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Autore: sissichi    28/11/2005    6 recensioni
A volte un professore può influenzare la nostra vita. A volte la verità è proprio dietro l'angolo. Basta saperla cercare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una semplice verità

Ricordo ancora la prima volta che l'ho visto: ero al mio quinto anno, l'anno dei G.U.F.O. e stavo entrando in Sala grande per il banchetto di benvenuto e smistamento, quando lo vidi arrivare dal corridoio. Indossava una tunica nera che contrastava con i suoi biondissimi capelli, sul volto un'espressione indecifrabile, la stessa che di lì a poco l'avrebbe reso famoso tra noi studenti. Aveva un portamento fiero, elegante, sicuro, sembrava superiore a tutti, ma non lo faceva con sfacciataggine, gli veniva naturale; come io respiravo, lui esprimeva questa sua superiorità. Mi scansai per farlo passare e subito rimasi impressionata dall'aura che emanava, intuii che quello doveva essere il nuovo professore che aspettavamo e tutto ciò divenne certo quando Silente lo presentò a tutti noi prima di mangiare.

Appena il preside fece il suo nome calò un silenzio gelido nella sala, era la prima volta, da quando ero entrata ad Hogwarts, che avrei potuto sentire una mosca volare in Sala Grande tanto era silenziosa. Lui non si scompose a questa reazione, si limitò ad inarcare un sopracciglio e un leggero ghigno si aprì sul suo viso, quasi impercettibile. In realtà credo che se lo aspettasse, dopotutto, da quello che sapevo, erano anni che il suo nome aveva perso tutta l'importanza. So che anni fa solo a sentir nominare la casata Malfoy la gente si inchinava e portava rispetto. Purtroppo non si trattava di un rispetto conquistato col tempo, ma di un rispetto guadagnato con la forza, si lasciava il passo ad un Malfoy per timore, non per riguardo. In quel momento quel nome, però, aveva perso tutti i suoi vantaggi, era diventato un peso averlo, ma lui non sembrava risentirne, tutt'altro, scommetto che avesse la stessa aria di quando frequentava Hogwarts. Più tardi scoprii dai pettegolezzi delle mie compagne di stanza che era un Serpeverde. Avrei dovuto capirlo, ne aveva tutte le caratteristiche.

Constatai ben presto che il nuovo professore di pozioni rendeva l'arcigno suo predecessore, Severus Piton, una persona amabile con i suoi studenti. Nonostante tutti nella scuola lo temessero e avessero paura di lui, io percepivo qualcosa in quell'uomo, per un po' credetti anche di avere una cotta per lui e forse era anche vero.

Essendo stato un Serpeverde, come Piton, credevo che avrebbe assunto lo stesso atteggiamento e avrebbe quindi favorito un po' la sua casa, ma fu chiaro da subito che lui era diverso, certo tifava per la squadra di quidditch e sperava che Serpeverde vincesse la coppa delle case, ma Draco Malfoy non era uno che regalava qualcosa, neanche un misero punto, per lui erano tutti uguali, ricchi, poveri, serpenti o grifoni, purosangue e mezzo sangue per lui erano tutti la stessa cosa, erano studenti.

Ero un po' intimorita da lui, ma in realtà era solo ammirazione. Quell'anno imparai ad apprezzare, dopo ben 4 anni di fallimenti alle spalle, pozioni.

E' questione di concentrazione e di esperienza. Continuava a ripetercelo ad ogni lezione. Molti non capirono e continuarono ad odiare pozioni.

Quando siamo piccoli non ce ne rendiamo conto, ma un professore può cambiare il nostro futuro. Se fossi nata solo due anni prima non avrei mai avuto Draco Malfoy come docente di pozioni e ora non sarei qua, probabilmente sarei diventata qualcos'altro. Odiavo pozioni e avrei continuato a farlo.

Non so se lui sia a conoscenza di quello che ha fatto, non so se è cosciente del fatto che mi ha cambiato la vita, ma credo che, anche se lo sapesse, non cambierebbe molto. Sara a volte mi ripete che se davvero credo che lui abbia influenzato così tanto la mia vita dovrei dirglielo, ma Sara non capisce che lui si limiterebbe a guardarmi inarcando un sopracciglio e rimarrebbe con la sua espressione distaccata a guardarmi come se gli avessi parlato del tempo.

Solo una volta mi ha parlato davvero. Ero fuggita in guferia una notte, avevo bisogno di stare da sola, era un periodo nero, i miei genitori non mi capivano, ero in continuo contrasto con loro, il futuro era un enorme punto interrogativo, mi sentivo vuota e stanca, stufa di alzarmi la mattina. Ero solo a metà anno e già non ce la facevo più, sentivo un peso grosso sulle spalle, ne ero schiacciata, non volevo deludere nessuno e sopportavo in silenzio.

Quella notte ero seduta sulla finestra e guardavo fuori. Mai come in quelle ore ho desiderato davvero una vita diversa, fuggire via, volevo riempire quel vuoto che mi stava devastando. Ero avvolta nel mio mantello e continuavo a guardare oltre i cancelli di Hogwarts, mi sembravano il paradiso, era già capitato diverse volte che nel cuore della notte mi fossi spinta fino a quei cancelli, arrivavo lì davanti, e rimanevo a fissarli per delle ore, mi sedevo, camminavo avanti e indietro ma mai una volta che avessi allungato la mano per cercare di aprirli. Non li ho mai toccati, forse avevo paura che se li avessi anche solo sfiorati poi non sarei stata capace di trattenermi e l'avrei fatto davvero, sarei fuggita. Nella mia mente li avevo spalancati non so quante volte, ma nella realtà non li avevo mai sfiorati.

Quella sera lui mi trovò lì, mi aspettavo che mi facesse una ramanzina coi fiocchi, che mi togliesse una marea di punti e che mi mettesse in punizione, ma non fece niente di tutto questo. Si limitò a guardami, anzi a scrutarmi, non so se mi abbia letto la mente, non l'ho mai capito e non l'ho mai chiesto, ma mi guardò e mi disse semplicemente che il mondo al di fuori di quel cancello non era poi così diverso, i problemi che c'erano qui non si sarebbero risolti improvvisamente appena uscita da questo castello.

Lo sapevo, non mi ero mai illusa, ma c'era la speranza che fuori fosse migliore. Mi disse che avrei avuto tutto il tempo per scoprirlo, anche lui alla mia età voleva la stessa cosa, poi si era reso conto che non bastava volere.

Fuori e dentro erano le due facce opposte di una stessa moneta, comunque la giri, questa non cambia valore.

Dopo avermi detto questo, mi sorrise, era la prima volta e mi stupii come il suo viso cambiasse radicalmente, lo ringraziai e tornai nel mio dormitorio. Naturalmente i miei problemi non si sono risolti quella notte come per magia, nonostante sia una maga.

Devo dire che ci sono stati momenti molto tristi in cui mi pareva di precipitare in un pozzo senza fondo e le parole del professor Malfoy non bastavano ad aiutarmi. A volte mi sono detta che lui aveva avuto i miei stessi problemi e li aveva risolti, ma era veramente felice? Io lo ammiravo, mi piaceva come persona, ma aveva sempre quell'espressione seria in viso, non lo vedevo sorridere mai, non legava con nessuno studente in particolare. Se avessero istituito il concorso professore dell'anno, non credo che avrebbe ricevuto molti voti. Forse il mio e basta. Certo, essendo un bell'uomo piaceva a molte studentesse per l'aspetto fisico, lo chiamavano "il diavolo biondo", ma incuteva anche tanta soggezione.

Alla fine mi decisi, dovevo saperne di più, dato che non avevo alcuna intenzione di andare dal diretto interessato a chiedergli di lui e della sua vita, soprattutto perchè non credo che me ne avrebbe parlato, pensai di sfruttare le risorse che metteva a disposizione la scuola. Passai un mese intero in biblioteca, rubando parecchie ore allo studio per la mia ricerca. Scoprii parecchie cose. Era stato a scuola con Harry Potter, suo padre era stato un mangiamorte, si era diplomato col massimo dei voti, era un membro dell'ordine della fenice, ma tutte le informazioni su di lui si fermavano con la caduta di Voldemort. Cosa poi avesse fatto in quei dieci anni era un mistero. E io avevo tutte le intenzioni di scoprirlo. Ancora adesso mi chiedo cosa mi abbia spinto a passare così tanto tempo a cercare informazioni su un mio professore. Cercai in ogni libro presente in biblioteca, ma non trovai nulla su di lui dopo la caduta di Voi-sapete-chi.

Passavo ore a fare ipotesi, una più improbabile dell'altra, giornate passate ad immaginare la vita di quel professore negli ultimi dieci anni, poi, improvvisamente, ebbi un'illuminazione, iniziai ad osservarlo, cercando di non farmi beccare da nessuno: non volevo che né i miei compagni, né lui pensassero che mi fossi presa una sbandata per il "diavolo biondo". Mi limitavo a gettare occhiate precise e irregolari mirate a cercare dei particolari. Il mio primo obbiettivo furono le mani, cercavo un qualsiasi segno che stesse ad indicare l'abitudine di portare un anello, magari una fede. Niente di nuovo su quel fronte, non scoprii nulla, passai allora a cercare altri tipi di gioielli, tipo braccialetti o catenine. Per un po' pensai di aver trovato qualcosa, una catenina che avevo intravisto diverse volte, ma con mio sommo dispiacere scoprii che era solo una catenina col simbolo della sua famiglia. Giunse Natale e pensai che se in quegli anni "oscuri" si fosse fatto una famiglia sarebbe andato a trovarli, o viceversa sarebbero venuti loro, ma, con mia delusione, si limitò a restare a scuola e non ricevette nessuna visita.

Mi ero ormai quasi data per vinta, le feste erano passate, niente anelli, nessun segno di un qualcosa che per lui avesse un significato particolare, nessun gufo che gli arrivasse mai, nessuna lettera, regalo o qualunque altra cosa che potesse significare che qualcuno a questo mondo fosse legato a Draco Malfoy.

Ormai eravamo a metà anno e i G.U.F.O. si stavano avvicinando, non potevo passare altro tempo a fantasticare, perciò accantonai la mia ricerca e iniziai ad impegnarmi seriamente con lo studio. Migliorai in pozioni, Trasfigurazione ed incantesimi. Ebbi la mia prima storia importante, conobbi finalmente quello che sarebbe diventato mio marito, strinsi la mia amicizia con Sara… insomma, continuai a vivere la mia vita dimenticandomi di quello che mi aveva ossessionata per mesi.

Verso Maggio ci fu la svolta. Ancora adesso sorrido al ricordo: ultima verifica di Pozioni, ultimo voto prima degli esami. Tutta la classe era in un silenzio teso, il Professore consegnò ad ognuno il proprio test col voto finale. Quando mi porse la pergamena col mio compito, non so dirvi come e neanche dirvi se casualmente o se, inconsciamente, abbia cercato quel contatto, ma le nostre mani si sfiorarono e fu allora che capii; solo perchè non ero in grado di vederlo, non significava che non ci fosse un anello. Mi lasciai sfuggire un esclamazione di sorpresa dalle labbra così improvvisamente che tutti si voltarono a guardarmi mentre il Professor Malfoy inarcò un sopracciglio. Mi parve di scorgere una scintilla di comprensione nel suo sguardo, fu una cosa veloce e, col tempo, mi sono convinta sia stata solo una mia impressione. La fede c'era eccome, era anche un bell'anello, ho avuto occasione di vederlo solo in un occasione, durante un ballo.

Quel ballo rimarrà sempre nei miei ricordi, ricordo tutto come fosse ieri.

Settimo anno ad Hogwarts, il mio futuro marito che impacciato mi chiede di accompagnarlo al ballo, Sara elettrizzata per il primo appuntamento col suo futuro compagno e lui, già il diavolo biondo, venne a quel ballo, accompagnato da una bellissima donna, elegante, con un bel portamento, e lo sguardo innamorato. Sì, finalmente avevo scoperto quello che avevo cercato per tanto tempo: era felice, molto, e quella sera tutta la scuola potè vederlo. Il primo ballo che il diavolo e la sua signora hanno fatto ha lasciato tutti di stucco, sembravano perfetti insieme, erano perfetti insieme.

Silente sorrideva soddisfatto guardandoli, e persino l'arcigna professoressa McGranitt li ammirava sorridendo felice. Quella sera il preside fece un discorso sulla felicità, sul fare le scelte giuste e sul non arrendersi mai davanti alle difficoltà. Vidi il professore guardare la donna che sedeva al suo fianco, sembrò dirle qualcosa con quello sguardo e sono certa che lei lo abbia compreso, perchè gli rivolse un sorriso così dolce e semplice che ne rimasi incantata.

Ormai avevo ottenuto quello che volevo, ora sapevo. Draco Malfoy, a dispetto di tutto e tutti, aveva trovato la felicità, e questa felicità si chiamava Ginevra Weasley.

 

Ciao a tutti, eccomi qui con una piccola one-shottina, spero che vi piaccia, un ringraziamento a tutti quelli che hanno letto e/o commentato la fine di "Voglio vedere il mondo a colori", sto lavorando al seguito, probabilmente per Natale potrei tentare di regalarvi il primo capitolo, ma non ci metto la mano sul fuoco. Un bacio a tutti quelli che mi seguono ^_^

  
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