Al cancello dovetti sostare, perché due angeli guardiani mi provarono a fermare...
Il loro stupore e la loro tracotanza non furono che vento alle mie orecchie,
con la lama nera entrambi lì infilzai e senza altre esitazioni il cancello celeste sfondai.
In breve più squadriglie contro mi furono mandate,
una per una dalla furia del mio cuore furono consumate...
Era come se la spada cantasse per la rinnovata libertà, e con semplici spostamenti d'aria era in grado di demolire palazzi e prigioni...
Io la sentivo, e la sua gioia era lo specchio delle mie emozioni.
Il sangue dei serafini cadeva dal cielo come pioggia vermiglia,
e la mia ala riprendeva il colore della notte...
Eppure non lo riuscivo a notare,
solo il sorriso tracotante di Mickael ricordavo e fremevo per poterlo trovare...
Doveva morire!