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Autore: Jane The Angel    30/11/2010    6 recensioni
Erano in tre contro sei Mangiamorte, e per di più erano disarmati: il suo sguardo si mosse verso Draco, che stringeva tra le dita affusolate le bacchette che aveva sottratto poco prima ai tre Grifondoro. Mordendosi il labbro incontrò le iridi grigie dell’ex compagno di scuola.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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IL CUORE DI SERPEVERDE

 

 

Prologo - Codardo

 

-Porta giù quei due, Codaliscia.- la voce di Bellatrix era un sibilo, lo sguardo nero e scintillante di appassionata follia puntato su Hermione –Io e la piccola mezzosangue restiamo qui… facciamo due chiacchiere da donna a donna.-

Hermione sentì un tremito lungo la spina dorsale, un brivido di puro terrore. Bellatrix teneva la bacchetta puntata su di lei e si leccava le labbra, pregustando il gusto di vittoria e potenza che solo il dolore altrui sapeva darle. La riccia chiuse gli occhi, pregando che non fosse che un sogno, ma quando li riaprì tutto era come prima. Malfoy Manor, le pareti scure illuminate dalle flebili fiammelle di cinque candele bianche. Codaliscia, che teneva Ron e Harry sotto tiro: Ron sembrava avere l’elettricità nelle vene, gli occhi celesti ricolmi di lacrime d’impotenza mentre fissava Hermione. La Grifondoro scosse leggermente il capo, come pregandolo di non fare nulla. Non poteva aiutarla, non in quel momento.

Sapeva che non c’erano vie di fuga, ma le iridi color miele si mossero per esaminare la stanza in un ultimo tentativo, guidate da chissà quale rimasuglio di speranza. Erano in tre contro sei Mangiamorte, e per di più erano disarmati: il suo sguardo si mosse verso Draco, che stringeva tra le dita affusolate le bacchette che aveva sottratto poco prima ai tre Grifondoro. Mordendosi il labbro incontrò le iridi grigie dell’ex compagno di scuola. Draco sobbalzò e distolse lo sguardo: Hermione quasi dimenticò la paura, sostituita immediatamente dalla rabbia. Sei anni e mezzo di conoscenza: non c’era mai stato un buon rapporto tra loro, ma quasi non riusciva a credere di vedere il bambino biondo che aveva conosciuto a undici anni in una stanza di assassini, pronto ad assistere alla tortura di una ragazza che in fondo era cresciuta con lui.

-Uscite.- sibilò Bellatrix poggiando la bacchetta alla base del collo di Hermione, strappandola alle sue riflessioni –Lasciateci sole.-

Narcissa Malfoy afferrò suo figlio per il polso: Draco era ancora più pallido del solito e non sembrava in grado di muoversi. Lucius li seguì fuori dalla stanza, lo sguardo gelido come al solito: tuttavia un leggero tic gli smuoveva il labbro, rendendo evidente la sua ansia. Hermione sapeva che Voldemort aveva la sua bacchetta e quasi sorrise, gustando quella piccola vendetta. Gli altri Mangiamorte uscirono dietro i Malfoy: Codaliscia per ultimo, portando con sé i due prigionieri.

Hermione lanciò ai due amici un ultimo sguardo: Harry le rivolse uno sguardo di supplica e lei capì che stava pregando perché lei non cedesse. Ron aveva ancora gli occhi lucidi e si tratteneva a stento dallo sferrare un attacco disperato contro Bellatrix.

La porta si richiuse e sul volto di Bellatrix si dipinse un sorriso soddisfatto –Ho parecchie domande da farti, cara signorina Granger. Finirai per cedere, lo sai vero?-

Hermione non rispose, mordendosi il labbro. Bellatrix fece un passo verso di lei, senza spostare la bacchetta –Non implori? Hai perso la voce, mezzosangue?-

-Servirebbe?- domandò Hermione, cercando di dimostrarsi coraggiosa ma senza riuscirci del tutto. Aveva paura, una paura fottuta, ma non poteva ammetterlo, anche se era certa che Bellatrix lo percepisse.

-Forse servirebbe se tu parlassi. Dimmi quello che voglio sapere… dimmi dove avete preso la spada di Grifondoro…- soffiò Bellatrix a pochi centimetri dal volto di Hermione –No, non servirebbe comunque. Non rinuncio mai alle grida di dolore di un mezzosangue. Mai.-

 

***

 

Codardo.

Le labbra di Hermione non avevano emesso alcun suono, ma il suo sguardo era stato sufficiente: nella mente di Draco la parola era risuonata chiara, nitida e dolorosa come se la Grifondoro l’avesse urlata.

Aveva sopportato molte punizioni, Draco, da quando il Marchio Nero era stato impresso sul suo braccio. Ma mai le aveva affrontate con la sicurezza che aveva visto riflessa negli occhi di Hermione.

Codardo.

Il Serpeverde si voltò verso Codaliscia –Li porto io nelle segrete.- annunciò, indicando Ron e Harry con un cenno del capo mentre estraeva la bacchetta dal mantello.

-Bellatrix ha ordinato…-

-Ho un conto in sospeso con Potter e Weasley. Da molto tempo.- commentò Draco, frenando le lamentele di Codaliscia –Li porto io nelle segrete.-

Codardo.

 

 

Nota dell’autore:

Questa ff è dedicata a Princess Judith, che indirettamente mi ha spinto a ricominciare. Ero Herm90 e questa è la mia prima ff come Jane The Angel, la prima dopo quasi un anno.

Che dire, spero che piaccia. È ambientata, ovviamente, a metà del settimo libro, partendo dalla scena in cui Harry, Ron ed Hermione sono prigionieri.

Un bacio a tutti!!!

Jane

  
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