Danza sul cielo

Il piano e la piccola finestra erano i miei unici compagni in quella sala vuota.

I passi delle allieve che l’avevano appena lasciata risuonavano ancora. Forti.

Un, due, tre.

Il pavimento sotto i miei piedi vibrava ancora talmente ne era carico e il ritmo incessante penetrava nelle mie membra, prede di una melodia così soave.

Un, due, tre.

Mi alzai da quella sedia scomoda su cui ero ormai seduta da tempo e mi diressi verso il centro della stanza. Calò un silenzio, perfetto, in cui si sentivano solo i miei respiri e il battito calmo del mio cuore. Chiusi gli occhi rendendo gli altri sensi più acuti: le mie orecchie udivano una strana musica che si stava diffondendo nella mia mente. Senza rendermene conto, le mie gambe iniziarono a muoversi al ritmo di note inesistenti. Le sentivo leggere, come se stessi volando.

Non sentivo più il peso della solitudine, dell’abbandono, di tutte quelle immense ferite che si erano create nel corso della mia vita. Ero priva di ogni sofferenza.

Io stavo volando. Ero libera.

Il mio corpo alato si spingeva verso il mio piccolo mondo, dove finalmente potevo essere felice.

Con le ali d'un uccello bianco salpavo verso l’ignoto, spinta fuori nel mio piccolo mondo. Sparivano le ombre dai miei occhi ed ero libera dal tempo verso un infinito.

Dalla finestra apparve un flebile raggio lunare. Man mano si  estese fino a illuminare la stanza buia: anche la Luna mi era accanto, pronta ad accompagnare i miei sogni. Avvolta da mille emozioni che ormai imprimevano la stanza, continuavo a danzare su quel ritmo che a ogni passo diventava più forte.

La realtà non mi apparteneva più. Esistevo unicamente io e l’ambiente circostante. E per la prima volta dopo tanto tempo mi sentivo felice …

Fly away, fly away

love..

A te cha ami danzare,

a te che non hai mai mollato di fronte alle difficoltà,

a te che hai sempre quello splendido sorriso sulle labbra, pur avendo dentro un vuoto che non riesci a colmare.