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Autore: WYWH    28/11/2010    2 recensioni
Una raccolta di drabble sul "dietro le quinte" della storia assieme ai suoi protagonisti. In ogni capitolo ci saranno vari spezzoni tratti dalla storia. Che altro dire? Buon divertimento!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Love's Labour'
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Capitolo XXV

 

Lanciò urla e cocci, strappò strilli dalla gola e dipinti dal muro, al punto tale da puntarsi su se stessa uno dei suoi fermagli più accomunati che aveva violentemente afferrato con le mani ferendosi le dita.

A quel punto Hime corse verso di lei, afferrandole saldamente i polsi.

-Dame! Onegai Akanime-sama!- (Non lo faccia! Per favore Akanime-sama!)

-Anaste! Anaste!- (Lasciami! Lasciami!)

-Iada!- (No!)

-STOP! Buona!-

Maki poi tossì un paio di volte; ma la tosse, da due colpi, divenne più insistente, al punto che le servirono qualche colpo sulla schiena e un bicchiere d’acqua fresca.

-Maki, non mi morire, ok?-

 

**

 

Rimase immobile, come un predatore pronto a ghermire la sua vittima, e Hime per un momento si lasciò ingannare da quell’apparente calma, lasciandole dolcemente i polsi.

Quello fu il momento propizio: con uno scatto aggressivo Maki spinse via la cameriera, la quale, secondo il copione, doveva restare in piedi; ma forse era stata spinta un po’ troppo, e la giovane fece un discreto volo, cadendo a terra come un sacco di patate.

-STOP!-

-Oddio Hime! Scusami!-

-Ahi, che male.-

-Ce la fai a tornare in piedi?-

-Si, tranquilla. E non è stata la tua spinta, tranquilla.-

-Avanti, riproviamola. Motore, AZIONE!-

 

**

 

Sentì qualcosa scivolare dai suoi capelli e sbattere sullo scrittoio alla sua destra. I suoi lunghi capelli si sciolsero in lunghe ciocche e si posarono sul suo volto, stravolto dai sentimenti che l’avevano scossa.

I suoi occhi, per un lunghissimo istante, rimasero fermi nelle trame del tappeto sotto di lei, prima di alzarsi in direzione dello scrittoio, cercando dapprima sul mobile e poi nelle sue vicinanze, riconoscendo alla fine un piccolo barlume dorato: il suo fermaglio a farfalla.

E…non si era rotto.

-STOP! Che è successo?-

Provarono altre due volte, anche una terza senza ripresa, ma niente. Non si ruppe.

 

**

 

Un incisione.

Era stata fatta con un oggetto appuntito, ed erano dei caratteri della sua lingua natia, tanto che i suoi occhi, abituati oramai alla scrittura d’occidente, avevano fatto una leggera fatica a riconoscerli e tradurli. Ma quando comprese il messaggio che si trovava sulle ali del suo fermaglio, scoppiò a ridere davanti a tutti.

-STOP! Che succede?-

Sul fermaglio, effettivamente, c’era un’incisione in giapponese.

Ma quello che c’era scritto provocò la risata di tutti. Tranne che della regista.

“Scemo Chi Legge”

Non ci fu neanche bisogno di capire chi fosse stato a fare l’ennesimo scherzo deficiente.

E Shingo scomparve.

 

**

 

La guardò turbato, lasciandole lentamente la presa sul polso mentre la calma del volto di Maki non veniva scalfita dall’espressione turbata del giovane legale, ma anzi un sorriso addolcito decorò le sue labbra, parlandogli in inglese.

-…Io amo Mark. Amo la sua famiglia. E la voglio proteggere.-

-STOP! Buona!-

Maki sorrise a Ken, voltandosi in seguito verso Kojiro e avvicinandosi verso di lui, notando che questo aveva un’espressione vagamente imbarazzata in faccia.

-Beh? Che succede?-

-Sei stata molto brava. Mi hai quasi convinto che dicessi sul serio.-

-Ma io dicevo sul serio.-

Lui la guardò sorpreso. Lei gli sorrise affettuosa.

 

**

 

-Mary so che sei qui. È inutile che ti nascondi.-

La giovane si rannicchiò ancora di più, tenendo lo sguardo fisso sul pavimento davanti a lei, quasi a contare i granelli di polvere che lo coprivano, e che venivano catturati dalla sua gonna, oramai l’orlo era completamente annerito e pieno di sporco.

-…ucci ucci, sento odore di cristianucci!! Maryyy...-

Si sentì un leggero risolino da parte dei camera men, e anche la regista si passò una mano sulla faccia per non mettersi a ridere.

-Stop … che gabbia di matti.-

Tutti risero, Mary compresa mentre Thomas continuava a fare “l’orco”.

 

**

 

-Io ho quello che vuole, ma prima mi deve promettere…che non farà nulla di male ai miei fratelli o a Lady Connor.-

-Ma certo, hai la parola di un gentiluomo.-

-Inoltre…devi lasciare in pace Daniel Mellow.-

-Come vuoi, dopotutto sei mia nipote.-

-E devi restituire le fabbriche a Jeff!-

-…si, posso fare anche questo.-

-Inoltre … devi votarti alle forze del bene!-

-Ah, questo non posso farlo!!-

-Allora ti sconfiggerò nel nome della Luna!-

-Gwaaah, non ci riuscirai!-

-STOP! Allora, questo è un film vittoriano, non un episodio speciale di Sailor Moon, perciò vediamo di lavorare, va bene? Dopo giocate.-

 

**

 

-Mettila giù.-

-No, non può essere.-

-Ti ho detto di lasciarla.-

-…Mark…-

-Tu non puoi essere qui. Non puoi ti ho ucciso! Ti ho visto morto!-

Mark fece un altro passo avanti, e Thomas sembrò raggomitolarsi su se stesso mentre Mary sentiva la presa dell’uomo farsi più debole.

-Thomas. Lascia Mary.-

-Tu sei morto.-

-A quanto pare no.-

Thomas, a quella risposta, lasciò la presa su Mary, e la giovane cadde a terra distrutta, con le lacrime che scendevano calde dagl’occhi.

-STOP! Buona!-

-THOMAS!-

A quel punto Thomas scappò via, spaventato da Kojiro che, di sicuro, gli sarebbe saltato addosso.

 

**

 

Thomas, intanto, stava storcendo la testa come un tacchino mentre puntava deciso la pistola contro i due fratelli.

-Bene, due in un colpo, gli altri due li sistemerò dopo.-

-No Mark!-

-MARY!-

*Click*

Tutti guardarono sbalorditi: dalla canna della pistola era uscita un’asticella con una bandierina con sopra la parola “Bang”.

-… stop.-

La regista, con apparente calma, si alzò in piedi e uscì dalla sala registrazioni sotto lo sguardo terrorizzato dei presenti; c’era chi, addirittura, le fece spazio, creando così un corridoio che la portò fuori, mentre Kojiro, sua sorella e Maki si avvicinarono tra di loro, molto preoccupati.

 

**

 

-M…Mark…-

Quasi non si sentì la sua voce, ma Lenders si voltò immediatamente verso di lei, scrollandosi di dosso i due uomini e portandosi verso la ferita, guardandola dritta negl’occhi e vedendo la sua solita calma distendere la sua furia e frenarlo più dell’azione fisica dei due uomini dietro di lui.

-…Maki non lasciarmi.-

-…wa…watasanai…Mark…onto ni watasanai doko ku ikasanai.

Ki…Kimi wo aishiteru Mark…- (Non ti lascerò andare da nessuna parte lontano da me. Ti amo Mark.)

-STOP! Perfetta!-

Maki, quando si alzò in piedi, vide Kojiro guardare da un’altra parte, imbarazzato.

-Beh?-

-… anche adesso … dicevi sul serio?-

 

**

 

Per la scena finale, quella tra Kojiro e Maki, su richiesta dell’attore ci furono solo camera men, regista e pochi eletti, mentre tutti gli altri dovettero restare fuori.

-Ah! Fa il divo!-

-In realtà sarà imbarazzato da morire, fortunatamente l’abbronzatura gli nasconde il rossore, se no sai che spettacolo?-

-Beh, per forza, se tu eri lì a guardarlo di sicuro, alle pause, non avresti perso tempo a punzecchiarlo!-

Genzo e Isabel si scambiarono un’occhiata divertita mentre, all’improvviso, Sanae usciva fuori, segno che erano finite le riprese.

-Allora? Com’è andata?-

-Beh … lo vedrete in pellicola.-

-Sanae!! Sei cattiva!-

-Lo so.-

 

**

   
 
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