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Autore: FRAnceOcS    03/12/2010    0 recensioni
“Scuola di Recupero” cosi la chiamavano. Ed era il luogo dove portavano i ragazzi che non raggiungevano la sufficienza in quasi nessuna mataeria scolastica, pero non sembrava che fosse una normale scuola. Tutti quelli che vi erano entrati non erano mai usciti, come in quelle storie dell’ orrore, ma Timmy penso che magari durava semplicemente molti anni e quindi era questo il motivo della permanenza degli studenti in quell edificio.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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L’ acensore inizio a salire. Timmy si asciugo le lacrime, poi sollevo la mano in cui teneva la pistola e inizio a scrutare la sua arma. Era grigio mettallico e risplendeva nelle sue mani. Timmy cerco di capire come si inseriva la sicura, e quando ci riusci si mise la pistola in tasca. –Non posso uccidere…- disse –Non devo farlo! Devo trovare altri che la pensano come e me e creare un gruppo per scappare ed ammazzare quegli stronzi!-. L’ascensore smise di muoversi. La porta si apri. Timmy non ci credette a prima vista ma quando guardo meglio capi che non era un alucinazione dovuta alla paura. In quell’ edificio avevano costruito una citta, ecco perche era sperduto in mezzo alle campagne. Dato che era coperta da una cupola, per illuminarla c’erano dei lampioni che ricoprivano goni strada ambo i lati. Timmy si impose il suo primo obbiettivo in quel posto. Dato che era una citta ci doveva essere un supermercato. Doveva trovarlo. Cosi inizio a correre lungo la strada. Palazzo dopo palazzo Timmy correva sempre piu forte in cerca di un supermercato. Inizio a girare agli incroci e correva a vuoto sempre piu veloce guardandosi intorno. Dopo 5 minuti si fermo. Era stanco. Aveva il fiatone e la milza gli faceva male. Si inizio a guardare intorno mentre prendeva fiato. La citta era deserta. Nessuna traccia di persone. Timmy inizio a pensare che qualcosa non quadrava o che era tutto uno scherzo ben programmato. Se gli servivano alleati doveva trovare qualche persona, e qui fece un gravissimo errore. –CE NESSUNOOOOOOOOOOOOOO?- urlo con tutta l’aria che aveva nei polmoni. Niente. Nessuna risposta. Resto fermo a guardare fin dove poteva vedere. Nessun movimento. Nessuuna tracca di vita. Sembrava di stare su un pianeta dove non c’era la vita. Quel silenzio lo fece rabbrividire ma poi ci fu una cosa che lo fece davvero impaurire, anzi piu che impaurire, gelare dal panico. Uno sparo in lontananza. Un urlo. Un altro sparo. Timmy non riusciva a muoversi dal terrore. Era tutto vero. Doveva veramente uccidere altra gente. Doveva davvero passare 5 anni della sua vita in quell’ inferno. Quando riusci a ritrovare la forza di muoversi inizio a indietreggiare. Doveva entrare in un appartamento. Sigillare la porta e uscire il piu tardi possbile. Li sarebbe stato al sicuro. Si giro per guardarsi intorno ma quello che vide lo fece terrorizzare ancora piu di prima. Davanti a lui c’ era un ragazzo. Sembrava impazzito. Piangeva mentre gli colava bava dalla bocca che teneva aperta come sigillata da dello scotch. Respirava affannosamente mentre il suo sguardo si incrociava con quello di Timmy. –Ciao io non ti voglio uccidere, capito?- disse Timmy. Il ragazzo non rispose. –Facciamo cosi: io me ne vado, tu te ne vai e non e successo nien…-Il ragazzo si finodo su di lui cacciando dalla tasca un coltello. Timmy strinse i denti e si sposto, schivando la coltellata. –Per… favore…- disse il ragazzo spalancando gli occhi e guardando Timmy con uno sguardo omicida –puoi MORIRE!!!-. Salto verso Timmy brandendo il coltello, questa volta Timmy si sentiva che non sarebbe riuscito a schivarla, ma ci provo lo stesso. –AHHHIAAA!- lo aveva colpito. Dalla spalla di Timmy sgorgava sangue che bagnava la punta del coltello. –AHAHAHA STAI MORENDO SIII!!!- urlo il ragazzo. Mentre il ragazzo sfilava il coltello Timmy gli tiro un pugno in faccia con tutta la forza che aveva, e senti un dolore atroce perche il coltello si sfilo velocemente. Il ragazzo cadde a terra poco distante da lui. Timmy ansimava mentre piangeva. Si guardo la ferita. Non era grossa ma faceva male. Molto male. Timmy guardo quela ragazzo che cercava di alzarsi. Barcollava. –ORA SEI MORTO BRUTTO STRONZOOOO- urlo una volta in piedi, mentre prendeva di nuovo la carica. Timmy non riusciva a muoversi bene a cuasa della ferita. E per un momento temette di morire veramente. Chiuse gli occhi per non vedere di nuovo quel coltello. Si era rassegnato. Sarebbe morto, era entrato da nemmeno 10 minuti e gia era morto. Questo non era giusto, ma poi senti un rumore che gli fece riaprire gli occhi. BANG. Uno sparo. Il ragazzo col coltello era a terra. Non si muoveva. Non aveva la testa. Il suo corpo finiva con il collo. Sopra al collo vi erano poggiati dei pezzi della sua testa. Il corpo era sporcato di sangue e di un liquido grigio uscito dal suo cervello che si espandeva a macchia d’ olio attorno al cadavere. La mano destra aperta con sopra il coltello sporco del sangue di Timmy. Timmy stavaper vomitare a quella vista, ma poi si giro per capire cosa era successo. Alla sua destra c’ era un ragazzo con in mano una Magnum. Aveva il braccio destro allungato in avanti. Sparo un’ altro colpo al cadavere e il proiettile passo vicino a Timmy che per evitare di prenderlo vadde all’ indietro. –Ok e morto- disse il ragazzo mentre scrutava il cadavere. Poi si giro verso Timmy. Timmy strinse la pistola in tasca e tolse la sicura. –FERMATI!- urlo puntando al pistola in avanti. Il ragazzo rise. –Cosa pensi di fare? Se solo un novellino di merda, non puoi ammazzarmi. Io dentro questo posto sono il migliore- disse ridendo. Timmy non smise di fissarlo con aria infuriata. –Io sono Steven, non posso morire ucciso da un novellino, e poi se vuoi sparare spara-. Timmy aggrotto le sopracciglia e lo guardo come per prendere la mira. –Pero se non riesci a uccidermi…Lo faro io!- il ragazzo carico la Magnum e fece per sparare ma Timmy lo anticipo. Nonostante non volesse uccidere nessuno in quella situazione doveva farlo. Doveva ucciderlo, o sarebbe morto lui, e questo non voleva che accadesse. Timmy fece scivolare il dito sul grilletto e parti un colpo, pero dalla pistola di Steven non usci nulla. Steven appena si accorse di tutto cio si butto a destra, ma il proiettile lo colpi nella spalla scaraventandolo a terra e fancendolo rotolare violentemente all’ indietro. Era ancora vivo. Timmy alla vista di quel corpo che si rialzava lentamente penso di sparare un altro colpo, ma poi decise che ora non era piu necessario e che poteva scappare, cosi si giro e inizio a correre piu veloce che poteva. Nontante era stanco correva velocissimo, perche la velocita era procurata dalla paura.Paura della morte che lo poteva raggiungere alle spalle. Paura dipoter morire da un momento all’altro.
  
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