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Autore: Ginevra16    03/12/2010    5 recensioni
Malfoy, preso alla sprovvista dalla lunga e tagliente risposta, rimase in silenzio a guardare quella fanciulla dai capelli vermigli, seduta in mezzo alla neve.
Weasley and Malfoy. Fire and Ice.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era una giornata fredda e cupa, l'umore di Ginevra sotto i tacchi. Nevicava, e nel vecchio cimitero il silenzio era quasi assordante, interrotto soltanto dai singhiozzi della ragazza. Non era giusto tutto ciò che stava accadendo, tutte quelle morti innocenti, le spezzava il cuore girare per strada e vedere i volti dei bambini rigati di lacrime.
Una giovane figura avvolta in un mantello nero ghignò nel sentire quella figurina vestita di stracci piangere. Chissà cos'aveva da lamentarsi, quella pezzente di una Weasley.
"Perché piangi, Weasley? Ti ha mollata Potterino sfregiatino? Povera piccola bambina, qualcuno le ha fatto la bua! Sei chinata per terra per chiedere l'elemosina o cosa? Dovreste vergognarvi, voi traditori del vostro sangue!"
"Cosa vuoi dalla mia vita Malfoy?! Che ci fai qui? Non sai niente! Piango per motivi che tu non puoi capire, piango per la paura di perdere altre persone che amo! Tu, bamboccio viziato, non hai visto morire tua madre, non hai toccato la sua pelle fredda quando ormai non c'era già più, non vedi ogni giorno persone con la paura di morire stampata sul volto pallido, non capisci cosa sta accadendo. Cosa vuoi fare adesso, uccidermi, torturami? Non so neanche cosa ci fai qui in questo posto sperduto, tutto ciò che vorrei è che tu tornassi da dove sei venuto e la smettessi di fare domande!"
Malfoy, preso alla sprovvista dalla lunga e tagliente risposta, rimase in silenzio a guardare quella fanciulla dai capelli vermigli, seduta in mezzo alla neve.
"Perché sei ancora qui e mi stai guardando? Non ti è bastato infierire? Vattene!"
Il giovine rimase incantato da quello sguardo fiero, da quegli occhi verdi che nascondevano un mare di tristezza.
"Che ci fai qui marmocchio platinato?"
"Non è di tuo interesse cosa faccio qui, pezzente" disse Draco sottovoce, si girò, e scomparve.
Ginevra continuò a piangere sommessamente. 
 

 

Erano tre giorni che il pensiero di quella serata la infastidiva. Cosa ci faceva Malfoy in quel vecchio cimitero, e per quale motivo le aveva rivolto quelle domande? E soprattutto, perché se n'era andato senza neanche attaccarla? Non era certo un segreto che il biondino arrogante fosse uno spietato mangiamorte, pronto ad uccidere qualunque membro dell'Ordine della Fenice. Personalmente ci aveva avuto poco a che fare, non lo rivedeva dai tempi di Hogwarts e ne era lieta.

Interrogativi simili torturavano la mente dell'interessato, che si domandava perché non avesse fatto fuori la piccola fiammiferaia innamorata di Potter. C'era qualcosa in lei che l'aveva colpito... no, sicuramente doveva essere stato un abbaglio, non era possibile che una come lei potesse minimamente interessarlo. Ancora turbato, con un colpo di bacchetta accese il caminetto, si sedette sulla sua poltrona preferita e con la testa tra le mani ripensò agli avvenimenti di quel giorno.
Lord Voldemort aveva dato ordini per una nuova strage di babbani, che sarebbe avvenuta il venerdì seguente. Suo padre gli aveva imposto di andare alla festa dei Parkinson l'indomani, sebbene Lucius sapesse che Draco detestava gli eventi mondani. Sua madre lo aveva messo al corrente dei suoi nuovi progetti per Malfoy Manor, e tutto si era svolto come da routine. Eppure c'era qualcosa di strano, aveva la sensazione di una spina nel fianco, irritante e onnipresente. Avrebbe scoperto di cosa si trattava, ed aveva il terribile presentimento che avesse a che fare con Ginevra Weasley.

Ginevra, all'oscuro dei pensieri che le erano rivolti, stava malvolentieri mettendo in ordine il suo appartamento, che ormai era in condizioni a dir poco pietose. Era inspiegabile quanto spesso si sporcassero le cose, e con quanta facilità si accumulassero dovunque. Fece il letto con un colpo di bacchetta, chiedendosi perplessa a che cosa servisse rifarlo, se poi la notte successiva l'avrebbe dovuto sfare di nuovo. Era una giovane donna molto occupata, lavorava come manager di un'importante azienda babbana e curava una rubrica sulla Gazzetta del Profeta, era un'accanita giocatrice di scacchi magici e adorava fare lunghi voli sulla sua Firebolt. Di tutti i passatempi, ciò che meno la aggradava fare era ovviamente riordinare.
Sbuffò, e decise che era ora di prendersi una pausa. Infilò una felpa enorme che era appartenuta a George, un paio di pantaloni neri aderenti e gli stivali con il tacco. Non era povera come una volta, le piaceva acquistare cose nuove, soprattutto se si trattava di scarpe, ma alle grosse maglie dei suoi fratelli era affezionata, riteneva poi che alle ventenni come lei le felpe dei maschi donassero un che di dolce. In effetti, Ginevra aveva dei gusti un po' bizzarri.
La ragazza amava andare a scrivere in un vecchio caffè inglese abbastanza isolato, quasi in campagna. Stava lì in un angolino, china sulle sue pergamene e rispondeva alle mille lettrici che la tartassavano con i loro problemi. Era il suo secondo lavoro, e la divertiva parecchio. Talvolta le piaceva dare lunghe risposte filosofiche, su cui aveva riflettuto in compagnia di un buon caffè. Il proprietario del locale ormai era abituato alla sua presenza, e sorrideva guardando quella ragazzina, che in realtà era una donna, sporcarsi di inchiostro.
Era poco frequentato, per questo Ginevra si stupì quando vide entrare un uomo vestito elegantemente nel bar, poi distinse la chioma bionda inconfondibile.
"Che ci fai qui Malfoy?" ù
"Come siamo ripetitive con le domande Weasley! Io vado dove mi pare e piace" irritante ragazzina incapace di stare zitta, ecco che cos'era quella lì.
"Ma se sei un noto mangiamorte, e per questo fuorilegge! Mi stai seguendo?"
"Ripetitive ed egocentriche direi! Comunque no Weasley, non ti sto seguendo, anche se ti piacerebbe." ....ma come gli era venuta questa? si stava bevendo il cervello.
"Mi piacerebbe!? Brutto furetto impagliato e vanitoso, lasciami in pace!"
"Ci scaldiamo velocemente pel di carota, io ero venuto per un caffè e lo berrò, a meno che tu non chiami il fidanzatino auror a rompere le scatole, in quel caso ci sarebbe da divertirsi!"
"Harry non è il mio fidanzatino, e comunque non ho bisogno né di un auror che mi protegga né di due maghi con la testa montata che fanno a gara a chi schianta meglio, mettendo sottosopra questo bel locale dove io avevo tutta l'intenzione di dedicarmi ad un'attività pacifica come la scrittura. Ergo, sparisci!" concluse Ginevra, fulminandolo con gli occhi.
Draco per il più breve degli istanti si perse in quel mare verde smeraldo, e quando scuotendo la testa rinsavì, uscì velocemente dall'angusto caffè e si dissolse nella nebbia.
La scrittrice, persa l'ispirazione, macchiò molti fogli quella mattinata, finché si arrese e tornò nel suo appartamento, fece un paio di telefonate (quanto era utile quell'aggeggio babbano!), si accoccolò sul divano con la sua gatta e si addormentò.

Se Draco avesse visto il viso rilassato della fanciulla che dormiva all'altro capo della città, probabilmente non sarebbe stato così teso e non ci avrebbe rimesso due elfi domestici e un vaso di porcellana. Era solito lanciare maledizioni a destra e manca quando era irritato, tipo in quel momento. Aveva visto quella strega da quattro soldi appena un paio di volte e già gli dava i nervi. E non gli usciva dalla testa. Maledizione. 

 

ecco qui la mia prima storia vera e propria su efp, dopo mooolte letture! questo capitolo è stato scritto in un momento di umor nero, quindi abbiate pietà ^.^ 
scusate se la prima versione era senza formato html, è strano perchè già l'avevo inserito -.-  dalla prossima volta i capitoli saranno più lunghi, questo era solo un assaggino!
baci, gin

 

  
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