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Autore: Vereos    30/11/2010    5 recensioni
[Monster Hunter] Un Cacciatore, Red, deve abbattere il suo centesimo Rathalos. E' un cacciatore solitario, non ama andare in compagnia, ed esegue ogni caccia rigorosamente da solo. Ma qualcosa non va stavolta, e Red si accorge di non avere a che fare con un normale Rathalos, ma con un essere molto, molto peggiore, che lo porterà a fronteggiarsi con il suo orgoglio e la solitudine che lo ha sommerso durante gli anni. Sono presenti alcuni particolari con riferimenti espliciti alla violenza, pertanto se ne sconsiglia la lettura ad un pubblico troppo suscettibile.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Freddo. Gelo. Tormento.
Dannazione, perché proprio lui? Non poteva essere uno di quegli inutili esseri che girovagavano ora senza meta, cercando un riparo? No, no, lui era ancora più sfigato, doveva rimettere tutto a posto, quando lui non c'entrava un fico secco e aveva quell'esaltata pazza al suo fianco, che camminava con una spada e uno scudo che sembravano essere usciti da una mostra di Carnevale.
<< Guarda che ti sento, sai?>> Disse la Sciamana, che camminava nel bosco leggermente davanti a lui.
<< Smettila di leggermi nella mente!>> Esclamò Red, su tutte le furie. La ragazza ridacchiò, senza voltarsi.
Red sbuffò, ma in un certo senso stava bene con lei, quella ragazza gli infondeva sicurezza. Il Cacciatore sollevò lo sguardo al cielo. Il cielo era nero, totalmente nero, a parte qualche striatura qua e là verde scura. Forse era un'illusione ottica o qualche gioco di colore.
Il bosco era freddo e c'era un sacco di umidità. Lui era al calduccio dentro la sua armatura di Rathalos, a parte il capo, visto che aveva molto intelligentemente sfasciato l'elmo contro un muro, ma sicuramente la Sciamana stava morendo di freddo. Effettivamente aveva le mani bianche, così come il volto, di solito solcato da un lieve rossore sulle gote.
<< Così morirai di fredd...>> Cominciò lui, ma Nalea alzò una mano per interromperlo.
<< Perché credi che sia una Sciamana? Non ho freddo, ho già provveduto a me stessa>> Disse lei, senza arrestare il passo, facendo ciondolare le braccia lungo i fianchi sinuosi.
<< Ma se sei fredda come il ghiaccio!>> Esclamò lui, facendo una piccola corsetta e raggiungendola, sfiorandole una mano.
Era caldissima.
<< Ma che...>>
Nalea rise di nuovo.
Dopo qualche minuto di cammino, Red si arrestò, e la ragazza fece altrettanto. Il Cacciatore si guardò intorno, passandosi una mano tra i capelli ancora sporchi di sangue. Quel posto era molto vicino alla tana del Rathalos, se lo ricordava perfettamente. Anche Nalea dovette capirlo, perché quando lui incrociò il suo sguardo, lei annuì con aria decisa. Red si accorse di avere una certa sete, era un po' che non beveva e non mangiava. Era abituato a resistere alla fame, ma la sete ad un certo punto non si poteva più ignorare.
<< Ci dovrebbe essere un laghetto qui vicino, potremmo rifocillarci prima di cercare la Tana del Rathalos>> Propose alla Sciamana, che fece cenno di sì con il capo.
Fu Red a muoversi in direzione del laghetto, bene o male ricordava dove fosse. Nalea si limitò a seguirlo.
<< Perché mi leggi nella mente, Nalea? Sono così un libro aperto per te?>> Chiese lui, più per curiosità che per risentimento, d'altronde sapeva che lei non scavava più del necessario, giusto per prenderlo in giro.
<< Non lo faccio apposta, non controllo bene tutt'ora i miei poteri. Ma devo ammettere che è divertente>> Rispose lei, guardandolo poi con aria divertita. Il Cacciatore si arrestò, spalancando gli occhi, guardando oltre la Sciamana.
<< Beh, questo non lo è>> Fu il commento di Red, e anche Nalea si voltò.
Ghiaccio.
Il laghetto era completamente ghiacciato, così come le sue sponde. Se in quel momento avesse piovuto, forse avrebbe grandinato, o addirittura nevicato.
Quanti dei loro compaesani si sarebbero salvati di fronte ad una tale tormenta?
<< Com'è possibile questo?>> Chiese Red, volgendo il proprio sguardo terrorizzato verso la Sciamana. Questa abbassò lo sguardo e scosse la testa.
<< Il Mondo si ribella, e si preserva in attesa che la cosa si sistemi... Ma tutto questo non fa parte delle leggi dell'Universo, non so da quante ore siamo senza Sole. Se non ci sbrighiamo, rischiamo che la nostra intera razza sparisca dalla faccia della Terra! Quanti di noi possono vivere al gelo?>>
Con o senza armatura di Rathalos, nessuno, scommise Red, ma fu abbastanza intelligente da non dire ad alta voce quell'affermazione. Non che per la Sciamana cambiasse qualcosa, visto che assunse uno sguardo tagliente.
<< Non credevo esistesse qualcuno con un umorismo peggiore del mio>> Commentò, per poi volgergli le spalle per tornare sui propri passi. Red non la udì e non la vide, ma avrebbe messo la mano sul fuoco, anzi, sul ghiaccio, che lei stesse ridendo.
In pochi minuti riuscirono a tornare nel luogo dove il Cacciatore ricordava fosse vicina la Tana del mostro. Red si guardò dunque intorno, cercando di orientarsi con il muschio sugli alberi, visto che non vi erano stelle. Non ci mise molto a capire dov'era il Nord.
<< Di qua>>Si limitò a dire, e si avviò, facendo cenno alla ragazza di seguirlo.
Mentre camminavano, Red notò che la ragazza lo fissava con interesse. Si voltò verso di lei con sguardo interrogativo.
<< Mi chiedevo come facevi ad orientarti nel bosco, senza avere alcuna cosa a cui fare riferimento>> Rispose lei al suo sguardo.
Il Cacciatore la guardò allibito. Pensava che lei potesse leggergli la mente, invece forse era qualcosa di più complesso, di più elaborato, che la sua mente mai avrebbe potuto capire.
<< In realtà, nel bosco molte cose possono aiutarti a conoscere la direzione che devi prendere.>> Cominciò lui, dopo essersi momentaneamente ripreso << Primo fra tutti il muschio, che nei boschi indica quasi sempre il Nord. Poi risulta utile conoscere alcuni tipi di piante. Molte di queste piante seguono il Sole, e quindi possono fornirci aiuto per trovare la direzione, anche se non è questo il nostro caso. Stessa cosa per le stelle. E poi c'è la memoria, ricordo di essere passato di qui, ho solo cercato conferma. Ci sono miliardi di altre cose che potrei elencarti, ma serve un addestramento più specifico>> Spiegò infine il Cacciatore ad una Nalea alquanto interessata all'argomento. Questa fece una smorfia e annuì.
<< Non capirò mai te, Cacciatore, come tu non capirai mai me. Siamo diversi, e diversi rimarremo>> Decretò lei infine.
<< Suona bene>> Fu il commento di Red, ed entrambi risero.
Arrivati infine innanzi la Tana del Rathalos, si zittirono e si acquattarono nell'ombra. Non che ne mancasse, ad ogni modo. Le loro teste fecero capolino da una roccia, per scrutare l'interno della grotta.
Maledizione, era vuota! Dove avrebbero trovato quel bestione? Forse era andato a distruggere qualche città!
<< Ora che diamine facciamo?>> Imprecò Red, volgendosi a guardare Nalea.
Peccato che dietro di lei ci fosse proprio il Rathalos scheletro, poco fuori dalla caverna. Dannazione, li aveva fregati! Era un'imboscata!
<< Ora morirete!>> Tuonò questo con la sua voce fredda e atona, soffiando in loro direzione.
Red avrebbe giurato che quella sarebbe stata la fine di tutto. Delle sue sofferenze, di quelle di Nalea, del mondo intero.
Invece vide il raggio di gelo dividersi in due, una volta raggiunta la Sciamana, che emanò un bagliore dorato. Era uno scudo di protezione!
I due ebbero il tempo di scartare di lato, portandosi ai lati della caverna, dove non potevano essere colpiti dal mostro, se non facendo sì che questo entrasse. Erano in trappola, ma anche il Rathalos non poteva fare nulla: non passava dalla fessura, e se avesse deciso di entrare in volo, i due avrebbero avuto il tempo di scappare.
<< Come hai fatto? Come lo sapevi?>> Sussurrò il Cacciatore alla ragazza, dall'altra parte dell'entrata della caverna. Questa fece spallucce.
<< Intuito. Immaginavo che ci avrebbe sorpresi. Ricordati che è un grande Necromante, sa quello che fa>>
Già, sapeva esattamente quello che faceva.
I due non avevano sentito il Rathalos muoversi fuori dalla caverna - in effetti era ancora lì - ma non avevano considerato l'arrivo di un'altra creatura. Ora erano davvero in trappola!
Un altro Rathalos scheletrico, sebbene non delle dimensioni del Necromante, scendeva giù nella caverna, e di lì a poco li avrebbe attaccati. Li fissava di già con i suoi occhi, ma erano rossi, al contrario di quelli del Necromante. Erano rosso fuoco.
Red vide la ragazza deglutire vistosamente. Avrebbe davvero affrontato il suo passato, così come lui stava affrontando il suo.
Quando il mostro ruggì, arrivato a terra, Red capì che per loro era arrivato il momento di agire. Poco importava se avessero perso, non avrebbero potuto fare niente comunque.
Urlando, il Cacciatore sfoderò il Martello e si lanciò all'assalto contro il Rathalos, scartando una sua fiammata di lato. Non era abituato alle fiammate, quei bestioni solitamente scagliavano palle di fuoco, ma con un po' di fortuna e un pizzico di astuzia avrebbe avuto la meglio.
Nalea nel frattempo probabilmente stava lanciando incantesimi di protezione addosso a lui, perché si sentì più leggero, più forte e più resistente. Era una sensazione forse, ma si sentiva quasi etereo.
Arrivato a poca distanza dal Rathalos, schivò un suo morso all'ultimo secondo, scivolando vicino la sua zampa, per poi dare un violento colpo verso l'alto sullo sterno del mostro, che sobbalzò, ruggendo di dolore.
A terra cadde un pezzo grigio di osso che si dissolse a contatto con il suolo. Gli aveva spaccato una costola! Poteva farcela!
Quell'attimo di distrazione gli costò però caro: il Rathalos agitò la coda verso di lui, prendendolo in pieno e sbattendolo qualche metro più in là, stordendolo leggermente. Quando fu capace di rialzarsi, notò che la belva gli si stava precipitando contro, e aveva già in bocca una palla di fuoco.
Non ebbe nemmeno il tempo di pensare a quello che stava facendo: si lanciò incontro al mostro, schivando la palla di fuoco facendo una piccola capriola laterale, poi si sbilanciò all'indietro e portò il peso del corpo sul Martello, abbattendo un colpo laterale sul Rathalos ancora in corsa, che perse l'equilibrio e si andò a schiantare contro il muro con un rumoroso tonfo.
A Red servì qualche secondo per riprendersi dal giro a 270 gradi che aveva fatto, ma il mostro sembrava essere momentaneamente stordito, e il Cacciatore ne approfittò per avvicinarsi e provare a spaccargli qualche osso. Proprio mentre provava a colpirgli uno degli arti, il mostro volse il capo verso di lui e lo colpì in pieno con una potentissima palla di fuoco, sbalzandolo quasi dall'altra parte della caverna, e facendolo strisciare sulla schina per diversi metri. Se non avesse avuto quell'armatura e gli incantesimi di Nalea a proteggerlo sarebbe di certo morto.
Ovviamente la bestia, controllata dal Necromante, dovette capire che era la Sciamana la fonte dei poteri di Red, e subito si diresse verso questa in carica, sputando fiamme. Questa respinse le fiammate con uno scudo di ghiaccio, e si buttò di lato per scartare la carica del mostro, che ruppe la barriera di ghiaccio con il muso e poi si volse verso la ragazza, completamente alla sua mercè, caricando un'altra fiammata.
Red non perse tempo a rialzarsi e a correre verso Nalea, tentando disperatamente di salvarla: gli incanti che lei gli aveva lanciato lo avevano reso leggermente più veloce, e dopo aver percorso rapidamente la distanza che li separava, spiccò un balzo, saltando la ragazza, per dare un colpo di Martello sul muso alla creatura proprio mentre usava la sua arma a soffio.
La forza di gravità, la pesantezza del Martello, lo slancio di Red e gli incanti di Nalea fecero il resto: le ossa si piegarono sotto le scaglie rinforzate dal fabbro, per poi spaccarsi con uno schiocco secco, mentre la mandibola del mostro si staccò completamente dal resto del cranio, finendo per terra, per poi dissolversi.
Quasi tutto il cranio del mostro era ormai andato, ma questo era ancora in piedi, facendo fuoriuscire le fiamme dagli occhi invece che dalla bocca. Non sembrava minimamente scosso dal colpo, sebbene gli fosse caduto più di metà del cranio.
<< N-Non è possibile...>> Balbettò il Cacciatore, stringendo forte la presa sull'arma, preso dallo stupore e dall'ira allo stesso tempo. << E' questo quello che vuoi? Bene, allora ti farò a brandelli!>>
Red partì nuovamente all'assalto, mentre Nalea si rialzava, dietro di lui, tremando di paura.
Il Cacciatore schivò l'ennesima fiammata del mostro, con un balzo, per poi provare ad assestargli un colpo al fianco, al volo: il caso volle che il mostro intese cosa stava per fare, e fece anch'egli un balzo, col risultato che Red finì sbalzato dal peso del proprio Martello e dalla propria spinta, e cadde a terra ruzzolando, perdendo anche il Martello durante la caduta.
Dannazione, il Martello! Come aveva potuto permetterlo?
Vide l'arma scivolargli via dalle mani, e finire piuttosto lontano, vicino l'entrata della caverna. Era letteralmente spacciato.
Il mostro si avvicinò a lui, puntandogli contro ciò che restava del cranio. Red vide il fuoco crearsi nel ventre del mostro, tra le ossa. Sentì il calore sopra l'armatura, sopra le mani, sentiva il crepitio che generava nello sterno del Rathalos quando questo spostava la fiamma per farla uscire. Proprio mentre la fiammata stava per uscire, chiuse gli occhi.
Non sentiva caldo. Forse era già morto. Forse la morte non era così male, anche se era ancora un po' dolorante. Eppure, non sembrava fosse cambiato qualcosa.
Quando riaprì gli occhi, notò che il mostro stava sì sputando fiamme, ma su qualcosa che si era frapposto tra lui e il Rathalos... o meglio, qualcuno: era Nalea.
Red spalancò gli occhi vedendo Nalea nuotare nel fuoco del mostro senza alcuna protezione apparente, creando una lancia di ghiaccio dal nulla e conficcandola dal cranio del mostro fino alla fine dello stomaco scheletrico.
La ragazza urlava, andava a fuoco, ma non demordeva. Bloccava le fiamme della creatura in modo che non raggiungessero Red, e lottava con tutte le sue forze perché lui rimanesse in vita. La lancia di ghiaccio dentro il mostro si espandeva sempre più, pian piano riempì tutto lo spazio intercostale del Rathalos, poi tutto il suo interno. La belva smise di emettere fuoco, per ovvi motivi, e Nalea per qualche strana ragione smise di andare a fuoco, sollevando solo fumo nero. Ancora restava in piedi, con la veste semibruciata e senza uno stivale. Teneva lo sguardo fisso a terra, immobile, con le braccia distese lungo i fianchi, i pugni serrati.
Poi, la belva esplose, a causa dell'espansione della lancia di ghiaccio, che ormai aveva occupato tutto lo spazio interno del mostro, e cresceva sempre più. Non avendo più spazio dove espandersi poi, a causa dell'esplosione del mostro, la lancia si dissolse quasi subito nel nulla.
Red vide Nalea cadere all'indietro, su di lui, sanguinante. Fece in tempo a tendere le braccia per attutirle la caduta, e a spostarsi per adagiarla a terra, accanto a lui. Il naso e la fronte le sanguinavano, doveva essere stata colpita da un osso durante la detonazione del mostro.
Il Cacciatore le spostò una ciocca di capelli dal volto. Lei fece una smorfia di dolore.
Il corpo della ragazza sembrava una mappa luminosa: non si era creata nuove ustioni, ma quelle vecchie avevano assorbito tutte le fiamme del mostro, e si erano illuminate per tutto il suo corpo, rivelando la loro posizione anche sotto ciò che rimaneva della veste della ragazza.
<< Sei folle>> Disse Red, accarezzandole i capelli << Pazza, idiota e stupida. Potevi morire>>
La ragazza sorrise. << Il fuoco non mi fa paura, Red. Non mi fa paura! Non più!>> Esclamò con le forze che le rimanevano. Tossì due volte. << Ora vai, però... Esci, e uccidi il Necromante. Altrimenti, sarà stato tutto inutile...>>
Red guardò verso l'uscita della caverna, poi guardò le ustioni della compagna << Riesci a resistere?>>
<< Si. Non fanno male, ma bruciano da morire... Sopravviverò.>> Disse lei, con un fil di voce, perdendo i sensi.
Red la guardò, per poi alzarsi e andare a raccogliere il Martello. Lei aveva affrontato la sua paura. Nalea aveva vinto.
E lui?
Lui avrebbe vinto o avrebbe perso?
Per saperlo, gli sarebbe bastato varcare quella soglia. Qualche passo, e si sarebbe ritrovato faccia a faccia con la sua realtà.
Sollevò lo sguardo, fiero, verso l'uscita della caverna. Non aveva paura, nemmeno lui. Non era solo. Non più.
A Red bastarono pochi passi per ritrovarsi faccia a faccia con il Necromante, fuori dalla Caverna. Le sue sembianze di Rathalos gigante non gli facevano paura. Non troppa, perlomeno.
<< Dunque, hai superato la prova... Me ne compiaccio>> Proferì il drago, con tono enigmatico, ma sempre freddo, gelido... E puzzolente.
<< Quale prova?>> Chiese Red, intimorito. << Di cosa stai parlando?>>
Il Rathalos rise, gli occhi emisero un leggero bagliore.
<< Davvero non ti accorgi di nulla? Davvero non ti sei accorto che ti ho solo messo alla prova?>> Il mostro fece una pausa, guardandolo dritto negli occhi, avvicinandosi a lui. Il fetore che emanava non era cambiato. Anzi, era peggiore, se possibile. << La morte di Edgar, la ragazza che ti salva, il nuovo Martello... Erano tutti elementi per metterti alla prova, e tu l'hai superata con successo. Ti sei dimostrato degno del diritto di dominare insieme a me!>>
Il Cacciatore fece un passo indietro. Non capiva quello che diceva, non del tutto, ma non avrebbe accettato di stare al suo gioco.
<< Mai! Non dominerò mai nemmeno un filo d'erba insieme a te, meglio la morte!>>
Il mostro fece una smorfia, e la terra sotto le sue zampe si ghiacciò all'istante.
<< Non capisci, vero? Vedrò di spiegartelo io, allora... Ma a modo mio.>> Il gelo sotto le zampe del mostro si espandeva sempre di più, stava anche iniziando a nevicare. Che la fine del mondo fosse vicina?
<< Vedi, Red, io una volta ero un cacciatore come te. Sheyex, mi chiamavano, ed avevo fama, gloria, e tutto ciò che un cacciatore potesse desiderare. Ma più della fama e della gloria, desideravo solo una cosa, la mia amata, Aisra. Era bella come la luna piena che si riflette sul mare, e piena di gioia quanto un bimbo che gioca con la madre e il padre. Non riuscivo ad immaginare una vita senza di lei, eppure cinque anni fa mi fu portata via. Si, una lurida creatura, non so quale al mondo, la aggredì in un bosco, e le strappò via il sorriso, così come strappò a me ogni altra ragione di esistenza. Le mie giornate si perdevano nel ricordo delle giornate passate con lei, di tutto ciò che avevamo visto insieme, di ciò che lei non avrebbe mai più potuto vedere, e delle passioni che avevamo condiviso insieme. Decisi di riportarla in vita, straziato dalla mia stessa esistenza che non avevo il coraggio di troncare. L'avrei riportata indietro dalla Morte, donandole se necessario tutta l'Aura Vitale di cui aveva bisogno. E così ho studiato Necromanzia per cinque interminabili anni, finché... non è successo... questo...>> Il Drago fece una pausa, Red giurò di vedere una lacrima scendere da uno dei suoi occhi, che si trasformò subito in ghiaccio.
<< Sono stanco, Red. Sono stanco di non poterla vedere, stanco di vedermi afflitto da questa vita, e spaventato dall'apocalisse che io stesso ho creato. Tutto questo non era previsto, ma ora chiedo il tuo aiuto. Aiutami a dominare questo mondo, e ripariamo al danno commesso!>>
Il Cacciatore guardò la creatura dritta negli occhi. Non era questo il modo in cui doveva finire la faccenda. Il discorso del Necromante lo aveva colpito, e certo aveva avuto le sue ragioni per fare tutto quello. Ma ciò non lo giustificava in alcun modo.
<< No, Sheyex, non lo farò.>> Esordì Red. << Per quanto io riesca ora ad immedesimarmi nella tua storia - e senza te forse non ci sarei mai riuscito, e non avrei capito alcuni valori che la vita ci offre - non posso permettere che l'umanità finisca per un tuo errore. Dobbiamo continuare a vivere, e non fermarci perché qualcosa va storto. La vita va avanti, la vita di tutti va avanti, ed è egoista da parte tua pensare che il mondo possa fermarsi per aspettare te. Nemmeno tu dovevi fermarti, perché la fermata non è prevista nel ciclo delle nostre vite. C'è solo un cammino, e alla fine di questo, la meta. Nessuno sa cosa sia questa meta, ma è vivendo una vita normale, fino in fondo, che potremo arrivarci. Non so chi lo ha detto ma io... Io ci credo>>
Il necromante abbassò lo sguardo, per terra, notando che il gelo sotto i suoi piedi si era ormai espanso per tutto il circondario. Il mondo si congelava, si fermava, e si sarebbe fermato per sempre se loro due non avessero fatto qualcosa, gli unici in grado di cambiare il destino di questo mondo ormai segnato.
<< Uccidimi allora, Red. E fa che tutto questo finisca. Mi prenderò la responsabilità delle mie azioni. Ho sbagliato nella mia vita, ho sbagliato molte cose... Ma... Ma questo non doveva accadere. L'umanità non deve finire per colpa mia. Come hai detto tu, il mondo deve andare avanti. E se l'unico modo è la mia morte... Allora sarò felice di morire per la causa>>
Il Drago abbassò il capo, a toccare terra, affinché Red lo colpisse. Il cacciatore, per la prima volta nella sua vita, esitò.
<< No, non posso.>> Disse, lasciando cadere il Martello a terra. La mano gli si gelò all'istante, faceva freddissimo. << Non posso ucciderti, non è giusto, non lo meriti. Sei un essere umano come me, e non sono nessuno per decidere della tua vita>>
Il Necromante alzò gli occhi verso Red << Io volevo decidere della tua, e di quella di tutto il mondo. Non mi merito alcun tipo di compassione, o di comprensione. Ed è l'unico modo per far tornare tutto alla normalità.>>
Il Cacciatore annuì. Riprese il Martello da terra, guardando con compassione il drago. Non se lo meritava, dopotutto. Non voleva creare l'apocalisse, voleva solo indietro la sua amata. Red inspirò a fondo, sollevando l'arma, pronto a colpire.
<< Aspetta!>> Implorò il Drago, mentre il vento si faceva più forte, stava per scatenarsi una bufera. Il Cacciatore si arrestò, guardandolo con aria interrogativa. << Tu... Tu ci credi al Paradiso e all'Inferno, Red?>>
Il Cacciatore inarcò un sopracciglio a quella domanda, ma la risposta arrivò da dietro di lui.
<< Sì!>>
Red si voltò, e vide Nalea, un faro rosso nella tempesta, avvicinarsi a loro.
<< Sheyex, questo tuo atto non verrà dimenticato da coloro che ti giudicheranno.>> Disse lei, chinandosi su di lui. Il Drago puntò le luci azzurre sulla ragazza. << Stai sacrificando la tua vita per il bene dell'umanità. Sono sicura che gli Dei non vorrebbero che il mondo finisse ora, finché c'è qualcuno in grado di provare tutto l'amore che provi tu per un essere umano come te. E' una cosa molto dolce.>> Completò lei, accarezzandogli il muso osseo. Il Drago annuì.
<< Ok, Red, poni fine a questa notte>> Disse Sheyex, e mai più fu.

- Venti giorni dopo -
Red salì su per la vallata che portava alla tenda di Nalea. Lei era sempre lì, indaffarata con le sue scartoffie e libri magici. Lo salutò con un cenno della mano, quando lo vide entrare.
<< Red, che sorpresa!>> Disse lei, fingendo stupore. In realtà si vedevano tutti i giorni. Erano buoni amici, da quella lunga notte.
<< Devo raccontarti una cosa, Nalea. Un sogno che ho fatto stanotte>> La ragazza inarcò un sopracciglio.
<< Prima non volevi amici, ora sei anche in grado di sognare? Ma non farmi ridere!>>
Red la zittì con un cenno della mano.
<< Ho sognato un uomo e una donna che si tenevano per mano. Erano entrambi vestiti di bianco, lei portava dei fiori colorati sui capelli, erano felici e sorridevano. Poi un portone si è aperto dietro di loro, e loro sono entrati>>
La ragazza spalancò gli occhi.
<< O hai imparato a leggermi nella mente, o hai fatto il mio stesso sogno>> Disse lei, allarmata.
<< Pensi che...>>
<< Non lo sapremo mai>>
Red guardò la tenda della Sciamana. Ancora le canne di bambù. Ma a che le servivano?
<< Guarda e impara>> Disse lei, come in risposta ai suoi pensieri, mentre si alzava dal suo posto a sedere e avvicinava un'estremità della canna al fuoco magico al centro della tenda.
Ah, che giornata!
  
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