fio)


LIES





POV Rob


Allungai il braccio come facevo sempre ogni mattina e fui felice di sentirla vicina anche se ero un po' scottato e confuso dalla notte precedente.
Mi voltai sul lato e lasciai scivolare piano la mia mano sulla sua pancia abbracciandola dolcemente da dietro e immergendo il mio viso nell'incavo del suo collo.
Come poteva avere sempre un profumo così buono da scatenare i miei sensi anche a prima mattina?
La sentii muoversi candida cotto i miei tocchi e continuare a fingere di dormire.
Socchiusi le mie labbra e le poggiai sulla sua spalla scoperta per baciarla dolcemente. La sentii rabbrividire e continuai muovendomi piano lungo il suo collo fino ad arrivare a mordicchiarle l'orecchio.
“Mmm...”
Era così adorabile quando mugugnava, e mi faceva impazzire che fossi io a farle quell'effetto.
“Buongiorno” le sussurrai roco all'orecchio che avevo tra le labbra mentre già sentivo crescere la mia voglia di lei.
“Giorno” rispose ancora con gli occhi chiusi e affondando il viso nel cuscino.
Continuai a punzecchiarla facendo scivolare la mia mano sotto la sua maglia per toccare la sua schiena nuda e liscia e lasciarla con la pelle d'oca.
Mi chinai su di lei e posai le mie labbra sulla sua nuca e sui suoi capelli sperando in una reazione che non tardò ad arrivare.
Si voltò e in un secondo le sue labbra furono sulle mie, prepotenti e urgenti. Le sue mani tra i miei capelli e il suo corpo che si inarcava sopra le mie braccia che le cingevano la vita.
Le nostre lingue erano un tutt'uno e tutto quello che desideravo era essere in lei.
“Dio Kristen.. quanto ti voglio..”
Soprattutto visto che la sera prima ero stato.. come dire.. respinto?
Aveva sonno. O almeno questa era stata la sua scusa che non giovava per niente al mio ego personale.
Continuammo ad essere immersi in quel bacio appassionato finché fu troppo per me e cercai di sfilarle la maglietta ma mi bloccò.
“Rob no..” disse sul mio collo ma la ignorai e mi spostai sulle sue labbra per metterle a tacere.
Dapprima rispose con voglia poi si bloccò di nuovo.
“Dai Rob..”. Mi spinse dolcemente via con le mani e si ricompose un po' mentre io non capivo.
Assolutamente non capivo.
“Che succede Kris?”
Scosse la testa. “Niente, non succede niente, solo che non mi va..”
Oh, bene. Perfetto. Ottimo.
Non sapevo bene cosa dire.
“Sai.. essere respinto due volte nel giro di dieci ore è davvero un colpo basso per la mia autostima.. Devo pensare che non ti piaccio più?”
Si passò una mano tra i capelli prima di guardarmi attonita e sorpresa.
Si mise in ginocchio sul letto di fronte a me e lentamente si avvicinò al mio corpo e mi abbracciò. Le sue labbra sull'incavo del mio collo e i suoi capelli che profumavano di camomilla erano un afrodisiaco.
Mi baciò la pelle prima di guardarmi negli occhi.
“Tu mi piacerai sempre.. anche se ti verrà l'orticaria o quando sarai vecchio e le rughe copriranno il tuo bel faccino..”
“Però che bella immagine, grazie amore..” dissi sarcastico e si mise a ridere.
“Era per farti capire che non mi stancherò mai di te..”
“Non sembrava così ieri sera..”
Alzò gli occhi al cielo. “Cosa c'è di male? Ero stanca.. è successo altre volte..”
“Però di solito la mattina, ben riposata, rimediavamo..”
Sorrise mentre le sue mani giocavano con i miei capelli. Mi faceva impazzire quando lo faceva, e lo sapeva bene.
Portai un dito al suo mento e avvicinai le mie labbra alle sue tentando un'ultima volta.
“Rob.. abbiamo un sacco di cose da fare..”
“Kristen è presto.. gli altri non arriveranno prima di...” lanciai una rapida occhiata alla sveglia sul comodino “.. cinque ore” conclusi sbuffando e sentivo che stava svanendo tutta la magia che avevo cercato di creare.
“Poco tempo. Dobbiamo preparare Joy, sistemare il giardino, cucinare.. e..”
“Ma non potevamo passare la festa dell'Indipendenza da soli? Solo noi tre e nessun altro?”
“Ma Rob..” si lamentò. “Siamo stati da soli da quando siamo tornati dal viaggio di nozze. Ho voglia di stare un po' in gruppo e poi ormai è già tutto comprato e organizzato quindi non fare storie..”
“Io.. faccio storie solo perché per avere un po' di sano sesso con mia moglie sono costretto a pregarla.. E' umiliante..”
“Dai non fare la vittima” rise sulle mie labbra e mi baciò.
Approfondii subito il bacio non contento e la trascinai con me mentre mi stendevo di  schiena sul letto.
“Ci piaceva farlo la mattina presto..” bisbigliai.
“Quando non avevamo una figlia da sfamare” rispose e capii che non ce l'avrei fatta. Quel giorno era davvero incorruttibile perciò meglio ritirarmi prima che il mio livello di autostima scendesse sotto lo zero.
Proprio in quel momento sentimmo Joy piangere dall'altra stanza, puntuale come sempre.
“Visto?”
Odiavo quando aveva dannatamente ragione.
“Non ci sarebbe stato il tempo..” affermò mentre si alzava da me.
“Oh si invece” replicai. “Nel tempo che hai passato a cercare scuse l'avremmo fatto tre volte!” le urlai mentre si dirigeva verso la porta.
Si voltò per un sorriso veloce e uscì dalla stanza.
La raggiunsi qualche minuto dopo giusto in tempo per vederla uscire dalla camera con Joy che tra le sue braccia si stropicciava gli occhi ancora mezza addormentata.
“Oh chi abbiamo qui.. Buongiorno amore mio.. vieni da papà..”
Allungai le braccia verso di lei che sbadigliava a bocca spalancata. Mi guardò per qualche secondo e infine voltando la testa tornò a stringersi a Kristen.
Senza parole.
“Ma cos'ho stamattina? La lebbra?”
Kristen rise divertita carezzando le schiena di Joy.
“Che ci vuoi fare? Preferisce la mamma”
Risposi con una linguaccia. “Scendiamo a fare colazione che è meglio..”
Spostai la tavola di compensato che avevamo provvisoriamente poggiato alle scale per evitare che Joy cadesse e mi beccai un colpo di tosse da Kristen.
“Quando avrai intenzione di montare il cancelletto che abbiamo comprato due settimane fa?”
“Oh.. ehm.. presto..”
“Prima che nostra figlia cada per le scale voglio sperare..”
“Certo.. prima che cada dalle scale.. E comunque non mettermi queste immagini in testa..”
“Ieri hai detto che l'avresti montato oggi..”
Scendendo le scale ci trovammo in cucina e iniziammo la nostra routine per la colazione, prima quella di Joy, poi la nostra.
“Non è vero” mi difesi non ricordando per niente di averle fatto una simile promessa.
“Si invece..”
“E quando esattamente di grazia?”
“Ieri notte, quando cercavi di corrompermi hai detto 'Oh ti prego Kristen, farò tutto quello che vuoi, laverò i piatti per una settimana, pulirò la piscina  e monterò il cancelletto'..”
Oh cazzo. Ora ricordavo ed era anche alquanto imbarazzante.
“Devi aver frainteso il senso del verbo montare evidentemente..” scherzai.
“Rob..”
“D'accordo Kris. Ti ho detto che monterò il cancelletto e lo farò!”
“Ti conviene.. perché se continui così sarà l'unica cosa che monterai..”
Mi fissai a guardarla terrorizzato da quella specie di minaccia.
Lei scrollò semplicemente le spalle e dopo aver posizionato Joy nel seggiolone mi fece l'occhiolino e iniziò ad imboccarla.
Io nel frattempo preparavo le nostre amate tazze di cereali.
“Credo che invece ti convenga ritirare quello che hai detto. Potrei accettare la sfida e allora verresti da me in ginocchio..”.
“Oh please, non sono io quella che ieri sera quasi si faceva venire una crisi..”
“L'ho solo trovato un po' strano, tutto qui. Nessuna crisi..”
“Strano cosa? Che non ti voglia?”
Disse quelle parole come se nulla fosse, come se non avessero peso eppure mi ferirono.
“E' così?” mi trovai a chiedere.
Si bloccò un istante e mi fissò attonita. “Ti ho già detto di no.. Rob, che ti prende?”
Scossi il capo fissando il pavimento. “Lascia stare..Vado a montare il cancelletto”.
Riposi il latte in frigo e uscii dalla cucina.
“Non mangi?” mi chiese da lontano.
“Non ho fame” mormorai cupo e salii le scale.
Non sapevo nemmeno perché d'un tratto la situazione era diventata pesante eppure avevo la sensazione che qualcosa non andava. Non c'era mai stata quel tipo di tensione fra di noi, il tipo che si percepisce ma non si può definire da dove venga o cosa l'abbia portata.
Tutto quello che sapevo era che sarebbe stata una giornata lunga e non vedevo l'ora che finisse. Odiavo stare in mezzo alla gente quando non ero a mio agio con Kristen. Mi sembrava sempre che mi mancasse una parte di me, un appoggio, qualcuno con cui parlare e da cui andare se avessi avuto qualche problema.
Fissavo quel foglio delle istruzioni da mezz'ora ormai ma ero così concentrato nei miei pensieri da non riuscire ca pire nemmeno se lo stessi leggendo nel verso giusto.
Mi destai dalla mie preoccupazioni solo quando vidi Kristen salire con Joy.
“Ancora a montare sto coso stai?”
“Ci sono quasi..”
“Non se leggi le istruzioni al contrario!”
Dio.. possibile che per la prima volta odiassi il tono che stava usando?
Le lanciai uno sguardo e sospirai un po' ferito girando immediatamente il foglio.
“Dai se non sei capace lascia stare.. lo farò fare a mio fratello..”
“Ti ho detto che ci sono quasi Kristen!!!”. Avevo alzato il tono di voce di almeno due ottave.
Mi fissò perplessa per qualche seconda e ricambiai lo sguardo altrettanto duro.
“Volevo solo aiutarti. Non c'è bisogno di urlare..”
“Non ho bisogno di niente. Perché non vai a preparare il giardino visto che è tanto importante?”
I suoi occhi duri nei miei e poi andò via. Mi sentivo una vera merda eppure ero convinto di non poter dire di avere torto su qualcosa. Era lei che era strana..
Mi stavo solo adattando ai suoi comportamenti assurdi.
Uscì dalla camera di Joy poco dopo e ignorandomi completamente mi passò sopra e scese per le scale.
“Come la guardi la bambina?”
Non potei fare a meno di domandarle preoccupato di come potesse occuparsi delle preparazioni nel giardino e della cucina e guardare Joy allo stesso tempo, soprattutto visto che da quando aveva imparato a camminare non stava più molto volentieri nel box.
“Sono perfettamente capace di fare due cose contemporaneamente. A differenza di qualcuno che non sa nemmeno montare uno stupido cancelletto per bambini!!” sputò acida in fondo alla rampa di scale e di nuovo fu fuori dalla mia vista.
Dio mio! Odiavo ogni secondo di quella situazione e preso dalla rabbia tirai un pugno alla ringhiera.
Pessima decisione perché mi graffiai col legno e presi a sanguinare.
Non ebbi nemmeno la briga di andare in bagno a disinfettare e mettere una fascia. Ero troppo fuori di testa per preoccuparmi davvero di me. Il mio unico scopo al momento era montare quel cazzo di cancelletto e dimostrarle che non ero un incapace.
Dopo due ore e duemila imprecazioni finalmente ci riuscii.
Posai il cacciavite nello stesso momento in cui sentii un urlo assurdo e agghiacciante provenire dal giardino. Riconobbi subito la voce di Joy e volando per le scale mi precipitai giù e fuori dalla veranda.
Trovai Kristen chinata sulla bambina che piangeva come mai aveva pianto nel suo anno di vita.
Fui da loro in un secondo e notai subito che Kristen tamponava la testa della piccola con un fazzoletto di stoffa.
“Cos'è successo?!” chiesi subito allarmato.
“Io.. lei.. ho..” aveva la voce rotta dal pianto e dallo spavento e non riuscì a finire di spiegarmi.
Senza pensarci due volte presi Joy dalle sue braccia e diedi una rapida occhiata alla testa.
Sanguinava. Non molto ma abbastanza da farmi preoccupare.
Piangeva, piangeva e gridava dal dolore e prima che il panico mi assalisse cercai di pensare razionalmente.
“Kristen dimmi qualcosa!”
“Un chiodo Rob.. ha battuto la testa su un chiodo e.. e non è vaccinata..”
Mi ci volle un secondo per capire cosa dovevamo fare.
“Andiamo!” esclamai stringendo Joy al petto cercando di cullarla.
“Dove?” chiese Kristen che mi seguiva in lacrime.
“All'ospedale Kristen! Dove altro?”
In un secondo fummo in macchina e fortunatamente le strade di Santa Monica erano alquanto libere e in poco fummo al pronto soccorso dell'ospedale.
Joy non si era per niente calmata e la cosa iniziava a preoccuparmi sul serio.
Per fortuna riuscimmo a parlare subito con un dottore e fui io a spiegare la situazione visto che Kris era ancora sotto shock.
“La bambina non è vaccinata. Non ha fatto l'antitetanica” puntualizzai subito mentre il dottore esaminava il suo capo.
“Non è un problema. La ferita non è profonda, non può aver causato problemi. Ma la vaccinazione va fatta, almeno entro i dodici mesi. Quanto ha lei?”
“Ne ha undici..”
“Quasi dodici..” aggiunse Kristen pronta.
“Allora gliela prescrivo stesso ora e potete farla subito al pronto soccorso.”
Disinfettò la ferita e Joy pianse ancora di più per il bruciore. Mi sentivo così impotente a vederla col faccino arrossato per lo sforzo e gli occhi colmi di lacrime.
Quando finalmente il dottore ebbe finito fu libera e si gettò tra le mie braccia battendo i piedi sul lettino contemporaneamente.
“Sssh.. ssh.. va tutto bene cucciola..”
La presi in braccio e avvinghiandosi a me potevo sentire le sue calde e copiose lacrime bagnarmi il collo.
Con la prescrizione del medico ci muovemmo per l'ospedale mentre cercavo di calmare Joy cullandola dolcemente e nel frattempo quasi veniva la nausea anche a me. Gli ospedali non mi erano mai piaciuti.
Kristen si aggrappò al mio braccio mentre entravamo nella sala del pronto soccorso indicataci dal medico e mi voltai per sorriderle.
Joy iniziava finalmente a calmarsi un po' e quando fu il nostro turno rimasi completamente scioccato da come la puntura non le avesse fatto alcun effetto. Era intenta ad osservare un pupazzo orrendo che avevano apposta per i bambini piccoli.
Forse come me si chiedeva se fosse per fare in modo che i bambini fossero spaventati più da quella specie di alieno a tre teste che non dalla puntura in sé.
Dopo mezz'ora eravamo fuori dalla struttura grazie a dio e di nuovo in macchina verso casa.
Nessuno dei due aveva aperto bocca per tutto il tempo se non per sussurrare parole dolci a Joy, il che era abbastanza deprimente.
Stare nello stesso posto a pochi centimetri l'uno dall'altra e non sapere cosa dire mi rattristava.
Entrammo in casa e ancora il silenzio regnava sovrano e mi uccideva.
“Hai bisogno di una mano?” chiesi vedendola armeggiare tra i fornelli con Joy in braccio.
Si fermò. “Solo.. stai con Joy.. Io.. io devo cucinare...”
“Certo” risposi subito prendendo Joy dalle sue braccia e non potei fare a meno di notare come le sue mani stessero tremando.
“Tesoro va tutto bene..” le sussurrai avvicinandola un po' a me ma si scostò subito e fredda tornò al suo lavoro.
Ma perché faceva così?
Non potevo saperlo e se lei non parlava non potevo costringerla.
Joy era piuttosto calma dopo il pianto che doveva averla sfinita parecchio e visto che il giardino era ormai pronto e la mia presenza in cucina era evidentemente sgradita non trovai altro da fare che stendermi con la mia piccola sul divano. Accesi lo stereo e mi lasciai cullare dalla musica dolce del pianoforte che inondava la stanza.
Avevo davvero bisogno di un po' di tranquillità e niente mi faceva calmare più di un pianoforte e del respiro finalmente pacato della mia bambina che giocava col mio orecchio aiutando a rilassarmi ancora di più.
Fu il suono del campanello a farmi accorgere che mi ero addormentato e quando aprii gli occhi notai che quelli di Joy erano ancora chiusi. Mi alzai delicatamente cercando di non svegliarla e di adagiarla alle mie braccia nel miglior modo possibile.
Mi chiesi come mai Kristen non avesse risposto e quando la sentii cantare dalla cucina capii. Era peggio di quanto pensassi.
Cantava mentre cucinava solo in due casi: o quando era estremamente felice o quando qualcosa la preoccupava e cercava di non pensarci e dati i precedenti di quella mattina optai per la seconda.
Il campanello suonò di nuovo e Joy si mosse un po' tra le mie braccia. Andai ad aprire prima che si svegliasse definitivamente e mi trovai Tom con un sorriso a 64 denti.
Gli feci segno di fare silenzio prima che potesse urlare e infatti si bloccò giusto in tempo.
Ci salutammo calorosamente con una stretta veloce e passai a salutare Carey con cui ormai faceva coppia fissa da un po'.
Mi chiese di Kristen e proprio in quell'istante lei venne fuori dalla cucina tutta pimpante e al settimo cielo.
Ma cosa diavolo le prendeva?
Urlò appena vide i nostri primi ospiti e così ogni tentativo di non svegliare Joy andò a farsi benedire.
Bè.. meglio così in fondo visto che se avesse continuato a dormire poi non avrebbe chiuso occhio la notte e tra un po' avremmo dovuto mangiare.
Kristen abbracciò Tom e di seguito Carey con un entusiasmo che non era solita dimostrare, non in modo così aperto e non potei fare a meno di chiedermi cosa potesse essere successo mentre dormivo.
Forse stava semplicemente fuori di testa..
http://i54.tinypic.com/2vj4sih.jpgLe ragazze andarono in cucina mentre io mi accomodai sulle sdraio del giardino con Tom che poteva spupazzarsi Joy. Era come uno zio per lei e se mai avessimo deciso per un eventuale battesimo certamente la nostra scelta sarebbe caduta su di lui come padrino.
Gli raccontai delle stranezze di Kristen ma lui non sembrava per niente disorientato come me.
“E' normale.. i primi tempi dopo il matrimonio è sempre così..” disse mentre faceva fare il cavalluccio a Joy che rideva felice rallegrando l'aria attorno.
Non potei fare a meno di sorridere a quel suono.
“O forse è incinta” concluse Tom ridendo.
Sorrisi per un secondo ma rimasi di sasso quando le sue parole riecheggiarono nella mia testa.
“Oddio..”
“Rob.. scherzavo”
“Lo so ma.. se lo fosse davvero?”
“Non pensi che te l'avrebbe detto?”
“Magari non lo sa nemmeno lei!”
“Le donne lo sentono subito. Sapeva di essere incinta di Joy no?”
“Si.. credo di si.. Bè si.. me lo disse lei, quindi..”
“Appunto. Se fosse stata incinta l'avrebbe saputo e di conseguenza anche tu”
Si.. aveva ragione. Che stupido ero stato a saltare subito alle conclusioni.
“Questo però ci riporta al punto di partenza.. Non so cosa le prende e cosa fare per scoprirlo.. E' inavvicinabile oggi..”
“Io mi ci sono avvicinato..” scherzò sfrontato e se non fosse stato per Joy gli avrei lanciato la birra addosso.
Sospirai. “Sono solo io che non gli vado a genio evidentemente..”
“Non dire stronzate. Kristen ti ama, tu la ami, Joy vi ama, le api e i moscerini vi amano.. Tutti vi amano.. Siete voi due.. Quelli che arriveranno a ottant'anni e si terranno ancora per mano per strada. Quindi prima che vomiti per tanta smanceria e sdolcinatezza smettila di dire cazzate”
Mi scappò un riso e ringraziai il cielo di avere un amico come lui che riusciva a sdrammatizzare e dire la verità nel modo più assurdo e divertente possibile.
“Mi chiedo cosa ci abbia visto Carey in te” scherzai bevendo un altro sorso della mia birra.
Mi guardò con aria sarcastica e di tutta risposta si bagnò il dito con un po' di birra e mi bloccai quando capii quello che stava per fare.
“Chissà se le piace.. assaggia Joy..”
Mi drizzai immediatamente ma non ebbi il tempo di urlare di no che lui già se la stava ridendo.
“Ahahahaha sei uno spasso Rob, dovresti vederti! Sei pallido come un vampiro! Ahahaha”
“Non è divertente, idiota!”
“Ma secondo te posso mai dare la birra alla mia nipotina preferita?”
Continuò a ridere mentre io prendevo un sospiro di sollievo e tornavo a sdraiarmi sulla sdraio.
Dopo una mezz'ora erano arrivati quasi tutti e se non fosse stato per l'aria pesante che aleggiava ogni volta che io e Kristen ci incrociavamo non sarei potuto essere più felice.
Aveva ragione: stare con i nostri amici era divertente ogni tanto, ma non in quelle condizioni e con quella morsa che mi chiudeva lo stomaco ogni volta che guardavo nella sua direzione.
Era un comportamento stupido da parte di entrambi e sapevo che era troppo orgogliosa per venire da me e chiedere scusa e se non lo avessi fatto io mi avrebbe rinfacciato di non aver fatto il primo passo mentre lei non poteva perché intenta nella cucina.
Temevo che me ne sarei pentito ma sapevo che mi sarei pentito di più se non ci avessi almeno provato.
“Sam la guardi un po'?”
Lasciai la manina di Joy al mio amico che accettò volentieri con un grande cenno e un sorriso.
Mi allontanai dagli altri e da quella conversazione di cui non avevo capito niente e andai da lei qualche passo più in là approfittando del fatto che le altre l'avessero lasciata sola vicino al barbecue, intenta ad arrostire hamburger e salsicce.
“Hey..”
Mi avvicinai da dietro e saltò sul posto quando mi sentì.
Prese un profondo respiro e subito distolse lo sguardo. “Hey..”
Il tono freddo e distaccato. Mi uccideva e non se ne rendeva conto.
“Ti serve una mano?” mi offrii sperano di scongelare quell'aria gelida.
“No”
“Kristen per quanto tempo andremo avanti così?”
“Così come?”
“A monosillabi e grugniti..”
Non rispose.
“Dai lascia che ti dia una mano..” ripetei e iniziai a disporre su un piatto ketchup e maionese.
“Che stai facendo?”. La voce era perennemente infastidita e non lo sopportavo più.
“La salsa rosa”
Mi trafisse con gli occhi sbuffando sonoramente.
“E perché diavolo la stai facendo, Rob?”
“Per la carne, Kris” risposi a tono.
Nervosamente mi tolse le posate di mano e buttò nel cestino il contenitore che stavo usando.
“Che diamine ti prende? Che ha che non va quella salsa?”
“Lo sanno tutti che sulla carne ci va la salsa barbecue.. e smettila di dire salsa con quell'accento inglese..”
“E' il mio accento Kristen..”
“Bè mi dai fastidio..”
“Ah quindi io ti do fastidio?”
“Non intendevo questo..”
“Invece credo proprio di si!” mi resi conto io stesso di aver alzato la voce ma ormai ero abbastanza incazzato nero.
Che cazzo le prendeva?
Fece per andarsene ma io l'afferrai per un braccio riportandola verso di me. Mi fulminò con gli occhi ma non la lasciai andare.
“Non girarmi le spalle mentre stiamo parlando!!!”
“Te le giro perché tu non stai parlando, stai urlando..”
“E CERTO CHE URLO KRISTEN, CAZZO!” sbraitai e il silenzio piombò attorno a noi mentre sentivo gli occhi di tutti puntati addosso.
“Rob..” la sua voce era un sussurro. “Non è il momento..”
“E QUANDO E' IL MOMENTO KRIS, EH? La sera quando non ti fai toccare? O il giorno quando a stento mi rivolgi la parola?!” feci un breve pausa per riprendere fiato.
“Voglio sapere che cazzo hai Kristen”
“Ti avevo detto di non volere il tuo aiuto ROB!!!”
“E infatti pur di non farti aiutare stavi quasi ammazzando Joy!”
Mi pentii subito di quelle parole ma erano vere e ormai erano andate. Doveva imparare ad affrontare le cose come aveva sempre fatto.
Mi osservò fredda e triste mentre vidi una piccola lacrima addensarsi sul suo occhio destro e mi sentii male, malissimo.
“Lasciami” sussurrò tra i denti e anche se non volevo.. la mano lasciò andare il suo braccio e i suoi occhi lucidi furono subito nei miei un secondo prima di chiudersi.
Istintivamente allungai le braccia e la sorressi ma continuava ad essere incosciente.
“Kristen.. Kristen..” sussurravo mentre la scuotevo leggermente e il fiato mi si bloccava in gola.
Non poteva succedere sempre tutto a noi.. Non potevo vivere in quella paura ogni maledetto giorno.
“Prendete dell'acqua!!!” urlai mentre la prendevo in braccio e un secondo dopo l'adagiavo sul divano seguito dagli altri che cercavano di darsi da fare in qualche modo.
“Kristen.. amore...ti prego.. svegliati..” le sussurrai scuotendole un po' la testa e grazie al cielo dopo pochissimi secondi aprì gli occhi sbattendo diverse volte le palpebre e infine mi vide.
“Rob..” la sua voce rauca.
“Grazie a dio”. Mi chinai su di lei e le baciai diverse volte la fronte.
Tentò di alzarsi ma la fermai. “Stai giù..”
“Che è successo?” chiese confusa.
“Stavamo.. parlando.. E sei svenuta..” dissi con un filo di voce ancora rotta dal terrore. Bloccai Dakota che si avvicinava con l'aceto e chiesi semplicemente di portare un po' d'acqua.
“Vieni..” l'aiutai ad alzare la schiena e, nonostante non volesse, fu costretta, dalla preoccupazioni intimidatorie di tutti, a bere un bicchiere intero per poi chinare il viso sul mio petto e di nuovo la sentii vicina e a casa come doveva essere sempre.
“Forse dovreste andare all'ospedale..” consigliò Tom ma Kristen lo spense con un no secco.
“Niente ospedale.. sto benissimo.. è stato solo un capogiro..”
“Ha ragione lui amore.. non si sa mai.. Sarebbe meglio andare..”
“Odio gli ospedali.. e una volta al giorno basta e avanza..”.
Scosse la testa e si mise dritta nello stesso momento in cui Joy scendeva dalle braccia di Tom. Barcollò un po' e infine venne da noi buttandosi con le braccia sulle gambe di Kristen che la prese in braccio schioccandole un dolce bacio per poi alzarsi, perfettamente, come se nulla fosse successo.
“Vi prego.. smettetela di guardarmi così.. sto bene..ora andiamo a mangiare..”
E così tra i borbottii preoccupati di tutti, compresi i miei, passammo la giornata intenti a non farla affaticare troppo, manco fosse incinta o cosa.
Era tardo pomeriggio quando man mano la casa si iniziò a sfollare.
“Facci sapere per qualsiasi cosa Rob, mi raccomando..”
“Certo Tom..”
Lo salutai con un abbraccio amichevole e dopo le ultime raccomandazioni chiusi la porta dietro di me e cercai Kristen che non era più sul divano dove l'avevo lasciata un secondo prima.
La trovai in cucina intenta a pulire tutto e quasi mi venne un infarto.
“Togliti subito da lì!” quasi urlai e si immobilizzò per lo shock.
“Rob..sei ridicolo..” rise e mi scaldò il cuore sapere che tutto quello che era successo era ormai dimenticato.
“Sto benissimo..”
Tuttavia non volli sentire ragioni. “Il massimo che puoi fare è mettere il pigiama a Joy e poi stenderti sul divano. E' tutto quello che ti concedo. Qui finisco io..”
Le tolsi le pezze da mano e mi guardò attonita. Sorridendo prese Joy dal seggiolone ma prima di andare via, si bloccò e si voltò per guardarmi di nuovo.
“Hey..”
“Si?”
Esitò prima di continuare. “Io.. volevo solo.. volevo chiederti scusa per oggi.. Non so cosa mi è preso.. Sai quelle giornate in cui ti svegli nervoso e non sai perché? E' stato così e me la sono presa con te per ogni piccola cosa.. e.. e.. quasi ammazzavo Joy..”
In due passi veloci fui da lei e presi il suo viso tra le mani. “Hey hey hey, Va tutto bene.. non è successo niente.. Non importa..”
Strinsi la mia presa facendola davvero mia e lentamente mi avvicinai alle sue labbra per baciarle con dolcezza. Finalmente erano di nuovo dove dovevano essere.
Dopo aver fatto mangiare Joy ci stendemmo tutti e tre sul divano, Joy poggiata al mio petto teneva tra le sue manine le dita di Kristen e io carezzavo i capelli ad entrambe con le mie mani baciando le loro fronti di tanto in tanto.
Non mi ero mai sentito così bene e in pace almeno finché non sentii Kristen piangere delicatamente quando il film finì.
Avevo scelto “50 volte il primo bacio” perché sapevo che era una commedia e che ci avrebbe fatto ridere ma non mi aspettavo che si commuovesse.
“Perché piangi?” chiesi con un sorriso stupito.
“E' così triste..” tirò su con il naso.
“Ma è a lieto fine..”
“Bè non proprio..lei non si ricorderà mai davvero di lui.. Ogni giorno non ricorderà mai quello che è successo il giorno precedente..”
“Ma ogni giorno vivrà qualcosa di diverso..”
“Si ma che senso ha se non hai ricordi a cui aggrapparti appena ti svegli la mattina?”
Mi lasciò abbastanza interdetto e non seppi come rispondere se non con “E' un film,  amore..”
Scrollò le spalle sospirando. “Lo so però.. è malinconico..”
E in effetti lo era davvero ma non poteva angosciarsi per un film, surreale tra l'altro.
“Tu non ti dimenticherai di me, vero?” la sua voce un sussurro debole.
“Cosa?”
Giocò un po' con le mie dita prima di rispondere. “Prometti.. che non ti dimenticherai mai di me..”
Non sapevo cosa stesse dicendo o cosa la portasse anche solo a mettere un dubbio una cosa simile ma le alzai il viso e incollai i suoi occhi ai miei.
“Io non potrei mai dimenticarmi di te, MAI! Nemmeno volendo..”
Sorrise e io insieme a lei.
“Hai il sorriso più dolce del mondo” sussurrò a un centimetro dalle mie labbra.
“E tu sei il mio mondo..”
E la baciai.. con lentezza per non svegliare Joy che si era addormentata sul mio petto col biberon ancora in bocca.
“Non so se riuscirei a farti innamorare ogni giorno però..”
Non ebbi nemmeno la necessità di pensare a una risposta. “Già lo fai.. Io ti amo ogni giorno di più...”
Con sguardo serio e concentrato restò a fissarmi per secondi interminabili prima di aprirsi in un sorriso sincero e felice.
Era quello di cui avevamo bisogno, un po' di serenità dopo la giornata pesante e assurda che avevamo passato e ancora una volta eravamo lì a perdonarci senza bisogno di dire molto.
“Sei stanca?” chiesi preoccupato.
“Un po'..” ammise.
“Oggi mi hai fatto morire di paura..” dissi con un filo di voce che richiamava l'ansia che ancora mi saltava addosso al pensiero di lei incosciente tra le mie braccia.
“Mi dispiace amore..non capiterà più..”
Non ebbi il tempo di rispondere che cambiò argomento. “Ah! Da domani iniziamo a vedere i dépliant?”
“Dépliant?”
“Per il nostro viaggio.. tutti e tre insieme.. dobbiamo sbrigarci..” mormorò in uno sbadiglio immane che mi fece sorridere.
“Tranquilla.. c'è tempo.. vedremo presto.. ora dormi..”
Baciai il capo a entrambe le mie ragazze e canticchiando una ninna  nanna mi addormentai con loro su quel divano.

Vedremo presto...
Così avevo detto.. e invece non vedemmo proprio niente. Non potevo credere di stare vivendo di nuovo lo stesso incubo, da ben due settimane ormai.
Dopo un paio di giorni in seguito a quell'assurda litigata Kristen era tornata ad essere inavvicinabile, a tratti almeno. Un secondo era acida e scontrosa, il secondo dopo mi chiedeva scusa per come sgarbatamente aveva risposto.
Avevo cercato di mediare la cosa, ti chiederle cosa non andasse ma ogni volta rispondeva che forse era il caldo a farle quell'effetto. Ma noi eravamo stati in posti molto più caldi e mai si era comportata in quel modo.
I piani del viaggio svanirono piano piano per la sua capacità di costruire e distruggere un'idea o un progetto nel medesimo secondo e capii presto che non se ne sarebbe fatto più nulla soprattutto perché partire in quelle condizioni non sarebbe stato il caso.
Era strana, davvero più strana del solito. Scattava per nulla e non perdeva occasione di cogliere ogni mia parola per tessere un'assurda tela in cui ero rappresentato come una specie di marito buono solo a prenderla in giro quando non era assolutamente così.
Ripensai a quel pomeriggio quando avevo portato in casa gli ennesimi dépliant, ormai inutili, che ci trovavamo nella posta tra cui avevo notato anche delle domande di iscrizione a diversi college.
Ero rimasto alquanto sorpreso dalla cosa e avevo fatto il grosso errore di scherzarci su.
“Ma che.. hai intenzione di iscriverti al college?”
Quelle parole dette più per sorpresa che per scherzo erano state la mia rovina..
“Se anche fosse? Sono forse troppo stupida per iscrivermi al college?”
E da lì era nata una polemica senza fine e i miei tentativi di farle capire che non era quello che intendevo finirono inesorabilmente nel vuoto finché non prese Joy e se ne uscì con “Vado a fare la spesa!” lasciandomi solo in quella grande casa pensando per l'ennesima volta alla stranezza dei suoi comportamenti e cercando anche un modo per farmi perdonare..
E forse l'avevo anche trovato..
Non che fossi un ottimo cuoco ma di solito le ragazze passavano sopra al sapore del cibo quando un marito faceva trovare una tavola apparecchiata con fiori e candele..
E di solito serate come quelle non portavano altro che benefici.
Sicuro che nera com'era ci avrebbe messo una vita a fare la spesa, soprattutto se poteva camminare al sicuro con Dean al suo fianco, uscii di casa sapendo che avrei potuto comprare e preparare tutto prima che tornasse.
In poco tempo fui al supermercato sperando di non aver scelto proprio lo stesso e fortunatamente non fu così. Fui costretto a fermarmi per fare qualche foto e qualche autografo ma in meno di mezz'ora ero di nuovo sulla via di casa con tagliatelle ai funghi porcini sulla lista delle cose da imparare a cucinare velocemente.
Mi fermai qualche minuto per comprare le sigarette e fu allora che mi accorsi di una figura alquanto familiare nonché impossibile da non riconoscere grosso com'era.
Stavo per fare un cenno a Dean e già mi stavo chiedendo dove fosse Kristen quando la vidi camminare poco più avanti. Joy mano nella mano con lei e accanto un.. un ragazzo.
Socchiusi gli occhi e focalizzai la vista per mettere a fuoco quella figura che mi parve essere...
No.. no..
Dovevo avere minimo qualche grado di miopia perché quello non poteva essere.. Michael.
Cercai di negare quello che vedevo ma invece era proprio lui. La scimmia!
Non potevo crederci..
Camminava accanto a Kristen e ridevano..
Interdetto li osservavo da lontano mentre si sedevano a un bar e chiacchieravano allegramente.. proprio come due ex rimasti in buoni rapporti. Quei rapporti che però non mi erano MAI andati giù.
Il colmo che mi fece salire il sangue al cervello giunse quando quell'essere si chinò su Joy seduta in braccio a Kristen e le carezzò guance e capelli.
No! Questo era davvero troppo!
Avrei voluto andare lì e spaccargli la faccia come avrei dovuto fare molte volte e molto tempo fa..
Ma non avevo un'ottima giustificazione per farlo e avrei incrinato ancora di più la situazione con Kristen.
Si.. dovevo restare calmo e aspettare che fosse lei a spiegarmi tutto.
Ovviamente non dubitavo di lei. Probabilmente si erano solo incontrati in strada e avevano deciso di prendere un caffè insieme.
Non c'è niente di male..
Non c'è niente di male...

Non c'è niente di male un cazzo!
Dio! Quanto mi dava fastidio vederli insieme.. vicini.. con nostra figlia poi! La mia bambina! MIA!
Dovevo decisamente andare via da lì prima di fare una pazzia e mettere sotto quell'essere come se la mia macchina fosse una palla da bowling e lui un birillo da abbattere.
In una specie di stato di trance tornai in macchina e con mille domande che mi assalivano la mente tornai a casa, lasciai i fiori che avevo preso sul tavolo del salone e mi buttai sul divano a fissare il vuoto..
E così rimasi finché, chissà quanto tempo dopo, non sentii lo scatto della porta che si apriva e mi mostrava una Kristen tutta sorridente e felice.
Sentii la rabbia crescere ancora di più.
Joy scese rapidamente i tre scalini che separavano l'entrata dal salone e correndo verso i me mi si buttò in braccio.
L'afferrai al volo e ne approfittai per alzarmi e scoccarle una serie di baci per liberarla dall'influsso dell'essere.
Feci qualche passo e mi poggiai di schiena al divano dondolando Joy mentre vedevo Kristen avanzare sorridente.
“Sono.. sono per me?” chiese affabile quando vide il mazzo di rose sul tavolo.
“Lo erano” risposi duro.
Sempre sorridendo immerse il naso nei fiori inspirandone il profumo e solo dopo qualche minuto si accorse del mio umore.
“Ehm.. qualcosa non va..?”
“Vedo che la frenesia ti è passata.. siamo tornate allegre..”
“Ah si..” sempre quel sorriso e quella risata che in altre circostanze mi avrebbero scaldato il cuore ma che ora mi insinuavano il dubbio che ci fosse un altro motivo a portare tutta quell'euforia.
“C'è un motivo particolare?” chiesi sempre con tono duro mentre rimettevo Joy a terra.
“In che senso?”. Finalmente si era accorta che davvero c'era qualcosa che non andava e che esigevo delle spiegazioni.
“Cosa hai fatto oggi pomeriggio?”
Alzò le spalle fingendo di non capire. “La spesa.. come ti avevo detto..”
“E le buste?”
“Sono in macchina Rob.. Cosa sono tutti questi sospetti?”
“Che altro hai fatto?”
“Niente Rob. Non ho fatto niente. Solo una dannatissima spesa, si può sapere che ti prende?”
“Che mi prende Kristen?! Mi prende che come sempre nelle ultime due settimane ti incazzi con me per niente, mi sputi in faccia acidità e disprezzo, poi te ne esci portandoti nostra figlia per giunta, ti incontri col il tuo ex-ragazzo e torni qui tutta felice e sorridente! Correggimi se ho mancato qualche passaggio o dammi delle spiegazioni..”
Mi guardò stranita per qualche secondo. “Oh mio dio, ti prego dimmi che non fai sul serio.. dimmi che non è una scenata di gelosia quella a cui sto assistendo..”
“Non è una scenata di gelosia!” puntualizzai subito. “Joy, non ora..” dissi alla piccola che mi strattonava il pantalone per essere presa in braccio.
“Ah no? E allora cos'è? Perché da quello che hai detto sembra che il vero problema sia Michael.. o sbaglio?”
“Sbagli! Il vero problema è che non me l'hai detto!” iniziai ad alzare il tono di voce, come sempre quando si trattava di lui.
“Ti prego Robert, credevo che almeno da sposati mi avresti risparmiato queste cose..”
“Queste cose, cosa Kris?! Non ho il diritto di sentirmi ferito se mia moglie non mi dice con chi ha passato il pomeriggio?”
“Te lo stavo per dire se non mi avessi subito attaccata con le tue accuse assurde!!!”
“Le mie non sono accuse Kristen! Chiedo solo delle spiegazioni! Tutto qui!”
“Non c'è nulla da dire Robert, cazzo! Ma perché devi essere sempre così? Non ho fatto nulla di male, non mi sono incontrata di nascosto con nessuno! Ci siamo intravisti per strada e visto che non ci vedevamo da tanto abbiamo deciso di prendere un caffè! Fine della storia! Dio santo!!!”
“Per quello ogni occasione è buona!”
“Invece ci ha fatto gli auguri per la bambina e si è anche scusato per non essere venuto al matrimonio!”
“Come se poi lo avessi voluto lì..”
“Si infatti, lo so bene come la pensi! Ma abbi rispetto per me! Ha fatto parte della mia vita..quindi cazzo, perché dobbiamo sempre tornare sull'argomento?!”
“Sai cosa scriveranno i giornali?”
“Ma per favore! Da quando ti importa quello che scrivono i giornali?!”
“Da quando te ne vai in giro con lui!!!” urlai.
“Io non me ne vado in giro con lui, porca puttana! L'ho solo incontrato!”
“Joy, aspetta!” la ripresi di nuovo nervoso all'ennesima potenza.
“Credevo che da sposati almeno avresti avuto fiducia in me”
“Io ho fiducia in te! E' dei motivi che mi nascondi che non mi fido..”
“Se stai cercando un motivo per litigare con me dimmelo subito così facciamo prima!” eluse la mia risposta.
Era il colmo. “Io? Io che cerco un motivo per litigare con te? Kristen! Nelle ultime due settimane non ho fatto altro che stare attento alle mie parole per evitare litigi con te, e nonostante tutto tu te ne sei ampiamente fottuta!”
“Non è assolutamente vero!”
“Allora perché non abbiamo un programma per il nostro epico viaggio? Perché hai da dire su ogni cosa che faccio? Perché non facciamo l'amore da più di una settimana?”
“Dio mio.. ma pensi sempre a quello..” alzò gli occhi al cielo.
“No! Non penso sempre a quello ma so che c'è un motivo e va avanti così da due settimane! Ora voglio sapere!”
I suoi occhi persi, il suo sguardo del tutto ignaro. “Io non so proprio che dirti Robert..”
“Qualsiasi cosa Kristen, qualsiasi cosa.. Io sto .. uscendo pazzo.. Sono arrivato persino a pensare che sei incinta..”
Si bloccò di scatto, quasi in agguato. “Perché lo pensi?”
“Hai un appuntamento dalla ginecologa domani, no?”
Un sospiro rapido e incredulo uscì dalle sue labbra. “Non posso crederci. Ma che fai, mi spii? Hai frugato nelle tasche dei miei jeans, sul mio cellulare, cosa?”
“Non mi sarei mai permesso Kris! Non dubitare di me in questo modo. Ho trovato un post-it per terra in camera e scusa tanto se per sbaglio l'ho letto e sono rimasto una merda quando ho scoperto che potresti essere incinta e io non rientro nella lista di persone a cui dirlo..”
“Oddio smettila! Io non sono incinta! Ho solo uno stupido ritardo! Per questo sono così nervosa. Non so da cosa sia causato per questo ho preso appuntamento con la dottoressa, ma non sono incinta! Perdonami se infrango le tue mille speranze di avere un altro figlio mentre io non me la sento ancora a quest'età a con una bambina di appena un anno!”
“Quando?” dissi guardandola attentamente negli occhi.
Sembrò non capire. “Quando cosa?”
“Hai fatto un test?”
Guardò a terra per diversi secondi prima di rispondere. “Si”
“Quando?”
“Due settimane fa..”
Annuii tra me e me deluso da quella confessione che era l'ultima che volevo sentire.
“Tu hai fatto un test di gravidanza e non mi hai detto niente..”
“Non c'era motivo valido..”
“IO NON SONO UN MOTIVO VALIDO PER TE?! PARLI DI RISPETTO KRISTEN MA NON SAI NEMMENDO DOVE STA DI CASA!!!” la mia voce ormai aveva raggiunto livelli assurdi.
“Non urlare per favore..”
“IO URLO QUANTO MI PARE, PERCHE' MIA MOGLIE PENSA BENE DI TENERMI NASCOSTE LE COSE!”
“MA NON ERA NIENTE SICURO!!!” esplose insieme a me.
“NON M'IMPORTA KRISTEN! SIAMO SPOSATI, CAZZO! Non è così che funzionano le cose!!!”
“ORMAI E' PASSATA ROB! CHE TI INCAZZI A FARE?!”
Fu davvero il colmo. “MA CHE CAZZO VUOL DIRE? ALLORA OGNI VOLTA CHE SUCCEDE QUALCOSA DOBBIAMO SORVOLARE SOLO PERCHE' ormai è passata ?
“Non ho più voglia di parlare con te”
Prima che potesse andare via l'afferrai per un braccio stringendo forte la presa.
“E invece parliamo!”
“Mi fai male Rob..” ghignò tra i denti.
“Così non va Kris.. CAZZO JOY! BASTA! DANNAZIONE!” urlai contro la piccola che in un istante lasciò i miei pantaloni allontanandosi piano da me e vidi la sua bocca vibrare velocemente prima che lacrime copiose scendessero sulle sue piccole guance e scoppiasse in lacrime.
Ero.. immobile.. fuori di me.. incredulo per quello che avevo appena fatto..
Scorsi solo con la coda dell'occhio lo sguardo di Kristen che mi guardava sconvolta e con ribrezzo.. scuotendo la testa con sorpresa come se avesse davanti i suoi occhi un'altra persona. Si liberò dal mio braccio e prese Joy che si strinse a lei incapace di controllare il suo pianto.
“Sshhh.. va tutto bene amore..” Le baciò il collo per poi trafiggermi con i suoi occhi verdi un'ultima volta prima di indietreggiare.
“Ma chi sei..?” un sussurro veloce velocemente fu fuori dalla porta di casa.
E io mi accasciai per terra.. senza vita..
E precipitai nel vuoto.
http://i51.tinypic.com/jz8t3a.jpg

Ricordate....niente è come sembra...U___U
E soprattutto...
Kris dove cazzo sei andata? Da tua madre, dal makako....??
O____O
Boh..muhahahahah. Noi lo sappiamo e voi no  :P
   
 
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