Quattro Stagioni per Kodocha
Inverno
Promt: Inverno, Neve
Osservò con un sorriso triste la neve che scendeva. Era bello vedere quei candidi fiocchi ricoprire man mano tutto quello che toccavano fino a formare una fredda coperta bianca, ma quello non era un giorno come tutti gli altri. Era Natale e Hayama non c’era.
Tutti i Natali più belli che ricordava erano sempre trascorsi sotto un cielo grigio e nevoso, l’aria frizzante e amici che partecipavano alla sua festa natalizia.
Beh, sull’ultimo punto non era sempre stato così. L’anno precedente non c’era stata nessuna festa, ma il suo primo appuntamento con il suo ragazzo, Akito Hayama.
Ora, lui era a Los Angeles, per riabilitare la sua mano destra in seguito alla ferita da coltello subita da parte di Komori, un ragazzo con molti problemi. Sarebbe rimasto lontano dal Giappone per un altro anno ancora e a lei mancava molto.
Nonostante si fosse ripresa dal distacco e dalla malattia della Bambola e si tenesse impegnata per evitare di pensare e soffrire, erano tanti i momenti in cui sentiva quanto lui le mancava.
Era Natale, ma nemmeno quell’anno c’era stata una festa il 24 Dicembre, perché i suoi amici erano impegnati e nessuno era disponibile.
Seguendo un impulso improvviso, prese un pesante giaccone, lo indossò e uscì fuori. L’aria fredda le sferzò sul viso e i fiocchi di neve cominciarono a posarsi sui i capelli e suoi vestiti. Le sue scarpe affondavano nei dieci centimetri della coltre bianca e fredda e man mano che camminava lasciava le impronte dei suoi piedi.
Piegò le ginocchia, ma evitò di toccare con le gambe la neve, sarebbe congelata altrimenti. Due anni prima Hayama, proprio nel punto in cui si era fermata, aveva costruito un buffo e adorabile pupazzo di neve, e glielo aveva regalato. Le guance le si colorarono di rosso, quando rammentò che subito dopo l’aveva baciata.
Nonostante non avesse indossato i guanti prima di addentrarsi in giardino, si mise a costruire un pupazzo di neve. Non conosceva il motivo del suo gesto, ma sentiva che doveva farlo. Quando finì, a stento riusciva ancora a sentire le sue mani tanto erano congelate. Sana osservò la sua opera in silenzio e si sentì meno abbattuta e Hayama più vicino.
- Sana, al telefono! - la chiamò Shimura, la loro governante.
Si voltò e si alzò in piedi, poi scrollò la neve che si era posata sui vestiti. Ritornò su i suoi passi e prese in mano il telefono. Chi poteva essere?, si chiese, mentre accostava la cornetta all’orecchio. - Pronto, sono Sana - disse con finta allegria.
- Sana, buon Natale - le augurò Hayama con il suo solito tono indifferente, ma lei riuscì a cogliere anche una traccia di dolcezza.
Akito!, pensò, mentre, finalmente, anche quella giornata riuscì a vedere il primo vero sorriso di Sana. - Buon Natale anche a te. - Poi, con tono irritato aggiunse: - Finalmente ti fai sentire! Se aspettavi ancora un po’ a farmi gli auguri sarebbe arrivato l’anno nuovo. Uhm, anche quest’anno scampi dalla prospettiva di farmi un regalo, eh? Ti salvi sempre! - Nonostante le apparenze, lei non era veramente arrabbiata, fingeva solo.
Lo sentì sbuffare.
- Sbuffi anche? Pensi forse di aver ragione? - Lo riprese e il sorriso sul suo viso si allargò ancora. Cominciarono a litigare e Sana si sentì sempre meglio.
Già, perché lui per la sua felicità era necessario.
Spazio Autrice: Sinceramente? Non so da dove sia venuta fuori questa cosa. Cioè, non ho nemmeno idea se ha senso. Beh, comunque, come immagino abbiate capito, è ambientata il Natale successivo alla partenza di Hayama per Los Angeles.
La frase finale è una versione modificata di quello che afferma Sana nelle ultime pagine dell’ultimo volume del Manga.
Sarà una raccolta di brevi one-shot, una per ogni stagione dell'anno.
Spero vi sia piaciuta almeno un pochino.
E' stata scritta per l'iniziativa di Fanworld: "XMas Tree Party" utilizzando il Promt: "Inverno, neve".
A presto!
Ilaria