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Autore: SaraBells    29/11/2010    1 recensioni
"Respirai profondamente e mi girai verso di lui.
Era bellissimo. Aveva un capellino nero in testa, degli occhiali Ray Ban neri, un jeans a vita basse e una T-shirt larga. Mi accorsi che avevo la bocca aperta e la richiusi all’istante. Lui sembrava altrettanto imbambolato che me.
« Clara ... » soffiò prima di baciarmi appassionatamente." Sarà davvero vero amore?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi! Sono viva! Scusate tantissimo il ritardooo!!!
Vi spiego perchè ho impiegato così tanto tempo:
• Sono stata presissima da un'altra storia che sto scrivendo in collaborazione a un'amica, Mannie ( autrice di " Moonlight " )
• Per un momento credevo di aver perso l'ispirazione
Non so bene tra quanti capitoli finirà... avevo creato una scaletta nella mia mente, ma non la ricordo più molto bene xD Sappiate che non durerà ancora molto. Alla fine di tutto scriverò un breve capitolo in cui saprete qualche " Spoiler "... be'.. per esempio: perchè l'ho scritta? Cosa mi ha ispirato ecc...
Con questo vi saluto (: Godetevi la lettura e lasciate una recensione! Spero di non deludervi :\
Sara


Comme Soie VII


« Cosa vuoi ora? » domandai esasperata. Adesso però mi stava davvero stressando! Ero uscita per divertirmi e ma immancabilmente me lo trovavo davanti ovunque. Perché? mi chiesi Perché doveva uscire proprio oggi e doveva venire proprio al Limea? Insomma, c’erano così tanti locali che si perdeva il conto. C’erano così tanti giorni nell’anno ... ma lui aveva scelto proprio quello. Ed anche io l’avevo scelto.
Destino?
Se lo fosse stato, il fato mi odiava.
Mi girai verso Haylei, dando le spalle a quell’orribile soggetto.
« Hay, che ne dici se ce ne andiamo? » le chiesi, sapendo che un’altra discussione con Natan mi avrebbe devastata.
« Ottima proposta » acconsentì.
Mi voltai e guardai Natan negli occhi, sperando fosse l’ultimo sguardo verso di lui della mia vita.
« Come vedi, io me ne vado » mi strattonai e mollò la presa. « Vai dalla tua bionda del cazzo » aggiunsi tagliente.
« Ti conviene andartene a casa. Non ho intenzione di permettere che tu ti mostri in questo modo » disse sprezzante.
« Che peccato deluderti! » ribattei sarcastica. Provavo semplicemente rabbia, odio cieco.
« Ho detto che non lo permetto »
« A quanto pare, tu hai avuto il permesso di scoparti tutte le bionde rifatte che hai voluto. O meglio, non l’hai mai chiesto il permesso » risposi a denti stretti, cercando di trattenere la rabbia come emozione e non il dolore: sarebbe stato ancora più umiliante. Non volevo far notare quanto soffrivo, non più.
« No, hai ragione, non l’ho chiesto » ammise.
Un piccolo pugnale si fece spazio nel mio petto, un millimetro alla volta, mentre io stavo lì impalata ad assorbire la rivelazione.
Se lo sapevo già, perché sentirlo mascherarsi faceva ancora più male? L’aveva detto, l’aveva ammesso: ero stata tradita.
Il più velocemente possibile lo superai e m’incamminai. Sentii la presa di Haylei sfuggire dalle mie mani e sentirla esclamare: « Mi disgusti » a Natan.
Riuscii a trovare l’uscita dopo aver vagato nel locale e, quasi correndo, potei andarmene da quel posto maledetto. Non ci avrei più rimesso piede, me lo sentivo. Mi allontanai di qualche metro dall’entrata, per non essere investita dal continuo via vai di persone e mi accasciai a un muro. Finalmente scoppiai a piangere, mentre mi toglievo quei dolorosissimi tacchi.
« Ascolta, se arriva di nuovo quel tipo e ti tratta male, giuro che finisce male! »
Mi girai. Chi era stato a parlare?
Una figura alta di dirigeva verso di me. Era tutto ciò che riuscivo a vedere attraverso gli occhi totalmente appannati.
Mentre si fece sempre più vicino, anche se l’avevo capito dalla voce, riuscii a distinguere che era uomo, aveva dei jeans, capelli biondi e pelle olivastra.
« St.. Stai bene? » domandò il ragazzo quando fu al mio fianco. Aveva il fiato corto, ma la voce era melodiosa.
« No, cazzo, no che non sto bene! » un fioto di rabbia esplose dentro di me. Questa ragazzo cosa voleva, ora? Era quello di cui mi aveva parlato Haylei? Be’ ... non riuscivo ancora a vedere la sua bellezza, ma la voce era fantastica. Musica per le mie orecchie. Mi vergognai di essermela presa con lui. « Scusami » farfugliai quando mi resi conto dell’errore, prima che lui potesse ribattere.
« Non importa » sussurrò con tono di scuse. « Mi dispiace »
Bene, e ora vattene, pensai irritata. Ero stanca; volevo rimanere da sola per un po’. Senza nessuno in torno.
Annuii senza convinzione. Non avevo nulla da dire.
« Clara! Finalmente ti trovo! » strillò Haylei in qualche posto che non riuscivo ad individuare. Una volta per tutte mi pulii gli occhi, consapevole di essere diventata nuovamente un mostro.
E finalmente lo vidi. Aveva i capelli biondi, con sfumature brune, la sua pelle era abbronzata, di quel colore naturale. Ma poi caddi nei suoi occhi verdi. Credo di non aver mai percepito tanto per un solo sguardo. Come se quella una sola occhiata potesse trasmettermi il suo stato d’animo, i suoi pensieri. Vidi curiosità, adorazione, eccitazione – probabilmente dovuta dal mio abbigliamento poco casto – dispiacere, ma non riuscii a sostenere di più i suoi occhi e mi voltai di nuovo. Dicevano troppo, erano troppo significativi.
Osservai Haylei correre come meglio poteva in sella a quel tacchi, ma sapevo di avere tutto quel verde addosso. Mi venne voglia di guardarlo di nuovo, ma resistetti. Avevo paura di percepire la pena dentro di lui ed ciò sarebbe stato insopportabile. Non volevo che qualcuno provasse pena per me, sarei risultata debole ed indifesa; io ero forte e sarei riuscita a superare il tutto da sola, come sempre.
« Dai, sù, smettila di piangere! Per oggi può bastare! Andiamo in un ristorante: non abbiamo ancora mangiato » continuò la mia amica.
Le urlo addosso che voglio andarmene e sono stanca oppure la faccio felice? soppesai le ipotesi nella mia mente.
Dopo circa un minuto decisi di continuare a piangere e non dire niente.
« Non credo che si senta molto bene » disse finalmente il ragazzo, rompendo il silenzio.
« Sì, sì assolutamente. Ma non voglio portarla a casa: si deprime ancora di più » rispose lei tranquilla.
Io feci una smorfia, ma lei probabilmente non la vide poiché i miei capelli coprivano il mio volto.
La sentì avvicinarsi.
Mi fece raddrizzare e mise un mio braccio sulla sua spalla.
« Vieni qua, piagnona. Andiamo a cena » mi sussurrò dolcemente. Mi fece quasi sorridere; era sempre così tenera. « Grazie per ... Be’, grazie » aggiunse verso il belloccio.
Facemmo qualche passo lentamente, lei portava il peso di entrambe. I cocktail che avevo bevuto stavano sicuramente facendo il loro effetto: volevo crollare su un letto e dormire per il resto della mia vita.
« Che ore sono? » farfugliai roca mentre il ragazzo diceva: « Se volete vi accompagno »
Ci girammo entrambe verso di lui, lo potei vedere preoccupato e speranzoso.
Haylei, che aveva ovviamente ignorato la mia richiesta, sorrise raggiante, come se lo sperasse. « Sì, certo, ci farebbe piacere »
Mollai Hay e cercai di camminare da sola, dato che lacrime e singhiozzi erano terminati, mentre mi pulivo con le mani la faccia. Feci due passi e poi barcollai me prima di cadere delle braccia leggermente muscolose mi afferrarono.
« Grazie » dissi avvampando.
« Di niente »
Mi circondò la vita con un braccio e io non glielo vietai ... mi sentivo protetta.
Dopo che Haylei ebbe chiamato un taxi, io e lei ci sedemmo dietro e lui davanti, poi si girò e, sempre sorridendo, si presentò: « Io sono Ashton » e porse la mano ad entrambe.
Quando mi sfiorò mormorai « Clara » cercando di sembrare cortese, lui m’incoraggiò – o così mi sembrò – con un altro bel sorriso.
Dopo di ché m’appoggiai sulla spalla di Haylei ma lei mi fece segni strani indicando Ashton. Cercava di mimare con le labbra « È lui! È lui! ». Portò di nuovo il dito verso di lui, che sembrava non accorgersi di nulla, formò un cuore con le mani e poi puntò me.
Io la lasciai fantasticare e ritornai sulla sua spalla, pensando ai suoi occhi grigi emozionati.
Chiusi gli occhi e mi rilassai, aspettando impaziente qualcosa da mettere sotto i denti.

« È impossibile! Appena si appoggia da qualche parte s’addormenta! »
« Sì, ecco qua i soldi, adesso la tiriamo fuori ... Oh, scusa, dicevi Haylei? »
Sospirai ed aprii gli occhi. Avevo la faccia schiacciata sul sedile di uno squallido e sporco taxi beige. Lentamente mi alzai e cercai di muovermi verso la portiera.
« Oh, ciao bell’addormentata! Sù, muoviti! » disse Hay mentre s’infilava in macchina e mi tirava fuori. Appena sbatté la porta, l’auto gialla partì a tutta bomba. Chissà a cosa doveva tutta quella fretta...
Sbattei velocemente gli occhi e davanti a me trovai Ashton che mi guardava curioso. Mi portai nuovamente le mani sul viso e cercai di pulirmelo, immaginando di essere tutta piena di matita nera sbavata.
Sorrise divertito e io arrossii, sorridendo di rimando.
« Muoviamoci, muoio di fame! » sbottò Haylei interrompendo quel gioco di sguardi allegri.
La seguii, cercando di non perdere l’equilibrio, in un ristorante quasi vuoto.
« Come mai non andiamo ad un altro bellissimo ristorante di alta moda? » domandai per prenderla un po’ in giro.
Si girò e mi fece la lingua.
Con un passo lungo e traballante la raggiunsi e le pizzicai i fianchi.
« Pensavo volessimo incontrare tanti bei ragazzi » continuai, mentre lei sorrideva imbarazzata.
« Be’, tu l’hai trovato il tuo bel ragazzo » rispose forte guardando Ashton, che rise in imbarazzo.
Io lo guardai e poi spostai lo sguardo.
Me la sono cercata, pensai.
Francamente, Ashton non era per niente male! Il genere di ragazzo con cui saresti disposta a “ fare il danno ” ... e forse lo avrei anche fatto se non fossi così devastata...
Improvvisamente mi fece malissimo la testa. Alcool in azione, pensai irritata e stanca.
Finalmente, dopo una bella mezz’ora d’attesa, potei addentare una grossa bistecca al sangue. Haylei aveva preso un grande piatto di maccheroni e Ashton mangiava un hamburger, da americano modello!
In men che non si dica avevo già finito tutto, ma non ero ancora sazia. Da quant’era che non mangiavo sul serio? Chiesi un’insalata, cercando di contenermi.
Anche loro finirono dopo poco, senza aver proferito quasi parola. Eravamo così concentrati sul pasto che quasi ci eravamo dimenticati del resto del mondo ... questo almeno era successo a me!
« Piaciuto, Clara? » domandò Haylei maliziosa mentre io non staccavo gli occhi dallo stupendo viso di Ashton, che ignaro mangiava.
Alzò lo sguardo verso di me ed io rapidamente uscii dalla mia trance e mi rivolsi a Haylei, che piegava le labbra per non mettersi a ridere.
« Oh ... sì, molto buono » farfugliai arrossendo.
  
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