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Autore: _Emanuela_3    01/12/2010    1 recensioni
*Storia in REVISIONE. I capitoli revisionati saranno indicati con un asterisco vicino al titolo"
Ciao a tutti è la prima storia che posto su questo sito, siate clementi (:
La storia racconta di Scarlett Bronw, più semplicemente Scar, americana sulla carta d’identità ma inglese nel cuore! Ha un sogno: diventare giornalista!
Crede che Londra sia il suo “ posto nel mondo” ma, si sa, al destino piace giocare…
Landon Edward Dawson Spencer, o meglio Principe Landon bla bla bla, erede al trono di Freeland. È fidanzato da sette anni con Elisabeth Hamilton, un amore che per anni l’ha travolto ma che adesso…bè adesso non lo sa neanche lui.
Eppure il loro matrimonio sembra a tutti un passo così ovvio ma, si sa, al destino piace giocare…
Molto spesso il racconto sarà accompagnato da frammenti di canzone, ma non reputo questa storia una songfic ^^. Grazie per l’attenzione, spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CLAUDIA: Non so davvero come ringraziarti, leggere i tuoi commenti mi emozionano sempre! Mi fa piacere che il mio modo di scrivere sta migliorando! Infondo devo ringraziare anche te per il consiglio che mi hai dato, in effetti prima mi concentravo molto sui dialoghi. : ) L’uomo dei gelati è quello che ha riscosso più successo anche tra le mie amiche ;) e a dirti la verità è anche il mio preferito.  Sono felice di essere riuscita a trasmetterti le emozioni !! Ancora GRAZIE mille! <3

CAPITOLO XVII

-3 24 Dicembre

11.55

 

SCARLET

Devo andare a ritirare il vestito. Prendo la macchina e raggiungo un atelier al centro; mentre parcheggio un ragazzo con i capelli scuri lascia il negozio con un vestito tra le mani, quasi sicuramente da sposo. Se non fosse per i capelli potrebbe essere Landon.

Intanto che aspetto l’abito la commessa mi ha fatto provare un paio di tacchi, alti dieci cm. Qua su si respira tutta un’altra aria! La poltrona alle mie spalle nasconde la gambe tanto che potrei essere scambiata tranquillamente per una stangona.

 

LANDON

Esco dal negozio di sposi e una volta in macchina mi accorgo di aver lasciato una busta nel negozio, così torno indietro a prenderla.

Mentre la commessa va a prendermi la busta noto una ragazza con lunghi boccoli neri, se non fosse per l’altezza potrebbe essere Scar.

_:ecco la sua busta, signore. Buon Natale.

I: Grazie mille. Buon Natale anche a lei…

Esco dal negozio scuotendo la testa, possibile che la veda ovunque!

LANDON/SCARLET

23.59

Guardo fuori dalla finestra, il mio pensiero corre tra i fiocchi di neve fino a giungere a te. Ancora una volta sento che al mondo esistiamo solo noi due. La neve continua a cadere lenta, permettendomi di distinguere i piccoli cristalli di ghiaccio che  aleggiano nell’aria, unendosi nelle forme più strane. L’orologio a muro mentre batte i dodici rintocchi della mezza notte, a ognuno dei quali affido un pensiero…per te!

1.

L:Vorrei essere li con te, stringerti tra le mie braccia e riscaldarti con il mio amore.

S:Vorrei essere lì con te, stretta in un tuo abbraccio ad ascoltare il tuo cuore battere per me.

2.

L:Sei entrata nella mia vita un po’ per gioco un po’ per caso e senza che me ne rendessi conto sei diventata Tu la mia vita..

S:Sei stato un fulmine a ciel sereno, hai scombussolato in poco tempo tutta la mia esistenza.

3.

L:Conoscerti ha potato il sole nella mia vita, illuminando la strada che portava dritta ai miei sogni.

S:Saperti felice, saper di aver contribuito in parte a quella felicità è tutto quello che chiedo. Vederti inseguire il tuo sogno è diventato il MIO sogno.

4.

L:Ho ritrovato mio padre, ho ritrovato me stesso. Per essere felice manchi solo tu.

S:Grazie a te ho trovato il mio posto nel mondo. Non è New York né Londra. Il mio posto è dove sei tu.

5.

L:E chiedere anche te sarebbe da egoisti. Ma credimi amore mio, rinuncerei a tutto pur di averti con me.

S:Così il solo pensare di condividere con te lo stesso cielo, la stessa terra mi fa sentire a casa.

6.

L:Desidero averti al mio fianco, costruire una famiglia con te, veder crescere i nostri bambini…

S:Ma non mi basta. Non più. Vorrei vedere la tua sagoma al mio fianco davanti all’altare.

7.

L:Amarci ogni giorno di più. invecchiare insieme e guardarsi indietro sorridenti.

S:Vorrei stringere insieme a te i nostri figli, crescerli, amarli. Invecchiare insieme, felici…

8.

L:Morire e rincontrarti tra le nuvole.

S:Morire insieme, mano nella mano. Come nell’Uomo Bicentenario. Rincontraci e riamarci.

9.

L:Tornare a rincorrerti di vita in vita.

S:Rinascere per riamarti ancora, ancora e ancora.

10.

L/S:Ma so che mi basterebbe anche un solo giorno insieme a te, per essere Felice per l’eternità. 

11.

L/S:Non ho chiesto doni per Natale, perché il solo fatto che tu esisti è un dono.

12.          

L:Buon Natale Amore…

S:Buon Natale Amore…

 

00.00                25 Dicembre.   -2

 

SCARLETTE

Natale. Un tempo amavo il Natale. Non aspettavo altro per tutto l’anno. Non perché non si andava a scuola, nemmeno per i regali. Ma per quell’aria frizzante che si respirava, perché si stava tutti insieme, per la cioccolata calda davanti al cammino, bevuta tra le braccia del nonno. Per i canti d’amore, di gioia, di pace.

Quest’anno sono tutti impegnati ad organizzare il matrimonio. O nel caso di mio padre a sabotarlo.

Non posso bere la cioccolata per non rischiare di riempirmi di brufoli, come se me ne importasse. Il nonno, da vecchio lupo di mare, è alleato con mio padre e quasi non mi parla. La mamma tormenta i ragazzi del catering ogni due minuti, inutile dirle che anche loro festeggiano il Natale.

I parenti sono tutti a casa di zia Cloe per non interferire con i preparativi, Aaron e i suo genitori discutono dei posti a tavola, cosicché la cugina Tess sia il più possibile lontana dall’altra cugina Amelia e via dicendo.

Così decido di andare a festeggiare il Natale per conto mio. Nell’unico posto dove potrei ritrovare almeno un po’ del mio spirito: al parco.

Resto un po’ seduta sulla nostra panchina ad osservare gli alberi specchiarsi nel laghetto ormai ghiacciato. Ricordo quando c’èri tu su questa panchina. Aspettavi me.

Scuoto la testa per allontanare i ricordi di noi. Questa è l’ultima volta che entrerò in questo palco. mi dispiace non poter salutare Ed, ma capirà, per qualche strana ragione capisce sempre tutto.

Mi alzo e giungo all’ultima tappa. La statua di Peter Pan. La osservo silenziosamente. Con una voce impercettibile le sussurro di esser per lui fonte di ispirazione. Sorrido all’eterno bambino e mi avvio all’uscita.

Giurerei d’aver visto Landon correre sul ponte che attraversa il lago, ma è di nuovo il ragazzo dell’atelier  di spose.

Il dolore che mi provocano i tacchi deve darmi al cervello, ma come dice la mamma – sono necessari se non voglio passare il giorno del mio matrimonio scalza!-.

 

LANDON

 

Natale…sin da bambino ho sognato il giorno in cui lo avrei passato con la mia famiglia. Cantando canti di Natale, con l’albero illuminato e il cammino acceso. Davanti al quale avrei raccontato ai miei bambini la leggenda di Santa Claus. Mentre tenevo tra le braccia mia moglie, ispirando dai suoi capelli un profumo soave, dolce. Misto degli odori del Natale.

Ma quest’anno ho capito che quel giorno non arriverà mai.

Anche quest’anno mi devo accontentare del pranzo riscaldato lasciatoci dalla governante prima di fare i bagagli per andare dai suoi figli. Mio padre sarà al parlamento per  fare i suoi auguri alla nazione. Mia madre sta in un centro benessere per essere impeccabile il giorno del mio matrimonio.

Mia sorella e mio fratelli fermi sulla decisione di non venire alle nozze di Beth, giocano a scacchi lanciandomi occhiatacce. Beth e suo padre sono in fibrillazione mentre Margaret sembra in eterna agonia.

Stanco di questa situazione mi infilo una tuta e vado a correre. Arrivo a casa. Nel nostro parco. Corro sul ponte che attraversa il laghetto davanti alla nostra panchina. Tra gli alberi scorgo una figura.

Di nuovo la ragazza di ieri! Questa mattina l’ho vista avviarsi fuori dal parco mentre correvo, ma di certo non è Scar; lei non indosserebbe mai i tacchi per venire al parco! Per di più con la strada ghiacciata. Sto impazzendo, poco ma sicuro! Riprendo la mia corsa ancora più freneticamente per scacciare i pensieri dalla testa.

   
 
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