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Autore: ka_chan87    28/11/2005    9 recensioni
Tempi duri aspettano il Continente delle Tre Terre con un nuovo nemico a minacciare la sua stabilità. Cinque giovani per unire le Tre Terre a comabattere sotto un'unica bandiera l'odiato nemico... avventure, scontri tra la magica atmosfera di tre misteriosi paesi, ognuno con la propria storia e le proprie magie e la nascita di grandi amicizie e grandi amori... tutto questo è "La Guerra delle Tre Terre"
Genere: Romantico, Azione, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Naraku, Sango, Shippou
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Holà, cari lettori! Come ve la passate? Io…bè, potrei stare meglio visto che questa settimana mi ha attaccato il virus dell’influenza che, a quanto pare, mi si è affezionato e non mi vuole abbandonare…-__-‘’’’’
…Comunque…parliamo d’altro che è decisamente meglio!
Non voglio essere troppo esplicita, ma questo sarà il cap. che – spero – accontenterà molti di voi...!
Come negli scorsi cap. anche oggi devo dare alcuni chiarimenti visto che in molti di voi hanno praticamente sottolineato la stessa cosa…. Kagome è, sì, abbastanza OOC, anche se questo lo avevo già detto nel quarto capitolo. Come ha sottolineato cri-chan, in questi capitoli Kagome ricorda molto Kikyo…in effetti è vero ma, credetemi, anche se sapevo che un problema del genere sarebbe sorto, non era mia esplicita intenzione ottenere questo risultato.
Semplicemente mi ‘serviva ’ una Kagome così, per la storia. Comunque non c’è da preoccuparsi – mi spiace di non poter dare altre spiegazioni ma sarà la ff stessa a chiarire i vostri dubbi.
Bene, dopo aver chiarito questo dubbio generale passo ai ringraziamenti/ chiarimenti singolarmente: Hikari_Takaishi_87 (A quanto pare sei riuscita ad accaparrarti il primo posto per chi ha commentato prima ^^! Ma veniamo a noi: allora, per quel che mi riguarda, sarei la prima a iscrivermi al fan club di Sieg! Quindi puoi contare su di me! Ribadisco, poi, che sono davvero felice e soddisfatta che il nome Harliem abbia riscosso così tanti favori! E per l’interpretazione che hai dato del suo ruolo…non ti posso criticare niente perché, anche il tuo punto di vista è più che giusto e lo condivido…. Comunque non ti preoccupare, come le altre volte non ho assolutamente niente da dire sui tuoi commenti – anche perché, come tu stessa hai sottolineato, non hai fatto critiche!); mewrobby; Lorimhar (Accidenti, non pensavo di essere così brava con i nomi! Ma me lo avete ribadito in più persone quindi mi toccherà crederci…!^^ Per ‘gustarti ’ le litigate vere e proprie tra Inu e Kagome dovrai aspettare soprattutto i capitoli successivi, e sta sicuro che non mancheranno! Comunque non ti preoccupare se parli molto, anzi, mi fa tantissimo piacere come mi ha fatto molto piacere che anche tu abbia letto The Change…. Mi spiace di averti lasciato con l’amaro in bocca ma in questo periodo per quella ff ho praticamente una crisi di rigetto…. Come ho spiegato, avevo praticamente terminato il 17° capitolo – che stava venendo pure bene grrr… - ma il mio stramaledetto computer ha deciso bene di cancellarmelo praticamente tutto…. Sarà stupido, ma se ci penso ancora adesso mi viene il magone…. Spero però di riuscire a rimetterci mano al più presto perché tengo molto a quella storia e voglio darle un finale come si deve. Ti ringrazio anche per l’aggettivo usato per La Guerra Delle Tre Terre e che hai ribadito più volte…non sai che soddisfazione mi hai dato! E la penso anche io come te, non so per quale motivo ma questa mia seconda ff…boh, non so…la sento speciale. Adoro The Change ma La Guerra…boh, è diversa, ovvio, però è come se avesse qualcosa in più…non so perché, ma spesso mi viene da dire che è…più ‘matura ’…. Comunque ancora grazie per i bellissimi commenti!); cri-chan (Allora, per quel che riguarda Kagome ho già spiegato sopra…. Invece per quel che riguarda Kouga…bè, già dal primo cap. si intuisce quanto ci tenga alla vita di Kagome, ma non perché ne è innamorato ma perché si sente in debito verso la sua famiglia, soprattutto verso il padre di Kagome e per questo motivo che ci tiene alla sua vita, proprio perché vuole avere l’occasione di sdebitarsi. Per il fatto, poi, che sia arrossito…questo è solo per colpa di Miroku che, come al solito, fa le domande con quel suo solito tono malizioso…. Ma non centra il fatto che Kouga sia già innamorato di Kagome – sarebbe praticamente impossibile…); Elychan; Vale_chAn; Mech (non c’è da preoccuparsi per Miroku e Sango…ce ne sarà spazio per loro…!!).

12° CAPITOLO “QUELLO CHE SIAMO… E QUELLO CHE VORREMMO ESSERE…”

Quella mattina Kagome si svegliò molto presto.
Una densa foschia ancora aleggiava per le strade quasi deserte del villaggio di Werth mentre un cielo plumbeo conferiva all’intera cittadina un aspetto sinistro. E l’aura maligna che impregnava tutta quella zona non aiutava a migliorarlo.
Per la notte era stata ospitata nella casa del capo villaggio Geod, sotto le insistenze della moglie, la signora Angela.
Finito di vestirsi, indossò gli stivali di pelle sopra i pesanti pantaloni – molto aderenti – afferrando poi il mantello che la sera prima aveva malamente riposto su una piccola seggiola.
Si avvicinò allo specchio con in mano un lungo nastro nero e si legò i capelli in una coda alta. Quando sarebbe tornata a casa sicuramente sua nonna l’avrebbe rimproverata…. Quelli di certo non erano gli abiti consoni a una sacerdotessa.
Ma lei doveva combattere e di certo non poteva rischiare di morire impedita da degli assurdi e scomodi vestiti!
Raccolse da terra il suo grande arco e lo soppesò osservandone la squisita fattura. Era appartenuto a suo padre che, oltre a essere un grande esperto di magia era stato anche un ottimo arciere.
Sorrise appena, al ricordo di quando gli dava lezioni di tiro….
Scosse la testa. Non era quello il momento per abbandonarsi ai ricordi.
Agganciò alla cintura in pelle anche la lunga katana e uscì sperando di non incontrare nessuno – soprattutto la signora Angela che, con i suoi modi di fare così aperti, la metteva in gran soggezione – ma di certo non poteva nemmeno andarsene senza avvertire almeno il capo villaggio.
Uscì dalla stanza con questi pensieri e nonappena si chiuse la porta alle spalle sentì l’acuta voce della moglie del signor Geod
“Oh, siete voi somma Kagome? Buongiorno!” la salutò sorridendole e avvicinandosele
“Sa, vestita in questo modo non ero sicura che foste voi! State davvero bene, sapete?”
“Gra… grazie…” balbettò la ragazza arrossendo lievemente. La donna sorrise dolcemente
“Sapete… nonappena vi ho vista, ieri, ho subito pensato che eravate davvero una bella ragazza e…e che è un peccato che dobbiate passare i vostri anni più belli… con questo compito…” le disse, con aria quasi di compatimento
“Mi state compatendo?” le chiese, atona, Kagome, facendo imbarazzare la donna che dovette abbassare gli occhi sotto il suo sguardo freddo
“N- no, somma Kagome! Non…non era mia intenzione… io…”
“No, non fa nulla, scusatemi. Vi ho trattata ingiustamente…” sospirò la miko, mentre Angela riposava nuovamente lo sguardo sulla ragazza che si teneva una mano sul fianco con aria sconsolata.
“Vi prego di dimenticare le mie parole. Non ce l’avevo con voi… è solo che…. Bè, non importa. Vostro marito è sveglio?” le disse Kagome con un leggero sorriso che fece rilassare l’altra donna
“Sì, è al piano inferiore che fa colazione. In verità ero venuta per chiedervi se volevate unirvi a noi…” le chiese, timidamente
“Volentieri, vi ringrazio” rispose di rimando la ragazza e le due scesero insieme.

Dopo una leggera colazione Kagome si alzò, avvisandoli che sarebbe andata alla ricerca degli Youkai.
“Vi prego, fate attenzione” si raccomandò Angela, guardandola apprensiva.
“Sì, non temete. Vi ringrazio per la vostra ospitalità” disse, inchinandosi leggermente
“No, vi prego, non dovete essere voi a ringraziare. Siamo noi, semmai, che vi siamo debitori, avete curato quasi tutti i feriti del villaggio e ora ci libererete anche dei Demoni. Non sappiamo proprio come sdebitarci” le disse il giovane Geod, guardandola con gratitudine.
“Non ce n’è alcun bisogno. Questo è il mio dovere” e dicendo questo si voltò per poi uscire.
“E pensare che è ancora una ragazzina…” sussurrò Angela, guardandola andar via.
Kagome, nonappena uscì dalla casa sospirò. In un certo senso si sentiva meglio.
Tutte le volte che si recava in altri villaggi era sempre la stessa storia. Ormai gli abitanti di Kandem non ci facevano quasi più caso al fatto che lei, così giovane, dovesse far fronte a così tante responsabilità. Ma negli altri villaggi, nei quali la gente non sapeva nulla di lei, le cose erano diverse. Quante, quante volte aveva visto quegli sguardi di compatimento… non li sopportava più.
Imprecò mentalmente. Si stava innervosendo.
E mentre si dirigeva verso l’uscita del villaggio, non si accorse del giovane Noah - una delle guardie che il giorno prima l’aveva condotta dal capo villaggio - che si stava sbracciando per attirare la sua attenzione.
“Somma Kagome!” sentendosi chiamare, solo allora si accorse del ragazzo. Anche lei alzò una mano, come saluto.
“State andando a cercare i Demoni?” le chiese
“Sì, e quando li avrò trovati tornerò al mio villaggio”
“Ah. Quindi… non tornerete a salutarci…” disse, quasi sussurrando. La ragazza restò leggermente interdetta a quelle parole.
“No… mi spiace, ma non posso assentarmi dal mio villaggio per troppo tempo. In fin dei conti Kandem non è ancora stato attaccato e credo che presto toccherà anche a noi…” rifletté, guardando il cielo dalle tonalità grigie
“Sentite… - cominciò il ragazzo attirando la sua attenzione – Volevo chiedervelo anche ieri…. Volete che… venga con voi?” le domandò, imbarazzato, guardandola di sottecchi.
Kagome lo guardò in un primo momento sorpresa, ma poi non riuscì a trattenersi dal rivolgergli un timido sorriso
“Ti ringrazio molto, Noah. Ma questa è una faccenda che devo sbrigare da sola. E poi non potrei mai perdonarmi se ti succedesse qualcosa…. Hai la tua sorellina a cui pensare, no?” gli disse dolcemente mentre il ragazzo la guardava con aria triste, ma annuì.
“Avete ragione. Cercate però di stare attenta…”
“Lo farò. Addio” lo salutò lei, sorpassandolo e uscendo così dal villaggio
“Spero di rivedervi!” lo sentì gridare e sorrise per poi riassumere il suo sguardo impassibile. Aveva dei Demoni da scovare.
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“Aaaahh! Mi fanno male i piedi!”
“ORA BASTAAA!!! Miroku, smettila! Non ce la faccio più a sentire le tue stramaledette lamentele! BASTA!!”
“Ma anche io sono stanco Inuyasha!”
“Feh! Figurati se non ti ci mettevi pure tu moccioso!!”.
Quella mattina anche i tre Cavalieri si erano messi in marcia per andare alla ricerca della nobile Kagome. Ma, nonostante la buona volontà della sera precedente e le varie e precise pianificazioni riguardo al viaggio… erano notevolmente in ritardo sulla tabella di marcia.
Alle prime ore del mattino, infatti, i tre ragazzi si erano ritrovati con un membro in più che, per tutto il giorno prima, non aveva fatto altro che ronfare all’interno di una delle bisacce delle provviste – ovviamente facendosi fuori anche tutto il cibo… - e di cui si erano accorti solo quel mattino quando, invece di trovare la loro colazione, avevano trovato… il piccolo Shippo.
“Maledizione, andando avanti di questo passo ci metteremo una vita a cercare quella Kagome!” sbraitò il mezzo- demone con il continuo sottofondo delle lamentele del ragazzo dal codino e del piccolo Youkai.
“Smettetela vi ho detto!!! Non ne posso più!” gridò per l’ennesima volta. Anche Sango sospirò sonoramente non sapendo più cosa fare con quei tre.
“Va bene, va bene, adesso basta!” sbottò infuriata, facendoli spaventare, ottenendo così un po’ di silenzio.
“Adesso ci fermiamo per dieci minuti, non di più, poi si riprende il cammino e tu, Shippo, ti farai portare da Inuyasha” ordinò, con uno sguardo che non ammetteva repliche. Ma nonostante questo, l’ Hanyou osò opporre resistenza
“M- ma perché proprio io?!? Se vuole venire con noi deve camminare da solo!” disse, impuntandosi mentre lo sguardo di Sango si faceva ancora più minaccioso.
“Se vogliamo darci una mossa dobbiamo fare così! Tu sei quello che ha più resistenza fisica e non credo proprio che portare sulle spalle un bambino ti richieda uno sforzo così immane! Perciò o fai come ti ho detto o giuro che non avrò scrupoli nel fracassarti la testa con il mio Hiraikotsu!!” lo minacciò, con gli occhi infuocati. Inuyasha deglutì rumorosamente per poi riprendere la sua solita sfacciataggine
“Feh! Figurati se riusciresti a-” ma si dovette fermare visto lo sguardo omicida della ragazza con già l’ Hiraikotsu in mano.
- Mh… devo stare attento a non farle raggiungere quel livello di rabbia le prossime volte… - pensò intanto Miroku, sospirando felice di non essere lui, per una volta, il fautore dei furori della ragazza del Nord… peccato che si dovette ricredere….
“E tu che hai da ridere come un idiota?!? Guarda che è anche per colpa tua che siamo così indietro! Quindi vedi di smetterla di lamentarti ogni cinque minuti, CHIARO?!?” disse, folgorandolo con lo sguardo
“S- sì! Chiarissimo mia dolce Sango!” rispose lui, ridendo nervosamente.
“Bene, allora. Riposatevi che tra poco si riparte” disse infine, riacquisendo il suo solito tono gentile e sorridendo, lasciando i tre basiti per quel cambio repentino.

Pochi minuti dopo, i quattro ripresero il cammino mentre i tre ragazzi stavano attenti a non far nulla per scatenare nuovamente la furia della ragazza del Nord.
“Allora, Shippo, si può sapere per quale assurdo motivo ci hai seguiti?” sbottò poi Inuyasha, guardando di sbieco il piccolo Youkai sulla sua spalla.
“Eh, mi sembra ovvio! D’ora in poi io farò parte del Consiglio!” disse, orgoglioso.
“Cooosa?!? Vorrai scherzare, vero?!? Non vorrai dire che è stato il Governatore a dirtelo perché non ci credo!” disse, palesemente sconcertato, l’ Hanyou sotto gli sguardi altrettanto sorpresi degli altri due.
“Bè… ecco… no… non me l’ha ancora detto esplicitamente… però sono sicuro che quando torneremo a Eldoras lo farà!”.
“Shippo… - intervenne Miroku – Mi spiace far morire le tue speranze… ma non credo proprio che mio padre farà una cosa del genere…” gli disse, dispiaciuto poi nel vedere lo sguardo triste dello Youko.
“Ma… ma io… devo vendicare la morte della mia gente!” esclamò, con le lacrime agli occhi. I tre non dissero nulla, capendo i suoi sentimenti.
“Bè, vedremo cosa si può fare tornati a casa…. Mi occuperò anche di cercare di evitarti una bella lavata di capo quando saremo a Eldoras!” gli disse Miroku, facendogli l’occhiolino.
“Gra… grazie…” balbettò l’altro.
“Feh! Cerca solo di non metterti nei guai marmocchio!” disse poi anche Inuyasha, come una sorta di benedizione nel far rimanere con loro il cucciolo. Anche Sango gli sorrise, annuendo.
“Grazie… grazie a tutti…” sorrise Shippo, contento di poter viaggiare con loro.
“Forza ora – cominciò sorridendo Inuyasha – abbiamo una principessa da trovare!” e si misero a correre, con la speranza di riuscire a tornare presto a casa trionfatori.

[…]

“Anf… anf…. Scusatemi ma questa volta non ce la faccio davvero più!” disse, esausto, qualche ora dopo, Miroku, inginocchiandosi a terra.
“No… adesso non ce la faccio nemmeno io…” disse ansimando anche Sango.
“Sì, direi che ci possiamo fermare…” annuì Inuyasha, con il respiro accelerato “Se proseguiamo ancora un po’ dovrebbe esserci una piccola sorgente…” li informò mentre muoveva frenetico le orecchie.
Così, con un ultimo sforzo, i quattro si diressero verso il punto indicato dall’ hanyou, raggiungendo, poco dopo, una piccola sorgente nascosta tra un fitto gruppo di alti faggi.
Si sedettero ansimando, appoggiati ai grandi tronchi degli alberi, cercando di recuperare le forze. Shippo, che era quello meno stanco, prese le loro borracce, ormai vuote, e le andò a riempire al piccolo laghetto lì vicino per poi raggiungerli reggendo a malapena i tre contenitori e porgendoglieli.
“Feh! Allora qualche volta sei utile anche tu!” non si risparmiò dal dire Inuyasha, guardandolo sogghignando.
Dopo alcuni minuti i tre si erano già ripresi, rincuorati anche dal leggero vento che si era alzato, facendogli sentire meno la forte umidità di quella giornata.
“Questo tempo non mi piace…. Non mi meraviglierei se si mettesse a piovere da un momento all’altro” constatò il mezzo- demone, volgendo lo sguardo al cielo plumbeo che li sovrastava.
“Se dovesse accadere dovremo proseguire ugualmente… anche perché non ci sono villaggi in questo tratto” disse Miroku mentre bevevo qualche altro sorso d’acqua.
“Qual è il villaggio più vicino?” chiese Sango
“Mh, dovrebbe essere il villaggio di Werth, credo… ma è meglio guardare la cartina” le rispose il ragazzo dal codino, alzandosi per andare a prendere da uno dei sacchi la carina dell’isola.
Si avvicinò a un masso quasi piatto, posandovi sopra il grande foglio giallastro, mentre Inuyasha, Sango e Shippo gli si avvicinavano.
“Sì, ecco qua Werth… e poco più sotto c’è il villaggio di Kandem. Con questo tempo non riesco a capire bene che ore potrebbero essere, ma non credo sia già mezzogiorno. Se procediamo velocemente tra al massimo due orette dovremmo arrivare a Werth” ipotizzò il Cavaliere
“Bene, allora andiamo. Sarebbe l’ideale se arrivassimo a Kandem prima di sera” disse Inuyasha, alzandosi in piedi e sistemandosi uno dei sacchi sulle spalle.
“Sì, andiamo” e anche gli altri tre si alzarono per poi riprendere il viaggio.
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Nel frattempo Kagome si stava aggirando per la grande foresta nei pressi del villaggio, ancora alla ricerca del covo degli Youkai.
- Sono sulla buona strada…. Qui l’aura maligna è fortissima – e pensando questo, si ritrovò di fronte a una serie di capanne disposte in circolo e che brulicavano di Youkai.
- Ehe… ben fatto Kagome… - si disse, compiaciuta, cercando di nascondersi il più possibile dietro ai grandi alberi mentre estraeva dalla faretra una freccia e afferrava saldamente l’arco.
Facendo meno rumore possibile, si avvicinò alle capanne, cercando di capire quanti Demoni potessero esserci.
“Ahah! Stiamo facendo grossi affari in questi giorni! È stata un’ottima idea quella di mettersi d’accordo con gli altri Demoni sparsi qua in giro e attaccare a tappeto tutti i villaggi!!” gracchiò la voce di un enorme Youkai che fece inorridire Kagome. Incoccò la freccia, fremendo per attaccare… ma non era il momento.
- Quello dev’essere il capo… - constatò, guardando il grande Youkai, attorniato da qualche decina di Demoni che ascoltavano ogni sua parola.
“Capo quale sarà la nostra prossima preda?” chiese, eccitato, uno dei Demoni. Il capo Youkai sorrise malvagio
“Mmh… prima di pensare alla prossima meta voglio finire definitivamente col distruggere il villaggio di Werth. Dopotutto sono sempre stati quelli che ci hanno dato più problemi e per colpa loro sono morti molti dei nostri. Sì, non vedo perché dovremmo lasciarli in vita eheheh! E poi l’idea di sgozzare ancora qualche collo giovane non mi dispiace ahahahah!!”.
La rabbia che Kagome stava cercando di trattenere prese il sopravvento.
Nell’accampamento dovevano esserci circa una cinquantina di Youkai… anche se l’avessero attaccata in gruppo – cosa che sarebbe sicuramente successa – non avrebbe avuto problemi. Li avrebbe sterminati usando la loro stessa crudeltà.
Con una calma innaturale si alzò, rimanendo sempre nascosta, incoccò la freccia e tirò fino al massimo la corda dell’arco per poi lasciarla con uno schiocco. Il dardo sibilò mentre con la sua velocità fendeva l’aria per poi andarsi a conficcare nella testa di uno degli Youkai raccolti a cerchio.
Quelli intorno lo guardarono allibiti, fissando il sangue che, goccia dopo goccia, fuoriusciva dal cranio del compagno.
Il capogruppo ruggì, dando l’allarme, mentre dava ordine di trovare il colpevole. Ma non ce ne fu bisogno perché fu la stessa Kagome a farsi vedere, andando verso di loro.
“Smettetela di sbraitare come animali…. Ah, no, scusate… lo siete!” disse sprezzante
“Maledetta! Chi diavolo sei sporca Ningen?!? Come hai osato mettere piede nel nostro accampamento?!? Te ne pentirai amaramente!” gli sbraitò contro il grande Youkai che brandiva un’enorme ascia
“Chi sono? Sono colei che vi darà la morte!”.

Appena un’ora dopo tutto era finito.
Kagome si guardò intorno con lo sguardo vuoto. Aveva, ancora una volta, tolto delle vite.
Guardò la lama della sua katana sporca di sangue… sporca… come le sue mani.
Guardando in giro, osservò quello che rimaneva dell’accampamento… capanne rovesciate o distrutte e… una distesa di cadaveri. Non se l’era aspettato, ma la maggior parte dell’accampamento era abitato da Youkai femmine con i loro figli… nessuno era stato risparmiato.
- Era… davvero questo che volevo? – questa domanda le si insinuò nella testa senza volerla abbandonare.
- Comunque… questa storia non mi piace… - si disse mentre ripuliva la sua spada dal sangue per rinfoderarla – Come poteva un gruppo di Youkai del genere provocare tutte quelle distruzioni? Erano troppo pochi… - rifletté con una nota di preoccupazione.
“Sarà meglio che raggiunga presto Kandem… ho un brutto presentimento…” disse, ripensando poi al sogno che ormai da mesi la perseguitava e che, anche quella notte, l’aveva accompagnata durante il sonno.
Con queste preoccupazioni Kagome si rimise in marcia, lasciando dietro di sé il silenzio innaturale della morte mentre, lentamente, l’aura maligna che prima impregnava completamente quei luoghi, scompariva.
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“Ecco Werth ragazzi!”. Inuyasha, Miroku, Sango e Shippo, dopo solo un’ora e mezza circa di viaggio, erano già arrivati al villaggio.
Contenti di aver raggiunto in così poco tempo la meta si avvicinarono ai due di guardia, appostati davanti l’ingresso della cittadina.
Ma ancor prima che potessero presentarsi si ritrovarono con le lance puntate alla gola.
“Cosa volete stranieri? E soprattutto cosa ci fanno qui due Demoni?!” gli disse minaccioso una delle guardie – quella più anziana.
“Ehm… calmatevi per favore…. Non abbiamo cattive intenzioni! Ecco tenete…” disse Miroku, allungando all’uomo un foglio. Il signor Hiro – capo villaggio di Gale – gli aveva spiegato che nell’isola, ultimamente, imperversavano i Demoni ed era naturale che la gente dei vari villaggi non si fidassero degli sconosciuti. Per questo motivo aveva scritto per loro una specie di raccomandazione in cui spiegava che non erano pericolosi e che stavano portando avanti una importante missione della massima segretezza.
“Mh… cosa siete… militari?” indagò l’uomo dopo aver letto il foglio ma ancora non del tutto sicuro
“Sì, sì, militari! Mi spiace, ma più di così non possiamo darvi altre informazioni…” disse il ragazzo dal codino, ridendo nervoso. Bè, in fondo, erano davvero dei militari….
“D’accordo, siete a posto. Cosa dovete fare di preciso a Werth?” gli chiese nuovamente
“Oh, niente di particolare, abbiamo solo bisogno di sapere alcune cose…. Forse potete aiutarci voi”
“Dite pure”
“In verità stiamo cercando una persona, di preciso una sacerdotessa. Non abbiamo molte informazioni, ci hanno solo detto che qui sull’isola c’è questa potente miko e vorremmo sapere dove possiamo trovarla…”.
“State parlando della somma Kagome?!” intervenne con foga il giovane Noah, attirando la loro attenzione.
“È il nome della sacerdotessa?” chiese Miroku mentre rivolgeva sguardi d’intesa ai compagni
“Sì! Se n’è andata dal nostro villaggio proprio questa mattina…. Doveva andare alla ricerca del covo degli Youkai che ci hanno attaccato per ucciderli”
“Da che parte è andata?” chiese, quasi con foga, il ragazzo dal codino
“Si è diretta verso la foresta – rispose Noah, indicando gli alberi di fronte a loro – Però…”
“Però?” lo incalzò
“Non so la troverete ancora là… credo vi convenga dirigervi direttamente verso Kandem, è lì che abita”
“Non sapete che grande aiuto ci avete dato! Tenete…” e gli posò sul palmo della mano alcune monete d’oro per poi, insieme agli altri, andarsene velocemente senza dare tempo ai due di dirgli altro.

“Lo sapevo che era lei!” esclamò, al settimo cielo, Miroku “Se ci sbrighiamo potremmo addirittura incontrarla lungo il cammino!”.
“Sbaglio o sei a dir poco euforico Miroku?” gli disse con il suo solito tono strafottente Inuyasha
“Certo che lo sono! Saperla in vita mi dà una gioia immensa!” gli disse con un largo sorriso a illuminargli il volto. Anche Sango sorrise nel vederlo così felice.
“Forza, è ora che la famiglia si riunisca!” esclamò la ragazza, attirando lo sguardo di Miroku che le sorrise.
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Un’ora più tardi Kagome procedeva per la sua strada, ignara del gruppo che da un giorno intero era sulle sue tracce.
- Mmh… ho uno strano presentimento… che sia oggi…? – pensò.
Da quando aveva lasciato l’accampamento distrutto degli Youkai era passata circa un’ora. Ormai era in vista di Kandem.
- Bene, così sarò a casa prima di cena… - rifletté, sollevata nel poter finalmente far ritorno a casa, da sua nonna che, sicuramente, era in pensiero per lei.
Nel pensare all’anziana donna, però, si incupì.
- Le sto dando così tante preoccupazioni…. E non solo per tutte questi incarichi. Sono IO che la faccio stare in pena… - ma le sue riflessioni vennero interrotte bruscamente a causa della forte aura maligna che avvertì e che la circondava.
Si fermò, guardandosi intorno, cercando di scovare dietro ai numerosi alberi colui o coloro che emanavano tutta quell’energia negativa.
“Ormai me ne sono accorta! Direi che non ha senso che rimaniate nascosti!” disse ad alta voce mentre una ventina di Youkai si facevano avanti non più riparati dal naturale nascondiglio della boscaglia.
“Ecco dov’erano gli altri Demoni del villaggio!” sorrise con aria di sfida, guardando gli Youkai che intanto l’avevano circondata
“Come fai a sapere che siamo proprio noi?!” gli domandò uno di quelli.
“Mi sembrava strano che nell’accampamento ci fossero così pochi Youkai… e come pensavo gli altri erano da tutt’altra parte, forse a distruggere un altro villaggio…”
“Già, proprio così! Ce la pagherai per aver sterminato la nostra gente!!”
“Mph… fatevi avanti allora!” li sfidò lei, mentre cominciavano a cadere fredde gocce di pioggia che le cadevano sul viso, inzuppandole il lungo mantello che portava.
Con un elegante gesto se lo tolse, lasciandolo fluttuare nell’aria mentre estraeva la sua katana con lo sguardo fisso e immobile sul gruppo di Demoni che, come lei, estrassero le loro armi.
Nonappena il mantello toccò terra cominciò il combattimento.


Poco lontani da lì stavano gli altri quattro, accucciati a terra per controllare la direzione giusta da prendere per Kandem. Inuyasha distolse l’attenzione dalla cartina avvertendo con il fine udito il debole clangore di armi che cozzavano tra di loro e il debole e pungente odore del sangue.
“Inuyasha?” lo richiamò perplesso Miroku.
“Poco lontano da qui… una battaglia” rispose al richiamo, continuando a prestare attenzione ai vari rumori
“Sei sicuro?” gli domandò Sango. L’ Hanyou annuì
“Io proporrei di dare un’occhiata” disse poi “Anche perché sento chiaramente l’odore del sangue provenire dalla direzione in cui dobbiamo andare noi”.
“Andiamo” disse, secco, Miroku per poi affrettarsi verso la piccola strada che li avrebbe portati a Kandem.

Nel frattempo il combattimento tra Kagome e l’orda di Youkai continuava.
La ragazza, grazie alla sua straordinaria abilità con la spada, mieteva Demoni su Demoni, ma, già affaticata dallo scontro precedente, questo sembrava non essere sufficiente.
Notevolmente svantaggiata dal punto di vista numerico, per far fronte alla situazione, non poteva far altro che ricorrere ripetutamente anche al suo potere spirituale che le permetteva di poter abbattere più Youkai in una volta. Ma era anche una lama a doppio taglio poiché le richiedeva un notevole sforzo.
Così non poté far altro che continuare a combattere semplicemente con le sue armi mentre anche il suo fisico si indeboliva.
In quel momento arrivarono anche Inuyasha e gli altri che si ritrovarono ad osservare il furioso combattimento mentre la pioggia, che ora cadeva violentemente, gli inzuppava i vestiti.
La loro attenzione venne immediatamente attirata dalla ragazza che combatteva con furia contro tutti quei Demoni, brandendo la spada con una maestria straordinaria.
Era chiaramente percepibile la differenza tra lei e gli Youkai che si muovevano sgraziati e soprattutto senza organizzazione, sciupando quindi il vantaggio della loro superiorità numerica.
Con quell’unica katana Kagome stava man mano facendo calare il numero dei suoi aggressori, ritrovandosi ora a uno contro quattro.
I suoi lunghi capelli, raccolti nella coda, seguivano appesantiti dalla pioggia i suoi movimenti veloci e precisi accompagnandola nella sua danza di morte sotto gli sguardi stupiti dei quattro poco lontani.
Ma in quel momento non vi aveva fatto caso alla loro presenza, esistevano solo lei e la sua spada, ormai nient’altro che un allungamento del suo arto e che utilizzava con semplicità e eleganza.
Due Youkai la attaccarono contemporaneamente, uno frontalmente mentre l’altro le arrivò da dietro. Con grande velocità si spostò, facendo in modo che i due Demoni si scontrassero per poi infilzarli contemporaneamente mentre i loro rantoli di dolore si mischiavano al battere cadenzato della pioggia.
Ne rimanevano solo due. Ansimando si lanciò nuovamente all’attacco, decisa a porre fine a quella inutile lotta.
Concentrò la sua attenzione sullo Youko che aveva davanti, lo aggirò agilmente e, arrivatogli dietro, gli mozzò di netto la testa che rotolò con un tonfo sordo sul terreno ormai fangoso.
Improvvisamente le cedettero le gambe e si ritrovò inginocchiata a terra mentre, per la stanchezza, vedeva sfocato.
Approfittando di questo, l’ultimo Demone rimasto le arrivò alle spalle pronto a finirla. Con un ampio gesto del braccio cercò di infilzare le sua sciabola nella schiena della ragazza sotto gli sguardi preoccupati di Miroku e degli altri che già stavano per avvertirla. Ma non ce ne fu bisogno perché Kagome, accortasi del sibilo della spada, si scansò all’ultimo afferrando saldamente la fredda lama della sciabola con la mano sinistra, tagliandosi, mentre con la destra affondò, da dietro, la sua katana nell’addome dello Youkai che, con lo sguardo pieno di sorpresa, cadde sul terreno sotto il battere della pioggia che faceva scivolare sulla terra il sangue degli Youkai dai loro corpi esamini.
Kagome ansimò violentemente con la frangia appiccicata al volto, come i suoi vestiti che impregnati d’acqua le appesantivano i movimenti.
Si alzò, barcollando leggermente, mentre dalla sua mano cadevano gocce di sangue che si andavano a unire a quelle ormai più fini e leggere della pioggia che stava cessando.
Guardò la sua spada insanguinata… aveva ucciso ancora.
Intanto Inuyasha e gli altri guardavano increduli la figura in piedi in mezzo a quella distesa di cadaveri. E sotto quegli sguardi insistenti Kagome si accorse della presenza dei quattro.
Il vento che si era alzato portava via con sé le nuvole grigie facendo comparire a sprazzi i raggi solari di cui uno andò a colpire proprio la ragazza, facendo risaltare di riflessi dorati i suoi capelli ebano.
La giovane miko li riconobbe subito. Era lo strano gruppo che per tutti quei mesi aveva sognato. Li studiò a lungo senza dire una parola, posando insistentemente lo sguardo su Inuyasha e Shippo. Due Youkai.
Raccolse da terra il suo mantello fradicio di pioggia e si avvicinò loro scostandosi dagli occhi la fastidiosa frangia.
“Siete voi…” constatò semplicemente mentre continuava a squadrarli, ora da più vicino.
Loro la guardarono basiti, come se avessero avuto davanti un fantasma.
Soprattutto Inuyasha la fissava con uno sguardo indecifrabile mentre ancora pensava a come, in pochi istanti, da sola, avesse ucciso tutto quegli Youkai. E solo in quel momento si accorse anche della sua strabiliante bellezza.
“Ehm…” cominciò, incerto Miroku, mentre anche lui guardava con tanto d’occhi la ragazza.
“Scu… scusate se vi abbiamo potuto dare una brutta impressione…. È stato un caso se abbiamo assistito allo scontro…” cercò di giustificare la loro presenza, senza aver capito chi avevano davanti
“Comunque, magari potreste darci un’informazione…” continuò, sempre con lo stesso tono. In effetti si trovava quasi in soggezione di fronte a quella donna che non accennava a parlare senza però smettere di fissarlo, glaciale.
“Ecco… aspettate! Voi conoscete la miko di nome Kagome?” le domandò mentre la ragazza si era voltata e aveva fatto qualche passo
“Certo che la conosco… - gli disse, girandosi – Sono io” concluse, lasciandoli impietriti.
“COOS- argh!” l’esclamazione incredula di Inuyasha venne prontamente bloccata da Miroku che gli tappò la bocca ridendo nervosamente, sotto lo sguardo di Kagome che aveva alzato un sopracciglio, sospettosa.
“Forza, andiamo” disse poi la ragazza, voltandosi e incamminandosi verso il sentiero
“Do- dove, scusi?” le domandò sempre più perplesso Miroku
“A Kandem, mi sembra ovvio. Non ho tempo da perdere perciò vedete di darvi una mossa” disse, continuando a camminare seguita da Sango e Shippo mentre Miroku e Inuyasha erano rimasti imbambolati a guardarla.
“Ehi Miroku! Non mi avevi detto che tua cugina aveva sedici anni?!?” sbottò il mezzo- demone chiedendo spiegazioni. Come minimo avrebbe dato a quella ragazza diciannove anni!
“È così infatti…. Accidenti… se penso che la prima cosa che mi son detto quando l’ho vista è stata: ‘ Che splendida fanciulla!’…mi viene male!” sospirò, sconsolato.
Inuyasha non ribatté come a suo solito, attirando l’attenzione del ragazzo dal codino che notò lo sguardo fisso dell’ Hanyou su quella che si era rivelata essere sua cugina. Sorrise malizioso.
“Ehi… non sarai rimasto affascinato anche tu dalla straordinaria bellezza della nostra sacerdotessa, eh?!” gli disse, dandogli delle leggere gomitate sul fianco
“M- ma che diavolo dici, cretino?!? Certo che ne spari di cavolate!” sbraitò, rosso in viso, mentre anche lui si avviava dietro alle due ragazze seguito poi da un divertito Miroku.

Per più di mezz’ora il gruppo procedette – sotto un pesante silenzio - lungo il sentiero che man mano si era notevolmente allargato, capitando spesso di incontrare alcuni mercanti con i loro carretti al seguito.
“Ehm… scusate somma Kagome…” cominciò, poi, titubante Miroku, attirando l’attenzione della miko che si limitò a gettargli un’occhiata fugace.
“Volevo sapere… quanto manca per il villaggio…”
“Ormai siamo arrivati” rispose atona quella, richiudendosi poi nel suo silenzio.
“Feh!” sbottò Inuyasha. Kagome si fermò improvvisamente, girandosi verso di lui con sguardo severo
“C’è qualche problema?” gli chiese, cercando di trattenersi dal chiamarlo con disprezzo ‘Hanyou ’. Il mezzo- demone interpellato era già sul punto di ribattere ma, ancora una volta, venne bloccato da Miroku che rispose per lui
“No, no! Nessun problema eheh!” disse, sperando che la ragazza sorvolasse… e così fu. Si girò di scatto e proseguì lungo la strada quasi ignorandoli.
“Cerca di trattenerti Inuyasha!” gli sussurrò Sango che si era avvicinata
“Già! Non possiamo inimicarcela per il tuo caratteraccio!” rincarò la dose il ragazzo dal codino
“Il mio caratteraccio?!? Ma…” si bloccò, vedendo lo sguardo severo dei tre compagni. Sbuffò e continuò a camminare borbottando improperi.

“Siamo arrivati” li informò la voce della miko mentre, in lontananza, si vedeva una modesta casa dal cui piccolo comignolo si diffondeva nell’aria una lingua di fumo grigio.
“Ehm… però non vedo il villaggio…” constatò Miroku
“Il villaggio è a un chilometro di distanza da qui, più o meno. Ci piace l’intimità…” li informò Kagome continuando a camminare
“Ci… piace?”
“Abito con mia nonna Kaede”
“Capisco…” Miroku sorrise fra sé. Quella era proprio la Kagome che stavano cercando. Quella era sua cugina. La osservò da dietro, constatando quanto fosse cresciuta…. In fondo avevano spesso giocato insieme da bambini, ma lei, ovviamente, non poteva ricordarsene….
Raggiunta la casa, Kagome si affrettò a bussare chiamando a voce alta il nome dell’anziana miko che non li fece aspettare.
I quattro guardarono curiosi dietro le spalle della ragazza l’anziana donna che si era precipitata ad aprire la porta
“Oh, Kagome! meno male sei tornata sana e salva!” esultò felice, abbracciando la nipote che sorrise lievemente, un po’ imbarazzata visto che non erano sole….
“Ehm… nonna…” la richiamò
“Cosa c’è ca- oh! E voi chi sareste?” domandò perplessa vedendo il gruppetto alle spalle della nipote.
“Sono LORO” disse la giovane miko, sottolineando l’ultima parola con uno sguardo serio. La vecchia Kaede capì al volo e li guardò preoccupata.
- Che vuol dire ‘Sono loro ’? – si domandò nel frattempo Inuyasha - È impossibile che sapessero del nostro arrivo – constatò, fissando da dietro la ragazza dai capelli ebano.
La giovane sacerdotessa, comunque, fece finta di niente e entrò tranquillamente dentro la casa lasciandoli lì davanti senza sapere cosa dovessero fare…. Non era educato entrare in casa d’altri senza aver avuto il permesso….
“Ma Kagome, non li fai nemmeno accomodare?” le domandò la donna. L’altra si girò e li guardò con sufficienza
“Sono grandi e vaccinati…. Possono farlo anche da soli” disse, rivolgendo uno sguardo di insofferenza verso Shippo e Inuyasha di cui tutti si accorsero benissimo. Poi se ne andò nella sua stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
- Quello sguardo… - l’ Hanyou la guardò digrignando i denti…. Quello era lo sguardo che avevano sempre rivolto a lui e a sua madre…non poteva sbagliarsi.
“Vi prego di scusarla, prego entrate” li invitò Kaede, con aria abbattuta. Si avvicinò al caminetto e si sedette sospirando, mentre Sango e Miroku si accomodavano sulle sedie che la donna aveva dato loro mentre Inuyasha preferì sedersi per terra, in un angolo mentre Shippo si accoccolò sulla gambe della ragazza del Nord.
Stettero in silenzio per diverso tempo, mentre Kaede aveva offerto loro una tazza di the.
Poco dopo fece il suo ingresso nella stanza anche Kagome che, nel frattempo, si era cambiata e lavata velocemente, togliendosi di dosso le macchie di sangue degli Youkai.
“Kagome, lo sai che non dovresti vestirti a quel modo!” la rimproverò Kaede. La giovane miko indossava un vestito intero, di pelle, che le arrivava poco sopra le ginocchia con degli alti stivali, sempre in pelle, che arrivavano sopra queste ultime. In effetti non era certo un abbigliamento consono a una sacerdotessa… ma di certo faceva risaltare la sua bellezza.
La ragazza ignorò il rimprovero dell’anziana, avvicinandosi al caminetto mentre le fiamme del focolare illuminavano di riflessi i suoi capelli che, legati nella solita alta coda, si muovevano ad ogni suo passo.
Si sedette anche lei sul pavimento di legno, vicino alle braci che ardevano al centro della stanza e sulle quali vi era la teiera.
“Voi siete un Majutsushi, vero?” sbottò, guardando Miroku che rimase sinceramente sorpreso, insieme a Inuyasha, Sango e Shippo, per quella domanda chiaramente retorica. Come faceva lei a sapere che lui era un Mago se non si erano mai visti prima?
“Bè… sì, è così. Ma mi chiedo come voi possiate saperlo visto che è la prima volta che ci incontriamo” le chiese, sorridendole dolcemente
“Dovete sapere – intervenne Kaede – che sapevamo già del vostro arrivo. Bè, non conoscevamo di preciso il giorno in cui sareste arrivati ma di certo sapevamo della vostra esistenza”
“Ma… com’è possibile?” domandò incredula Sango
“Mia nipote vi ha sognati…. Sono ormai due mesi che durante il sonno ha la visone del vostro arrivo…”
“Sorprendente…” bisbigliò Miroku, guardando la giovane miko che, in silenzio, giocherellava con le braci.
“Sì ma – sbottò Sango – come poteva sapere che Miroku è un Majutsushi? In fondo era… un sogno…”
“Ne ho avvertito il potere” disse Kagome, alzando lo sguardo su di loro, incontrando gli occhi ambrati di Inuyasha a cui rivolse uno sguardo severo e di disgusto al quale il mezzo- demone rispose, guardandola con rabbia.
“Comunque – riprese distogliendo lo sguardo dall’ Hanyou – Vorrei sapere cosa ci fanno a casa mia un Majutsushi, una Syuryouka e, soprattutto, un cucciolo di Youkai e… un Hanyou” domandò, calcando sulle parole Youkai e Hanyou e rivolgendo ai due soggetti occhiate gelide, facendo tremare Shippo.
“Kagome!” la riprese Kaede che venne però interrotta da Miroku.
“Non vi preoccupate Kaede- sama. Somma Kagome prima di tutto dobbiamo ancora presentarci. Io mi chiamo Miroku e questi sono Shippo, Sango e Inuyasha – disse, indicando rispettivamente ognuno di loro – Tutti noi, escluso Shippo… siamo Cavalieri”
“Ca- Cavalieri?!” esclamò, più che sorpresa la vecchia Kaede
“Calmati nonna. E cosa vorrebbe la Terra Centrale da me? Perché, ovviamente, è da lì che venite, vero?”
“Siete molto arguta…” si complimentò Miroku, sorridendole
“Sì, lo sono – riprese la miko – Ma se siete Cavalieri… dove sono i vostri Draghi? Di solito Draghi e Cavalieri sono inseparabili”
“E infatti è così. Ma per sicurezza e, soprattutto per non farci notare, li abbiamo lasciati al villaggio di Gale, la guarnigione di Eldoras, è da lì, di preciso, che veniamo. Io sono il figlio del Governatore, Takehiko di Eldoras” le informò, guardando poi in particolare Kaede che in quel momento capì tutto.
“Addirittura il figlio del Governatore è venuto a farmi visita di persona!? Sono proprio curiosa di sapere cosa vi ha portato a compiere un viaggio così lungo solo per me…”
- Questa… questa… è la ragazzina più insopportabile che abbia mai visto!! – pensava, nel frattempo Inuyasha, osservando la scena quasi sconcertato. Chi si credeva di essere con quel tono da gran donna?! Quando l’aveva vista combattere gli aveva dato un’impressione ben diversa…. Si vergognò quasi di aver provato una sorta di ammirazione quando l’aveva vista….
Miroku invece sorrise divertito… allora quell’aria da saputelli ce l’avevano proprio di famiglia!
“Dovete sapere che ci era giunta da tempo la voce di una portentosa sacerdotessa che viveva su quest’isola…. Mio padre ci ha ordinato di venire qui e di cercarvi con lo scopo di chiedervi di accettare la sua proposta di venire nella Terra Centrale, a Eldoras, per aiutarci…”
“Aiutarvi… a fare cosa?”
“Aiutarci a eliminare Naraku”. Kagome, a quel nome sbiancò, bloccandosi letteralmente. Inuyasha la guardò con attenzione, notando i suoi occhi che, fino a poco fa erano stati quasi del tutto inespressivi, ora ribollivano di feroce rabbia. Nemmeno quando l’avevano vista combattere aveva avuto quell’espressione.
“Ho… ho sentito bene… avete detto Naraku?” chiese, guardandolo negli occhi
“Sì, proprio quel Naraku. A quanto pare la sua fama si è diffusa a macchia d’olio…”. Kagome strinse i pugni fino a far diventare bianche le nocche.
“Devo solo seguirvi a Eldoras?” domandò poi, decisa
“Sì, poi vi spiegherà tutto nei dettagli mio padre. Il nostro compito era solo quello di rintracciarvi”
“Vi devo avvisare però…” cominciò, glaciale, mentre si alzava in piedi
“Di cosa?” le chiese Miroku guardandola serio
“Prima di tutto voglio mettere in chiaro che non mi fido di voi e non permetterò che Youkai o Hanyou interferiscano. Naraku lo ucciderò io, con le mie mani, e non avrò pietà per chiunque sia dalla sua parte o… decida poi di stare dalla sua parte” sibilò, rivolgendo nuovamente quello sguardo di odio e disprezzo verso Shippo e Inuyasha.
“Ora devo andare. Vado al villaggio, nonna, ad avvertire il signor Yoshikawa” e senza dare il tempo a nessuno di replicare uscì di casa, sbattendosi la porta alle spalle.
“Ma tu guarda questa!! Chi diavolo si crede di essere?!?” sbottò il mezzo- demone
“Inuyasha!” lo richiamò Sango
“No, non vi preoccupate…. Anche se non potranno riparare alle parole di mia nipote… vi porgo le mie scuse…” disse costernata l’anziana donna
“Non vi dovete scusare…. Comunque… immagino abbiate capito tutto quanto, somma Kaede” le disse gentilmente Miroku
“Sì…. Immagino che anche i tuoi compagni qui presenti non siano dei semplici Cavalieri, Miroku…. Sapevo che il nobile Takehiko aveva avuto un figlio… ed eccoti qua…”
“Già…. Comunque, questi che vedete insieme a me sono Sango di Mend, figlia del Re di Mendeon mentre il qui presente Hanyou è Inuyasha, secondogenito di Inu Taisho mentre questo è il piccolo Shippo, del clan Kitsune”
“Il… secondogenito? Sapevo di Sesshoumaru, ma ignoravo l’esistenza di un altro figlio…”
“Anche noi… vi spiegherò brevemente cos’è successo in questi ultimi anni visto che non ricevete notizie dalla Terra Centrale ormai da molto…” l’anziana donna annuì e così Miroku cominciò a parlarle di Naraku, degli attacchi sulle varie isole dieci anni prima e anche il suo volersi impadronire della Shikon no Tama.
“Ora capisco tante cose…” sospirò Kaede, ripensando al giorno in cui anche il loro villaggio venne attaccato.
“Somma Kaede… potrebbe spiegarci come mai la nobile Kagome odia così tanto i Demoni?” domandò Sango, temendo di essere poco delicata.
“Dovete sapere che… dieci anni fa gli Youkai sono arrivati anche qui, a Kandem…. E in quell’attacco… sono rimasti uccisi mia figlia e suo marito… i genitori addottivi di Kagome” disse, addolorata.
“È da quel giorno che Kagome è… così…. Vi sembrerà difficile crederlo, ma era l’opposto di come la vedete oggi. È per questo che sono sicura che, nonostante qualsiasi cosa, vi seguirà… perché quella notte, guardando lo stemma ricucito sulle divise di quei Demoni pronunciai ad alta voce il nome di Naraku. È da quel giorno che brama vendetta e avrà vita finché non la porterà a termine….
“Vi prego soltanto…non permettete che le succeda qualcosa… orami lei è davvero una nipote per me. Ne morirei se le succedesse qualcosa…” disse, con gli occhi pieni di apprensione e velati di lacrime.
“Ve lo giuro, la proteggerò a costo della vita” le disse, serio, Miroku.
“Mi scuso ancora con voi due…” disse poi Kaede, rivolgendosi a Inuyasha e Shippo “Kagome non è cattiva e non ce l’aveva sul serio con voi…”
“Quindi… non ci odia?” chiese timidamente il piccolo Shippo che era stato davvero ferito dagli sguardi e dalle parole della ragazza
“No, non vi odia…” lo rincuorò, sorridendogli, per poi rivolgere lo sguardo a Inuyasha, come aspettando che dicesse qualcosa
“Feh! Cosa vuoi che me ne importi se una Ningen mi odia! Anche perché la cosa è assolutamente reciproca!!” disse altezzoso
“Bene, allora è tutto a posto!” disse allegro il ragazzo dal codino, dando una pacca sulle spalle all’ Hanyou
“Sentite ragazzi…” attirò la loro attenzione l’anziana sacerdotessa “Se volete farvi un bagno non fatevi problemi. Avete anche preso la pioggia, avrete sicuramente freddo…. Intanto io preparo la cena”
“Oh, bè, in effetti… - disse Sango mentre l’idea di un bagno caldo già la mandava al settimo cielo – Ma non diamo troppo disturbo?”
“Ma quale disturbo! Forza, non fate complimenti!” insistette la donna
“Allora… perché, per non far prima, non lo facciamo insieme il bagno mia dolce Sang- Argh! Lo… lo sapevo…!” la proposta a dir poco fuori luogo di Miroku venne bruscamente interrotta dall’ Hiraikotsu che gli piombò sulla testa, facendolo svenire.
“È… è morto?” disse, preoccupata e allibita Kaede
“No, purtroppo. Inuyasha pensaci tu, intanto Shippo e io andiamo a farci il bagno…”
“Sì, vai tranquilla Sango…. Non mi dispiacerà farlo svenire un’altra volta se fa qualcosa di stupido!” ghignò il mezzo- demone guardando il Cavaliere steso a terra svenuto.


Intanto Kagome si stava dirigendo verso il centro del villaggio, camminando spedita mentre mille pensieri le vorticavano nella testa.
- Naraku… finalmente avrò la possibilità di attuare la mia vendetta! – pensando questo le rivennero in mente gli occhi ambrati e minacciosi di Inuyasha. Aggrottò le sopracciglia
- Se solo osa mettermi i bastoni fra le ruote gliela faccio pagare a quell’ Hanyou! Mi dà sui nervi con quell’aria da saputello! Il mio sogno non sbagliava…. Non importa… se mi intralcerà… ucciderò anche lui con queste mie mani – si guardò le palme e per un attimo le sembrò di vederle completamente sporche di sangue. Si spaventò quasi per quello che aveva immaginato….
… Mani impregnate di sangue….

FINE 12° CAPITOLO.

E finalmente ce l’abbiamo fatta!! Eureka! Ci sono voluti undici capitoli ma finalmente…si sono incontrati!
Sapete, quando ho cominciato a pensare a questa ff – molto tempo fa, devo dire… - la scena che mi ero immaginata con più precisione e da cui si è poi sviluppata l’idea è proprio quella del loro incontro – anche se, con lo scrivere, si è un po’ modificata…. Aaah…volevo poi sottolineare il fatto che questo cap. l’ho scritto in un sol giorno – tra una cosa e l’altra, di solito, ci metto due, tre giorni – proprio perché io stessa, come voi, non vedevo l’ora di arrivare a questo punto.
Non so perché, però, come negli ultimi capitoli già pubblicati…c’è qualcosa che non mi convince…. Boh, forse sono solo io che sono troppo severa con me stessa - anche se il mio tremendo raffreddore ha contribuito notevolmente a non farmi ragionare lucidamente….
Bè, allora non c’è altro da dire…aspetto solo i vostri commenti e spero di avere accontentato tutti quelli che fremevano per l’arrivo di Kagome – da questo cap. in poi le cose sì che si fanno divertenti eheh…!
Allora vi saluto, non vedo l’ora che si faccia lunedì…visto che sarà anche il giorno del mio compleanno!
Vi saluto e vi auguro una buona settimana,
baci, baci
ka_chan

  
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