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Autore: Saeko_chan    04/12/2010    0 recensioni
E' la mia prima storia originale fantasy, siate clementi xD
Ataltide e Mu, due continenti scomparsi milioni di anni fa, ma se invece fossero stati risucchiati in un universo parallelo e si stessero per dare guerra?
E se Atlantide cercasse il prescelto che li potrebbe salvare da una fine ormai certa?
Questa è la storia di Marco, un ragazzo italiano, e di Arthem, il figlio dell'imperatore d'Atlantide.
Spero che vi abbia incuriositi^^
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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8° capitolo


 

Con quella spada in mano e con qualche goccia di sangue che cadeva dalla ferita, il giovane Marco corse a tutta velocità verso quelle guardie che avevano buttato a terra Arthem lanciandogli contro dei massi di pietra.

Marco si preparò all'attacco e continuò a correre sempre più velocemente.

Passò accanto al fidanzato senza neppure guardarlo per un solo istante.

La sua spada era praticamente invisibile, infatti, le guardie non riuscirono a proteggersi in tempo da tale arma.

Una di loro venne ferita alla gamba destra e cadde a terra.

Le altre fecero venire giù una pioggia di sassi appuntiti, difendendosi da essi con uno scudo speciale.

Anche il re e la regina si difesero.

Marco non riuscì a pensare a sé stesso, ma pensò prima di tutto ad Arthem.

Pur non sapendo da dove tirava fuori quei poteri sapeva pure che non era quello il momento adatto per rifletterci sopra.

Con una mano resse la spada composta d'aria e l'altra l'allungò verso Arthem, creando uno scudo di ghiaccio.

Fu impossibile penetrarlo, era indissolubile.

Arthem si rimise in piedi con fatica, respirando affondo.

La sua spada era sparita, ma non ebbe problemi a farne un'altra con estrema velocità.

Da dentro era possibile uscire dallo scudo e così fu anche per Arthem.

Egli, infatti, uscì dallo scudo creato dall'altro che nel frattempo si stava proteggendo con l'ausilio della spada che come d'incanto sgretolava i sassi appuntiti come se non fossero così resistenti come erano in realtà.

Arthem sorrise compiaciuto e chiudendo gli occhi si teletrasportò dietro ad una delle tre guardie ancora in gioco.

Ella si girò di scatto e con la spada di terra tentò di bloccare la spada dell'altro.

-Tutto inutile... il prescelto ha rivelato più poteri di quanti se ne potessero immaginare...- Disse,il biondo, che come d'incanto parò un colpo da parte della guardia e poi la ferì alla spalla destra e poi, alla gamba sinistra.

Cadde a terra anche lei.

Subito il ragazzo corse verso il compagno, dandogli le spalle.

Schiena contro schiena.

Una guardia a testa.

-Arthem, dopo mi spieghi tutto, sia chiaro.- La voce di Marco era ferma e sicura.

Voleva capirci qualcosa, ma adesso dovevano finire gli allenamenti, in fretta.

Il ragazzo biondo non rispose, si limitò a sorridere sarcastico.

Sapeva che il suo fidanzato non ci stava capendo più nulla e ciò lo divertiva da matti.

Le guardie lanciarono loro dei massi dalle grandissime dimensioni ed entrambi saltarono in aria.

Fu allora che Arthem creò una palla d'acqua che lanciò verso una delle due guardia, la quale, però, si protesse con uno scudo di terra.

Marco, però, creò dei fulmini, tre in tutto, e li lanciò verso l'altra guardia, colpendola sul braccio destro e sulle gambe.

Arthem non vide ciò che Marco aveva appena fatto, ma sentì la guardia cadere a terra e comprese che Marco c'era riuscito.

Allora, il biondo si apprestò a creare delle sottili saette di giaccio ed a lanciarle verso la guardia che lo stava per riattaccare con l'ausilio di alcune rocce appuntite.

-Arthem, vuoi una mano?- Marco chiese all'altro se voleva essere aiutato con un tono di voce leggermente sarcastico.

L'altro neppure rispose, non voleva aiuto da nessuno, gli avrebbe fatto vedere che il prescelto non avrebbe raggiunto facilmente il livello del figlio del re! Né tanto meno lo avrebbe superato!

La guardia tentò di proteggersi ma venne ferita al braccio destro e così, il re s'intromise all'improvviso.

-Fine dell'allenamento, per oggi basta così, sono quasi le sette e quindi, fra poco ci sarà la cena. Andate a cambiarvi mentre mia moglie curerà le guardie. Siete stati entrambi bravissimi.- Disse, sorridendo ai due giovani.

Marco andò dal compagno e gli mise una mano sulla spalla.

Adesso voleva le sue santissime spiegazioni...

L'altro si accorse della mano dell'altro e con dolcezza chiuse gli occhi, salutando il padre.

-Ci vediamo, padre.- Dicendo ciò, si teletrasportò in un luogo un po' più appartato dell'immenso giardino.

Arthem si poggiò ad un albero e guardò l'altro sospirando.

-Non c'è molto da spiegare, in Atlantide tutti posseggono un elemento, ma non tutti lo tirano fuori, alcuni decidono di lottare ed altri no... tu, però, sei il prescelto e quindi, a differenza di altri ce li hai tutti, come abbiamo visto poco fa... Li stavi usando contro quelle guardie.- La sua voce era calma, spiegava quelle cose come se fossero le più banali del mondo, ma non lo erano per Marco che non riusciva più a capirci gran ché.

Ma poi, sospirando appena comprese di dover lasciar perdere le spiegazione, lui avrebbe comunque fatto fatica a capirci qualcosa... sempre...

Era troppo complicato.

Si limitò ad avvicinarsi al compagno.

-Allora, che facciamo?- L'altro sorrise divertito e gli prese una mano.

Di nuovo il teletrasporto.

Furono nella camera di Marco come se nulla fosse e nello stesso modo il moro si ritrovò abbracciato da Arthem.

-Beh, io mi vado a cambiare, caro... tu fa' lo stesso.- Voce calma e dolce, quasi suadente...

Ma poi, tornò impenetrabile.

-Fra quindici minuti vengo a prenderti, che si mangia. Alle nove a letto, alle cinque in piedi, colazione, allenamenti mattutini, poi, pranzo, poi riposino e poi allenamenti sino a cena.- Disse tutto con assoluta naturalezza.

Marco sospirò affranto, quando il compagno si staccò da lui e si avviò verso la porta lasciandolo solo.

Marco, quindi, decise di rimettersi l'abbigliamento che aveva indosso prima degli allenamenti e di aspettare l'altro.


 

Angolo autrice:


 

Grazie della recensione, Ilajia, la mia sinteticità l'ho sempre odiata xD

Non riesco a farne a meno xD

Anche perché se no, so che se non fossi sintetica e superassi le tre/quattro pagine poi mi farei prendere dalla storia e mi dimenticherei che è a capitoli xD

Seguirò ed applicherò il più possibile il tuo consiglio^^

Grazie ancora^^

   
 
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