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Autore: TonyCocchi    28/11/2010    4 recensioni
A volte essere circondati da ragazze può essere un guaio, specie se una pozione capita per sbaglio nel posto sbagliato! Pazza e divertente avventura con la nostra gilda preferita!
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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fairy tail fic raijinshuu

Ciao a tutti, cari lettori! Innanzitutto un bel grazie a tutti voi, quelli che commentano e quelli che non lo fanno, perché grazie a voi questa fic, coi suoi primi tre capitoli ha già superato le 100 letture! Mi raccomando, consigliatela, o consigliate Fairy Tail, così saranno ancora di più a potersi godere questo mio nuovo entusiasmante lavoro!

Come preannunciato questo capitolo tratterà principalmente dei Raijinshuu, Freed, Bixlow ed Evergreen (di quest’ultima ho postato un mio OC, sua figlia, su deviantart, andate a vedere)!

Riusciranno a scovare l’amico di Makarov che gli ha procurato l’origine della disgrazia del povero Gazille, costretto in una stanza non insonorizzata dalle urla delle sue ammiratrici? Vediamo un po’ cosa combinano!

Buona lettura, commentate!

 

PS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!

PPS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

 

 

 

Una città importante come Magnolia non poteva non possedere una fornita e prestigiosa biblioteca. Questa si trovava in una piccola piazza a metà strada tra la Gilda e la Cattedrale di Caldia.

Makarov, portando con sé Levi, Lucy, Wendy, Charle e Olietta vi giunse poco prima del calar del sole di quello stesso giorno: malgrado la situazione fosse relativamente sotto controllo, e nemmeno delle più gravi, il vecchio mago non aveva intenzione di perdere tempo.

Era una bella struttura, i cui colori e il cui stile architettonico non stonavano con quelli del resto della città, ma anzi vi spiccavano per la bellezza dei dettagli. Il piccolo gruppo di Fairy Tail trovava ad accoglierlo una scalinata di bassi gradini, al termine della quale vi era un portone in legno ancora più maestoso di quello della gilda, onorato ai due lati da alte colonne in marmo rosso. Le ragazze erano strabiliate ed approfittavano della sosta del master per una lunga occhiata.

“Adoro venire qui!” rise Levi, per la quale il posto era, più che familiare, praticamente una terza casa (dopo la sua e Fairy Tail ovviamente!).

“Eppure, cara la mia Levi, non siamo venuti qui per i soliti scaffali che consulti tu. Le informazioni che cerchiamo si trovano, insieme ad altre sui maghi del passato ed incantesimi ritenuti pericolosi o potenzialmente tali, in una sala al piano superiore, dove solo a certi maghi è consentita la consultazione.”

“Wow! Quindi ci saranno tanti scaffali zeppi che non ho ancora mai visto!” –fece strabiliata la lettrice più appassionata e rapida di Fairy Tail alzando gli occhi ai finestroni del secondo piano- “E non mi dica Master che lei è uno di quei maghi a cui è permesso!”

“Umpf! Naturalmente!” –disse rivolgendo un sorriso alle sue adepte- “Dopotutto sono uno dei Dieci Maghi Saggi, per questo posseggo la tessera della biblioteca degli Arcani Passati, dove solo maghi assolutamente fidati possono fare ricerche.”

“Ma sentite il master quanto si vanta!” fece Olietta scherzosamente.

Il vecchietto allora sdrammatizzò con una vocina scema e una faccia dello stesso tipo: “Oh, su, che male c’è a darsi un po’ di ariette ogni tanto? Lo sapete che in fondo sono un tipo modesto.”

Lucy, da dietro le sue piccole spalle, gli lanciò un’occhiatina furba: “Sarà, ma non può negare la gran bella figura che ci fa a farsi venire in giro circondato di ragazze belle come noi!”

Un complimento alle amiche e a sé stessa già che c’era.

Makarov diede due finti colpi di tosse: “Ma perché dovete sempre pensare che io abbia secondi fini? Vi ho portate con me perché ritengo possiate essere più al sicuro al mio fianco: alla gilda c’è Gazille in quarantena, ma con lui non si può mai essere troppo sicuri.”

“Dice benissimo!” fece la gattina bianca annuendo vigorosamente.

La piccola Wendy alzò gli occhi al cielo, ricordandosi di quando quella mattina la sua amica l’aveva afferrata per un braccio e trascinata via per salvarla dall’Incanto Capidus. In particolar modo ricordava una botta sulla testa che aveva preso mentre volavano via: quell’insegna era nuova e il legno era ancora bello solido!

A volte ad essere troppo premurosi si finisce con l’essere controproducenti!

“Inoltre così potrete darmi una mano, specialmente tu Levi.”

Levi tirò fuori dalla tasca un fodero bianco ed inforcò in un lampo i suoi occhiali da lettura, un simpatico ed utile articolo magico che consentiva a chi li indossava di leggere e assimilare ad altissima velocità. L’amore per la cultura della ragazza avrebbe poi dato un’ulteriore spinta al loro lavoro, e forse, prima del calare completo del sole, avrebbero trovato tutto ciò che c’era da sapere sull’Incanto Cupidus.

“Sono pronta! Grazie di avermi portata con sé Master, non vedo l’ora di visitare questa sala esclusiva di cui parla!”

Makarov fece loro strada, avviandosi con maestosità verso la porta di quel luogo dei mille saperi.

 

Due minuti dopo…

“COME SAREBBE A DIRE CHE LA MIA TESSERA è SCADUTA?!?!?!?!?”

“Non urli in una biblioteca, master!” pregò Wendy, intimorita da quell’escandescenza.

La bibliotecaria al bancone, ultimo ostacolo tra loro e la sala con i tomi da consultare diede al povero master il più brusco e il meno elegante degli stop!

“Mi spiace signore.” –disse senza nemmeno guardarlo negli occhi, troppo occupata a trascrivere sul suo registro- “A quanto ci risulta lei non richiede il rinnovo di questa tessera al Consiglio della Magia da almeno sei anni. Di conseguenza lei può essere un Mago Saggio, un santone, un sapiente senescente, un gran maestro dall’attraente seguito o chi vuol lei, ma non posso farla entrare.”

L’altera bibliotecaria dalla intellettuale crocchia mosse un dito e un cordone di pesante velluto magicamente si sollevò e si agganciò al suo anello, sbarrando loro la via.

Come non bastasse la superba figuraccia che già aveva fatto, per via della sua altezza era costretto a restare aggrappato al bancone con i piedi che penzolavano a mezz’aria!

Il vecchio tappo incavolato che digrignava i denti e la cui pelata pulsava di vene di rabbia, in quelle condizioni poi, aveva del tutto cancellato il piccolo ma maestoso e sicuro master di gilda agli occhi del suo femminile e ora sghignazzante seguito!

“Ih ih ih! Sei anni? Lei non è poi un tipo così acculturato come pensavo, eh Master?” scherzò Lucy coprendosi un poco le labbra.

“NIENTE VERO! Io leggo molto! Consulto poco questi libri: ho solo avuto altre cose per le mani e me ne sono dimenticato!”

“Lasciatelo stare, alla sua età qualcosa può sfuggire.”

Wendy lo aveva detto con innocenza e in sua difesa, ma per lui non fu per niente gradevole sentirlo.

Levi smise si ridere: “Si, però in questo modo io non posso leggere… cioè, non possiamo trovare le informazioni che ci servono.”

“Faccia qualcosa, master!” lo pungolò Olietta.

“CI STO PROVANDO!” gridò istericamente il vecchio girandosi di botto, e rischiando anche di perdere la presa e cascare col sedere per terra!

Purtroppo di fronte a sé aveva una irreprensibile guardiana che recava scritto in fronte: << Niente eccezioni >>. Con l’aria sprezzante con la quale continuava ad ignorare il celebre mago che aveva di fronte trasudava intelletto e rispetto delle regole da tutti i pori!

“Grrr… Senta, signora…”

“Signorina.” corresse lei.

“Ci credo…”
“Come scusi?”

“Credo che quello che sto cercando di dirle sia: come faccio a rinnovare la mia tessera cosicché io possa consultare quei libri lì dentro?” bofonchiò Makarov nel tentativo di tenere basso e calmo il tono di voce!

“Beh, tanto per cominciare riempia questi.”

E come dal nulla fece comparire alcuni moduli pronti per la combinazione. Makarov prese al volo una penna lì a disposizione: “Bene, e poi?”
“E poi paghi la mora per i sei anni di ritardo nel rinnovo.”

Trattieniti, si disse, trattieniti con tutte le tue forze: se spacchi la penna poi ci metterai ancora più tempo!

“Beh, non ci resta che aspettare.”

“Lucy, che stai facendo?”

La bionda inorridì vedendo che le sue mani stavano “lucidando” un bicchiere invisibile!

Risolse tutto dandosi uno schiaffetto sulle dita e rivolgendo all’amia un sorrisone: “N-niente!”

Charle sbuffò e unendosi all’attesa si affacciò alla finestra. Il sole scendeva sempre più e l’atmosfera fuori aveva già il calore del tramonto, mentre loro erano momentaneamente bloccati. E dire che avrebbero dovuto sbrigarsi in fretta!

Rifletté un po’ tra sé e sé: << Domani mattina quei tre che chiamano Raijinshuu raggiungeranno Harujion. Chissà se per loro sarà più facile, e speriamo che il loro non sia un viaggio a vuoto. >>

 

Mezza giornata di viaggio per raggiungere Harujion, pernottamento in una pensione, sveglia presto, e subito alla zona del porto, centro vitale della città, dove si svolgeva l’evento che richiamava ogni volta centinaia e centinaia di maghi.

Malgrado la rapidità con cui si erano mossi da Magnolia, i tre si ritrovarono di fronte una brutta sorpresa.

“Oh, cielo…”

“Eppure ci siamo mossi di primo mattino apposta!”

Certo è una buona pensata quando si ha fretta o non si vuole restare immischiati nella ressa. Ma da quel che vedevano quella pensata dovevano averla avuta tutti!

Qualche passo oltre i colorati festoni dell’arco di benvenuto già partiva una distesa inaudita di folla: chi si muoveva da uno stand all’altro, chi cercava di farsi largo per accaparrarsi i pezzi migliori, chi semplicemente cercava di fuggire da quel caos ritrovandosi però inesorabilmente circondato! A contribuire c’erano poi il parlottio della folla e lo scalpiccio di migliaia di passi, le urla promozionali dei venditori, gli schiamazzi delle contrattazioni, le urla furiose di chi non vuole cedere a nessun costo un magnifico esemplare di tappeto volante, anche se di seconda mano! E poi oggetti magici che si attivavano volontariamente e non, palloncini sguinzagliati, piccole esplosioni provenienti dalle mercanzie esposte…

Dal mare e le navi attraccate alla loro sinistra fino alle case che delimitavano il porto alla loro destra era quello che gli occhi e le orecchie offrivano alla loro demoralizzante sconcerto.

E i tre osservavano, come tuffatori da uno scoglio, quella tempesta in cui dovevano a malincuore gettarsi.

“E… dove sarebbe di preciso?” chiese Bixlow grattandosi il capo.

Free frugò nel taschino della sua blusa: “Il master mi ha spiegato che la via principale del gran mercato della magia di Harujion, quella cioè dove ci troviamo noi adesso che siamo appena entrati, è tagliata da varie vie trasversali, lungo le quali sono disposti gli stand dei vari mercanti. Queste vie sono denominate in base ai colori, e il suo amico si trova nella via Rossa, che secondo questa piccola mappa del mercato di quest’anno che mi ha dato dovrebbe essere…” –diede un’occhiata al foglio, cercando poi riscontro nella realtà aguzzando la vista- “A circa cento metri davanti a noi e poi a destra per un altro piccolo tratto. Non è poi così lontano.”

“Cento metri, come no.” -ripeté Evergreen- “Cento metri da percorrere su cinque centimetri calpestabili di strada! Questa folla la copre praticamente tutta! C’è più gente qui che ai saldi di fine stagione nel mio negozio d’abbigliamento preferito!”

Freed con noncuranza arrotolò la mappa e la rimise in tasca: “Comunque sia dobbiamo farci largo e trovare l’uomo che ha dato al master quella infausta pozione. Lui e la gilda contano su di noi, e una volta che i Raijinshuu partono per una missione la portano al termine alla perfezione, a qualunque costo.”

Bixlow chinò il capo: “Già… A qualunque costo...”

Evergreen fece lo stesso: “Era quello che diceva sempre lui…”

“……”

Dopo qualche attimo di raccoglimento…

“CI MANCA TANTO LAXUS! SIGH!” esplosero in coro!

Anche i “bambini” di Bixlow si unirono in lacrime a loro: << Tanto-Tanto-Tanto! >>

Freed fu il primo a tirarsi su: “Ragazzi, riprendiamoci!”

Bixlow si soffiò sonoramente il naso e fece poi per restituire il fazzoletto alla compagna.

“Tienitelo!” rispose prontamente lei allontanandosi disgustata!

“Muoviamoci!” disse Freed volgendo una mano in avanti come un capitano alla sua truppa, pronta ad agire.

I tre Raijinshuu si lasciarono inglobare da una risacca di maghi, maghe e sfortunati trascinati lì a forza, avanzando incerti, cercando di aprirsi un varco con ripetuti “Permesso”, “Scusi” e simili, oltre che con qualche spintone.

Avanzando, Evergreen a momenti venne colpita dalla gabbietta di un grosso lucertolone, scivolata ad un piccolo avventore troppo carico per la sua stazza!

“Non faremmo prima se li trasformassi tutti in statue? Proseguire sarebbe meno difficoltoso.”

“Evergreen, che cosa ti ho detto riguardo il pietrificare?” la rimproverò lui, continuando a scostare schiene e ad evitare di pestare piedi dinanzi a sé.

“Che devo farlo per un buon motivo…” –sbuffò la donna- “A me questo sembra un buon motivo.”

“Le resse saranno fastidiose, ma alla fine ce se ne esce sempre.” Ribatté il mago dai capelli verdi.

“Non esserne troppo sicuro.” –lo apostrofò un uomo dall’aria assonnata e dalla barba ispida- “Io sono qui da ieri mattina e ancora non sono riuscito a tornare a casa! Sigh!”

Evergreen e Freed si fermarono a guardarlo oltrepassarli stancamente…

“… Allora? Pietrifico tutti?” domandò mettendo mano agli occhiali.
“Evitiamolo. Bixlow, tu che sei il più alto di noi dovresti riuscire a vedere oltre la folla, dico bene?”

Immersi in una selva di bordoni, alti cappelli a punta, cataste di pacchi, bandiere, tendoni e altro si vedeva ben poco di ciò che c’era davanti.

“Bixlow?”

Anche Evergreen si accorse finalmente della sua assenza: “Ma dov’è?”

Guardandosi intorno per fortuna lo riconobbero subito intento a lustrarsi gli occhi davanti una bancarella!

“UUUUH! Guardate bambini! Quanti bei pupazzetti! Ci sono anche quelli con la testa molleggiante!”

<< Boing! Boing Boing! >>

“Ne vuole uno, signore?” domandò la vecchia dietro il banco.

“Uno? Almeno tre! Così li regalo anche ai miei compagni!”
“Bixlow!” gridò Evergreen facendolo voltare.
“Ma si può sapere che combini?” –lo guardò torvo Freed- “Non siamo qui per fare compere!”

L’inquietante gigante si sbrigò ad allungare le monete: “Scusatemi, è che non ho potuto non venire a dare un’occhiata! Guardate! Ne ho presi anche per voi!”

Così i Raijinshuu proseguirono in quella selva di gente arricchitisi di tre pupazzetti con la testa a molla: un canarino per Evergreen, un camaleonte per Freed e un rospo per Bixlow!

“Umpf, se non altro mi hai scelto un animaletto esteticamente valido.” ridacchiò la ragazza dando un colpetto alla testa del suo regalino.

“A te è piaciuto il tuo Freed?”

“Bixlow, piantala! Questa qui è una missione per conto della gilda: siamo qui solo per trovare quel tale Rufus, non abbiamo tempo per le sciocchezze.”

Neanche un attimo dopo aver finito di parlare: “Dov’è Evergreen?”

“?!?!?!?”

Lo spadaccino si squadrò in tutte le direzioni: ora era sparita lei!

Per fortuna Bixlow, non più distratto, ebbe modo di sfruttare la sua altezza considerevole: “Eccola!”

La raggiunsero che trattava con un mercante l’acquisto di una scatolina.

“Questa polverina è quello che fa per lei! Provare per credere!”

Evergreen ne lanciò un pizzico in aria e si ritrovò attorniata da un persistente e incantevole luccichio dai mille colori.

“Meraviglioso!”
“Altroché! Le sue entrate in scena faranno molto più effetto, risaltando fra l’altro la sua bellezza! Una scatolina di Fairy Powder costa solo 1000 jewel!”
“Ne compro tre! È perfetta per una regina delle fate qual sono, ce l’ha anche nel nome!”

“EVERGREEN!”
“Solo un secondo Freed, ho già fatto!”

Lo spadaccino si mollò uno schiaffo in faccia e si disse di portare pazienza: se c’era caduto Bixlow figurarsi se non succedeva anche a lei.

Lo slalom poté così proseguire…

“Come ti sembro?”

Bixlow rispose con un applauso: “Stupenda Evergreen: i luccichini ti donano parecchio!”

<< Brilla! Brilla! Brilla! >> annuirono dietro di lui i bambini in coro.

Evergreen se la rise di gusto e di vanto: “Umpf! Lo so! Riconoscerai anche tu che questo è un acquisto azzeccato, giusto Freed?”

“… Dov’è?”

Il termine dell’effetto luccichini intorno a Evergreen cessò in corrispondenza del suo stupore; prima Freed faceva tanto il rigido ed ora era lui a sparire!

Fra l’altro lo ritrovarono nell’ultimo posto che avrebbero mai potuto immaginare: fermo a pensare davanti a un tavolino pieghevole su cui un tizio stava giostrando con delle carte: “Questa vince, questa perde! Questa vince, questa perde! La mano è più svelta degli occhi, fate il vostro gioco! Questa vince, questa perde…”

Il gioco consisteva nell’indovinare la carta vincente tra le tre coperte che venivano poste davanti e che il mazziere provvedeva a mischiare e confondere.

“Freed! Non lo avrei mai creduto!” inorridì Evergreen, ma l’amico restò impassibile.
“Calmatevi voi due, non è come pensate. Sto solo ragionando un po’. Questo è un classico trucco per spillare soldi alla gente; questo tizio ha persino un complice che ogni tanto vince per dimostrare che è “facile”. Ma a me non la si fa; basta capire che lui cerca di indirizzarti su una carta e puntare, per esclusione a una delle altre due. State a vedere.” disse facendosi avanti sicuro di sé, deponendo un piccolo sacchetto di monete sul tavolino.
“Bene signore! Questa vince, questa perde, questa vince, questa perde… A lei!”

“Umpf, è qui!”
“No, è qui!”

E nemmeno il tempo di guardare la carta rivelata che il tipo aveva già preso i soldi, piegato il tavolino, raccolto il complice e si era dileguato nella folla.

“……”

“Mpfff…”

“Non… ridete…”

Evergreen allora non rise, ma non si risparmiò una frecciatina: “A te non la si fa, eh?”

“Quello imbroglia, è ovvio! Volevo coglierlo sul fatto…”
“E lui ha colto i tuoi soldi!”

Punto una seconda volta, riprese la marcia a grandi passi, spingendo via la gente con molta meno cortesia: “Bah, non fa nulla! Erano spiccio letti! Basta perdere tempo e muoviamoci!”

E gli altri due lo seguirono, sorridendogli dietro!

 

“Lo stand di Rufus non è più qui?!”

“Proprio così.” –rispose un grasso mercante mentre risistemava i suoi articoli sui banchi- “Il vecchio Rufus mi ha chiesto uno scambio di posti per tenersi più vicino alla sua nave, è lì che tiene stoccata la sua roba.”

Sentire di aver fatto una fatica inutile fino a quel momento li demoralizzò non poco.

“E dove si trova ora?”

“Alla fine della via Gialla, proprio sul molo, non potete sbagliare.”

“Un’altra bella scarpinata…” –brontolò Freed controllando il percorso sulla mappa- “Muoviamoci.”
“Sigh! Sono stando di dovermi fare una sottiletta ogni volta che non ho lo spazio per camminare!”
“Allora sbrighiamoci Bixlow, prima finiamo prima smetteremo di star qui a farci spintonare e pestare i piedi. Ma mi raccomando, ora basta distrazioni, intesi?”
“D’accordo.” Risposero gli altri due.

Nel ripercorrere a ritroso il corridoio Rosso, cercare il Giallo lungo la via principale ed attraversarlo tutto ricevettero parecchie tentazioni circondati com’erano da venditori in vena di affari d’oro, ma le superarono tutte con una flemma e una serietà da veri Raijinshuu!

“Signorina, che ne dice di questo stupendo scialle in velluto magico?”

“Vorrai dire velluto da quattro soldi.” rispose sdegnosa dopo solo un’occhiata.

“Un pezzo da collezione! La sfera di cristallo del mago veggente Orbonio a un prezzo eccezionale.”
Freed neanche rallentò il passo: “Spiacente, non ho dei pesci rossi da metterci dentro.”

“Pop-corn! Pop-corn caldo!”
“Uh! Pop-corn!

“BIXLOW!”

“… Sigh…”

Anche i suoi bambini ci erano rimasti male: niente pop-corn!

Freed scosse il capo: meno male che c’era lui a tenere tutti in riga, salvo qualche piccolo incidente di percorso. Mentre pensava così sentì una voce ripetere una certa formula, e le sue ciocche a forma di saetta si drizzarono come antenne!

“Questa vince e questa perde! Questa vince, questa perde!”
“?!?!?!?”

Evergreen e Bixlow si fermarono con lui.

“Scusatemi un attimo…”

 

“Vuole riprovare?”

“Si!” disse il mago dai capelli verdi con ancora più sicurezza della prima volta.

Posato il suo sacchetto di monete, cominciò a tenere d’occhio le carte. Ovviamente non servì a nulla: anche stavolta la carta non era quella giusta e lo svelto mazziere stava per ripiegare il tavolo e svignarsela con complice. Tuttavia Freed si era premunito piazzano una barriera magica intorno a loro con la seguente regola:

<< A chiunque imbrogli all’interno di quest’aria spunterà un forte attacco di orticaria  >>

I due imbroglioni, ricoperti di bolle e piegati dal prurito, furono costretti a sventolare bandiera bianca!

“Vergognatevi. Non solo ve la svignate senza nemmeno dare il tempo di controbattere, ma usate persino carte magiche che cambiano la figura a discrezione dell’utilizzatore, sicché vincere è impossibile!”

Il Raijinshuu aveva fatto inginocchiare i due bari in segno di scuse, sguainando la sciabola per risultare più convincente.

“Sigh, ci perdoni signore!” si inchinarono profondamente i due.

“Ma poi, usare carte magiche in un mercato pieno zeppo di maghi; chi volete che ci caschi?”
“Se posso esprimermi…” –disse il complice alzando gli occhi- “In effetti nessuno si è fermato a giocare… solo lei ci è cascato.”

“Ih ih ih!”

“Uh uh uh!”
<< Ah ah ah! >>

Freed arrossì quanto la sua blusa: “Non ridete! L’ho fatto in segno di sfida e lo sapete! In quanto a voi due, mi avete tediato anche abbastanza: restituitemi i miei soldi e non chiamerò le autorità. Inoltre vi consiglio caldamente di eclissarvi all’istante.”

“… Che?”
“Sparite prima che mi arrabbi sul serio!” si spiegò il mago in modo più chiaro, sicché i due gli lanciarono il suo sacchetto di spicci e corsero più lontano possibile!

Freed rimise la sottile ed elegante spada nel fodero: “Bah! Brutti, imbroglioni e pure ignoranti.”

Come si faceva a sembrare cool sfoggiando un forbito eloquio con certa gente?
“Beh, pure tu d’altronde, con certi paroloni… Tediato, eclissarsi…” scherzò l’amica.

“Eclissarsi: forma intransitiva di Eclissare, espressione in senso figurato che sta per persone che svaniscono, si tolgono dalla circolazione, in questo caso usato in senso di minaccia.”

“……”

Bixlow incrociò le braccia: “Solo perché parlo con bambole e pupazzi non vuol dire che io sia scemo o ignorante.”

<< No-no-no! >> confermarono gli svolazzanti pargoli.

“Nessuno lo ha mai pensato Bixlow. Dai, muoviamoci ora.” disse dandogli una pacca sul braccio.

Nel girarsi notò un uomo provenire da dove stavano dirigendosi, ed anche se camminava normalmente annaspava in maniera vistosa.

“Mi scusi, buon uomo, cosa le è capitato?”
“Anf… anf… Non ho mai incontrato nessuno più sordo di quel tizio! Anf… anf… Per comprare un paio di cose ho dovuto strillare in continuazione! Coff coff!

“Umpf, bene! Vuol dire che siamo sulla strada giusta!” disse Freed per innalzare il morale del gruppo.

Bastava seguire quelli a corto di fiato!

 

La via Gialla terminava su uno dei moli del porto di Harujion. Lo stand che cercavano erano l’ultimo sulla destra: era molto grande ed era coperto da un tendone verde, sotto il quale c’era già una bella torma di avventori. E quelli che se ne andavano a mani piene avevano tutti la lingua da fuori o una brutta tosse secca; non c’erano dubbi.

“Guarda che fila. A quanto pare questo Rufus vende della bella roba.”

“Si, Evergreen, ma se dovessi rispettarla ci metteremo una vita, e ricordiamoci che la nostra è una missione prioritaria. Dobbiamo parlare subito con questo amico del master.”

“Li pietrifico?”

“Evergreen…”
“Uffa! Allora che hai in mente?”

Sguainò la spada: la mulinò rapidamente in aria, facendo attenzione a non colpire nessuno. Quando ebbe finito, le persone davanti a loro sentirono come una forza invisibile trascinarli indietro! Uno dopo l’altro vennero tutti sbalzati via verso gli stand vicini!

“Umpf! Solo persone di nome Freed Justine, Evergreen, Bixlow e Rufus possono entrare in quest’area; le altre verranno respinte.”  recitò sprezzante.

Era la regola che aveva usato in quel frangente per il suo incantesimo di barriera. In quel modo inoltre potevano parlare liberamente e quanto volevano senza che nessuno venisse a interromperli.

I tre Raijinshuu penetrarono senza alcuna difficoltà attraverso l’area, mentre gli ultimi clienti, sbalorditi, erano trascinati via lamentandosi dell’increscioso trattamento!

“Tsk! Cosa non si fa al giorno d’oggi per scavalcare in una fila!” mormorò sdegnata una grassa signora mentre volava via come una piuma.

Il trio si diresse subito verso il tendone, dove alcune casse poste in fila formavano come un bancone. Sugli scaffali dietro di esso si poteva osservare ogni tipo di mercanzia, ma del gestore neanche l’ombra.

I tre avanzarono con circospezione tra gli articoli, guardandosi intorno, seguendo un rumore di carabattole spostate, finché trovarono chi cercavano. L’amico di Makarov era un vecchietto molto basso, ma all’apparenza anche energico per come si muoveva senza sosta, apparentemente intento ad una specie di inventario di tutte le sue cianfrusaglie. Aveva un paio di lunghi baffetti brizzolati e portava in testa una grossa tuba verde molto consunta.

“Scusi, signore.”

Questi prese un piede di porco da un sacco e cercò di adoperarlo per scoperchiare una cassa molto più grossa di lui, ma la scarsa altezza e la poca forza gli rendevano le cose difficili.

“Il signor Rufus, presumo. Ci scusi se la disturbiamo ma dovremmo urgentemente parlare con lei.”

Il vecchio, dopo essersi fatto rosso per lo sforzo, aveva aperto la cassa e ci si era infilato dentro con in mano penna e cartella, controllando meticolosamente il contenuto e tirando fuori le imbottiture in eccesso. Era così assorto nei suoi affari che sembrava che per lui il mondo esterno non esistesse.

“Beh, sapevamo che era duro d’orecchi.”

Evergreen, spavalda, lo sospinse leggermente indietro: “Ci penso io ad attirare la sua attenzione: sordo o non sordo è pur sempre un uomo, e io ho un certo fascino!”

Inoltre le dava occasione di provare il suo acquisto: gettò in aria un pizzico della polverina, e così avvolta da un pigolante luccichio, si mise in posa ed abbassò di un tono la voce per renderla ancora più stuzzicante.

“Scusi, signore, non avrebbe un minuto da dedicarmi?”

 

Il rumore delle cianfrusaglie smosse dal vecchio fu l’unica risposta.

 

“……”

Bixlow e Freed si guardarono preoccupati. Evergreen diventava pericolosa quando si sentiva ignorata, e i suoi fatati luccichini stavano trasformandosi in fiamme!

“GRRRRR! NESSUNO HA MAI OSATO TANTO!”

Aveva già sguainato il ventaglio, ma Bixlow le acchiappò il braccio prima che facesse pazzie.

A Freed non restò che andare a bussare direttamente sulla spalla del mercante.
“AAAAAAAH!”

Spaventato era caduto dentro la sua stessa cassa!

“Mi scusino, signori clienti, ma avreste potuto chiamarmi!”

“Ci abbiamo provato.”

“Trovato? Trovato cosa? Ah, ho capito! Avete trovato me! Ma certo! Non siete gli unici che vengono di lontano apposta per dare un’occhiata alle mie meraviglie! Le sto ancora finendo da scaricare dalla mia nave, ma date pure un’occhiata.” disse, chiedendosi contemporaneamente dove fossero finiti tutti gli altri clienti…

Freed capì che bisognava prepararsi ad una lunga serie di fraintendimenti: “A dire il vero non siamo qui per fare acquisti. Ci manda il suo amico Makarov” disse a voce alta, senza però esagerare.

“Macaco? No, mi spiace, per principio non vendo animali, mi fanno tanta pena nelle gabbie.”

“Ho detto Makarov! Makarov!”

Vedendolo sbracciarsi tanto, Rufus si mise in punte di piedi e gli porse un orecchio: “Che dice?”

“CI MANDA IL SUO AMICO MAKAROV! E in quanto a voi due non pensate che dovrò essere io l’unico a sgolarmi: faremo a turno!” disse, avendo già capito l’andazzo!

“Ah, ma certo! Makarov! È venuto qui giusto l’altro ieri!”

“Si, lo sappiamo.”

“Lo amate? Beh, naturale, è una gran brava persona!”

“Mi scusi.” –domandò Bixlow gridando- “Ma perché non usa uno di quei cornetti acustici?”

“Mi hai preso per una pasticceria ragazzo? Dubito che troverai dei cornetti qui al mercato, però ho visto un venditore di pop-corn venendo qui…”
“CORNETTI ACUSTICI!”

<< Sordo! Sordo! Sordo! >> lo aiutarono i bambini.

“Ah, quelli! No, figliolo, quelli sono per i sordi.”

“……”
“Io sono solo un po’ duro d’orecchi!”

I tre Raijinshuu capitombolarono con la schiena a terra!

Ci vollero cinque minuti per convincerlo che non erano interessati proprio a nulla della sua roba, e altri cinque per fargli capire che aveva commesso un errore nell’ordinazione del loro master. Al termine di quei dieci minuti, i tre Raijinshuu erano già stanchi nonostante gridassero a rotazione!

“Uh, capisco! Brutta roba… Makarov è un buon cliente oltre che un buon amico, sono molto dispiaciuto, credetemi. E che cosa gli avrei fornito per errore?” disse piazzando sulle casse alcune pianticelle fiorite, una delle quali addentò la sua tuba portandosene via un pezzo, mentre un’altra, buongustaia, stava dirigendosi verso una pozione incustodita.

“Una boccetta di Incanto Cupidus.” disse Freed, di cui era il turno.

“Incanto Pruritus? Uh uh uh! Ora capisco! È da ieri che si gratta le chiappe, vero? Era molto in voga ai nostri tempi per fare scherzi. Che strano però, non ricordo di averla avuta tra le mani di recente.”

“No, Incanto Cupidus!”
“Stupido a me?! Ma come ti permetti!”
“CUPIDUS! CUPIDUS! HA PRESENTE L’ANGIOLETTO CHE VA IN GIRO A FARE INNAMORARE LA GENTE?!?!?”

Bixlow, dietro di lui, lo sostenne mimando un arciere e poi un tipo che si teneva il cuore sospirando.

“Ah, si, quella me la ricordo! Così quell’articolo era un errore…”
Freed, contento che avesse capito, restava ugualmente oltraggiato dal fatto che, per quanto sordo, Rufus non si fosse chiesto cosa se ne facesse il suo amico di un intruglio tanto pericoloso: “Già, e così ora la nostra gilda è nel caos. Ma lei, visto che conosce bene il master, perché gli ha fornito una simile pozione?”

“Beh, effettivamente la cosa mi ha stupito: Makarov non hai ricorso a mezzucci con le pollastrelle, eh eh eh! Sinceramente, pensavo che un pezzo grosso della magia come lui, Maghi Saggi e tutto, volesse quel raro esemplare per tenerlo sotto chiave per impedire finisse in mani sbagliate o roba simile. So che è una magia pericolosa, ma con le pozioni in fondo basta stare attenti che le boccette non finiscano dove non dovrebbero.”

CHOMP!

Per l’appunto la piantina che si era sbevazzata la boccetta incustodita di poco prima era cresciuta di un metro in altezza ed aveva ingurgitato uno dei bambini di Bixlow!

“AAAAAARGH! SPUTALA BEGONIA TROPPO CRESCIUTA! SPUTA IL MIO BAMBINO!”

<< Sputa! Sputa! Sputa! >>

Rufus, non desiderando che la sua vegeta merce si rovinasse, provvide velocemente: con una semplice piuma fece il solletico alla pianta facendola ridere finché il “bambino” non uscì fuori, tornando tra le mani di un risollevatissimo Bixlow e tra le feste dei suoi fratellini.

Come onesto venditore era costernato: “Accidenti, ma come ho fatto a sbagliarmi così? Portategli le mie scuse, e ditegli che vale la garanzia soddisfatti e rimborsati, è il minimo.”

Ora che si erano spiegati erano riusciti a farlo stare fermo. Già ci sentiva poco, figuriamoci quanto capiva facendo più cose contemporaneamente.

“Errare è umano.”
“UN NANO?!?!? Tsk! Come si sta lassù, “Perticone”? Si vedono bene i gabbiani?”

Bixlow alzò le mani in segno di scuse: “Ma no, ha frainteso!”

Proprio come Makarov, anche quel Rufus aveva un’insolita energia nonostante l’età.

“La prego, signor Rufus, la situazione è seria: la pozione è finita tutta su un nostro compagno e alcune nostre ragazze si sono innamorate di lui, e c’è il rischio serio che si facciano a pezzi pur di ottenerlo. Deve dirci tutto ciò che può su quella pozione, da come l’ha avuta a qualche effetto collaterale che conosce, o, se esiste, un modo per cancellarne gli effetti.”

“…… eh?”

E qui le braccia di Freed cascarono: “… Dimenticavo con chi è che sto parlando! Sigh! Ragazzi, datemi una mano!”

Bixlow e Evergreen tentarono allora ad accompagnarsi coi gesti e a scandire bene le parole.

“LEI…”
“DIRE…”
“NOI…”
“COSE SULLA POZIONE… GLU GLU! CAPITO?”

“CHE FA INNAMORARE…”

Sentendosi osservati i due si girarono che ancora mimavano un angioletto arciere e una bevuta: il loro tentativo di farsi comprendere aveva attirato un paio di curiosi che li stavano guardando come si guardano dei clown fuori programma…

“……”

“……”

“… SPARITE! FAIRY MACHINE GUN:LEPRECHAUN!”

Le bombe scagliate dal ventaglio della maga allontanarono gli spettatori, ma non il pesante senso di figuraccia! 

“Ehi, non spaventatemi i possibili clienti! Piuttosto, non volete chiedermi cosa so su quella pozione?”
“CI STIAMO PROVANDO DA QUASI MEZZ’ORA!” gridarono i tre insieme con gli occhi da fuori!

“Ehi, non gridate! Poi vi viene la tosse, vi si alza la pressione e altre cose spiacevoli.”

“Infatti… Coff! Coff! Coff!”

Rufus allora si mise comodo sulle casse del bancone e cercò di accendersi una pipa, ma uno dei bouquet viventi fu più rapido e si mangiò il sacchetto di tabacco mentre parlava: “Beh, ho poco da dire su quella pozione, se non della fatica che ho fatto per trovarla; per ragioni che potete immaginare, non ne esiste una gran quantità. Tramite un contatto (ho parecchie conoscenze), ho saputo che c’era un tizio che ne aveva una boccetta e voleva sbarazzarsene: ci siamo incontrati a Oshibana una settimana fa, e alla faccia del volersene sbarazzare, quel bellimbusto è riuscito a farmi scucire ben 30000 jewel! Tra l’altro c’era anche un altro concorrente oltre a me che ha cercato di far partire un’asta; per fortuna avendolo contattato io per primo, quel tipo si è quantomeno dimostrato corretto vendendola a me (anche perché così aveva una scusa per alzare ancora il prezzo!).”

“Ha idea da dove proveniva l’uomo che gliel’ha venduta?” chiese Freed continuando a gesticolare.

“Di solito non mi interesso molto delle vite di quelli con cui tratto, ma mi pare fosse originario del sud del regno.”

La si poteva considerare una mezza buona notizia: significava che la pozione non proveniva dall’estero, ma dallo stesso regno di Fiore.

“Penso sia tutto qui.”

“Tutto qui?!” –la Raijinshuu sobbalzò- “Questo è tutto quello che ci può dire? Praticamente è niente!”

“Eh, si, sono perle vere quelle e se si rompe il filo si raccolgono da sole, le vuole? Posso farle uno sconto!” disse avendo capito che quella tipa qualcosina la volesse acquistare.

Non una, ma ben due vene pulsanti esplosero su Evergreen! I suoi compagni subito si attivarono per provare a placarla.

“Calmati Evergreen, per quanto poteva ci ha aiutati, se non sa nient’altro non possiamo certo…”
Evergreen si tolse in malo modo le loro mani dalle spalle: “Calmarmi?!?!? Siamo venuti qui ad Harujion, ci siamo fatti una scarpinata in mezzo a una calca immane in cui mi hanno pestato due volte le scarpette, facendo anche un giro a vuoto, abbiamo trovato il tizio che dovevamo trovare, per farci capire da lui ci siamo fatti venire il mal di gola e un travaso di bile, passando anche per dei cretini, e tutto per niente?! Eh, no, non ci sto!”

“Si, penso di avere tutto ciò che mi ha chiesto, aspetti che vado a prendere la roba! E comunque non si preoccupi, io non discuto mai dei “gusti” dei clienti…”

Gli altri due maghi fecero un passo indietro.
“Freed, penso dovremo portare via Evergreen prima che sia troppo tardi.”

“Temo sia già troppo tardi, Bixlow…” ormai non gli restava che guardare!

“Non voglio acquistare niente, accidenti a lei!”

“Denti? Ma certo, di che le servono? Unicorno? Idra? Coccatrice? Sugli incisivi c’è lo sconto del 30%!”

“GRRR!”

I suoi amici non si aspettavano altro che vederla strangolarlo, ma incredibilmente lei prese un respiro profondo nel tentativo di calmarsi: più che per buone maniere lo faceva per i suoi magnifici ondulati capelli. Si sa che quando ci si stressa cadono!

Si avvicinò ad un passò da lui, facendogli segno di guardare le labbra e parlando più chiaro e scandito possibile: “Dobbiamo capire se c’è un sistema per disincantare l’Incanto Cupidus. Lei che sembra un tipo con le mani in pasta, per favore, cosa può dirci al riguardo?”

Dopo qualche attimo di incertezza Rufus si tolse la tuba, e si lisciò i capelli con una mano insalivata: “Con molto piacere, signorina. E dove stasera?”

“……”

“……”

ZAP!

Non ce l’aveva fatta. Alla fine si era tolta gli occhiali.

A pugni e denti stretti e a passi marcati, quasi stesse sfogando la sua rabbia prendendo a calci il terreno, cominciò ad avviarsi senza i suoi compagni.

“Ora è troppo! Ne ho abbastanza di questo buco nell’acqua! Torniamocene alla gilda prima che mi vengano le rughe!” biascicò istericamente tra i denti chiusissimi.

“Ma… Evergreen! Lo lasciamo così?”

Sembrava un piccolo nano da giardino: era anche carino con quel sorriso sornione e la tuba tenuta signorilmente sul petto in fuori!

“Tra una mezz’ora tornerà normale, e forse gli verrà anche la santa idea di usare un %!&!$!£! cornetto acustico!”

“Evergreen! Ma cosa sono queste parole! Non davanti ai bambini!”

<< Scostumata! Scostumata! Scostumata! >>

Evergreen si girò, e Bixlow saggiamente si ingoiò la sua lunga lingua tatuata.


E così i Raijinshuu si ritrovarono a farsi largo verso l’uscita, percorrendo il cammino a ritroso, senza che il chiasso e la folla fossero diminuiti di un nulla. Ma ormai il Gran Mercato della Magia di Harujion risultava loro così indifferente: la loro missione aveva dato risultati scarsissimi, ed erano tutti e tre demoralizzati.

“Chissà come faranno Mira le altre a tornare normali, eh Freed?” disse il gigante sconfortato.

“Non ci resta che sperare che il master abbia scoperto qualcosa di più utile.”

“Uh, già, il master! Non vedo l’ora di vederlo e dirgli che cosa penso dei suoi amici!”

“Calmati, Evergreen, per favore: ti ho anche concesso una pietrificazione.”

Evergreen incrociò le braccia: “Umpf! Ma come fa a fare acquisti da quello lì? Rischia di venderti una tarantola al posto di una lampada!”
“Bella battu… !!!”

Evergreen per poco non urtò contro la sua schiena: “Ehi, Bixlow, perché ti fermi?! Non mi dire che vuoi comprare altro perché voglio essere fuori di qui il prima possi… !!!”

“Ehi, che vi pre… !!!”

 

La folla cominciò a scorrere intorno a loro come intorno a tre pesanti insensibili rocce nel greto di un torrente.

Gli occhi fissi su una bancarella, sulla quale, ai loro occhi, spiccava un oggetto che all’andata non avevano notato!

Evergreen aprì bocca per prima: “Quello… dobbiamo…”

“Comprarlo!” asserì deciso Freed.

“Approvato!” disse Bixlow richiudendosi la mandibola!

<< Compra! Compra! Compra! >>

 

 

 

E quando i bambini dicono di comprare, si compra! XD

Purtroppo la gran fatica dei nostri insoliti eroi, i temibili Raijinshuu, non ha prodotto grandi risultati, almeno in apparenza. Il metodo per salvare Mira e le altre è ancora sconosciuto. Non ci resta che attendere il prossimo capitolo e vedere cosa il master è riuscito a cavare dalla mora per la tessera della biblioteca! XD

Un capitolo un po’ di transizione, con la storia che avanza molto poco; in effetti, l’ho ideato principalmente per dare risalto a dei personaggi che mi piacciono molto ma che probabilmente compariranno poco nel seguito di questa storia.

Spero questo intermezzo vi sia risultato spassoso, e che vi dia un bel po’ di appetito per il prossimo tassello di questa storia, in cui torneranno Natsu, Gazille e gli altri! ^__^

Alla prossima!

 

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

PPS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!

  
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