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Autore: Diddlina_4ever    27/11/2005    6 recensioni
Matteo. Evie. Diventano compagni di scuola. Fanno amicizia, iniziano a conoscersi. Fino a quando lei si innamora di lui alla follia. Lo pensa ogni momento, lo desidera, fa di tutto ma.. Lui ha paura. La illude, la disillude, la fa contenta, la ferisce. Non si capisce cosa vuole. Ma si diverte effettivamente a illuderla o ha solo paura di affermare i suoi sentimenti davanti ai suoi amici? Una storia d'amore che forse non avrà un lieto fine come tutte le altre. Una storia verosimile. La mia seconda ff, non vi assicuro niente ma.. incoraggiatemi! - DOPO DUE ANNI PUBBLICATO L'ULTIMO CAPITOLO!!!!-
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16

 

Cammino. Cammino per le strade di questa città. La mia città; città adorata, città vissuta, città che mi ha vista crescere.
Sento le fredde gocce di pioggia che mi scorrono sul viso, ma non ne faccio caso. In fondo bagnarsi non è niente. Tu lo meriti.. Meriti tutto questo.
Corro, con il fiatone, non facendo neanche caso a dove sto andando. Ma non c’è ne è bisogno, conosco questa strada. La conosco bene.. Quante volte l’ho percorsa con solo il tuo pensiero in testa.
Lo zaino militare mezzo vuoto, contenente solo un bloc-notes e l’astuccio per il primo giorno di scuola, mi sbatte sulle spalle. Non è importante per me che sta iniziando un nuovo anno. Dovrò iniziare a studiare, a fare i compiti e tra l’altro quest’anno mi aspettano gli esami.
Ma ora per me questo non conta.
Volto l’angolo e intravedo la mia scuola. Quella scuola fatta di prefabbricato, circondata dal solito cancello bianco. Intorno tutti gli studenti; gli sguardi assonnati, i primini un po’ timorosi e poi… tu.
Lì fermo davanti al cancello. Tu.. Raggio di sole in questa giornata triste.
Ti vedo, il cuore batte forte, troppo forte; la gambe fremono e poi inizio a correre. Non mi importa che praticamente l’intera scuola mi sta fissando.
- Matteo!! – gridò, mentre calde lacrime di gioia si mischiano a quelle gocce di pioggia. Ho la vista appannata, ma continuo a correre. E tu lì, vedendomi, sorridi e mi corri incontro. – Evie!! -
È una corsa veloce, ma che sembra lenta. Tu corri da una parte.. Io dall’altra. Poco alla volta i metri che ci separano sono sempre meno. Tutti ci guardano.. ma per me in quella grigia via ci siamo solo noi due.
Allargò le braccia e quando ti raggiungo non resisto più. Tre mesi.. tre mesi che aspetto di rivederti, di abbracciarti, di dirti quanto mi sei mancato.
E poi le tue labbra sopra le mie. Le sento così calde, così tremendamente fantastiche, mentre le lacrime sgorgano senza nessun timore sulle mie gote. Me le asciughi sfiorandomi con una mano e, avvicinandoti ancora di più, sussurri: - Mi sei mancata troppo, piccola Evie…-

 

Bip… bip… bip…. Bip… bip…
- Anche tu Matteo.. Anche tu.. – Rispose Evie muovendo una mano per accarezzarlo. Ma sfiorò il vuoto. Accarezzò l’aria. Mosse la mano, cercando il suo viso, cercando lui.
“Non ci sei.. non ti trovo. Dove sei? Matteo?”
D’improvviso spalancò gli occhi. Le immagini divennero sempre più offuscate. Quella via spoglia e grigia scomparve lasciando posto a monotone e ripetitive parete bianche e.. poi il suo caldo abbraccio si ridusse ben presto al piumone d’oca del suo letto.
Aveva sognato. Era stato tutto solo uno stupido sogno. Nient’altro che un illusione.
Eppure sulle labbra c’era ancora quel sapore di quella labbra tante sognate e desiderate, quel bacio così spontaneo. Eppure sulle guance c’erano ancora quelle calde lacrime di felicità.
Non so se vi è mai capitato di svegliarvi così, una mattina.
Così.. Come se tutto fosse stato tremendamente vero e reale. Stupendamente concreto. Ma poi vi svegliate; ritornate alla realtà e.. vi accorgete che era solo un sogno. Un altro stupido, ripetitivo, monotono, ma allo stesso tempo così meraviglioso sogno.
Non vi arrabbiate un po’? Con voi stesse.. con il mondo intero.. con i sogni. Non sentito grande senso di amarezza nel dover rendervi conto che queste sono solo le vostre illusioni? Che avete fantasticato ancora una volta su di lui, sempre e solo su di lui?
Gettò il cuscino fuori dal letto e stiracchiandosi si alzò. Dentro di lei quel senso di sofferenza e tristezza, come tutte le volte che si accorgeva che quelli sarebbero rimasti solo sogni che l’avrebbero dolcemente accompagnata ancora per tanto tempo.
Dall’altra parte però quel solito barlume di gioia, di felicità..
“Lasciatemelo almeno sognare!” Si ripeteva tutte le volte.
Se la realtà non è come vogliamo possiamo sempre costruircela, no?
E dove se non nei sogni? E dove se non nelle nostre fantasticherie? E dove se non nei nostri pensieri più segreti, che nessuno o quasi avrà la possibilità di condividere?
Sognare non è un reato.. Chi glielo poteva impedire?
Sorrise. In fondo il giorno tanto atteso era arrivato. Che importanza aveva se tutto fosse stato o meno come nel sogno? Certo.. sarebbe stato bello. Magari sarebbe accaduto veramente. O forse quasi. O forse no del tutto.
Ma in tutti i casi l’avrebbe rivisto.
Ed ora, in quella mattina fredda e un po’ malinconica di settembre, quello che per lei importava era solo ed effettivamente quello: ormai solo pochi minuti la separavano da lui.
Dopo mesi, dopo settimane l’avrebbe rivisto.
Che effetto gli avrebbe fatto?
Sarebbe forse cambiato qualcosa?
Quel ragazzino poco maturo, alto poco più della sua spalla, con occhi marroni e capelli come mille, avrebbe provocato ancora quel miscuglio di sentimenti come sempre? Quell’incapacità di parlare, di sorridere, di muoversi?

 

Qualche decina di minuti dopo, lei era lì. Lo zaino militare in spalla, il trucco appena accentuato ma curato alla perfezione e quelle gocce di pioggia che, nonostante l’ombrello, le rigavano a tratti il viso.
Gli occhi lucidi, felici; il cuore a mille, le gambe molli mentre percorreva quell’ultimo tratto di Via Verdi.
Gli ultimi metri, solo gli ultimi dannatissimi metri.
Tutto come nel sogno. Ma quella volta tutto reale.
Nelle orecchie la cuffia dell’MP3 che le martellava insistentemente il solito motivetto conosciuto fin troppo bene.
“C’è un tempo per i baci sperati, desiderati tra i banchi della prima B.. Occhiali grandi, sempre gli stessi.. Un po’ troppo spessi per piacere ad uno così..”

 

E quando tra la folla di ragazzi lo scorse il cuore fece un balzo.
Anche quando si avvicinò al gruppo di amici e lì salutò, sorridendo. Anche quando lo fissò per un attimo, arrossendo lievemente, e mormorando un timido “Ciao”.
Anche quando la campanella suonò, ammutolendo il chiasso dei ragazzi. Anche quando la professoressa entrò in classe e iniziò a dare il benvenuto.
Sempre. Il suo cuore batteva, i suoi occhi lo fissavano, il suo volto sorrideva.
E quando quella mattina, dopo poco meno di tre ore, tornò a casa non era per niente delusa.
Niente baci, niente abbracci, nessuna scena da film. Neanche un “mi sei mancato”. Non era accaduto niente di quello che aveva sognato, non era accaduto niente di speciale. Una mattina come tante altre? Un’ennesima delusione?
No. Per lei no.
Quando tornò a casa lei era contenta, nonostante tutto.
L’aveva rivisto ed era iniziato un nuovo anno. Un altro lunghissimo anno. La vita può cambiare in qualche minuto completamente.. E vi immaginate cosa può accadere nel corso di un anno?
Tante cose. Forse troppe.
Avrebbe sofferto, ancora? Sicuramente. Avrebbe pianto? Forse.
Ma ci sarebbero stati anche momenti di gioia per lei, Evie, piccola ragazzina eternamente innamorata? Forse. Chi poteva dirlo?
Quando quella sera si addormentò lei sorrideva ancora. Perché in fondo nel suo mondo di illusioni e di fantasticherie Evie era corsa incontro a quel Matteo, insolitamente dolce e innamorato. Perché nella sua testa loro si erano baciati.
Perché in fondo la Evie e il Matteo del mondo dei sogni si amavano.
E.. Nessuno poteva dire che un giorno, magari proprio quando non se lo sarebbe mai aspettato, questo sogno sarebbe diventato realtà. Se non completamente, almeno in parte.
Lei ci sperava.. Per il resto, chi poteva dirlo?

 

FINE CAPITOLO 16

Ok.. I pomodori un’altra volta! Lo so che vi ho fatto aspettare tanto.. Lo so che sono imperdonabile! Ma risparmiatemi.. Se no rimarrete così con il fiato sospeso in eterno! E così è iniziato un nuovo anno per la nostra Evie! Cosa succederà? Eheheh.. Io lo so (anche perché l’ho vissuto IO!)!
Va beh.. Ora vi saluto e vi mando un grande grazie come al solito.. E vi prometto che cercherò di aggiornare un po’ più in fretta!
Bacioni
Vvb
Diddly

  
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