Il volo del cigno
Dedicata
a tutti coloro che hanno le ali ma... hanno dimenticato come
usarle.
O semplicemente... non lo hanno mai saputo.
Buona
lettura.
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Non ho mai visto nulla di più bello ed elegante nello stesso
tempo.
Non vi è, nel mondo, nulla di incomparabile con la loro
maestosità e semplicità .
Guardo, con occhio attento,
l'evoluzione di due splendidi cigni bianchi nel laghetto dove mi sono
fermato a riposare.
Devo riflettere con calma e riannodare i fili
di me stesso.
Perché dalla decisione che prenderò dipenderà
tutto il resto della mia vita.
Il cigno che si era tuffato per
prendere del cibo sott'acqua riemerge vincitore e solleva il capo,
splendido e fiero.
Accanto a loro dei piccoli, grigi e sgraziati,
fanno sentire il loro suono, protestano perché hanno fame anche
loro, una famiglia intera.
Padre, madre e piccolini.
Poco più
in la un'altra coppia avanza, calma, splendida.
Mi sorprendo a
ricordare quello che di loro avevo imparato da mia madre: I cigni
sono creature particolari, sempre fedeli ad un unico compagno, fino
alla morte.
Sia dello stesso sesso che diverso.
Sospiro
impercettibilmente... l'unica cosa che voglio adesso è
spaventarli.
Perché noi esseri umani invece ci facciamo tanti
problemi?
Siamo così complicati, così difficili nei nostri
sentimenti, nelle nostre passioni, nel nostro onore.
Mi farei
uccidere piuttosto che disonorare la mia Dea... ma io sto morendo lo
stesso, un po' alla volta, senza lui.
Un rumore improvviso attira
di nuovo la mia attenzione, un piccolo sembra in difficoltà con il
cibo, lo aiuta uno dei cigni più grandi e i due, accanto, sembrano
quanto di più diverso ci sia sulla faccia della terra.
Com'è
possibile che siano padre e figlio?
O madre e figlia?
Com'è
possibile che da piccoli siano così sgraziati e brutti?
Eppure
non ci sono dubbi sull'amore che il cigno più grande nutre per lui,
un amore assoluto, che va al di là dell'aspetto fisico.
Al di là
di tutto.
La prossima primavera anche il piccolo si trasformerà
in cigno bianco, maestoso nella sua imponenza, regale e splendido.
La
prossima primavera... e io?
Sarò ancora qua ad osservare loro
seduto sulla riva?
Sarò ancora qui a godermi delle loro
evoluzioni e dei loro voli senza fare nulla di nulla?
Con il cuore
a metà?
Mi chiamano il cavaliere del cigno, con loro ho forse in
comune l'eleganza nei movimenti quando combatto ma non il coraggio
dei sentimenti.
Quello mai.
Perché non dirgli dei miei
sentimenti per lui?
Perché non renderlo partecipe dei miei sogni
e del mio cuore?
In fondo c'è lui li dentro, dappertutto.
Nei
sogni, nei desideri, nei miei pensieri.
Sempre... giorno e notte,
anche quando mi alleno... anche quando combatto.
In lontananza
vedo Shun e Seiya che si avvicinano.
Camminano uno accanto
all'altro e Seiya, come sempre, parla gesticolando e non riesce a
stare tranquillo... nemmeno se lo volesse.
Un sorriso mi nasce
spontaneo quando lo paragono, inevitabilmente, a Shun... il mio
cucciolo.
Lo ascolta sorridendo e cercando di intervenire di tanto
in tanto... quando mi vede.
Si ferma e dice qualche cosa a Seiya
che alza lo sguardo e mi cerca.
Ma Shun non aspetta altro... si
mette a correre stupendo non poco il suo compagno e, improvvisamente,
so che cosa devo fare.
E' sempre stato li, davanti ai miei
occhi.
L'essenziale.
Lo scopo di questo mio correre e
tormentarmi.
L'altra metà di me stesso.
Lancio un'ultima
occhiata ai cigni... uno si è alzato in volo.
Sembrano così
grandi e pesanti per volare, ed invece...
Mi volto appena in tempo
per accogliere Shun con un sorriso che spero sia sereno.
Non sono
capace di sorridere ma per lui imparerò.
Imparerò anche a volare
e forse chissà...
Riuscirò a essere felice.
Con lui
forse...
Ci riuscirò.