Hola,
hola gente ^^ , vi sono mancata?
(si, lo so, ve lo chiedo ogni volta, ma sopportatemi >.> )
Coomunque tralasciamo i miei vaneggi
che vi presento la mia FF che, caso vuole, sia una long-fic che ho
già quasi completato
(all’interno di my personal quaderno, sto andando un
po’ a rilento nel portarla
al computer), dicendovi questo voglio dire che non
c’è il rischio che questa FF
(se mai interesserà a qualcuno) possa finire nel
dimenticatoio, e credo di
riuscire a finirla al più presto (non chiedetemi una data
precisa >.<’ ).
Comunque ora non vi dico altro, mi sono già dilungata
troppo, le spiegazioni a
fine pagina ^^
Il
tessuto logoro e grigiastro della sua
veste si deformava, sferzato com’era dalla violenza del vento
della banchina, tanto
forte che per poco non gli fece volare via il capello.
Una luna d’argento illuminava a tratti
la notte, ogni qual volta che riusciva a sfuggire dalla sua prigionia
di nubi,
e Undertaker si ritrovò a rimirare i vari giochi di luce che
si creavano
sull’acqua, nera come pece. Non gli capitava spesso di essere
chiamato al di
fuori del proprio negozio, non che la cosa gli dispiacesse, ma era
piuttosto
curioso che un becchino fosse chiamato per una visita a domicilio, ben
lontano
da una qualsiasi tomba o cimitero.
Forse, volevano che recuperasse un
cadavere affogato in quelle acque, ma scartò subito quel
pensiero. I pescatori
erano i primi a recuperare i corpi, quando si trovavano nelle vicinanze
di un
porto, perché altrimenti avrebbero rischiato che gli si
impigliassero nelle
reti. Quindi, non aveva molto senso pagare qualcuno per un lavoro che
si faceva
già tranquillamente da soli e, soprattutto, gratuitamente.
-Uh-uh…
Sembrerebbe che io sia stato
ingannato- disse il becchino, nascondendosi le labbra dietro la manica
della
tunica, cercando di soffocare la risata sguaiata che stava per uscirgli
dalla
gola.
Fu un momento, e “qualcosa” o meglio
dire “qualcuno”, si scaraventò contro il
becchino, con intenti tutt’altro che
amichevoli, approfittando delle tenebre che, sino a quel momento,
avevano
occultato la sua presenza.
-..
Ooh, allora sei stato tu a
chiamarmi qui- esclamò Undertaker ridendo sommessamente. In
un istante, era
arrivato alle spalle dello sconosciuto, cogliendolo di sorpresa, e ora
poteva
ben vedere l’arma che stringeva tra le mani, una falce dalla
lama blu,
purtroppo però non ne poté vederne il viso, visto
l’enorme veste che lo
ricopriva, molto simile alla sua, se non per il colore un po’
più scuro, e il
cappuccio che si era calato sul viso.
Lo stupore dell’altro però non durò
allungo, con un balzo, arretrò di qualche passo, alzando poi
la lama della
tenibile falce verso il cielo. Quella non era di certo un arma che si
poteva
usare in un combattimento troppo ravvicinato, pensò
Undertaker, per nulla
intimorito da quello che già aveva capito essere uno
sprovveduto, visto come
gli era stato facile coglierlo di sorpresa.
-Attento,
potresti farti male con quel
giocattolino…- parlò nuovamente il becchino,
trasformando le risa in un ghigno
divertito, il suo commento però non piacque
all’assalitore che, difatti,
cominciò a tempestarlo di colpi dati a casaccio. Cavolo, è davvero un principiante, si
disse Undertaker,
visibilmente deluso, tanto che non sorrideva nemmeno più, e io che speravo di divertirmi…
Continuo a pensare, evitando sin
troppo facilmente quei colpi che sfruttavano solo la forza e la
velocità di chi
glieli scagliava, senza un minimo di controllo o pensiero.
–Uhm… sei un tipo di
poche parole vero?- insistette a parlare il becchino, chissà
magari
chiacchierando gli avrebbe detto il motivo del perché aveva
voluto suicidarsi
attaccandolo o, magari, gli sarebbe sfuggito il nome chi gli aveva
detto di
farlo.
-Ci
dispiace…- fece una voce greve e
profonda che, purtroppo per Undertaker, non proveniva della figura
davanti a
lui (quella che lo bersagliava di colpi inutili).
Qualcun’altro era uscito
dall’ombra, -ma non siamo abituati a parlare con le persone
dobbiamo uccidere-
-Uh-uh-
rise il becchino un ultima
volta, mentre un'altra lama, diversa da quella di prima, calava su di
lui.
Poi
ci fu solo:
Un rumore graffiante, una veste
strappata.
E
il colore del sangue che tingeva nuovamente le strade di
rosso.
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Se
siete riusciti a leggere sino a qui
allora: COMPLIMENTI!
E,
se avrete il coraggio di leggere
anche i seguenti capitoli, vi avverto che i primi tre capitoli (questo
compreso, quindi, intendo solo i prossimi due) saranno piuttosto brevi,
la
storia comincerà veramente solo al capitolo 4 (per chi
vorrà arrivarci ^^), i
precedenti saranno più un’introduzione.
Coomunque,
concludiamo:
Vi ringrazio per aver letto l’inizio
della mia long-fic *inchino*, e spero di porvi rivedere anche nei
capitoli
successivi… Vi chiedo please di avvertirmi di eventuali
errori e se lasciate un
qualche commento sarebbe sempre ben accetto ^^
Bye-
bye e alla prossima ;-)))