Calzini, Natale 1992
Albus Silente osservò
con un tiepido sorriso l'enorme mucchio di regali depositati sulla
sua scrivania.
Era la mattina di
Natale, e una grande quantità di gufi, civette e barbagianni
aveva bussato alla finestra del suo ufficio per recapitargli doni da
ogni parte del mondo magico: alcuni erano arrivati addirittura
attraverso il camino. La sua attenzione fu
attratta quasi subito da un piccolo pacchetto blu, che aveva avuto
bisogno di molto scotch Babbano per essere chiuso da una
evidentemente inesperta mano.
Lo prese, rigirandoselo
per qualche istante tra le dita lunghe e sottili; conteneva qualcosa
di soffice, e non era accompagnato da nessun biglietto. Quando si
decise a
scartarlo, rimase spiazzato di fronte a un paio di deliziosi calzini
di lana bordeaux. Il ricordo di una
conversazione avuta con Harry, poco meno di un anno prima,
lampeggiò
nella sua mente.
«Lei che cosa
vede, quando si guarda in quello specchio?»
Un sorriso un po'
storto gli increspò le labbra mentre guardava quell'inusuale
ma gradito dono, e per un istante si sentì decisamente
invidioso dell'ingenuità e della spensieratezza di un
ragazzino.
«Io? Mi vedo
con in mano un paio di grossi calzini di lana »
Quanto vorrei che
fosse davvero così, Ariana.