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Autore: Poetessa    29/11/2010    0 recensioni
Funziona così: il tuo cuore si ferma ogni volta che un altro batte così velocemente. Ti ruba la tua anima, ti ruba quello che sei. E quando dormi l’unica cosa che puoi fare è spegnere il suo cuore per sentire il tuo ancora nel petto. È sempre così.
Genere: Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~ Condizioni ~

 

Avrei dovuto capirlo.

I sogni possono diventare reali. Solo i cacciatori hanno questo potere. Sanno realizzare i desideri. Per tutti, tranne che per noi, infiniti cercatori di felicità. Li chiamano angeli, e noi siamo solo ladri. Che devono essere eliminati.

Credevo che gli angeli avessero le ali, credevo che salvassero le persone, non che le uccidessero. Credevo che brillassero, che il loro sguardo fosse un pozzo di gioia, non un abisso. Un abisso per sprofondare, un abisso di odio.

Questo è quello che vedo oltre la freccia lucente, questo è quello che mi spaventa. Ma il mio cuore batte, batte forte. Così forte che lo sento martellare nel petto. Questo sogno non è mio. Quella ragazza dai capelli biondi e lucenti può fissarmi con i suoi occhi di ghiaccio senza farmi male. Christie sognava la sue belle mani. Io no. Christie sta morendo, io no.

Io posso toccare quella ragazza senza farmi male. Un solo colpo e cadrebbe morta, un solo colpo e questo sogno svanirebbe.

“Non morirà.”

Il cacciatore mi anticipa. Lo stivale nero batte sulle lastre di pietra mentre si avvicina. La balestra puntata verso di me, fissa. La sua presa è sicura. Non sbaglierebbe. Mi colpirebbe ed io svanirei. I sogni svaniscono, come coloro che li rubano. Siamo fatti di sogni in fondo. Sparirei, nel nulla.

“Puoi salvarla”, mi dice. E’ un sussurro. Poi lo ripete, come se fosse più sicuro della sua scelta.

“Puoi salvarla.”

“Come?” la mia voce rimbomba impaurita nell’aria.

“Vuoi lasciarla morire?” mi chiede, la sua testa si inclina indicandomi Christie. Solo allora capisco.

Scuto il capo.

“Brava.”

Si complimenta per una scelta che non ho ancora preso. Si complimenta perché sa che non posso scegliere.

“E se il prezzo da pagare fosse per sempre?”

“Cosa vuoi?”

Per un istante si distrae, abbassa lo sguardo, si morde le labbra. E per la prima volta lo vedo, per quello che è realmente. Un ragazzo. Nascosto dietro abiti scuri, i capelli ricci gli scendono dolci sulla fronte pallida. Sembra triste. Una frazione di secondo, colgo solo i dettagli, poi i suoi occhi mi fissano. Affondo nell’abisso che si spalanca davanti a me. E’ un pozzo di sofferenza.

“Aiutami.”

E’ una supplica, questa parola che esce dalla sua bocca.

E’ una condanna, per me.

 

   
 
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