L'amore troverà la via
Primo incontro: Neve
 

Era un gennaio più freddo del solito: la neve, caduta in abbondanza nei giorni precedenti, stringeva nella sua morsa gelida e candida la nuda terra e ricopriva le chiome degli alberi. L'inverno quell'anno sembrava un pazzo pittore che sulla sua tavolozza aveva un solo colore, il bianco - un bianco puro, che quasi feriva gli occhi - e si divertiva a spennellare l'intera Inghilterra con esso, inzuppando la punta del suo pennello e poi calandola sulla terra con euforica e infantile gioia.
Per questo, forse, cercava di cacciare dalla sua tela quel campanello di persone che se ne stava solitario proprio nel centro di un candido e incontaminato prato sferzando i loro lividi volti con un gelido vento del nord.
«Chi stiamo aspettando?» chiese un uomo allampanato con il naso arrossato dal freddo.
«Neville, il nostro caro Harry ha deciso di invitare anche il carissimo Malfoy» rispose un suo coetaneo con voce aspra e seccata, sputando quasi il nome Malfoy.
«Ron, non usare questi toni» lo risprese piccata una giovane donna stringendosi a lui.
«Ma Hermione! E' di Malfoy che stiamo parlando! Di quel lurido viscido verme!»
«Ron!»
«Ma la pensi anche tu come me!»
«Sì, ma ci sono i bambini!»
«Zia, io non sono un bambino» protestò un metro e mezzo di lana rossa.
«James, non è il momento di fare storie per queste cose» lo riprse dolcemente un'altra donna che doveva essere sua madre.
«Dovrebbero sapere anche loro che razza di persona è Malfoy, non è una buona scusa il fatto che sono troppo piccoli. Quello è un Mangiamorte, non ci si può fidare di loro» riprese a lamentarsi Ron, ma le due donne lo incenerirono con lo sguardo.
«Mamma, chi sono i Mangiamorte?» chiese una bambina, tirando la manica del giubotto della madre: la somiglianza tra le due era lampante: stessi capelli ramati, stessi occhi scuri.
«Lily, tesoro, non sono cose che...»
«I Mangiamorte sono i cattivi contro i quali i nostri genitori hanno combattuto» rispose un'altra bambina, soddisfatta dello sgomento visibile sulle facce degli adulti.
«Rose! Dove l'hai sentita questa cosa? Ron gliel'hai detto tu vero?!»
«Hermione, no, io...»
«L'ho letto in un libro».
«Tale madre, tale figlia» commentò Ron trattenendo una risata.
«Credo che Malfoy sia arrivato». 
A parlare era stata una donna dai lunghi capelli biondi, bella - ma di una bellezza particolare, slavata - e dai modi un po' strani.
I presenti volsero lo sguardo in lontananza e videro subito tre persone - un uomo, una donna, un bambino - avvicinarsi affondando appena nella neve.
«Cerchiamo di essere civili».
«Sì certo Harry, civili. Noi siamo sempre civili» borbottò Ron con disappunto.
L'uomo che aveva fatto la raccomandazione si staccò dal gruppo avvicinandosi alla famiglia in arrivo: non gli piaceva la compagnia di quel loro vecchio compagno di scuola, ma si era ripromesso che avrebbe cercato di comportarsi bene con lui, mostrando che si poteva instaurare una pacifica e civile convivenza che avrebbe solo fruttato al quieto vivere di tutte le famiglie lì presenti.
«Malfoy».
«Potter».
«Mi fa piacere che tu sia venuto. Era da tempo che non ci vedavamo. Coma vanno le cose?» gli disse cercando di mostrarsi cordiale.
«Magnificamente» rispose l'altro, glaciale, lasciandosi i capelli biondi: li stava facendo crescere come il padre, notò Harry.
«Lui dev'essere il giovane rampollo di casa Malfoy»
«Scorpius Hyperion Malfoy» si presentò l'interessato: un Draco in miniatura, solo dalle fattezze più delicate - ereditate certamente dalla madre - e meno aspre.
«Mentre quelli sono tutti tuoi?» chiese con sarcastico disprezzo l'altro, additando i bambini che li guardavano.
«Ted Lupin lo conosci, quella è Victorie Weasley con la sorella Dominique e il fratello Lousie e i cugini Rose e Hugo Weasley. E poi...»
Sì, altri Weasley immagino»
«Sì. Loro invece sono miei» disse infine Harry facendo cenno ai suoi figli di avvicinarsi, «James Sirius Potter, Albus Severus Potter e Lilian Luna Potter».
Ma potete chiamarmi Lily» trillò la più piccola dei fratelli, aprendosi in un allegro sorriso a cui mancavano due denti.
Scorpius la guardò dall'alto in basso.
A pelle i suoi fratelli gli stavano antipatici, lei poi, solo la vista lo irritava.
Che aveva da sorridere quella mocciosa?
Seguendo il padre si avviò con gli altri, senza, però, riuscire a toglierle gli occhi di dosso.
Decisamento, Lily Potter gli dava davvero troppo fastidio, con quei suoi modi così infantili, troppo spontanei e quel cavolo di sorriso sdentato.
Per non parlare dei capelli: una vampata rossa, intensa, calda.

N/A
Non ci credo! Ho scritto la mia prima storia su Harry Potter! Non credevo sarebbe mai giunto questo momento.
Questa che ho iniziato dovrebbe essere -dico dovrebbe perchè non si sa mai come vanno a finire le cose- una raccolta di storie riguardanti principalmente la coppia Lily/Scorpius.
Poche parole su questa shot. Mi piace pensare che i duei interessati si siano incontrati prima dell'epilogo del settimo libro in occasione di una festa o di una commemorazione. Qui i nostri eroi si sono ritrovati per andare...beh, per andare da qualche parte (magari a fare visita alla tomba di Silente) e Harry ha pensato di chiamare anche Draco.
Ecco, detto tutto.
Spero che la storia vi piaccia e se vorrete lasciarmi i vostri pareri -anche se vi fa schifo, ditemelo!- sarò ben lieta di riceverli.^^
Alla prossima,
Cla