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Autore: p o o    28/11/2010    4 recensioni
Un imprevisto che cambia la vita di Hermione, porterà all'amore o all'odio?
Ennesia Dramione (: (lo so sono un pò fissata)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Il lago era silenzioso, nessun rumore disturbava la quiete di quel posto. Solo i singhiozzi strozzati di una ragazza disturbavano quel silenzio. Hermione Jane Granger stava seduta contro la grande quesrcia in riva al lago e, versando tutte le sue lacrime, ripensava alla serata appena passata.
Aveva trascorso ore con Ginny a prepararsiper quella sera, ogni cosa era stata studiata nei minimi dettagli, ma era stato tutto buttato al vento. Appena entrata in Sala Grande l'avevano guardata tutti con uno sguardo strano, in quel momento non capì, ma poi successe.
In un angolo poco illuminato stavano mano nella mano, il suo migliore amico e, quello che sarebbe dovuto essere il suo ragazzo. Harry e Ron. Non si accorse che le lacrime stavano già scendendo dai suoi occhi e, senza farsi notare, scappò via.
Si era ritrovata così da sola in riva al lago a piangere per quello che aveva visto. Sapeva bene che Harry fosse omosessuale, ma non avrebbe mai sospettato che anche Ron lo sarebbe diventato. In tutti quegli anni passati insieme a Hogwards non aveva mai sospettato niente, anzi, lui le aveva fatto credere di essere interessato a lei.
Mentre pensava a tutti i momenti passati con i due ragazzi non si accorse che qualcuno la stava osservando. Sentendo uno sguardo su di se Hermione si girò per capire chi fosse a fissarla. Rimase come paralizzata quando vide due occhi grigi, quegli occhi grigi. Non ebbe il tempo di pronunciare una parola, che lui la precedette.
" Ehilà Mezzosangue, come mai sei qui da sola la sera del ballo? Non c'è Lenticchia a farti compagnia?!, la guardò con un'aria maliziosa e attese una sua risposta.
" Furetto, potrei chiederti la stessa cosa. Comunque Ron ha un'altra persona alla quale fare compagnia. E tu, perchè non sei col Carlino? Avete litigato per caso?"
Draco si stampò il suo solito ghigno sulle labbra e le rispose, " E perchè mai dovrei risponderti, Mezzosangue? Comunque, dato che sono magnanimo, ti dico solo che Pansy non è più la mia ragazza e, quindi, non mi gira più intorno."
Hermione rimase un attimo in silenzio, ma poi gli disse " Beh, effettivamete la Parkinson è sempre stata troppo affettuosa ma, in fondo, mica ci devo stare io con lei", fece una pausa e poi riprese a parlare " Comunque ora devo andare. E' stato quasi piacevole passare del tempo con te. Ma forse sei sotto Imperius, per questo seicosì loquace."
Draco la guardò e le rispose " Si, devo dire che non sei così pessima come pensavo ma, scommetto che tornerà tutto come prima. Non illuderti, resteremo per sempre Malfoy e Granger. Non cambierà mai niente. Ricordatelo". Detto questo si alzò e si incamminò verso l'interno del castello.
Hermione rimase a fissare la figura di Malfoy allontanarsi e dovette ammettere che, quel ragazzo odioso che aveva preso in giro per sette anni, ora era diventato molto più elegante e bello. Rimaneva lo stesso il bastardo di sempre, ma ora lo guardava con occhi diversi. Era, per così dire, cambiato.
Ormai chiunque sapeva la scelta di Malfoy, aveva rinunciato a tutto pur di non diventare unoo schiavo di Voldemort e di suo padre, ed Hermione aveva smesso di guardarlo come un ragazzo cattivo da quando aveva rifiutato il marchio nero.
Si decise di ritornare al castello per incominciare il suo turno di ronda. La festa era ormai finita da tempo e, ormai, tutti dovevano essere nei loro dormitori. Mentre girava per i corridoi si accorse che da una piccola stanza proveniva una luce molto debole. Incuriosita si avvicinò alla porta, ma subitò se ne discostò.
Seduto di fronte alla finestra stava Draco Lucius Malfoy, il suo viso era ancora più pallido del normale ma, sopratutto, i suoi occhi trasmettevano una tristezza enorme, troppo grande per lui. Hermione si rese conto che, nel momento in cui riconobbe Draco, il suo cuore iniziò a battere forte, facendola arrossire di colpo.
Una leggera corrente d'aria fece cigolare la porta e Draco si girò subito verso di essa. Era lì.
Nascosta dietro alla porta, Hermione cercava di non farsi scoprire. Draco si avvicinò verso di lei e le chiese "Che cosa ci fai tu qui? Non dovresti essere già nel letto?" Hermione entrò nella stanza e chiuse la porta; si avvicinò sempre di più a Draco e gli rispose "Si da il caso che io sia caposcuola furetto, e il mio compito dovresti saperlo, dato che lo sei anche tu. Comunque cosa ci fai qui, da solo, nel bel mezzo della notte? E' successo qualcosa?"
Lo guardava fisso negli occhi, in modo da fargli capire che con lei poteva sfogarsi. Non le importava se aveva ricevuto per sette anni solo insulti e derisioni, avrebbe aiutato Draco Lucius Malfoy, che lui l'avesse voluto o meno.
Per una frazione di secondo i loro sguardi si incatenarono e, Draco capì che poteva fidarsi.
"Sai, mi fa un pò strano avere una conversazione quasi civile con te, però sei l'unica con cui vorrei parlare. Ti ho osservata molto in questi anni, in particolare questo e, devo dire che, sei cambiata molto, sei diventata quasi carina. Adesso non ti montare la testa, ma quando una cosa è palese non si può ignorare."
Per tutto il suo discorso l'aveva guardata negli occhi, l'aveva vista arrossire e, involontariamente, un sorriso gli si disegnò sulle labbra. Lei abbassando lo sguardo gli rispose "Non pensavo che potessi essere così... gentile? Mi sento quasi onorata di aver ricevuto un tale complimento, specie da te, che sei veramente restio in questo genenre di cose. Questa però non è una novità, in effetti io l'ho sempre saputo che non eri quello che facevi vedere agli altri e, per questo, io non ti ho mai odiato. Si, mi sei sempre sembrato un arrogante e viziato serpeverde, ma non ti ho mai odiato. In fondo noi non abbiamo mai avuto discussione seria e, per questo, non posso giudicarti. Devo ammettere, però, che non mi dispiacerebbe provare a conoscerti. Sei un ragazzo molto complicato, ma a me piacciono le sfide".
Draco rimase per tutto il tempo con quel suo ghigno sulle labbra ma, in effetti, doveva ammettere che la Granger aveva ragione. Tutti gli insulti che le aveva rivolto erano frutto solo di un'antipatia superficiale, dettata da pregiudizi e influenze della sua famiglia. Non aveva nessuna prova del suo reale odio verso la ragazza. Era convinto, inoltre, che la Granger fosse una ragazza molto sveglia e, sopratutto, difficilmente persuadibile. Sapeva ragionare con la sua testa e, non si lasciava influenzare da niente. Avrebbe veramente voluto conoscerla meglio. Cominciò ad avvicinarsi sempre di più a lei e, quando fu poco distante dal suo viso, incatenò il suo sguardo con quello di Hermione. In un sussurro le disse "Sei una persona interessante Granger, molto più di Lenticchia o Potter e, vorrei capirti meglio. Diciamo che sarà una conosenza disinteressata, così potremo veramente capire se la nostra è un'antipatia spassionata. Che ne dici?" Hermione gli sorrise sinceramente e annuì.
Il viso di Draco era ormai vicinissimo a quello di Hermione e le loro labbra ci misero poco a sfiorarsi. Draco sentì un enorme calore, le labbra di lei erano soffici e delicate, il suo respiro era leggero ed irregolare, poteva sentire benissimo il suo cuore battere forte e, anche il suo era impazzito. Hermione non riusciva a credere a quello che stava succedendo, ma non riusciva a trovare la forza per staccarsi da lui.
Le loro labbra incominciarono a muoversi lentamente e, quel casto bacio, si trasformò in un bacio carico di passione e desiderio. Quando Draco si accorse di dover respirare si staccò da Hermione, con molto dispiacere da parte di entrambi. Hermione aveva le guancie arrossate e il respiro corto, non aveva mai provato delle sensazioni come quelle, era stato un bacio fantastico e, ne era sicura, ne avrebbe voluti molti altri.
Draco ritornò a guardare Hermione col suo solito ghigno divertito e le disse "Sai, ora sono proprio convinto che la nostra sia la più bella antipatia disinteressata che io abbia mai avuto".
Hermione gli sorrise e, prima di baciarlo ancora, gli rispose " La penso assolutamente come te e non mi dispiace affatto!"

   
 
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