Percorri la navata
lentamente. Tanto tu sei lo sposo, la
tua bella dovrà ancora arrivare.
Oddio.
Perché sono qui?
Non c’entro niente, eppure Blaise e Daphne hanno
tanto insistito.
Mai più, non devo mai più dargli ascolto. A
nessuno dei due.
Pian piano che il tempo passa, il mio cuore inizia a battere sempre
più
lentamente.
Ti guardo.
Sei fantastico, come sempre, in smoking nero, con un piccolo fiore
bianco che
spunta dal taschino della giacca. Elegante, come non mai. Forse
perché io ti
conosco di più quando sei sfatto, quando non hai niente
addosso. Cosa non
strana, dato che fino qualche anno fa ero la tua indiscussa compagna di
notte.
Ora invece sembriamo così distanti. Non che prima avessimo
un chissà che
rapporto, ma mi piaceva rinchiudermi in camera e ripensare all'intera
notte passata con te, illudendomi che tu non mi abbia mai usata.
“gli occhi
chiusi, troppo preso da quell’attimo, ma io no.
Io ce li ho aperti gli
occhi, per guardarti. Adoro farlo. Forse è per questo che
quasi ogni sera sono da te. È l’unico momento in
cui mi è permesso osservarti
senza timore. Osservarti, e perdermi in te. Nei tuoi occhi, nel tuo
corpo.
A te non interessa
niente.
Vorrei che tu provassi
nei miei confronti anche un millesimo dei
sentimenti che provo io per te.
“Vattene, ora
ho bisogno di dormire… buonanotte” ecco le tue
parole.
Le stesse.
Ogni volta.
E ogni volta la stessa
sensazione che il mio cuore si spacchi in mille pezzi.
“Ciao
Draco….Ti
amo” sussurro. Tanto so che non sentiresti mai. Forse
stai già
dormendo.
Silenziosamente,
abbandono la tua camera, lasciando in essa una parte di me.
Mi
sento vuota.
Nonostante
questo, non piango. Non l’ho mai fatto.
Neppure
una lacrima.
L’intera
chiesa è piena si mormorii, il brusio di sottofondo che
si è formato è incredibile. L’emozione
è percepibilissima nell’aria. È
arrivata
la sposa.
La tua sposa.
Come ti senti, Draco?
Perchè lei?
Noi due eravamo promessi ancora prima di nascere. Perché hai
mandato all’aria
tutto all’ultimo minuto?
Vi
sposerete appena finita la scuola, a giugno, così siamo
già sistemati e potrò
avere presto un erede” le parole fredde e decise di tuo padre.
Sono contentissima,
è il momento che ho aspettato per tutta la vita.
E tu?
Cosa provi, sei felice?
Ti guardo.
Bum.
Cos’è
stato?
Il rumore del mio cuore
che cedeva e si rompeva in mille pezzi.
Sapevo che non
dovevo guardarti.
Non
c’è gioia nel tuo sguardo. Non mi guardi, non ti
avvicini.
Sei lì, in un
angolo, e non ti muovi.
Ti fa così
schifo, Draco?
Ti fa così
stare male l’idea di sposarmi?
Di sposare me?
Senza dire una parola,
esco in giardino.
Individuo un albero e mi
siedo vicino ad esso.
Mi
sento vuota.
Nonostante
questo, non piango. Non l’ho mai fatto.
Neppure
una lacrima.
Non so
perché tu abbia fatto questo. A me. Non lo so.
So solo che lei è entrata.
Lei, colei che ci ha diviso.
Colei che mi ha impedito di sugellare il mio amore per te e di formare
insieme
una famiglia.
Una famiglia nostra.
La guardo. Cerco di capire cos’ha di speciale.
È per i suoi boccoli biondi che mi hai lasciato, Draco?
Per i suoi occhioni verdi?
O per il suo sorriso?
Perché?
Oh, maledizione. Avevo promesso di non pensarci più.
Non dovevo dare retta ai miei cavolo di amici.
L’unica cosa che desidero è di uscire da qui,
andare lontano, lontano e ancora
più lontano, dove la sofferenza non esiste. Dove io sono
felice, senza
problemi.
Voglio andare in un posto dove finalmente ho di nuovo il mio cuore.
Perché qui, Draco, il mio cuore non ce l’ho
più. Me l’hai preso a forza,
strappato, triturato, massacrato. Distrutto.
Voglio andare in un posto dove tu non stai per dichiarare amore eterno
a lei.
Lei, che piano piano si sta avvicinando a te, raggiosa come non mai.
Ti accomodi vicino a lui, non prima che lui ti abbia teso la mano per
aiutarti
con lo strascico del vestito.
“Prego"
inizia il sacerdote. In tutta la chiesa esplode
un rumore
sommesso, mentre noi ci sediamo.
“Carissimi Astoria e Draco, siete venuti insieme nella casa del Padre perché il vostro amore riceva il suo sigillo e la sua consacrazione davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità'. Voi siete già consacrati mediante il Battesimo: ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale, perchè vi amiate l'un l'altro con amore fedele e inesauribile ed assumiate responsabilmente i doveri del matrimonio. Pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le vostre intenzioni” continua don Mike.
Che belle parole. Si,
proprio commoventi.
Non riesco a non pensare che dovevo essere il, li, al posto suo.
Non riesco a guardare.
Voglio andare via.
Non sento quasi più il cuore battere, dal male che mi fa.
Mi sento come se mi stessero accoltellando una, due, tre e
più volte.
Basta, supplico dentro di me.
Non so dove trovo la forza di riuscire a rialzare il capo e a
guardarvi.
E ad ascoltare.
“Astoria e
Draco, siete venuti a contrarre matrimonio in piena liberta',
senza alcuna costrizione, pienamente consapevoli del significato della
vostra
decisione?”
“Si” rispondete.
Oddio, la tua voce è un’altra coltellata al cuore.
Mi ritornano in mente elle
parole che dovevo sentire ogni volta, sempre. “Ok
dai vattene, ora ho
bisogno di dormire… buonanotte” Sempre.
E invece, ora sei qui, a dire tutt’altro. A lei.
“Siete
disposti, nella nuova via del matrimonio, ad amarvi e onorarvi l'un
l'altro per tutta la vita?”
“Si”
Dolore.
“Siete disposti ad accogliere,
responsabilmente e con amore, i figli che Dio
vorra' donarvi ed educarli?”
“Si”
Altro dolore.
“Se, dunque,
e' vostra intenzione unirvi in matrimonio, datevi la mano
destra ed esprimente, davanti a Dio e alla sua Chiesa, il vostro
consenso.”
No, per favore, svegliatemi. Non è vero. Mi
accorgo solo in questo instante
che loro stanno veramente per sposarsi. Non possono. No.
“Vuoi tu, Draco Malfoy,, prendere
come tua legittima sposa Astoria
Greengrass, per amarla, onorarla, nella buona e nella cattiva sorte, in
salute
e in malattia, finché morte non vi separi?
Ti guardo. E tu, inaspettatamente, ti giri, impercettibilmente, ma ti
giri,
cercando, senza farti notare, qualcuno nella chiesa. Sorprendentemente,
il tuo
sguardo si posa su di me.
Questione di un attimo.
I nostri occhi sono una cosa sola, come mai era
successo. Non ti ho mai guardato così. E tu neanche. Anzi,
non mi hai mai
guardato veramente.
Non riesco a crederci, ma solo di una cosa sono sicura. Nei tuoi occhi
ho visto
un sentimento che mai ho visto in te. Pochi secondi, ma sono bastati a
capire.
“Ti
amo, Pansy.” le tue parole, sussurrate, da
lontano.
Ma io, mi sento come se fossi lì vicino a te, a stringerti
la mano.
Pochi attimi, brevi e fugaci.
È così, Draco?
Ci si accorge dei propri sentimenti quando è troppo tardi?
Un ultimo sguardo, carico di significato.
Rabbia,
per te stesso, per avere guardato solo esteriormente
Astoria, e esserti accorto che ciò di cui avevi bisogno era
sempre stato vicino
a te.
Stupore,
mai te lo saresti immaginato.
Tristezza,
nel capire che ormai è non si può rimpiangere il
passato, è troppo tardi.
E infine, amore.
Per me. Tutto ciò che ho sempre chiesto nella
vita.
Ma ora è troppo tardi.
Non rispondo alla tua dichiarazione. Tanto, lo sappiamo benissimo tutti
e due
il sentimento che provo per te, da quando ho posato su di te per la
prima volta
lo sguardo, da bambini.
Ti dico sei parole con le labbra.
“È
troppo tardi per tornare indietro”.
Chiudi gli occhi.
Non ti ho mai visto così.
Spero per un attimo che la abbandoni, abbandoni tutto per correre da
me,
abbracciarmi e baciarmi. Per godere del nostro amore appena nato. Ma
così com’è
nato, così è finito.
Lo sappiamo entrambi.
Tu sei un Malfoy, non puoi tornare indietro.
Hai già fatto la tua scelta, lasciandomi e chiedendo la mano
ad Astoria.
Hai già scelto per il
nostro destino.
E lo sai.
Per questo che ti rigiri, guardi la tua sposa, che non si è
accorta di niente,
tanto è offuscata dalle emozioni del momento, e sussurri
quelle parole.
“Si lo
voglio.”
Mi
sento vuota.
Nonostante
questo, non piango. Non l’ho mai fatto.
Neppure
una lacrima.
Neanche
una.
Eppure, quando tutti ci alziamo per andare al ristorante, mi tocco il
viso, con
una strana sensazione.
Non mi sono sbagliata: sono bagnata.
Mi
sento
vuota.
Per questo, piango. L’ ho fatto.
Una lacrima, una sola lacrima.