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Autore: kia_85    01/12/2010    1 recensioni
"Anche se si sforza di essere sempre spensierato, lo so che non è più lo stesso.
Da quando mamma non c’è più, ha uno sguardo spento, quasi assente.
Gli zii mi ripetono continuamente che se non ci fossi stata io, probabilmente avrebbe finito con il commettere una stupidaggine.
Invece la mia presenza lo ha fatto riprendere.
Vive solo per me adesso."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Li Shan In, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Casa Saeba – Tokyo
Ore 16
Shan In
Non ho capito nulla di cosa sia successo, ma sta di fatto che Miyuki passerà qualche giorno da noi.
Quando papà me l’ha detto, stavamo camminando per venire verso casa e dall’euforia, sono saltata al suo collo, abbracciandolo stretto.
Oggi sta assecondando tutti i miei desideri.
Non potrei chiedere altro.
Ho il papà migliore del mondo.
Appena varchiamo la porta di ingresso però, vedo Miyuki sbiancare.
Sembra come entrata in trance.
Sfiora ogni mobile presente, come se lo conoscesse già.
Anche papà sembra meravigliato.
Poi improvvisamente lei si blocca in mezzo alla stanza e inizia a massaggiarsi le tempie.
È la stessa cosa che le è successa la prima volta che mi ha vista.
“stai di nuovo male?!”
Mi avvicino a lei per sorreggerla.
Sembra combattere con un dolore molto forte.
“non… non preoccuparti… soffro un po’ di emicrania. Fra due minuti sarò come nuova”
Si appoggia al bracciolo del divano e continua a guardarsi in giro con fare sospetto.
Sembra spaventata.
“non ti piace casa nostra?!” le chiedo sussurrando.
Sorride appena, evidentemente per celare il suo vero stato d’animo.
“no, cosa dici?! È stupenda! È che…”
Si passa una mano sul volto.
“è tutto assurdo”
Papà le si è avvicinato.
Anche lui è preoccupato, gli si legge in faccia.
“cosa è assurdo?!”
Miyuki alza lo sguardo su di noi.
Scuote la testa.
“niente. Davvero. Magari una doccia mi aiuterà a distendere i nervi… oggi sono stati provati un po’ troppo…”
E la vedo guardare papà con uno sguardo spaventato.
Forse mi sono persa qualcosa per strada.
“certo. Faccia come se fosse a casa sua”
Poi rivolgendosi a me, continua.
“Shan In fai gli onori di casa. mostra alla nostra ospite la stanza in cui dormirà e il bagno, ok?”
Annuisco e la prendo per mano per accompagnarla.
Non vorrei che si sentisse male un’altra volta.
Però prima che si imbocchi le scale, papà ci ferma.
“ha qualcosa con cui cambiarsi?!”
Miyuki si gira verso di lui.
“Ho chiamato Eriko, la mia assistente. Dovrebbe arrivare qui a momenti con qualche vestito”
Vedendo il cambiamento del viso di mio padre, precisa maggiormente.
“non si preoccupi, la mia collaboratrice è una bravissima persona. Darebbe la vita per me, come io per lei. È come una sorella. Sono sicura che non c’entra nulla con quello che è successo oggi. In più non dirà a nessuno dove sono. Le ho chiesto specificatamente di non farsi vedere, mentre viene qui”
Papà sembra più rilassato e girandosi, si affaccia alla finestra per fumarsi una sigaretta.
Noi invece ci guardiamo pensierose e ci incamminiamo verso il bagno.

Casa Saeba – Tokyo
Ore 16.30
Ryo
È strano come tutto sia successo in fretta.
Fino a pochi giorni fa ero sicuro che non avrei mai fatto entrare un’estranea in casa mia e che non avrei più ripreso a lavorare come City Hunter, mentre ora sto qui, a guardarmi in giro, per essere sicuro che nessuno ci stia sorvegliando.
Non avrei dovuto coinvolgere me e Shan In in questa storia.
Eppure l’espressione spaventata e smarrita della signorina Miyuki mi ha fatto scattare qualcosa dentro.
Dopo la morte di Kaori ho giurato a me stesso che non avrei mai più aiutato nessuno.
Infondo con lei, se n’é andato anche il cuore di City Hunter.
Ho continuato ad allenarmi con la pistola e le arti marziali giusto per non perdere la mano, ma da tre anni non ho più accettato nessun tipo di incarico.
Ora mi chiedo se sarò davvero in grado di proteggere questa donna da chiunque la voglia uccidere.
Vengo ridestato dai miei pensieri dal suono del campanello.
Mi avvicino alla porta circospetto.
La mano vicina alla mia fedelissima Phyton.
Guardo dallo spioncino e riconosco la collaboratrice della modella.
Apro la porta.
“Salve, lei deve essere Eriko, vero?!”
Lei annuisce tranquilla ed entra in casa portando con sé una valigia.
“Lei invece è il signor Saeba. L’ho riconosciuta subito. È il padre di Shan In”
“Già. Mi dispiace che abbia dovuto fare tutta questa strada. Ma credo sia meglio per la signorina Takashi se si allontana per un po’ dal suo ambiente, per capire chi ce l’ha con lei”
L’assistente annuisce e si guarda in giro in cerca della sua amica.
“è di sopra a farsi una doccia. Mi è sembrata molto provata per l’accaduto”
Eriko sembra un po’ agitata, forse sa qualcosa che io non so.
“c’è qualcosa che vuole dirmi?!” provo a chiedere.
Magari non servirà, ma sempre meglio provare.
“Beh ecco… non so se Miyuki vuole che lei lo sappia, ma a questo punto meglio mettere in tavola tutte le carte non crede?!”
Annuisco e la esorto a continuare.
“Beh vede, è circa una settimana che Miyuki riceve lettere minatorie da un mittente sconosciuto. Lei le ha sempre cestinate, considerandole solo stupidi pretesti per spaventarla, ma visto quello che è successo oggi, credo che non sia così”
Cammino su e giù per la stanza, pensando a chi possa voler uccidere una modella della sua fama e per quale motivo.
“Lei ha qualche sospetto di chi possa essere?!”
Mi basterebbe solo una pista da cui partire.
“no, mi dispiace. Miyuki è sempre stata dolce e gentile. Tutti stravedono per lei. È grazie a questo suo carattere che non si è fatta contaminare dal brutto mondo che è quello della moda. Lei è rimasta pura, con principi e remore vecchio stampo. Eppure all’inizio della sua carriera era stata criticata perché la credevano la solita figlia di papà, aiutata dai piani alti a scalare la vetta del successo. Invece conoscendola, tutti si sono dovuti ricredere”
In effetti devo ammettere di non conoscere nulla di questa modella.
Come è arrivata al successo, la sua famiglia.
Credo che sarà un ottimo argomento per cena.
Sorrido educato, Eriko è stata fin troppo gentile.
“grazie per il suo aiuto. La signorina Miyuki è davvero fortunata ad avere un’amica come lei”
E le porgo la mano.
Lei me la stringe sorridente, ma la sua risposta mi spiazza.
“mai quanto lo sono io ad avere lei”
La guardo meravigliato.
Arrossisce leggermente e riprende a parlare.
“Miyuki è buona dentro, signor Saeba. Ama in modo incondizionato. Aiuta senza chiedere niente in cambio. E quando è triste, non lo da mai a vedere. Fa la persona forte, ma io lo so che certe volte si sente sola, ed è davvero un peccato che non riesca a trovare la felicità che sta cercando”
Ad un certo punto guardando l’orologio del salone, inizia a sbiancare.
“oddio, devo andare, altrimenti arriverò in ritardo per la conferenza stampa di stasera. Qui ci sono i vestiti per Miyuki, se dovessero esserci problemi, le dica di chiamarmi a qualsiasi ora. Me la saluti!”
E così dicendo, inizia a correre giù per le scale, lasciandomi solo alla porta di casa.
Che tipa strana, però si vede che ci tiene al suo lavoro.
Guardo la valigia rimasta al mio fianco e sospirando, la prendo in mano e la porto al piano superiore, dove ci sono le stanze da letto.
Vedo la luce accesa in quella che una volta è stata di Kaori e ora è di Shan In.
Mi avvicino titubante, ma alla fine mi faccio coraggio e busso.
Mia figlia si avvicina alla porta e la apre leggermente.
“che c’è papà? Hai bisogno di qualcosa?!”
Perché non mi vuole far entrare?!
“beh ho qui i vestiti per la signorina Miyuki”
Lei vede la valigia che ho in mano e torna a fissarmi.
“Lasciala qui davanti, ora la prendiamo noi. Tu torna giù, arriviamo tra poco”
Ho capito. Evidentemente la modella é ricoperta solo dall’asciugamano e si vergogna.
È proprio una ragazza fuori dal comune.
Devo ammetterlo.
Arrossisco e senza fiatare, obbedisco.
Appena sono in salotto, accendo la televisione per ingannare un po’ il tempo.
Passano solo pochi minuti, quando finalmente le vedo comparire davanti a me.
Miyuki ha indossato una tuta grigia e si è legata i capelli dorati in una coda di cavallo che le lascia qualche ciuffo più ribelle libero.
È la prima volta che lo noto, ma effettivamente non si trucca mai quando è in “borghese”.
Cosa assai strana per una donna del suo livello.
Anche Kaori era così.
Acqua e sapone.
L’amavo anche per questo.
Completamente diversa da tutte le donne esistenti su questa terra.
Scuoto la testa.
Da qualche giorno a questa parte il pensiero di Kaori si sta facendo ancora più largo nella mia mente.
“bene, visto che avete finito di usare il bagno, ci andrei io. Ok?”
Sia Miyuki che Shan In annuiscono, così faccio un piccolo inchino e vado a darmi una bella rinfrescata.
Ne approfitto anche per radermi e lavarmi i capelli.
Così almeno la mia dolce figlioletta non può lamentarsi che la graffio quando la bacio.
Torno in salotto dopo una mezz’oretta e una bellissima visione mi investe.
Vedo Kaori e Shan In che cucinano, ridendo tranquille.
Shan In è su uno sgabello per arrivare all’altezza della madre e le sorride felice.
Mi avvicino per potermi unire a loro, estasiato dalla felicità che sto provando, ma quando sto per afferrarle, la visione scompare e trovo la modella al posto di mia moglie.
“Kaori…” il mio è solo un debole sussurro.
Nessuno mi ha sentito, ma il mio passo accelerato ha fatto girare Miyuki verso di me.
“signor Saeba abbiamo pensato di preparare una cena italiana, che ne pensa?!”
Mi sorride gentile e, forse a causa della mia recente allucinazione, giurerei di vederci quello di mia moglie.
Lei sembra accorgersi che qualcosa non va e si avvicina a me.
“sta bene?!”
Cerco di riprendermi velocemente, evitando con tutto me stesso il disagio che provo quando questa donna mi sta troppo vicino.
“Sì”
Tossisco per far tornare la mia voce alla tonalità giusta.
“cosa cucinate di buono?!”
La vedo rilassarsi e tornare ai fornelli.
“allora: spaghetti allo scoglio e pesce spada affumicato”
Annuisco, sono i miei piatti preferiti.
“Wow, è perfetto”
Sono sicuro che c’è lo zampino di Shan In in tutto questo.
Ma è la sua voce che mi ridesta dalle mie congetture.
“Papà se stai pensando che il menù l’abbia scelto io, beh ti sbagli. È tutta farina del suo sacco” E indica Miyuki.
“Ha sorpreso anche me quando ha proposto proprio questi due piatti. Forse è destino...”
Il destino.
Ho smesso di crederci da tre anni, due mesi e quattro giorni.
Da quando mi è stata portata via la mia unica ragione di vita.
“Già…” sussurro poco convinto.
“O forse è solo casualità…”
Questa volta è stata proprio la modella a parlare.
Ma ha mantenuto lo sguardo fisso sulle verdure che sta triturando.
Forse avrebbe voluto dire qualcos’altro, ma si è trattenuta.
“qualsiasi cosa sia, mi piace!”
Shan In è sempre la solita, birbante fino all’osso.
La sento ridere di gusto, subito imitata dalla modella.
E presto vengo contagiato anche io.
Devo ammetterlo, questa familiarità che si è creata tra noi tre mi piace.
Però non riesco a non pensare che vorrei qualcun altro al mio fianco e che quello che sta occupando Miyuki, non è il suo posto.
Spero solo di non ritrovarmi, alla fine di questo caso, con il cuore ancora più dolorante.
Non riuscirei a sopravvivere questa volta.

Casa Saeba – Tokyo
Ore 20
Shan In
Mi piace l’atmosfera gioiosa che si è creata da quando Miyuki è entrata nella nostra vita.
È qui con noi da solo un giorno, ma ha già fatto miracoli.
Ha fatto in modo che io e papà trascorressimo una giornata insieme all’insegna del divertimento.
Lo sta facendo cucinare con noi, rubandogli qualche sorriso ogni tanto.
Non sembra nemmeno il mio solito papà imbronciato e scontroso.
E devo ammettere che sono felice.
Finalmente dopo tanto tempo, posso ammettere di essere felice.
Certo c’è una nota storta in tutto questo.
Ora come ora si sente ancora di più la nostalgia della mamma.
Forse se ci fosse lei al posto di Miyuki, la felicità che in questo momento sto provando, sarebbe centuplicata.
Però mi sa che devo arrendermi all’idea che questo non avverrà mai.
Ora però basta piangersi addosso.
Lei non avrebbe voluto.
Devo godermi ogni momento.
Come avrebbe fatto lei, vero mamma?!
Torno al presente e mi accorgo che tutto è pronto per mettersi a tavola.
Mi siedo al mio solito posto, con papà a capo tavola.
Invitiamo Miyuki a mettersi accanto a me.
Quello vicino a papà non si tocca.
Facciamo una piccola preghiera per ringraziare di questa stupenda tavola imbandita e iniziamo a mangiare.
Parliamo del più e del meno, finché papà inizia a fare qualche domanda più personale a Miyuki.
“allora signorina, mi può dire qualcosa di lei? La sua famiglia, i suoi amici…cose così…”
La modella si schiarisce la voce e inizia il suo resoconto.
“beh vengo da una famiglia benestante. Mio padre è Toshio Takashi, proprietario della ditta farmaceutica ‘Frozen’. Da un paio di anni è andato in pensione e sperava che al suo posto subentrassi io. Invece ho preferito iniziare la carriera da modella per evitare di prendere le redini dell’azienda, perché contrariamente a lui, non ho il fiuto per gli affari. Molti hanno criticato la mia scelta, ma alla fine me ne sono fregata dei commenti della gente e mi sono fatta valere nel mio lavoro”
Papà la guarda con ammirazione.
È la prima volta che gli vedo quella luce negli occhi.
Si riprende subito e le fa un’altra domanda.
“e sua madre?!”
Miyuki si è rattristata, cosa che non passa inosservata.
“beh è morta quando ero ancora molto piccola”
Papà abbassa gli occhi, dispiaciuto.
“scusi, non volevo…”
La vedo sorridere e scuotere la testa.
“non si preoccupi. È passato così tanto tempo… E poi non è che me ne ricordi molto in realtà”
Anche io farò così?
Mi dimenticherò della mamma.
Papà sembra intuire i miei pensieri o forse è il mio viso che parla da sé, fatto sta che si affretta a precisare.
“Shan In lei qualche anno fa ha avuto un incidente, dopo il quale non ricorda il suo passato. Questo non vuol dire che ti succederà la stessa cosa. La tua mamma rimarrà sempre qui con te” e indica il mio cuore.
Mi rilasso e stringo le mani sul mio petto.
Spero che abbia ragione.
Sorrido più tranquilla e la cena riprende normalmente, parlando del più e del meno.

Casa Saeba – Tokyo
Ore 22
Ryo
Dopo aver finito di mangiare io e Miyuki ci siamo messi a riordinare la cucina, mentre Shan In è crollata sul divano, esausta dalla lunga giornata.
Sembra un angioletto quando dorme.
E vederla così serena mi rende felice.
Forse ha bisogno di una presenza femminile al suo fianco, più di quanto io stesso mi sia mai reso conto.
E ogni giorno che passa, assomiglia sempre di più a Kaori.
Alzo gli occhi su Miyuki e la vedo che mi fissa.
“che c’è? Ho qualcosa in faccia?!”
Lei sorride della mia battuta.
“no, è che ha un calore particolare negli occhi quando guarda sua figlia”
Già, è la luce dei miei occhi.
“sì è vero. E poi rivedo in lei mia moglie, quindi la amo doppiamente”
“Certo, posso capirla”
Poi notando l’ora sull’orologio, mi sorride.
“credo sia il momento di andare a letto. Posso portare io Shan In di sopra?!”
Guardo la mia bambina addormentata e annuisco.
Sono sicuro che le farebbe piacere.
“Allora buonanotte e sogni d’oro signor Saeba”
E avvicinandosi con Shan In in braccio, si alza sulla punta dei piedi e mi da un bacio sulla guancia.
“grazie di tutto”
E si incammina verso la loro stanza.
Io mi tocco il punto in cui ha depositato le sue labbra e un brivido mi percorre tutta la schiena.
È la stessa sensazione che provavo quando era Kaori a baciarmi.
Sospiro e avvicinandomi alla finestra mi perdo in ricordi lontani, di un passato felice che non tornerà più.

28 settembre
Casa Saeba – Tokyo
Notte fonda
Ryo
Sono seduto sul divano di casa, intento a bere un po’ di camomilla.
Non riesco a chiudere occhio stasera.
Appoggio la testa sullo schienale, esausto.
Mi massaggio le tempie, nella speranza di rilassarmi, ma niente.
Non ne voglio sapere di addormentarmi.
Ad un certo punto sento i passi di qualcuno scendere le scale.
Mi giro preoccupato e scorgo la figura di Miyuki avvicinarsi.
Appena mi nota, mi guarda meravigliata.
“Signor Saeba, anche lei non riesce a dormire?!”
Annuisco.
Sono rimasto incantato dalla visione di lei avvolta nel suo candido pigiama rosa.
Nonostante l’oscurità che avvolge l’appartamento, posso benissimo distinguere la sua pelle delicata, coperta da quel tessuto che aderisce perfettamente al suo splendido corpo.
Devo ammetterlo, è davvero una bellissima donna.
Anche se per me nessuna riesce a mantenere il confronto con mia moglie.
“Vuole un po’ di camomilla?!”
Le chiedo educatamente.
Ne ho preparato una damigiana.
Lei annuisce e silenziosamente si allontana in cucina, per riapparire poco dopo con una tazza fumante in mano.
Sorride e si siede a gambe incrociate accanto a me.
“quale è la scusa per la sua insonnia?!”
Io sorrido alla battuta.
“e la sua?!”
Scuote la testa, sorseggiando un po’ della tisana.
“l’ho chiesto per prima”
“L’ho chiesto per secondo” rispondo prontamente.
“Lo sa che è particolarmente irritante quando fa così?!”
“è un mio grande pregio” e le faccio l’occhiolino.
La sento ridere e questo mi sorprende.
Non so perché ma solo con lei riesco a tirare fuori il mio vecchio io.
Quello capace di prendere in giro, di ridere, di scherzare.
Questo lato del mio carattere l’ho sepolto dentro di me, dopo la morte di Kaori.
Improvvisamente la vedo ricomporsi e massaggiarsi la testa.
“mi sono svegliata di colpo dopo uno strano sogno e non mi sono più riuscita ad addormentare”
È sincera.
L’ho capito dai suoi occhi.
“mi dispiace, ne vuole parlare?”
Scuote la testa energeticamente.
“no, grazie. qualsiasi cosa fosse, preferisco non rievocarla”
Sorrido.
“Io non faccio altro che pensare a mia moglie. Mi manca terribilmente e ogni notte sogno di averla ancora accanto a me, che mi infonde il suo immenso coraggio e mi sprona ad andare avanti. Poi quando mi sveglio, non ho più la capacità di riaddormentarmi”
Sbuffo.
Se fosse per me cercherei di prolungare il più possibile il mio stare con Kaori almeno nei sogni.
“Deve essere stata una donna davvero eccezionale. Shan In mi racconta continuamente di lei”
Già. Una persona unica e meravigliosa.
“Purtroppo mia figlia non la ricorda benissimo. Aveva solo tre anni quando è successa la disgrazia. Però da quando mi sono messo di impegno nel raccontargli parte della nostra vita, prima del suo arrivo, sembra più felice. È come se nelle mie parole ci rivedesse lei e questo le da l’impressione di ricordarla meglio”
O almeno così credo.
Non sono mai stato molto bravo a psicanalizzare le persone.
In questo Kaori era decisamente più brava.
“Già… è una fortuna che Shan In abbia lei…”
La vedo rabbuiarsi e ho come la sensazione di aver detto qualcosa di troppo.
“Qualcosa non va?!” mi azzardo a chiedere.
Miyuki appoggia la tazza sul tavolinetto e mi fissa triste.
“Beh un po’ invidio sua figlia. Per lo meno ha sempre lei al suo fianco…”
Fa un piccolo sospiro e alzandosi, si posiziona vicino alla finestra, intenta a guardare la città sommersa nel buio della notte.
“io e mio padre invece ci siamo allontanati molto dopo l’incidente che ho avuto tre anni fa. Per molto tempo ho avuto anche la sensazione che mi nascondesse qualcosa e questo non mi ha aiutato molto a fidarmi di nuovo di lui. Forse è anche per questo motivo che ho scelto di intraprendere una carriera come modella. È un lavoro che mi permette di viaggiare, ma soprattutto mi occupa la mente per gran parte del giorno, distraendomi dai miei veri problemi. Con questo non voglio dire che non amo mio padre, è che è difficile per me accettare di non riuscire a ricordarmi di lui o della mamma… capisce cosa voglio dire?!”
Annuisco.
Vivere senza sapere chi si è, è davvero un incubo.
Chi può affermarlo meglio di me?!
Visto che ho vissuto come un fantasma per tanto tempo.
Senza un nome, una data di nascita, né un passato.
Poi come un lampo, è arrivato qualcuno che mi ha salvato dall’oblio.
“Sa anche io ho vissuto per molti anni senza sapere chi fossi. Sono rientrato qui in Giappone clandestinamente all’età di 19 anni. Ho vagato nell’oscurità per molto tempo, fino a quando mi sono imbattuto per sbaglio nel fratello di mia moglie. Con il suo aiuto mi sono rifatto una vita e ho iniziato a sperare che anche io un giorno avrei potuto vivere da essere umano. Quando conobbi Kaori questa speranza si tramutò in certezza. Fu lei a restituirmi la vita. Un nome, una famiglia… a lei devo tutto. E se oggi sono l’uomo che sono, è solo grazie all’amore che mi ha donato per dodici splendidi anni, senza mai chiedere niente in cambio”
Mi stupisco di me stesso.
Non ho mai parlato a nessuno in questo modo, così apertamente.
Solo con Kaori ero riuscito a farlo.
E mi spaventa sapere che questa donna è riuscita ad abbattere le mura che ho sempre eretto intorno a me.
“Dovete essere stati molto felici. Sono sicura che vi sarete goduti ogni attimo del vostro amore”
Sospiro.
Quanto si sbaglia.
“invece no… ed è colpa mia se è successo. C’ho messo otto anni per trovare il coraggio di confessare a mia moglie di essermi innamorato di lei. Per proteggerla la trattavo sempre male. Le dicevo che per me era come un uomo e che non mi sarebbe mai passato per l’anticamera del cervello di farmi piacere una come lei, manesca e impulsiva. Ma nonostante tutte le cattiverie che le dicevo o il mio brutto carattere, lei mi è rimasta accanto sempre. Senza né lamentarsi, né rinfacciarmi nulla.
Non so quante volte sono stato sul punto di mandarla via, perché anche solo il suo profumo mi offuscava la mente. Eppure nonostante tutto, mi rendevo conto che non potevo vivere senza di lei e così la tenevo con me, continuando però a trattarla male. Un giorno a causa del nostro lavoro, venne ferita gravemente. Ebbi una gran paura di perderla, così poco prima che entrasse in coma, quando ancora era cosciente, le confessai i miei sentimenti per lei. Tutto quello che mi ero ripromesso di non dirle, uscì fuori come una valanga. Lei sorrise soltanto e svenne tra le mie braccia. Quando si svegliò molti giorni dopo, rimasi deluso di scoprire che non si ricordava nulla di quello che le avevo detto. Per giorni combattei con me stesso per decidere se era il caso di far finta di nulla o se era veramente arrivato il momento di iniziare una nuova vita. Quando entrai nella stanza di Kaori con la convinzione che dimenticare fosse la scelta più giusta, mi meravigliai di trovarla in piedi, con le braccia incrociate al petto, mentre osservava fuori dalla finestra. Mi disse che si era ricordata tutto, che era stanca di rincorrermi inutilmente e che se ero entrato con l’intenzione di riprendere la nostra vita come lo era prima di quel fatto, lei se ne sarebbe andata per sempre. Io rimasi di sasso, ma pensai che fosse il modo migliore per farla allontanare dal mio mondo così tanto pericoloso e farle intraprendere finalmente una vita normale. Quando mi avvicinai per comunicarle questi pensieri, mi meravigliai nel scorgere le sue lacrime. Lei era l’unica che riusciva a capire i miei pensieri ancora prima che io li formulassi. La girai verso di me e non riuscii a trattenermi dal chinarmi e baciarla. Da allora diventammo una coppia e potemmo vivere veramente felici…”
Ora che ho finito di raccontare questo episodio, mi rendo conto che Miyuki mi sta guardando con uno sguardo strano.
Sembra spaventata.
Si porta le mani sulla testa e si massaggia delicatamente la fronte.
Notando il mio stupore per il suo comportamento, si riprende velocemente.
“Mi dispiace che abbiate perso così tanto tempo… ma sono sicura che sua moglie fosse felice anche solo standole vicino e questo indipendentemente dal fatto che lei ricambiasse o meno i suoi sentimenti per lei”
Poi reprimendo uno sbadiglio, riprende.
“ora però credo sia arrivato il momento di tornare a dormire. Si è fatto tardi e rischiamo di non riuscire nemmeno a dormire due ore di fila se rimaniamo qui a chiacchierare”
Detto questo si alza e avvicinandosi a me, mi pone un piccolo bacio sulla guancia.
“Buonanotte signor Saeba e non si preoccupi, sua moglie è stata molto felice al suo fianco e sono sicura che le ha dimostrato il suo amore per lei fino alla fine”
Sorrido.
Mi fa piacere sapere che pensa questo di me.
“grazie per avermi ascoltato, spero di non averla annoiata”
“tutt’altro” e mi fa l’occhiolino prima di sparire al piano superiore.
Sospiro.
Forse ho fatto bene ad aprirmi con qualcuno.
Era da troppo tempo che mi tenevo tutto questo dentro e ora mi sento un po’ più leggero.
Sorrido e finisco la mia camomilla, prima di riportare le tazze in cucina e dirigermi anche io nella mia stanza.
Prendo il cuscino di Kaori tra le mani e per la prima volta da tre anni a questa parte, mi addormento con un leggero sorriso.

Ed eccoci arrivati infondo a questo nuovo capitolo...
spero che la trama continui a interessarvi...
ne approfitto per ringraziare tutti coloro che continuano a leggere!!
E in particolare Dada88 e sailorm che commentano ogni capitolo!! grazie infinite!!! :)
al prossimo chappy! :)
   
 
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