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Autore: A g n e    04/12/2010    1 recensioni
Songfic ispirata da Titti di Fabrizio de Andrè.
Lily, Severus e James raccontati dal punto di vista di Lily. Non inserisco il what-if perchè sono convinta che Lily amasse effettivamente Sev, nè l'OOC perchè spero di non esserci finita in pieno. Siete comunque autorizzati a riempirmi di contumelie XD
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily, Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Come due canne sul calcio del fucile

Nemmeno il tempo di guardarsi in faccia per la prima volta ed ecco, già si detestavano. Avevo preso Sev per mano portandolo fuori da quello scompartimento, prima che cominciassero a litigare. Certo bisogna dire che quel ragazzino moro era riuscito a farmi perdere la pazienza alla prima frase. Lui e il suo amico con la faccia da sbruffone.

Come due promesse nello stesso Aprile

Un altro Aprile, un’altra primavera e un altro anno speso a tentare di far capire a Potter che mai e poi mai sarei uscita con lui. Fatica sprecata, s’intende; pareva proprio che per quel decerebrato di un compagno di Casa le parole “sparisci, Potter” fossero un invito a continuare a scocciarmi.

Non avevo affatto bisogno di altri problemi, non dopo che Sev- Snape aveva giurato di unirsi ai Mangiamorte… e a Tu-Sai-Chi. Dopo quella promessa che l’aveva portato lontano da me. Non dovevo dispiacermi, continuavo a ripetermelo. Ma allora perché mi faceva così male pensare a S…-S…-Severus?

Come due soldini sul palmo della mano

Uno  zellino saltellava sul palmo della mano di James. Il resto della cioccolata che mi aveva offerto. Sì, alla fine avevo iniziato ad uscire con James. In fondo era cambiato, cambiato davvero: non era più lo sbruffone di qualche anno prima. Aveva dimostrato di essere così affezionato a me da fare qualsiasi sforzo per compiacermi.

James iniziò a far rotolare distrattamente lo zellino sul banco del tavolo. Quante risate mi ero fatta con Severus, quando ai primi tempi, nonostante tutte le sue indicazioni, continuavo imperterrita a confondere le monete. Adesso sono qui da sola, Sev, un soldino solo. Tu dove sei?

Scossi la testa. Non ero sola. Ero con James. Sì, con James.

Come due risposte con una parola

“Sì, lo voglio!”, esclamai, felice del modo in cui il mio neo-marito mi stava guardando. Lo voglio, certo che lo voglio! Io ti amo, James Potter!, pensavo, mentre lo stringevo forte. Un’unica frase aveva messo un sigillo sul nostro amore; un sì che sarebbe durato per sempre, una parola sola per tutta una vita.

Ma in un angolo del mio cuore non riuscivo a non pensare a lui. Il mio sì valeva per due risposte, una per James, una per Severus. Sapevo quanto mi volesse bene, ma qualcosa si era spezzato in me da quel maledetto giorno; non ero riuscita a far finta di niente, non ero riuscita a ricominciare da capo. Non c’era stato un perdono, per quanto anch’io lo desiderassi.

Come due desideri per una stella sola

Il respiro era ricominciato, brusco e veloce, soffocato appena dal tripudio di lacrime sfuggite agli occhi. Sangue e carne da toccare, un peso sul mio petto e non più nella mia pancia. Un cucciolo raggomitolato su se stesso che aveva appena smesso di piangere e che respirava allo stesso ritmo del mio respiro, come dopo una corsa affannosa. Il mio bambino. Il mio Harry.

L’infermiera andò a chiamare James. Io la seguii con lo sguardo, staccando un attimo gli occhi dalla meraviglia che avevo tra le braccia. Un attimo che mi bastò per vedere una stella scivolare via dal tessuto del cielo.

Un desiderio per me e Harry. Che fosse felice, ecco. Solo questo.

Poi, all’improvviso, mi tornò in mente il suo volto. Severus. Quanto vorrei chiamarti, quanto vorrei averti qui, tra gli amici e i parenti che verranno a trovarci, quanto vorrei vederti con Harry in braccio. Ma so che non ci sarai. Non saresti venuto nemmeno potendolo fare, il figlio di Potter non meritava la tua attenzione.

Sapevo che le tradizioni babbane non permettevano che un desidero a stella, ma decisi che per quella notte sarebbero valse regole diverse. Vorrei che un giorno tu sia capace di non pensare alla tua eterna rivalità con mio marito e guardare Harry come gioia anche tua, memore di quei giorni in cui eri felice solo perché lo ero anch’io.

Titti aveva due amori, uno in terra uno in cielo, di segno contrario, uno buono…

Guardare James far apparire dei cerchi di fumo colorato dalla bacchetta per divertire il piccolo era una cosa che mi faceva sentire bene. Lì, in quella nicchia, era tutto perfetto. Un amore buono, quello per James e per Harry, mi faceva sentire protetta, al caldo, lontana dal vento gelido della guerra, che per ora rimaneva là, fuori dalla porta.

Sapevo di aver fatto una scelta giusta, eppure non potevo fare a meno di pensare che là fuori, nel cielo buio di una sera d’ottobre, poteva esserci Severus, a cavallo di una scopa e agli ordini di un pazzo.

…uno vero.

Avevo impiegato anni per accorgermi dell’amore di James, mezzo secondo per innamorarmi di Sev. Irrazionale, improvviso, non richiedente tempo o domande: l’avevo sempre amato e l’amavo ancora, anche se mi ero promessa ad un altro uomo. Un amore vero, quello per Sev, che non ero mai riuscita a cancellare. Soffocare, nasconderlo a tutti e a me stessa, sì. Negare, obliare, mai.

Un colpo alla porta mi distrasse dai miei pensieri. Io e James ci girammo di scatto, con la stessa paura negli occhi.


Angolino autrice

Le voilà, finita. In maniera troppo brusca, temo.

Ho scritto questa songfic di getto, mi è venuta in mente canticchiando Fabrizio mio adorato. Mi sa che ho fatto un mezzo disastro. Me la lasciate lo stesso una rece piccina piccina? *_*

   
 
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