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Autore: maryc    30/11/2010    6 recensioni
Cosa sarebbe successo se Bella non fosse una semplice umana? Se fosse una principessa? Svelerà il suo segreto all'uomo che ama? Ed Edward? Svelerà alla donna che ama il suo segreto? Nessuno dei due si confida con l'altro per paura di non essere accettato, ma poi tutto potrebbe andare a rotoli...
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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capitolo 2






POV EDWARD

"Alice cosa era?"
"Niente." Viso troppo angelico. Ha avuto una visione e cerca di nasconderla, però saltella felice, sarà qualcosa di bello, non indago oltre, chi la capisce è bravo.
"Eddino patatino la smetti di sbuffare? Sembri una vecchia locomotiva a vapore. Ah scusa ma tu sei vecchio. Ahahahah!" Perché vivo ancora con loro? Perché subisco ancora tutto ciò da Alice ed Emmett? Ah giusto perché sono i miei fratelli, ma credo che a breve nella mia famiglia non ci saranno più sette elementi, ma cinque. Certo poi dovrò subirmi la furia omicida di Rose e Jasper, il dolore di mamma e papà, ma io sarò finalmente felice. Oh si, potrei farlo.
"Edduccio non ti conviene fare fuori me e Emm perché poi Jazzino e Rose ti farebbero a pezzi e ti brucerebbero. Non pensi poi al dolore che recheresti a mamma e papà? Non pensi al fatto che uccideresti i tuoi fratelli preferiti?" Tutto questo Alice me lo dice con gli occhi lucidi ed in modalità bambi-che-vede-sua-madre-che-viene-uccisa. Non può farmi questo, nana malefica sa che quando fa quello sguardo non resisto.
"Eddino fratellino adorato, veramente avresti il coraggio di ucciderci? Non pensi a tutto ciò di bello che abbiamo fatto insieme? A tutte le risate, le cacce, le confidenze? Pensi solo a te? Non pensi che noi ti vogliamo bene?" Mi implora Emmett in modalità cucciolo-di-orso-che-ha-perso-la-mamma.
Maledizione, se continuano così mi sciolgo come neve al sole. Ma questa volta non mi arrendo, questa volta devo resistere. Rose e Jasper rientrano e ci trovano sul divano. Io al centro, Alice alla mia desta con le mani a coppa sul suo viso e ancora quell'espressione in volto, mentre Emm alla mia sinistra seduto sulle ginocchia con le mani sotto il viso in una sorta di preghiera e lo sguardo da cucciolo smarrito. I due venuti mi fissano impassibili, mentre io se potessi suderei.
"Questa scena è raccapricciante." Esordisce Rose.
"Solo tu ti fai abbindolare da loro. Sei un allocco Ed." Continua la bionda mentre io mi irrito.
"Hai nuovamente pensato di ucciderli? Ogni volta che vuoi farlo vi ritrovate in questa situazione. Vorrei aiutarti fratello ma non so come fare, mi dispiace." Almeno Jazz ci ha provato.
I due stupidi invece non danno peso alle parole dei loro compagni e sono ancora nella stella posizione. Maledizione, mi trovo in difficoltà, ma non devo cedere. Ad un certo punto sento dei singhiozzi. Dannazione è Alice, l'ho fatta piangere, in un modo o nell'altro Jazz mi uccide. Mi volto verso di lei, ma abbassa lo sguardo.
"Tu...tu non c-ci vuoi bene?" Mi chiede singhiozzando.
"Tranquilla sorellina ci sono io con te, non devi piangere. Io ti voglio bene." La consola Emmett mentre anche lui inizia a singhiozzare. No, no, no per favore non potete farmi questo. Ho cercato, ho cercato veramente di non cedere alle suppliche, agli occhi dolci, ma ai singhiozzi non resisto. Emmett a preso in braccio Alice e si sono spostati sul tappeto continuando a singhiozzare. Rose e Jazz li guardano amorevoli mentre a me mandano saette con gli occhi. Per fortuna gli sguardi non possono uccidere. Intanto anche i miei genitori sono rientrati e guardano la scena sospirando.
"Siamo alle solite. Edward ha un cuore troppo grande." Pensa mio padre.
"Dopo mi sentiranno tutti e due, non possono raggirare Edward ogni volta con i sensi di colpa: Ma mi sentirà anche lui, è sempre troppo buono." Pensa invece mia madre.
Non ce la faccio più mi alzo e vado da Alice.
"Sorellina, sai che non farei mai una cosa del genere, certo ogni tanto penso di uccidervi ma solo perché mi esasperate, però sai che vi adoro, non lo farei mai, siete i miei fratelli preferiti. Per voi morirei."
"Stai dicendo sul serio?" Chiede Emm titubante.
Tutti gli altri sbuffano esasperati.
"Certo." In che guaio mi sono cacciato? Subito si buttano sopra di me urlando e tirando pugni, "solo per giocare", come dicono loro, allora perché fanno male? Mi ritrovo steso sul pavimento mentre le due carogne saltellano allegri sopra il mio stomaco, qualcosa mi dice che era tutto calcolato. Cospiratori.
"Emmett mi stai schiacciando con il tuo dolce peso." Ok che sono un vampiro, ma la stazzi di Emmett è quella di un orso.
"Oh scusa Edduccio amoruccio." Perché? Perché non può parlare in modo normale? Perché non possono chiamarmi semplicemente Edward? Perché tutti questi appellativi imbarazzanti? Comunque non si sposta, anzi si è completamente sdraiato stritolandomi in un caloroso abbraccio fraterno a cui si aggiunge Alice con un saltello delicato come quello di un elefante. Per fortuna che non ho bisogno di respirare, altrimenti sarei morto di nuovo.
Finalmente mi lasciano in pace e corrono dai loro compagni, io distolgo immediatamente lo sguardo. Non voglio essere più invadente di quello che sono e poi provo un po' di invidia, sono l'unico della famiglia ad essere solo.
Ah che sbadato non mi sono presentato. Il mio nome è Edward Anthony Masen Cullen e dal 1918 sono un vampiro. Avevo diciassette anni e stavo morendo di spagnola, Carlisle, mio padre, mi ha salvato trasformandomi in ciò che sono ora, un vampiro con la facoltà di poter leggere nel pensiero altrui, che cosa orrenda. Nella mia famiglia siamo tutti vampiri. C'è mio padre Carlisle, il Dottor Carlisle Cullen, chirurgo di fama mondiale, strano ma vero. Non ha mai toccato una goccia di sangue umano per cibarsi. Poi trasformò me, qualche anno dopo arrivo Esme, sue moglie e nostra madre. Donna di una dolcezza unica. Sono sposati da oltre ottant'anni e il loro amore cresce giorno dopo giorno. Successivamente mio padre salvò mia sorella Rosalie, aveva appena subito uno stupro. Loro credevano che sarebbe potuta diventare la mia compagna ma non andò così, per fortuna aggiungerei, in caso contrario mi sarei dato fuoco da solo. Qualche anno dopo, Rose tornò da una caccia con un Emmett sanguinante a causa di uno scontro con un orso. Era in fin di vita e mio padre lo salvò. Da allora è il compagno di Rose. Infine circa settant'anni fa suonarono alla nostra porta Alice e Jasper, anche loro compagni e si unirono a noi spontaneamente. Però noi non siamo come tutti gli altri vampiri, noi ci cibiamo solo di sangue animale. Per due motivi, non vogliamo privare nessuno della propria vita e non vogliamo essere più mostri di quello che siamo. Grazie alla nostra dieta possiamo integrarci tra gli umani, certo nessuno si avvicina a noi, l'istinto di sopravvivenza è forte, però possiamo frequentare la scuola, all'infinito, e mio padre lavora in ospedale.  Come dicevo prima alcuni di noi sono dotati di poteri particolari. Io posso leggere nel pensiero, Alice vede le intenzioni future, e Jasper percepisce e manipola le emozioni. Odio il mio potere, invade la privacy altrui, soprattutto della mia famiglia e soprattutto nei momenti intimi anche se cerco di essere il meno invadente possibile con loro. Certo di notte non posso proprio farne a meno di sentire tutto, sia per il nostro super udito, sia per la mia capacità. Infatti, al contrario di ciò che dicono i libri, i vampiri non dormono mai, ed essendo creature lussuriose per eccellenza, di notte non si può vivere in una casa dove vi sono tre coppie. Per questo motivo sono quello che ha letto più libri, conosce più lingue, suona il pianoforte alla perfezione, in pratica ho affogato la solitudine nella conoscenza.
"Ragazzi non potete fare così ogni volta, non potete far venire sempre i sensi di colpa a vostro fratello. Inoltre siete ultra settantenni e non dovreste comportarvi in questo modo." Brava mamma difendimi tu da questi bruti, un sorrisino di scherno esce dalle mie labbra.
"Edward tu non ridere, ha centodieci anni e ti fai ancora fregare così. Ogni volta la stessa storia." Ora il ghigno di scherno è scomparso dal mio viso ma compare su quello dei due cospiratori.
"Ho quasi cento dieci anni." Sbuffo offeso, non mi piace che mi venga aumentata l'età.
Dopo la ramanzina tutti si dedicano alle loro attività, mentre io fisso il mio adorato pianoforte, sono anni che non suono e che non ho ispirazione.
"Qualcuno vuole venire a caccia con me?" E' stato Jazz a chiederlo, è quello che ha più problemi con la vicinanza degli umani ed è costretto a cacciare più spesso per non commettere stragi. Ci proponiamo io ed Emm, così iniziamo una caccia tra fratelli.
Mentre caccio ho una strana sensazione, come se dovesse accadere qualcosa che stravolgerà la mia esistenza. Ma non ci faccio caso più di tanto.
"Ehi fratello che succede? Ti sento ansioso." Subito Jazz mi invia una nuvola di calma.
"Non lo so, ho una strana sensazione o forse è come dice Emm sono troppo noioso." Concludo con un sorriso.
"Lascia perdere quel bambino troppo cresciuto." Entrambi ridiamo per quella battuta, poi Jasper diventa serio e mi fissa dritto negli occhi.
"Arriverà anche per te." Lo guardo confuso.
"Sai qualcosa che io non so?"
"No, ma conosco mia moglie, ed anche io ho l'impressione che accadrà qualcosa. Da un po' di giorni è sempre su di giri ed eccitata, ed io non centro nulla con queste emozioni." Mi fissa malizioso, mentre io lo fulmino con lo sguardo.
"Jazz non voglio sapere come fai per eccitare tua moglie. Ti prego risparmiami." Ora ride tenendosi la pancia, bene non sono così noioso.
"Ehi dolcettini cosa succede? Come mai tutta questa allegria?" Entrambi rabbrividiamo di fronte a quel nuovo nomignolo creato da Emmett.
"Niente orso, parlavamo di eccitazione." Fulmino Jazz mentre ridacchia.
"Uh uh uh Edduccio, vuoi finalmente scoprire la nobile arte del sesso? Ti servono consigli tipo cosa fare, cosa dire, come fare, posizioni varie per far eccitare una donna?" Se fossi umano sarei più rosso di un pomodoro maturo, ebbene si, in quasi cento dieci anni non ho mai avuto una donna, neanche un bacio, non mi sono mai innamorato, mai nessuna ha suscitato in me un minimo di interesse; intanto quell'idiota ride ancora.
"No, però ti ringrazio." Torno a casa lasciando gli stupidi a ridere nella foresta. Ripenso alle parole di Jazz una volta che sono in camera mia, "arriverà anche per te", lo vorrei ma non mi illudo, nessuno potrebbe mai amare me, un mostro. 
   
 
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