Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Cinquemmezzo    28/11/2010    9 recensioni
Cosa farebbe Lily Potter se dovesse partecipare al matrtimonio dell'uomo che ama?
Semplice, si presenterebbe al matrimonio e confesserebbe tutti i suoi senbtimenti allo sposo, pochi minuti prima della cerimonia, mandandolo completamente in crisi.
One-Shot con una Lily Potter molto Grifondoro, uno Scorpius Malfoy molto indeciso, una nonna Molly molto furba e un Albus Potter molto saggio, ma che si dovrebbe fare di più i fatti suoi...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

SPEAK NOW

I am not the kind of girl
Who should be rudely barging in on a white veil occasion
But you are not the kind of boy
Who should be marrying the wrong girl

Blu scuro. É il colore che ho scelto per il suo matrimonio. Per il mio vestito. Blu, scuro come la notte, che si abbina bene con i miei occhi. Blu come la notte, blu come il mare, blu come il mio umore. La triste fine della nostra storia.
Ops, è vero. Noi non ce l’abbiamo mai neanche avuta, una storia. Siamo sempre stati due semplici conoscenti che si incontravano qualche volta a scuola.
Ok, balla. Mio fratello era ed è tutt’ora il suo migliore amico, e io posso dire di essere riuscita, in cinque anni, a guadagnarmi un posticino riservato nel suo cuore.
Ma forse sono speranze vane. Anche se una volta me l’ha fatto capire bene che gli interessavo. Diceva che gli piacevo troppo per una semplice amica, ma io ero troppo piccola per capire realmente i suoi sentimenti. Mi sono accorta troppo tardi che lo ricambiavo, e ormai è passato.
Perché, una delle tre cose di cui sono assolutamente sicura ora è che sono innamorata di Scorpius, che lui si sta per sposare, e che accetterò il lavoro in Romania che mi ha proposto zio Charlie.
Poi, che cavolo, non posso non accettare il lavoro che sogno da una vita, solo per la flebile speranza che lui possa mollarla.
“Va bene essere sognatrice, Lily, ma così è troppo!” dico al mio riflesso allo specchio.  Cavoli, ho ventitdue anni, una casa mia, un lavoro appagante, sono una donna matura.
Mi guardo ancora una volta allo specchio.
Sono pronta. Vestito, scarpe, accessori, trucco, capelli, smalto, tutto. 
Dominique sarà fiera di me.

I sneak in and see your friends, and her snotty little family
All dressed in pastel
And she is yelling at a bridesmaid, somewhere back inside a room
Wearing a gown shaped like a pastry

Arrivo in chiesa con qualche minute di anticipo. Quasi tutta la parte riservata alla famiglia dello sposo è occupata dai Weasley-Potter. Scorpuis ci ha sempre detto che ci riteneva la sua famiglia, e noi l’abbiamo sempre trattato come un nostro parente. In particolare mio padre l’ha preso sotto la sua ala, quando è scappato da casa sua e ha chiesto ad Al di ospitarlo. Papà ha sempre detto che gli ricordava un suo vecchio amico.  
Poi nonna Molly lo adora, forse più di James e Al, per i suoi modi sempre gentili e affettuosi, ma mai sdolcinati. È persino riuscito a farsi piacere a zio Ron, grazie alla sua passione per i Cannoni di Chudley.
La chiesa è, per quanto mi dispiaccia, molto bella.
È piena di rose bianche, fiori che non adoro particolarmente, ma da dove mi trovo io, esattamente sulla porta della grande sala, posso dire che il risultato è fantastico. Ci sono nastri bianchi a decorare le colonne, cuscini bianchi su tutte le panche e rose bianche su qualsiasi superficie piana.
È stupendo, ma per i miei gusti decisamente troppo. Troppo sfarzoso, troppo bianco, troppo finto. La sua ragazza ha voluto affittare una chiesa Babbana per celebrare il rito. Diceva che fa più ambiente.
Io lo trovo inutile e stupido ma, ehy, il matrimonio è il loro, possono fare quello che vogliono.
Vedo Al, il suo testimone, che parla e ride con i loro amici, tutti magnifici negli smoking classici neri. Alcuni miei parenti e suoi amici sono già arrivati, ma sono pochi. C’è invece già molta gente dalla parte della sposa.
I suoi parenti sono esattamente come me li ero immaginata. Le facce tirare, i vestiti color pastello, i cappellini orribili, e la puzza sotto il naso li rendono perfettamente riconoscibili anche se non ci fosse la divisione dei posti a sedere. È tutto pronto.
Mi accorgo in questo momento che io non sono pronta a vedere l’uomo che amo sposarsi con un’altra, non lo sono affatto. In qualche modo negli ultimi giorni ho fatto di tutto per evitare di pensarci e ora tutta la verità di queste parole mi colpisce come un pugno allo stomaco.
Nicotina.
Ho urgente bisogno di nicotina.


This is surely not what you thought it would be
I lose myself in a daydream where I stand and say

Mentre mi avvicino all’uscita sul retro passo davanti ad una porta semi aperta e la mia curiosità mi fa dare una sbirciatina.
Quello che vedo mi lascia sbalordita. Nella stanza bianca, tanto per non essere monotoni, vedo la sposa che sta urlando istericamente contro una damigella (povera donna, ha tutto il mio supporto morale) che i suoi capelli sono una schifo, di rimetterglieli a posto immediatamente, di rifarle il trucco e altre cose che non sto ad ascoltare, perché la sua voce mi sta facendo venire mal di testa.
Non c’è niente da fare, Alyssa, così si chiama la sposa, non la posso proprio soffrire.
Ma quasi scoppio a ridere, rischiando di farmi beccare, quando vedo come è vestita. L’abito da sposa che ha scelto è, guarda un po’, bianco, e la fa assomigliare terribilmente ad un pasticcino alla panna.
Ve l’ho mai detto che odio la panna? Bé, da oggi ho una ragione in più per farlo.
Smetto di spiare e mi avvio alla porta sul retro, e la apro con forza.
Sto attenta a non fratturarmi una caviglia camminando sui sassolini della pavimentazione con i miei tacchi quindici blu cobalto, apro la pochette e prendo un pacchetto di Malboro Rosse. Accendo lentamente la sigaretta, inspirando profondamente, mentre guardo il cielo limpido.
Sto facendo profonde e rapide boccate, sintomo della mia ansia, quando una voce mi fa sobbalzare.


Don't say yes, run away now
I'll meet you when you're out of the church at the backdoor
Don't wait or say a single vow
You need to hear me out and they said speak now

 

“Così la piccola Potter fuma …” dice una voce fin troppo conosciuta alle mie spalle.
Mi volto di scatto, rischiando di volare a terra e spaccarmi qualche osso, e mi incanto un millesimo di secondo ad osservarlo nella sua completa e accecante bellezza. È inutile dire che lo smoking gli stia da dio. Gli occhi sembrano più profondi e chiari del solito, e i capelli sono come sempre spettinati. Ho sempre adorato i suoi capelli, ereditati dalla madre, di un biondo sporco che lo fa sembrare molto tenebroso e sexy. Una sigaretta è tra le sue labbra, che non devo assolutamente fissare, ed è comodamente stravaccato su una panchina.
Ho perso un battito quando me lo sono trovato davanti, ed ora sento la lingua incollata al palato e il cuore sprofondare nella pancia e ancora più giù.
“Già” rispondo senza sapere cosa dire in realtà.
È strano questo silenzio tra noi. Da quando ho finito la scuola, la nostra amicizia, che prima era solo superficiale e di circostanza, si è trasformata in un vero e tangibile legame. Le serate con Al e Rose a parlare di tutto e di niente. Le partite a Quidditch, gli scherzi, le risate. Tutto mi era sembrato così reale e importante. Ma quando improvvisamente avevo capito cosa intendeva ad Hogwarts con più di una semplice amica, era arrivata lei.
Eravamo a tanto così, ma il destino non ha voluto.
Ma che cavolo sto dicendo? Io non ci credo nemmeno al destino, cazzo!
Ok, Lily, ora prendi le redini della tua vita in mano! O la va, o la spacca!
Butto la sigaretta per terra e comincio a parlare.
“Ok, adesso ascoltami. Tu ti ricordi quando ad Hogwarts mi avevi detto che pensavi che fossi più di un’amica per te?- Scorpius annuisce, guadandomi con occhi spalancati- Bé, io non ci avevo capito niente! Come potevo, avevo appena compiuto quindici anni! Il mio maggior problema era che scherzo fare il giorno dopo con Hugo per dare fastidio a Gazza! Non capivo che cosa significasse avere una persona nel cuore, era ancora troppo presto per me. Però negli ultimi due anni di scuola sono cambiata, sono maturata, sono diventata una donna. E quando negli ultimi anni siamo diventati amici l’ho capito veramente. Ero veramente lì per dirti quello che mi stava succedendo per colpa, o merito, tuo, ma è arrivata lei, e mi sono accorta nel modo peggiore di essermi innamorata di te …”
“Lily…” mi interrompe quando ormai non riesco quasi più a parlare. La gola è chiusa e le lacrime mi appannano la vista. É troppo stupito per formare una frase di senso compiuto, lo vedo, e getta la sigaretta per terra senza neanche spegnerla.
“No, sta zitto. Non dire niente, fammi finire. Io lo so che è passato troppo tempo da quel giorno ad Hogwarts, e che ho perso la mia possibilità. Ma ho bisogno di dirtelo ora, perché tu ti stai per sposare e io mi sento da schifo. Quindi volevo solo informarti, ecco …”
Si alza di scatto e fa per avvicinarsi ma io mi giro di spalle per non doverlo guardare negli occhi. Si ferma dietro di me, e vedo la sua ombra allungare una mano avvicinandola alla mia spalla, ma con un sospiro, la abbassa.
“Io… mi sto per sposare…” dice, come se non fosse una cosa ovvia. Ma va’? Non me n’ero accorta! mi viene da rispondergli in maniera totalmente e maleducatamente sarcastica, ma mi trattengo.
“Io non ti pregherò di non sposarla, non mi abbasserei mai a tanto, sono troppo orgogliosa- dico con una durezza rara verso me stessa- quello che ti ho detto era solo a titolo informativo.- respiro profondo- Però se c’è anche una sola possibilità, una minuscola, microscopica possibilità, io devo sperare. Sarò qui, ad aspettarti, almeno fino a quando… Io… devo almeno sperare”
“Lily…” con una sola parola, mi fa capire tutto. La costernazione in quelle due sillabe mi fa capire che sarebbe comunque inutile. L’ultimo pezzo del mio cuore si frantuma e sono sicura di sentire un rumore sordo quando i cocci raggiungono il pavimento.
“Ok, io … fa niente, non ti preoccupare. Non interromperò la tua cerimonia, te lo meriti.” Detto questo mi giro e senza guardarlo negli occhi, entro in chiesa per assistere al matrimonio che sarà la mia rovina.

Fun gestures are exchanged
And the organ starts to play a song that sounds like a death march
And I am hiding in the curtains
It seems that I was uninvited by your lovely bride-to-be

Dopo una veloce tappa in bagno per risistemarmi e levare le lacrime che mi erano rimaste sotto gli occhi (sempre sia lodato l’inventore del mascara waterproof, amen), sono tornata in chiesa. Ormai è quasi tutta piena e gli invitati sono vicino alle loro postazioni, o a parlare con qualche conoscente o vecchio amico. Lui è al suo posto, dove la sposa lo vedrà, bello come un dio, pronto a diventare suo marito. Sta confabulando con Albus, che non sembra capire bene quello che dice.
Distolgo lo sguardo, sentendomi morire dentro per quello che è appena successo.
Dio, come sto diventando melodrammatica.  Questa storia oltre che a farmi dimagrire di un paio di chili mi sta anche facendo diventare una frignona. Cavoli, neanche fossi il personaggio di una telenovelas spagnola di serie B, con tutto il rispetto per le telenovelas spagnole di serie B.
Mi avvicino ai miei parenti e mi vado a sedere tra nonna Molly e la moglie di zio Percy, Audrey.
A nonna Molly non è mai piaciuta Alyssa, come tutta la famiglia del resto.
Il mio odio verso di lei però l’ho dissimulato abbastanza bene per non destare sospetti, ma la nonna non si è fatta tanti problemi. Non l’ha mai detto apertamente a Scorpius, forse per non ferirlo, ma non ha mai neanche cercato di farsela andare a genio. E quando tutti abbiamo ricevuto il nostro maglione natalizio, anche le momentanee fidanzate di James e Al, che vista la quantità di lavoro ha dovuto cominciare a sferruzzare ad agosto, si è dimenticata, guarda un po’, il suo.
Io, internamente, ho esultato maligna a questa situazione, sapendo che comunque non cambiava nulla. È Scorpius che se la deve sposare, mica nonna Molly.


She floats down the aisle like a pageant queen
But I know you wish it was me, you wish it was me
Don't you?

Ad un certo punto la sala si fa silenziosa, e una donna grassa si avvicina all’organo. Tutti si affrettano verso i propri posti e si girano verso l’entrata della chiesa. All’improvviso compare un’enorme massa bianca e spumosa che ora riconosco come il vestito della sposa.
Per quanto il suo vestito mi sembri pacchiano, non posso fare a meno di notare che, come sempre, è bellissima. Fisico da modella, portamento altezzoso, naso dritto e trucco perfetto.

È bellissima, anche se mi costa molto ammetterlo.
Di fianco a lei un omino dall’incipiente calvizie le tiene il braccio e la accompagna all’altare. Ho visto abbastanza volte i suoi genitori per poter dire che sono esattamente snob quanto lo sembrano. E lo sembrano veramente tanto.
Sono in quinta fila e riesco a vedere tutto abbastanza bene. I miei genitori sono in prima fila, come gli ha chiesto di fare Scorpius, e guardano contenti il loro quarto figlio che si sposa.
Come mai mi sono messa in quinta fila? Perché non sarei riuscita a guardare tutta la loro felicità da troppo vicino. Notare i loro occhi luccicare, le mani incontrarsi distrattamente e i loro sguardi di privata felicità. Sarebbe stato decisamente troppo. Sono particolari, ma sono le cose che fanno più male. E non sono così masochista da sorbirmeli a otto centimetri dal naso. 
Va bene tutto, ma così è decisamente troppo.


Don't say yes, run away now
I'll meet you when you're out of the church at the backdoor
Don't wait or say a single vow
You need to hear me out and they said speak now

La marcia nuziale è finalmente finita e lei è arrivata a destinazione. Chissà perché oggi quella marcia, che di solito trovo molto bella, mi è sembrata la perfetta marcia per il mio funerale. Comunque la vera tortura deve ancora cominciare.
Lascio vagare l’immaginazione, guardando solo il tetto e il pavimento della chiesa. Cerco di distarmi in qualsiasi modo, dal contare le mattonelle del mosaico ai miei piedi, fino a dare un nome a tutti gli omini disegnati sulla volta della chiesa.
Ormai la cerimonia è iniziata da un quarto d’ora, ho contato duecentoventinove piastrelline, ho esaurito tutta la mia fantasia in fatto di nomi, e non posso che mettermi ad ascoltare il mago che sta officiando la cerimonia. E si sa che le sfighe non arrivano mai da sole, perché oltre che dover partecipare al matrimonio dell’uomo che amo, devo anche ascoltare uno sconosciuto che parla di quanto sono belli insieme, di quanto siano sempre insieme,di quanto stanno bene insieme. Già che c’era poteva tirarmi una Avada Kedavra dritta al petto o darmi una pistola con un colpo in canna, no?
Una lacrima, contro cui ho combattuto negli ultimi dieci minuti per convincerla a non rigarmi la guancia incomincia a scendere, fino ad arrivarmi al mento, dove con un movimento veloce della mano la faccio scomparire prima che qualcuno si accorga.
“Non preoccuparti, è un ragazzo assennato, farà la cosa giusta.” dice una voce al mio fianco. È solo un bisbiglio, che nessun altro può sentire, ma io ho capito tutto. Ho sempre saputo che nonna Molly ha una specie di sesto senso per certe cose, ma pensavo di essere stata brava a fingere. Neanche Rose si era accorta di niente. E per passarla liscia con Prefetto-Perfetto Weasley voleva dire che ero veramente una vera attrice.
“Non capisco di cosa tu stia parlando, nonna” rispondo cercando di sembrare più naturale possibile.
“Andiamo, tesoro. Sei mia nipote, ti conosco come le mie tasche, non puoi mentire a me. Mi sono accorta che ti eri innamorata di lui ancora prima che lo facessi tu. Sei una ragazza intelligente Lily, ma per certi argomenti sei molto lenta.”
Ok, mia nonna è un genio. Cioè, lo sapevo già, però non pensavo fosse astuta fino a questo punto.
“È così evidente?” chiedo abbassando il capo sconfitta.
“Si, per me. Sei molto simile a tua madre, dopo due generazioni credo di capire finalmente come funzioni la vostra bellissima testolina rossa. Ma per gli altri no, non credo. Sei molto più brava di quanto credi a fingere” dice in un sussurro, con il sorriso sulle labbra.


Don't say yes, run away now
I'll meet you when you're out of the church at the backdoor
Don't wait or say a single vow
Your time is running out and they said speak now

 

Non so che altro aggiungere quindi abbasso ancora lo sguardo. Non è mia abitudine, ma in questo periodo mi sembra di non fare altro. Lei continua a guardare davanti a se, come se non stessimo parlando.
“Ascoltami bene, Lily. Una delle poche cose di cui sono sicura a questo mondo è che quel ragazzo ti ama almeno quanto tu ami lui. Deve solo prendere la decisione giusta”
La guardo, e finalmente anche lei punta i suoi occhi nei miei.
“Il problema è che se non so io quale sia la cosa giusta, come fa lui a saperlo?”
A questa domanda la nonna non può rispondere. Forse nessuno può.
E mentre continuo ad ascoltare il mago, e un'altra lacrima mi scende sul viso. Non ce la faccio più, so che sto per scoppiare. Ma non posso parlare, sarebbe solo un’umiliazione inutile, e per oggi di umiliazioni ne ho avute abbastanza. Ma devo trovare un modo per uscire da qui prima di scoppiare a piangere come una fontana.
Dai recessi della mia mente mi ricordo un incantesimo, molto difficile da imparare e da praticare, ma che io e Hugo abbiamo deciso di studiare quando eravamo ad Hogwarts.
Non pensate male, lo usavamo solo per non essere sgamati durante le nostre gite notturne quando quel simpaticone di mio fratello non voleva lasciarci il mantello. Schifosa Serpe del cavolo.
Ma non posso farlo, sarebbe troppo rischioso.
Si, però devo uscire da qui al più presto.
Non posso farlo.
Davvero, non posso.

Aresto Momentum*

L’ho fatto.


I hear the preacher say speak now or forever hold your peace
There's the silence, there's my last chance
I stand up with shaking hands, all eyes on me
Horrified looks from everyone in the room
But I'm only looking at you

Scorpius Malfoy non voleva sposarsi. Era cosa risaputa a lui e a tutti i suoi amici. Non ci aveva mai pensato e non credeva che servisse a qualcosa avere un anello al dito o un foglio firmato per sapere di amare una persona ed essere totalmente ricambiato.
Ma forse era solo perché non aveva mai veramente amato una persona e non era mai stato ricambiato con la stessa intensità. Donne ne aveva amate molte, ma l’unica che rendeva reale quel verbo, “Amare”, non l’aveva mai ricambiato. O almeno di questo era sicuro fino a poco prima, quando una Lily Potter a dir poco meravigliosa in un abitino corto e svolazzante di seta blu, non gli aveva rovesciato addosso tutto quello che presumibilmente si era tenuta dentro negli ultimi anni.
E l’unica cosa che lui era riuscito a dire erano stati un misero “Lily...” e un più che ovvio “Sto per sposarmi…”
Rientrò velocemente in chiesa, sperando di non incontrare nessuno durante il  percorso, perché sicuramente non sarebbe riuscito a pronunciare una frase di senso compiuto. Aveva bisogno di parlare con qualcuno di intelligente, sensato, che lo sapesse consigliare e che lo aiutasse a ritrovare la calma.
Perché fino a qualche momento prima era straordinariamente calmo. Niente batticuore, niente ansia, niente di niente. Anche se era brutto da dire, ormai si sentiva rassegnato. Ormai si era rassegnato a non riuscire ad amare nessuno, a doversi sposare, ad avere Alyssa al suo fianco per tutta la vita. All’inizio pensava addirittura di potersi innamorare di lei, era bellissima, spigliata e pensava che con lei avrebbe dimenticato la piccola Potter. Ma si era accorto troppo tardi di non amarla realmente, quando ormai aveva pronunciato quelle fatidiche parole che in realtà non pensava, e da quel momento tutto era volato via precipitosamente. Era così intento a cercare di innamorarsi di lei che non si era mai accorto dei commenti maligni che rivolgeva ai Weasley-Potter, della sua superficialità e della sua altezzosità. Quando arrivò vicino all’altare, e di conseguenza ai suoi testimoni, era ritornato in possesso della parola.
“Al, ho bisogno di parlarti.” Disse Scorpius con voce ansiosa. Gli altri, cioè  James Potter, Joseph Zabini e suo fratello Rick Malfoy, dopo averlo guardato in faccia, li lasciarono soli, andando a parlare poco lontano.
“Io non sono più sicuro di poterlo fare”
“Fare che?” chiese Al con noncuranza, mentre guardava la chiesa che si riempiva.
“Questo! La chiesa, i fiori, la smoking, tutto. Non sono sicuro di potermi sposare.” Rispose in un sussurro concitato Scorpius.
A quel punto Al gli rivolse tutta la sua attenzione, gli prese un braccio e lo girò verso l’altare, facendo in modo che nessuno capisse quello di cui stavano parlando.
“Scorpius, che cazzo stai dicendo?”
“Ti sto dicendo che non sono più sicuro sia la cosa giusta da fare.”
Albus prese un profondo respiro.
“È per mia sorella, vero?” chiese anche se sapeva già la risposta. Era sempre per colpa di Lily Potter.
Scorpius annuì e prese fiato per cominciare a raccontare quello che era successo, ma Al lo precedette.
“Senti, non puoi continuare così. Lo sappiamo tutti e due che non sei innamorato di Alyssa adesso. Ma datti tempo, impara a conoscerla meglio, cerca di capirla. State bene insieme. Lo so che pensi ancora a mia sorella, però non puoi vivere in attesa di un suo minimo segno. Ascoltami, questa è la tua opportunità, non sprecarla. Non puoi mandare a monte il matrimonio senza neanche avere la certezza che ti ricambia. Sposati Scorpius, è la cosa migliore.”
Gli disse stringendogli la cravatta nera e mettendo a posto la rosa che Scorpius aveva all’occhiello.
Scorpius scrollò le spalle stizzito e si infilò un dito nel colletto per allentare la cravatta che lo stava soffocando.
“No, Al, tu non capisci. Prima ero fuori a fumare quan…”
La sala si fece improvvisamente silenziosa e Albus e Scorpius si girarono in contemporanea per vedere Alyssa affiancata da suo padre, che cominciava la sua camminata lungo l’altare, mentre la marcia nuziale suonava in sottofondo. Tutti gli altri si andarono a sedere e i testimoni e le damigelle si misero vicino all’altare, al loro posto.
La sposa indossava un vestito enorme e ingombrante che la faceva assomigliare tantissimo alla loro torta nuziale.
E ancora una volta il suo sguardo andò a trovare la piccola Potter, che stava guardando la sposa con un misto di rassegnazione e rabbia. Era seduta vicino a nonna Molly (Scorpius la chiamava così perché l’aveva convinto lei a chiamarla nonna adducendo la scusa che ormai era di famiglia e lui l’adorava per questo) e Scorpius pensò che fosse bellissima. Le lunghe gambe lasciate scoperte, il vestito di un colore magnifico con la scollatura a cuore, i capelli che le ricadevano mossi ed infuocati sulle spalle. Era stupenda.
Ma la sua contemplazione durò pochi secondi, e dopo ricominciò a fissare la donna che avanzava inesorabilmente verso di lui. Quando finalmente arrivò sull’altare la cerimonia poté incominciare.
Ma Scorpius aveva la testa altrove. Ripensava alle parole di Al e a quelle di Lily.
Se Al avesse avuto ragione, lui non doveva fare altro che sposarsi con Alyssa. Ma se invece aveva sbagliato?
Aveva passato gli ultimi anni con la convinzione di amare Lily Potter. Questa convinzione era nata a Hogwarts, quando si era accorto che la piccola sorellina di Al non era poi tanto piccola. Ma quando lei gli aveva detto, con molta sincerità e schiettezza che a lei, lui non piaceva in quel modo, si era messo l’anima in pace. Forse per merito dei due anni trascorsi lontano, lei ad Hogwarts e lui a Londra mentre cercava di diventare un Auror, avevano aiutato a far sopire quel sentimento verso la piccola Potter. Ma da quando l’aveva rivista tutto era ricominciato, più forte e travolgente di prima. Ogni suo gesto, ogni sua parola, erano impresse a fuoco nella sua memoria. Ma lei non aveva mai dato segno di ricambiare. Almeno fino a quella settimana dove tutto stava per cambiare. E tutto era cambiato, ma non nel modo in cui si era aspettato Scorpius. Nella sua vita era entrata Alyssa, e la Lily Potter allegra e disinvolta era ritornata fredda e scostante. E si rese conto solo in quel momento del motivo di quell’ennesimo allontanamento.
Lily Potter era gelosa di Lui.
Allora la frase di Albus gli ritornò in mente.
-
Non puoi mandare a monte il matrimonio senza neanche avere la certezza che ti ricambia-
Ma lui ce l’aveva quella dannatissima certezza. Glie l’aveva rovesciata addosso lei meno di mezz’ora prima, la certezza che lei era innamorata di lui. Così, quando si rese conto che durante il suo matrimonio stava pensando ad una donna che non era quella accanto a lui quella parola, quella sillaba, gli uscì come se fosse la cosa più giusta da dire.
Perché 
era la cosa più giusta da dire.
“No”
L’officiante, che stava dicendo qualcosa prima che Scorpius lo interrompesse, lo guardò stranito.
“Cosa, signor Malfoy?”
“No, io non posso sposarmi”
La sala si animò di un brusio concitato.
“Scorpius, che stai dicendo?” gli chiese Alyssa con la voce stridula e ansiosa. Aveva fatto un movimento del collo talmente veloce quando si era girato verso di lui, che alcune ciocche bionde erano uscite dalla complicata acconciatura.
“Quello che ho appena detto, che non ti posso sposare. Io non sono la persona adatta a te, e tu non sei quella che cerco. Mi dispiace Alyssa, io devo …”
Scorpius si guardò intorno, sotto lo sguardo sbalordito di Al, James, Joe e Rick, arrabbiato di Alyssa e dei suoi parenti, sbalordito della sua famiglia e compiaciuto di Molly Weasley.
Ma lui cercava un solo una persona. Una persona che era scomparsa dal suo posto. Non aveva notato nessuno spostarsi durante la cerimonia, e l’aveva vista al suo posto all’inizio.
Dove diavolo si era cacciata quella ragazza? Non sapeva che cosa fare, se tornarsene a casa o cercarla. Ma dove avrebbe potuto cercarla?
Fu in quel momento che incontrò lo sguardo di nonna Molly, che sillabando senza emettere un suono gli disse: “Vai da lei”.
E allora cominciò a correre.
Mentre correva sulla navata, capì che Albus aveva cercato di fermarlo, ma qualcuno doveva averlo fermato. Scorpius uscì dalla chiesa e cominciò a guardarsi intorno. Nessuno, non c’era nessuno.
Stava pensando a tutti i posti dove sarebbe potuta andare, a casa sua, a casa dei suoi, alla Tana, quando fu colto da un’illuminazione. Si tolse velocemente la cravatta e la giacca nera, rimanendo solo con la camicia bianca. Il cielo era limpido e il sole alto nel cielo, e in quella giornata estiva, l’afa si faceva particolarmente sentire.
Fece il giro della chiesa, fino a ritrovarsi dove si era fermato a fumare prima del matrimonio. Lì dove lei gli aveva detto che l’avrebbe aspettato. Pensò in quel momento che se non avesse mai deciso di fumare quella sigaretta non si sarebbe mai trovato lì, non le avrebbe mai parlato prima del matrimonio e ora sarebbe sposato con Alyssa.
Ora tutto il suo futuro era nelle piccole mani di quella ragazza che stava seduta compostamente sulla panchina, con le gambe accavallate e la schiena dritta. Gli unici due indizi che palesavano il suo stato d’animo erano le mani appoggiate al suo grembo, che si continuavano a torturare a vicenda, e le guance rosee, solcate da copiose e amare lacrime.
Scorpius penso che anche quando piangeva era di una bellezza devastante.
Fece un altro passo avanti, attirando finalmente la sua attenzione, e i suoi occhi meravigliosamente verdi finalmente rincontrarono quelli di Scorpius.


I am not the kind of girl
Who should be rudely barging in on a white veil occasion
But you are not the kind of boy
Who should be marrying the wrong girl

Appena avevo fatto l’incantesimo mi ero fiondata fuori dalla chiesa giusto in tempo prima che l’effetto svanisse. E mi ero rifugiata nell’unico posto che mi era venuto in mente. Di Smaterilizzarmi non ci avevo neanche penssato, probabilmente visto la mia concentrazione ora mi sarei spaccata e ritrovata in qualche posto sconosciuto e potenzialmente pericoloso per una ragazza indifesa.
Quindi mi incammini stancamente verso il giardinetto sul retro, quello dove ho visto Scorpius fumare prima dell’inizio della cerimonia.
Desiderio inconscio che lui si ricordi quello che ho detto e venga a cercarmi qui? No, assolutamente no.
Ora che finalmente ci ritorno mi guardo bene in giro per notare tutti i particolari a cui prima non avevo fatto caso. I grandi cipressi che fanno ombra, il prato verde che incomincia dopo la fine del ciottolato, la panchina di legno con una piccola iscrizione sopra. Probabilmente se fosse stato un altro momento avrei pensato che quel posto fosse meraviglioso, il posto perfetto per mettersi tranquilla a leggere un libro, ma avevo appena assistito al matrimonio dell’uomo che amo, e sono sicura che neanche le sette meraviglie del mondo sembrerebbero belle ai miei occhi ora.
Mi lascio andare sfinita sulla panchina, sentendomi prosciugata da tutte le mie energie, ma non mi lascio andare ad un pianto isterico. Probabilmente lo farò più tardi, quando mi rinchiuderò nella mia camera con un pacchetto di biscotti al cioccolato e una bottiglia di whiskey. Non che sia un’alcolizzata, ma in questi casi una bella bevuta fa sempre bene. Allora in quel momento, intossicata dai fumi dell’alcol, mi potrò lasciare andare a tutta la mia disperazione. Ma ora, da sobria e orgogliosa Grifondoro, non mi permetterei mai di umiliarmi così. Quindi accavallo le gambe, porto le mani in grembo e alzo la testa. Ma non posso fermare le lacrime, che silenziose scendono dai miei occhi.
Non so per quanto tempo sono stata così, in compagnia solo della mia disperazione, quando ad un certo punto sento un movimento alla mia destra.
E il mio cuore improvvisamente mi torna a battere nel petto. Davanti a me c’è Scorpius, senza giacca ne cravatta, con i primi bottoni della camicia bianca slacciati che mi guarda con un’intensità tale che se fossi stata in piedi le mie gambe probabilmente avrebbero ceduto. Si avvicina lentamente a me e nessuno dei due parla, almeno finché non si trova a un paio di metri dalla panchina.
“Tu!” esclama all’improvviso. Dire che io sono sbalordita in questo momento è riduttivo.
“Io …?” cerco di capire qualcosa, ma non sembra voler dire altro. Almeno finché …
“Tu, adesso mi ascolti bene. Ho passato gli ultimi anni a convincermi che tu non eri innamorata di me, e credimi, me ne sono fatto una ragione. Ho cercato, veramente, di non pensare ai tuoi dannatissimi capelli rossi e ai tuo occhioni verdi, ma no, tu non eri d’accordo. Sei entrata nella mia vita come un uragano e non ne sei mai uscita, che tu lo volessi o no. E io ero stufo di aspettarti, aspettare che succedesse qualcosa tra noi che sarebbe potuta anche mai accadere. E tu, grandissima idiota, mi vieni a dire che sei innamorata di me, il giorno del mio matrimonio? Cosa diavolo ti è saltato per il cervello? Ero così sicuro di sposarmi, che ormai non c’erano più possibilità. Non hai mai pensato che potessi magari, forse, dirmelo prima? Che potessimo evitarci tutti e due questa storia? Che cosa diavolo di ha detto quella tua dannatissima testa!?!?!”


Don't say yes, run away now
I'll meet you when you're out of the church at the backdoor
Don't wait or say a single vow
You need to hear me out and they said speak now

Sono completamente scioccata. Cioè, lui sta dando la colpa a me, per quello che è successo?!?!
Mi alzo in piedi, e furiosa, incomincio a gridargli in faccia
“Cosa?!? Ma ti senti quando parli? Secondo te è colpa MIA, se stavi per sposare quell’oca? No, idiota, le hai chiesto tu di sposarla, mica io! E poi secondo te io sono stata bene tutto questo tempo, mentre tutti parlavano di quanto sarebbe stato perfetto il tuo matrimonio, di quanto sarebbe stata perfetta la sposa, di quanto siete perfetti insieme. Tutto perfetto! Non credi che avessi voluto dirtelo? Peccato che arrivava sempre lei, e alla fine non riuscivo mai a parlarti. Davvero credi che non sia stata come un cane? Sei così stupido da credere che io non stia da schifo a vederti così innamorato di lei?!?”
Ero fuori di me. Avevo urlato come un ossessa e dovevo dire che ora mi sentivo meglio. Ma forse non così tanto meglio.
“Allora dammi una spiegazione illuminante sul perché io sono qua fuori ad urlarti contro, quando invece dovrei essere dentro quella chiesa a sposarmi, se fossi innamorato di lei e non di te! Dammi una sola ragione per cui dovrei essere qui!”
A questa domanda non so rispondere e improvvisamente, mi sorprende un particolare fondamentale. Lui è qui.
L-u-i-è-q-u-i.
Lui è QUI.
LUI È QUI!!!
Lui è qui, senza cravatta, che mi urla contro, invece di sposarsi. Lui non si è sposato! È qui con me!
E quando mi rendo conto di tutto quello che ha detto, che è innamorato di me e che non si è sposato, faccio l’unica cosa sensata che potrei fare, che non comprende urlargli contro.
Faccio l’ultimo passo che ci separa e mi aggrappo con una mano ad una sua spalla, mentre l’altra l’appoggio sulla sua nuca, sentendo finalmente la consistenza dei suoi capelli biondi che tanto adoro. E gli do un bacio, passionale e dolce, come non ne ho mai dati in tutta la mia vita, che gli faccia capire tutto quello che non riesco a dire a parole.
Lui rimane spiazzato dal mio slancio, ma si riprende subito, appoggiando le mani sulle mie guance, e togliendo le lacrime con i pollici, mentre il bacio diventa ancora più coinvolgente e la mia mente si annebbia sempre più. Le uniche cose che riesco a sentire sono le sue mani che, non so come, si sono spostate sulla mia schiena e mi fanno rabbrividire, e il suo sapore in bocca, buono come la miglior pietanza del mondo. Tutto il mio universo, in questo momento, inizia con i nostri corpi attaccati e finisce con il mio respiro che mi mischia al tuo.
Quando finalmente ci stacchiamo, dopo minuti che sembrano ore, le mie mani rimangono sul suo collo e le sue rimangono sui miei fianchi, mentre le nostre fronti si uniscono, e rimaniamo così, in un abbraccio intimo, a guardarci negli occhi, per un’altra quantità di tempo indeterminata.
Non ho mai visto i suoi occhi da così vicino, e sono ancora più belli di come me li ricordavo. Sono grigi come le nuvole, un colore spettacolare che mi incanta. Ha delle pagliuzze nere vicino alla pupille e alcune più chiare verso l’esterno. L’ho sempre saputo che ha degli occhi bellissimi, ma non avevo mai notato veramente quanto siano affascinati e unici. Guardarlo negli occhi è come volare su una nuvola.
Il senso di smarrimento e vulnerabilità dei luoghi aperti e il vuoto allo stomaco provocato dalle altezze, ecco come ci si sente a guardare Scorpius Malfoy negli occhi.
Anche lui sembra molto intento a guardare i miei occhi, pieni di meraviglia e felicità, come i suoi. Gli lascio un altro bacio a stampo sulle labbra, tenendo ancora gli occhi aperti, mentre mi godo tutto l’amore che i suoi occhi mi rivolgono. Mi sento leggera, spensierata, felice.
“Adesso che facciamo?” chiedo in un sussurro.
Lui prende un respiro profondo, e mi sposta una ciocca di capelli rossi dietro l’orecchio, in un gesto molto dolce.
“Adesso io torno in chiesa e sistemo il casino che ho appena combinato. Dico a tutti di andare a casa e mi spiegherò meglio con Alyssa. Metteremo le cose in chiaro e decideremo cosa succederà per le spese del matrimonio. Le dirò che non può più stare a casa mia e mi scuserò per quello che è successo. Se la conosco almeno un po’ mi farà passare l’inferno per averla lasciata sull’altare. Dovrò anche trovare un posto dove stare nei prossimi giorni…” dice con un sospiro.
“Mi dispiace …”
“Per cosa?” chiede sorpreso.
“Per questo, per quello che devi fare. Mi dispiace perché è colpa mia…” rispondo abbassando gli occhi. Mi fa alzare il mento con un dito.
“Non farlo, anche se di là c’è una ragazza che vuole uccidermi e duecento suoi parenti arrabbiati neri che vorrebbero la mia pelle, non mi potrei sentire meglio. Ed è merito tuo, se sono così felice. Quindi non dispiacerti”
Questa volta mi bacia lui, ma si stacca presto, troppo presto, dalle mie labbra.
“Mi è venuta un’idea. Adesso faccio tutto quello che devo fare, dico a tutti di tornare a casa, tu mi aspetti qui, ci andiamo a cambiare e poi andiamo da qualche parte.  A fare una passeggiata, a mangiare un gelato, a fare qualsiasi cosa. Ho voglia, ho bisogno, di stare con te …”
Mi apro in un sorriso enorme e lo bacio ancora una volta, inebriata da tutta la felicità di questo momento.
“Lo sai che, se non sai dove andare, potresti venire da me, per un po’…”
Mi guarda un attimo, cercando di capire se sono seria, ma non potrei esserlo di più.
“Non dirlo neanche.”
“Perché?” chiedo un po’ amareggiata.
“Perché potrei accettare veramente se me lo chiedessi”
Mi metto a ridere felice, quando sento delle voci provenire dalla chiesa, che sente anche lui.
“Devo andare, mi stanno cercando” dice staccandosi da me.
Cammina all’indietro senza mai staccarmi gli occhi di dosso, con un sorriso felice sulle labbra, e quando ormai è sulla porta, mi viene in mente un’ultima cosa da dirgli.
“Scorpius?”
“Si?”
“Ti amo”
Esplode in una risata cristallina, bellissima.
“Ti amo anche io, piccola Potter …”

 


And you say “Lets run away now
I'll meet when I'm out of my tux at the backdoor
Baby I didn't say my vows, so glad you were around
When they said 'Speak now'…”

 

Fine

ANGOLINO:

Salve a tutti! Allora, la mia prima Lily/Scorpius, spero vi sia piaciuta. Mi è venuta in mente ascoltando la canzone Speak Now, di Taylor Swift, che non è una delle mie cantanti preferita, però questa canzone mi piace e mi ha fatto venire l’ispirazione per scrivere questa One-Shot. Non pensavo venisse così lunga, però non me la sentivo di tagliare dei pezzi e ho scritto tutto quello che mi veniva in mente.

Vi prego, se vi è piaciuta, se vi ha fatto schifo, se avete trovato errori di grammatica(sicuro), se la trovate troppo smielata, se la odiate, o se la tagliereste in piccolissimi pezzettini per poi vomitargli sopra, mi lasciate una recensione? Vipregovipregoviprego! Pensavo di scrivere altre One-Shot su Lily e Scorpius, ma non so se mi vengono bene … Quindi un consiglio sarebbe molto gradito! Un bacio a chiunque abbia letto …

                                                                                                                Gio

*=Aresto Momentum: è un incantesimo che permette di fermare un oggetto o una persona nel tempo (quello che fa Silente nel film HP e il prigionieri di Azkaban), io l’ho fatto un po’ diverso. Quando Lily fa questo incantesimo tutta la sala per alcuni secondi si ferma, come sospesa nel tempo, e lei può scappare inosservata, se mi permettete il piccolo cambiamento.

  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Cinquemmezzo