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Autore: Ely_Van Baust    03/12/2010    2 recensioni
Lo aveva preso così..
Così come un bambino prende un giocattolo che non gli appartiene lui si era preso quel ragazzo.
Anthony era il suo nome.
Quel diciassettenne dagli occhi rubino, che tanto lo avevano affascinato.
Lo aveva sorpreso nella notte, tacendo i suoi passi e mascherando le sue parole.
Lo aveva portato via, dagli affetti e da quella vita, che nessuno gli
avrebbe più restituito.
Ora lui stava dormendo, lì, ignaro di tutto, godendosi l’ultimo sonno concesso..
Prima di raggiungere l’oblio eterno.
Genere: Dark, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Until The Death

Lo aveva preso così..

Così come un bambino prende un giocattolo che non gli appartiene lui si era preso quel ragazzo.

Anthony era il suo nome.

Quel diciassettenne dagli occhi rubino, che tanto lo avevano affascinato.

Lo aveva sorpreso nella notte, tacendo i suoi passi e mascherando le sue parole.

Lo aveva portato via, dagli affetti e da quella vita, che nessuno gli avrebbe più restituito.

Ora lui stava dormendo, lì, ignaro di tutto, godendosi l’ultimo sonno concesso..

Prima di raggiungere l’oblio eterno.

-È davvero un ragazzetto carino William.. – sussurrò una voce alle spalle dell’uomo.

Questo si voltò di poco, appena per scorgerne i lineamenti. –Già.. – mormorò basso, avvicinandosi al corpo del giovane dormiente. –Ho fatto un ottimo affare questa volta.. – continuò poi, sorridendo. Un sorriso caratterizzato da un paio di appuntiti canini.

L’altro si mise a ridere, avvicinandosi poi anch’egli.

-Hai rischiato molto a rapirlo.. – gli sussurrò poi sensuale all’orecchio. Quello spostò gli occhi azzurri verso i suoi occhi verdognoli. –Si.. ma ne è valsa la pena.. non trovi Morgan? – sorrise.

Quest’ultimo si allontanò di scatto. –Fratello mio.. Sei troppo imprudente.. un giorno di questi ti ritroverai ucciso.. –commentò poi con rabbia.

William si mise a ridere. –Ma io non sono già morto, mon frère? – chiese con voce calda.

Morgan chiuse gli occhi, sospirando. –Pensa piuttosto a non farti uccidere di nuovo.. -

Detto questo, se ne andò. Lasciando finalmente il fratello solo col suo nuovo giocattolo.

Per William era stato tutto un gioco. Aveva osservato a lungo quel ragazzo dagli strani occhi rossi.

Lo aveva sognato la notte, desiderandolo al suo fianco.. Alla sua completa mercè.

Ora che finalmente lo aveva tra le mani, non sapeva neanche da dove cominciare.

Si avvicinò di poco, sedendosi sul soffice letto a baldacchino e cominciando a carezzare il viso liscio del giovane.

Era così sereno che quasi provò pena nei suoi confronti.

-Che piccolo e dolce giocattolo possiedo tra le mie braccia.. – cominciò, chinandosi per odorarne i neri capelli. –Ho giocato col fuoco, e alla fine me lo sono ritrovato tra le mani.. –

-Stringendolo caldo tra le mie dita. Baciandolo dolce con le mie labbra..

Chiuse gli occhi, poggiando le sue fredde labbra su quelle calde e rosse del moro. –Sarò all’altezza di tale meraviglia? – soffiò caldo.

In quel momento, il ragazzo aprì lentamente gli occhi.

Il suo sonno era stato disturbato dalle parole dell’uomo, e il suo corpo infastidito dalla sua presenza.

-Ben svegliato Anthony..

Il ragazzo lo guardò con i suoi grandi occhi rossi. Lo sguardo visibilmente confuso e la bocca ancora impastata dal sonno.

-Salve.. – sussurrò, non capendo ancora chi fosse quell’uomo davanti a se.

Lo vide alzarsi e dirigersi verso le grandi finestre, coperte dalle rosse tende. In quel momento la luce della luna potè illuminare i tratti del maggiore.

I lunghi capelli argentei luccicavano a quel chiarore. Gli occhi azzurri continuavano a fissarlo, e quelle scure labbra erano stirate in un sorriso poco rassicurante.

Quell’uomo lo spaventava e lo attraeva allo stesso tempo.

Fece poi pressione sulle braccia, mettendosi seduto per poter ammirare ancora quel personaggio così carismatico.

Notò allora che aveva ancora indosso la camicia da notte.

Si guardò i polsi, lanciando di tanto in tanto occhiate all’altro, che intanto era ancora posizionato alla finestra.

Come aveva fatto ad arrivare in quella stanza?

Chi ce l’aveva portato? E quell’uomo davanti a lui che intenzioni aveva?

-Dove mi trovo? – parlò ad un certo punto, rivolto a William, che continuava a sorridere.

Questo rise con fare sadico. –Sei nella mia camera.. – rispose, alquanto divertito, cominciando a girare attorno al letto del moro.

Anthony lo fulminò con lo sguardo. –Si questo l’avevo intuito.. – sussurrò con fare sufficiente. –Ma che ci faccio qui? – continuò voltando lo sguardo.

Il maggiore sorrise di più. –Ti ho rapito io.. – diede risposta, come se nulla fosse.

A quelle parole Anthony s’irrigidì di poco. –E perché mai?? – urlò poi, scostando le lenzuola per alzarsi e dirigersi verso il suo rapitore.

Notò però qualcosa che non andava. Aveva un piede incatenato all’anta del letto.

-Mi hai legato! – urlò, alzando lo sguardo verso William, ma lui non c’era più.

-Era per precauzione..

Due mani si premurarono di carezzargli viso. Affondando nei capelli e odorando il gradevole profumo della pelle del minore.

-Non sai che ad un nobile come me, bisogna dare del voi? – gli sussurrò sensuale all’orecchio.

Anthony s’irrigidì. –Che.. Che cosa vuoi? – chiese poi, con una certa difficoltà.

Quell’uomo lo metteva non poco a disagio.

Si sentì poi mordicchiare la tesa pelle del collo. –Ah.. ah.. Ah.. – cantilenò poi quello. –Che cosa ti ho appena detto piccolo manigoldo? – lo rimproverò.

Il moro cercò di scrollarsi di dosso quell’uomo così insistente. –Che cosa volete! – urlò poi, innervosito.

Le mani del maggiore si spostarono ad accarezzare le labbra carnose del giovane.

-Voglio il tuo corpo.. – sussurrò sensuale, chinandosi a baciare la bianca belle della clavicola.

Anthony lo fulminò con lo sguardo. –Che siete? Un maniaco? – chiese, ovvio.

William sgranò gli occhi. –Ti sembro un tipo del genere?? – chiese con fare falsamente offeso.

-Si..

William si allontanò dal giovane. –Mi offendi così Anthony.. – sussurrò con fare melodrammatico.

Il minore lo guardò scettico. –Oltre ad essere un maniaco siete anche stupido.. – continuò, ignorando le occhiate drammatiche del maggiore.

-Dovresti avere paura, invece di essere così arrogante.. – sussurrò poi quello, sedendosi davanti al moro.

-Non sono arrogante.. dico solo la verità.. –

-Sei accondiscendente? – chiese ovvio, il maggiore.

Anthony lo guardò male. –La mia posizione non mi permette il contrario.. o sbaglio? – chiese con aria di sufficienza.

L’uomo dagli argentei capelli si avvicinò per baciarlo. –Questo è vero.. sei un ragazzino intelligente.. – proferì poi, soffiando lascivo sul suo collo niveo.

Il moro rise superiore. –Se non lo fossi non mi avreste messo gli occhi addosso – mormorò giocoso.

William rise, lasciando che i lucenti canini balzassero alla vista del minore.

Questo sgranò gli occhi.

Lui rise. –Hai paura adesso? – chiese con voce roca, assetato di sangue come non mai.

Ancora una volta però, Anthony sviò completamente le sue aspettative.

–Non mi spaventano le persone con pessimi denti.. – sussurrò, sdraiandosi nuovamente.

Il maggiore lo guardò allibito. –Cosa?? Ragazzino io sono un Vampiro!- urlò, alzandosi di scatto.

Anthony non lo degnò di uno sguardo. –Ma non fatemi ridere.. – parlò, con voce ancora impastata dal sonno.
Si stava lentamente addormentando.

William, ringhiò sommessamente. –Non mi credi..?

Il moro fece aria con la destra. –I Vampiri non esistono.. – parlò sommessamente, nel sonno.

-Davvero? – chiese nervoso il Vampiro. –E chi te l’ha detto..? – brontolò nuovamente.

-Mio padre.. – sussurrò Anthony, ormai quasi addormentato.

Il maggiore si mise a ridere. –E tu credi a tutto ciò che ti dice tuo padre?? – chiese ovvio, e divertito.

Quelle parole fecero aprire di scatto gli occhi del moro.

-Perché non dovrei? – chiese ansioso, mettendosi seduto.

William rise. –Perché lui mente.. – parlò, fermandosi poi, non appena vide lo sguardo di Anthony vacillare tra il minaccioso e l’impaurito. –Ti dice bugie solo per non farti spaventare.. lo fa solo per proteggere il mondo perfetto che ha costruito.. nulla di più – continuò.

Il minore non sapeva proprio come ribattere.

Che il vampiro avesse ragione?

Abbassò lo sguardo, deciso a non rispondere a quella domanda.

Sentì però la mano del maggiore carezzargli il viso, spingendolo delicatamente ad appoggiare la testa sul cuscino. Lo guardò avvicinarsi, pronto per stampare un bacio sulle sue labbra.

Questa volta la lingua dell’uomo dai capelli argentei chiese l’accesso alla sua bocca, cominciando subito a giocare con la sua.

Quel bacio l’aveva trasportato nei meandri più profondi del piacere. Un piacere distorto.

Un piacere che andava contro ogni preconcetto divino.

Un amore che andava contro a Dio.

Sentì poi la mano del Vampiro scendere lenta fino il suo petto, cominciando a giocare con gli addominali, leggermente scolpiti, mentre la bocca scendeva verso il niveo collo, baciandolo, mordicchiandolo dolorosamente.

Diletto e dolore insieme.

Giusto e sbagliato, mescolati in un’unica sensazione; il piacere che Anthony provava sotto gli incessanti tocchi del suo aguzzino.

L’attrazione verso quel corpo, continuava a crescere, senza placarsi mai.

Che fosse un inganno di quell’uomo?

Era risaputo che i vampiri amavano confondere le proprie vittime con strane sensazioni.

Ma alla fine che importava? Lui era lì. William era lì.

Insieme per raggiungere l’apice estremo del piacere.

Ormai il corpo di Anthony era incontrollabile. Era continuamente scosso dai brividi di piacere, e dalle sue labbra non uscivano altro che gemiti inconsulti.

Parole disconnesse.

La dimostrazione che il trattamento del maggiore era gradito.

Le mani dell’uomo si spostarono poi verso l’inguine del giovane. Alzando la camicia da notte, andando a massaggiare la pelle tesa e sudata d’eccitazione.

Anthony, continuava a gemere sempre più forte, sentendo l’eccitazione dolergli piacevolmente.

-Shh.. Non vorrai svegliare l’intera casa – sussurrò poi languido William, chinandosi per baciare il membro del minore.

E allora Anthony non ci vide più.

Cominciò a gemere spudoratamente, coprendosi gli occhi con le mani, sentendo le lacrime scorrergli giù per le guance.

Voleva disperatamente essere soddisfatto. Voleva urlare di piacere, sotto lo sguardo di William.

Voleva amarlo, ed essere amato da lui.

Ma questo non avvenne.

Con l’ultimo sprazzo di lucidità vide l’uomo avventarsi su di lui e mordergli il collo, succhiando fortemente tutta la linfa vitale, che il suo piccolo corpo riusciva a contenere.

Un dolore atroce e poi un piacere immenso che lo fece venire più e più volte.

Era questo allora il piacere dei vampiri?

Un piacere che ti lascia sfinito sul letto, pallido e morente.

Un piacere doloroso..

Un dolore felice.

Quando ebbe finito William lo lasciò dormiente sul letto.

Si diresse verso l’altra stanza, trovando il fratello ad aspettarlo.

-Hai finito mon frère? – chiese questo, quasi infastidito dal fatto.

William ridacchiò. –Si.. – rispose dirigendosi verso il minore. –Abbiamo fatto baccano..?

Morgan lo guardò male. –Quella puttana ha urlato davvero forte.. – rispose malamente poi.

Il maggiore si chinò a baciarlo. –Ormai non potrà più urlare.. Mon frère..

Morgan sorrise. –Si.. fratello mio.. – sussurrò, baciando anch’egli le fredde labbra del maggiore.

-Vado a riportare il corpo del ragazzino al padre..

William si allontanò veloce.

Il biondo lo guardò strano. –E perché mai? – chiese.

-Non crede nei vampiri.. – rise l’altro.

William si portò nuovamente nella sua stanza.

Ripulì il candido corpo di Anthony dal sangue.. voleva lasciarlo così puro e candido.

Lo riportò a casa.

Quando Anthony aprì gli occhi, si trovava sul suo letto.

Con addosso la camicia da notte e nella bocca il sapore di William.

Che fosse stato solo un sogno?

Trovò accanto al suo letto una rosa ed un biglietto.

-Ora ci credete ai Vampiri.. mio caro Anthony? –

Fine

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Salve a tutti ^^
Questa è una delle mie storie preferite *__* spero piaccia anche a voi, e che recensiate in tanti, anche solo per sapere cosa ne pensate.
Un bacio a tutti :D
  
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