Domani si, ma non ora
Solo due fari verdi squarciavano l’oscurità impenetrabile di quella minuscola stanza.
Ginny Weasley sapeva che non avrebbe dormito, quella notte. Harry non muoveva un muscolo accanto a lei, respirava in perfetto silenzio. Perfetto, come sempre. Troppo perfetto, come sempre.
Mentre lei, con gli occhi inchiodati a quel soffitto polveroso, sapeva che avrebbe atteso trattenendo il fiato, sperando che oggi non diventasse ieri... sciocca speranza la sua, mascherata dall’abile sfumatura del pennello notturno, che partorisce pensieri su cui di giorno si riderà.
Ma sperare e pensare è un delitto contro se stessa, un lusso che non si può concedere.
Non ora.
Non adesso, quando ormai poteva contare su una sola mano le ore che avrebbe ancora trascoso da ‘Ginny Weasley... un countdown beffeggiante dei suo rimorsi, della sua paura di diventare Ginevra Potter.
Ma l’illusione di poter tornare indietro, di potersi sfilare di dosso quella codardia che tanto disprezza eppure indossa così facilmente, era solo un altro arteficio della notte. Sceglierà, domani, ancora una volta la via più facile, quella “giusta”. Non avrà il coraggio di scappare via dalla sua vita, dalla sua famiglia... via da loro no, non potrebbe sopportarlo. Ma fuggire da quelle innumerevoli quanto perfette illusioni, da quella triste consapevolezza che la felicità è un azzardo proibitole: questo potrebbe farlo.
‘Perchè no?’ si chiese, e quasi sorrise.
Ma domani non ci penserà più.
domani riderà della stupidità dei suoi pensieri.
domani si convincerà che tutto ciò che vuole sta per compiersi
domani si nutrirà di quella dose quotidiana di menzogne che racconta a se stessa da anni, ormai.
Perchè domani forse tronerà a ragionare, a usare la mente com’è opportuno
eppure, ora, darebbe qualsiasi cosa perchè i capelli dell’uomo accanto a lei fossero platino.
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Lize